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Autore: _MoonShine_    10/06/2012    11 recensioni
Lui voleva solo l'anima di quell'umana, solo quella. Voleva tornare a casa vincitore.
Lui non voleva che accadesse tutto questo. E ora si ritrovava a volere lei, solo lei.
E lei voleva lui. Ma lui era come un inferno, lui era l'inferno.
E l'inferno non era mai stato così attraente.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fine, Shade, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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MALEDETTO TRAMONTO ♦
 

Mirlo era tornata la stessa di sempre, andava a scuola ormai da due giorni. Aveva tranquillizzato tutti dicendo che sua madre dopo essersi miracolosamente risvegliata era stata comunque trattenuta per altri tre giorni per dei controlli e visite varie. Ma sarebbe tornata presto a casa.
Tutti gli amici erano felici, felici per sua madre e felici di riaverla finalmente sorridente.
Fine era tra le più contente, lei era presente in quel momento, ma non aveva detto nulla a nessuno.
Quel periodo era uno dei cosiddetti “alti” degli alti e bassi delle vita. Molto, molto alto: sua sorella si era felicemente fidanzata, la sua amica era finalmente tornata a sorridere e i suoi genitori sembravano di nuovo affiatati come una volta. Specificando il fatto che suo padre e Rein stavano iniziando a riportare le loro cose nella casa dove vivevano attualmente lei ed Elza.
Tornata a casa da scuola decise di uscire di nuovo, non voleva starsene chiusa in casa in un giorno bello e pieno di sole come quello. E poi Shade neanche c’era, quindi!
Si cambiò mettendosi dei pantaloncini corti e una maglietta rosa a mezze maniche. Si infilò ginocchiere, gomitiere, polsiere e allacciò i suoi roller ai piedi.
-Mamma io esco!- disse uscendo dalla porta.
Sua madre si sporse dalla porta della cucina, odiava quei pattini, sembravano così pericolosi, anche se Fine ci sapeva andare benissimo.
-Sta attenta a..- ma non finì la frase che della figlia non c’era più traccia.

Fine ispirava a pieni polmoni la magnifica aria di fine primavera. Era proprio una giornata perfetta.
Arrivò in un viale vicino al parco. Ai lati c’erano tantissimi alberi ci ciliegio. I petali rosa dei fiori svolazzavano di qua e di là trasportati dal vento, sembrava una danza.
Fine si mise a guardare i petali nel cielo mentre correva sui pattini. Ogni tanto faceva qualche giravolta o faceva qualche metro pattinando all’indietro per guardare il viale rimpicciolirsi sempre di più.
Sorrideva, era felice, si sentiva bene.
Proseguì arrivando al parco. Ci era cresciuta in quel posto, conosceva ogni singolo angolo nonostante fosse enorme.
Si avvicinò alla fontana dove qualche settimana prima i suoi genitori si erano incontrati grazie allo stupendo piano architettato insieme a Rein. Fissò la panchina dove i due erano seduti quella volta. Lì si erano conosciuti per la prima volta, sua madre le raccontava spesso di quando si erano visti tanti anni fa e di come avevano iniziato a frequentarsi.
-Che fai?- chiese improvvisamente una voce sopra di lei.
Fine alzò lo sguardo sorpresa. Shade era comodamente seduto sulla cima della statua sopra la fontana. Sgranò gli occhi, oh no!
-Scendi subito, qualcuno potrebbe vederti!- gli disse facendogli segno di scendere mentre si guardava intorno. Fortunatamente non c’era nessuno in quella piccola piazzetta del parco.
Shade sbuffò, fece un salto e scese proprio davanti a lei.
La guardò per un po’. Sembrava più alta del solito. Guardò in basso e vide ai piedi della ragazza due strani cosi, non erano scarpe, avevano.. piccole ruote sotto. Ma cos’erano quegli affari? E perché portava un cappello così strano in testa?
-Che ti sei messa ai piedi?-
-Si chiamano pattini- rise lei girando intorno alla fontana e mostrandogli come funzionavano.
-E questo cappello?- chiese bussando sopra al casco di Fine una volta che lei si rimise davanti a lui. Era molto duro per essere un cappello qualunque.
Fine rise di gusto. Che bella risata che aveva, era piena di vita, gioiosa, vera. Quando rideva sembrava una bambina.
-È un casco! Serve per non farsi male quando cadi- disse lei mentre rideva. Era incredibile quante cose Shade non sapesse, era sicura che si sarebbe divertito su quei pattini. Sempre nei limiti del sentimento del divertimento per i demoni. Magari per lui sarebbe stato solo un passatempo come un altro.
-E a che ti servono?- chiese guardandola storto. Era curioso di sapere cosa facesse lei, erano così diversi.
-Non lo so, mi piace usarli, sembra quasi di volare- disse lei allegra. Non era la stessa cosa però quando andava nella medesima direzione del vento le sembrava quasi di essere una farfalla da quanto andava veloce.
Shade era rimasto un po’ dubbioso. Come potevano quei cosi darti la sensazione di volare? Non si staccavano da terra! Da come lo aveva detto Fine, gli sembrava che le piacesse volare, o almeno che le sarebbe piaciuto.
-Volare eh?- disse sorridendo. Fine annuì allegramente.
Si sentì di colpo tirare. Shade l’aveva presa in braccio, proprio come le principesse delle fiabe che le leggeva la mamma da bambina. Shade la guardava divertito, con quegli occhi che le piacevano tanto.
Fine arrossì, cosa ci faceva tra le braccia di Shade?
-Pronta?- chiese lui alzando lo sguardo verso il cielo. Fine sgranò gli occhi, che voleva fare?
-Pronta per cos..- non fece nemmeno in tempo a finire la frase che il ragazzo spiccò un salto.
Fine urlando si strinse al petto del demone. Accidenti, ma voleva farla morire?! Sentiva l’aria sulla pelle, e la terra allontanarsi sempre di più.
Dopo poco Shade si fermò, Fine ora non guardava, aveva la testa immersa nel suo petto e continuava a mugugnare qualcosa del tipo “Non voglio morire”. Tremava.
Lui sorrise divertito.
-Hei, puoi guardare-
Fine piano piano smise di tremare, alzando di poco la testa. Aprì un occhio continuando a stringersi alla maglia di Shade. Che..? Dov’erano? Cosa era successo? Era morta?
Vedendo intorno a sé il cielo spalancò gli occhi allibita. Oh no! Era morta! Un demone l’aveva.. che stupida come aveva fatto a farsi ingannare così!?
Guardò poi in basso e vide la sua città. Città? Ma.. guardò Shade. Lui la fissava sorridendo come faceva sempre, un sorriso enigmatico e bellissimo. E stava volando. Volando? Oddio, e lei era in braccio a lui. Lei stava volando!
-Ahhh- gridò spaventata stringendosi ancora di più a Shade. Non si aspettava di trovarsi sospesa in aria, non aveva mai volato in vita sua. Beh, come avrebbe potuto?
-Ehi- disse lui cercando di calmarla, pensava le sarebbe piaciuto.
-S-stiamo.. v-volando..- disse lei ancora scossa lanciando occhiate preoccupate di sotto. Oddio, stavano sul serio volando! Vedeva il parco, scorgeva casa sua, e quella di Rein. La scuola e poi l’ufficio di papà.
Fine fissava tutto senza spiccicare parola, era ancora un po’ impaurita, ma allo stesso tempo estasiata.
-Non avevo mai volato- disse poi di getto, riprendendosi un po’. In fondo sapeva che non le sarebbe successo nulla, si sentiva al sicuro con Shade.
Lui le sorrise, lo immaginava, per questo l’aveva portata lassù.
Iniziò a muoversi, volando nel cielo della città. L’aria scompigliava i capelli a entrambi facendo sorridere sempre di più Fine.
-Tu hai sempre volato?- gli chiese Fine ad alta voce per farsi sentire nonostante il vento forte, data la velocità a cui andava Shade.
Il demone la fissò annuendo. Per lui era una cosa normalissima.
Fine lo guardò quasi con ammirazione. Chissà com’era poter volare quando e come volevi, senza aggeggi o macchinari.
-Vuoi provare una cosa?- chiese lui con un sorrisetto alquanto poco raccomandabile.
-Cosa?- chiese lei titubante. Che aveva in mente?
-Questo- disse tranquillamente lui mentre apriva le braccia, lasciando cadere la ragazza nel vuoto.
Fine iniziò ad urlare a squarcia gola. Ma che..? Stava precipitando! Sentiva una forte aria sulla faccia e vedeva la terra, l’erba del parco avvicinarsi sempre di più. E poi quei pattini non aiutavano, erano pesanti.
Sentiva le lacrime salirle agli occhi, stava per morire! Maledetto demone, e lei che si era fidata di lui!
Vide il suolo a pochi metri da lei, forse dieci. Lo avrebbe raggiunto in quanto, tre secondi? Nemmeno.
Chiuse gli occhi, serrandoli con forza.
Improvvisamente senti due forti braccia prenderla al volo, fermando la caduta. Sentì che il suo corpo si era fermato, non stava più precipitando.
Aprì pianissimo gli occhi ritrovandosi ancora tra le braccia di Shade. Il ragazzo stava volando circa un metro da terra.
Fine tremava, era stata un’esperienza terribile, aveva rischiato di.. se lui non l’avesse presa al volo lei..
Shade la guardava divertito, per lui lasciarsi andare così e fermarsi all’ultimo era bellissimo. Fine doveva essersi divertita più di lui, dato che gli umani provavano forti emozioni, emozioni vere, e non avevano mai fatto cose simili.
Il suo sorriso si spense vedendo che Fine tremava e che aveva gli occhi pieni di lacrime.
Atterrò piano a terra, guardandola confuso.
-Ti odio!- urlò lei recuperando la voce –Ti odio! Ti odio! Ti odio!-
Lei gli tirava pugni contro il petto e si dimenava per farsi lasciare. Aveva rischiato di morire per colpa sua! Non si era mai spaventata tanto.
Shade perse l’equilibrio, Fine si muoveva troppo. Cadde all’indietro ritrovandosi la ragazza sopra di lui.
Fine piangeva ancora e continuava a battere le mani contro il suo petto.
-Ho rischiato di morire!- gli urlava fuori di sé dalla paura –Non ho mai avuto così tanta paura!-
Shade si appoggiò sui gomiti e la fissò mentre si fermava e appoggiava la fronte coperta dalla frangetta rossa al suo petto singhiozzando rumorosamente. Aveva sbagliato? Pensava le sarebbe piaciuto, che si sarebbe divertita. Voleva che provasse la stessa cosa che faceva lui. E invece.. forse lei era troppo diversa, per gli umani rischiare così tanto era terribile. Fine piangeva e tremava ancora.
Shade le mise una mano sulla testa, accarezzandole i capelli.
-Mi dispiace- disse aspettando che alzasse la testa.
Fine piano lo guardò senza dire niente, i suoi occhi erano pieni di terrore.
-Non volevo farti piangere- le disse guardandola un po’ dispiaciuto –volevo solo farti fare quello che di solito piace fare a me. Pensavo ti saresti divertita-
Fine si spostò da sopra di lui piano permettendo al ragazzo di mettersi seduto. Lei lo guardava ancora con gli occhi lucidi. Quindi non le voleva fare un dispetto o peggio farle del male? Voleva solo farla divertire.. Anche se aveva avuto l’effetto contrario, doveva apprezzare l’idea, la buona volontà di Shade di farla felice.
-Grazie- disse lei abbassando la testa e asciugandosi le lacrime. In fondo Shade non aveva cattive intenzioni.
Lui la guardò sorpreso, l’aveva terrorizzata e fatta piangere.. e lo ringraziava?
Dopo essersi pulita la faccia tornò a guardarlo. Gli sorrise.
-In fondo volevi solo farmi felice, no?-
Shade rimase stupito, forse quell’umana era l’unica creatura che aveva mai incontrato che lo lasciava continuamente quasi senza parole.
E poi.. quel sorriso. Era bellissimo. Era straordinario vedere come quelle labbra rosee si incurvavano in una splendida espressione di felicità e allegria. Quelle labbra che avrebbe voluto far sue di nuovo, era un vizio dei demoni la lussuria, no? Ma con lei non poteva, era meglio di no, era la sua cosiddetta preda.
-Vieni- le sorrise poi porgendole una mano -Ti porto a casa-
Fine afferrò la mano.
Dopo pochi minuti si ritrovò in aria, sulle spalle di Shade con la testa appoggiata tra l’incavo del collo e della spalla del ragazzo.
Shade stava volando lentamente verso casa Kusakabe per far ammirare il tramonto a Fine da una prospettiva diversa.
-È bellissimo- sussurrava ogni tanto lei estasiata. Il tramonto la sorprendeva ogni giorno di più, le piaceva guardarlo. Anche Shade doveva ammettere che non era poi così male.
-C’è tutti i giorni?- chiese lui guardando l’orizzonte.
Fine alzò la testa dalla spalla di lui, guardandolo quasi di profilo. Era sorpresa.
-Sì.. perché, da te no?- chiese lei incuriosita e stupita dalla domanda di Shade.
Shade scosse la testa, nel suo mondo non c’era il sole, o meglio c’era ma sempre coperto da affascinanti nubi scure che rendevano il cielo di un ammaliante grigio tetro.
Fine non riuscì a trattenere un’espressione dispiaciuta, fortunatamente Shade guardava avanti a sé. Peccato che lui non vedesse mai il tramonto nel suo mondo, e nemmeno il sole. Lei li adorava, li trovava bellissimi. Magari a Shade non piacevano.. però sembrava che il tramonto lo attirasse.
-Sai, sarebbe bello se tu potessi vivere per qualche tempo come un umano- disse lei mentre riappoggiava la testa sulla spalla di lui.
Shade spostò lo sguardo su di lei sorpreso da quell’affermazione. Perché?
-Potresti vedere il tramonto tutti i giorni, e.. conoscere tanta gente e.. farti degli amici-
Amici? Lui non aveva amici, i demoni non avevano amici. Cioè sì, si conoscevano tutti, ma non sapevano cosa volesse dire la parola “amico”. Cosa si provava per un amico?
Fine guardava un punto indefinito con sguardo perso. Pensava a quello che aveva appena detto a Shade. Già, le sarebbe piaciuto davvero tanto se lui fosse stato un ragazzo qualsiasi. Avrebbe potuto parlare normalmente con lui, dirgli dei suoi problemi e delle sue paure, perché avrebbe capito. Ma lui era un demone, e non poteva comprendere i suoi sentimenti. Sentimenti.. già emozioni che stavano diventando sempre più forti, troppo forti. Erano pensieri ed emozioni troppo sbagliate, troppo diverse da quelle che provava Shade.
Ogni volta che lui non era con lei, Fine desiderava vederlo, sapere dov’era. Ogni volta che ce lo aveva vicino desiderava avvicinarsi ancora di più. Voleva vederlo sorridere come un umano, con un sorriso vero. Voleva vederlo divertirsi veramente, voleva sentire il battito del suo cuore. Ma lui non aveva un cuore. Se solo fosse stato umano.. quanto sarebbe stato bello. Sarebbe stata libera di dirgli quello che provava, perché lei si stava innamorando di lui, forse. Ma era sbagliato, lui era un demone, erano troppo diversi. E lui non poteva affatto innamorarsi, ne di lei, ne di nessun altro.
Shade atterrò sul tetto di casa di Fine.
-Siamo ar..- si bloccò vedendo Fine che si era addormentata sulle sue spalle.
Sorrise nel guardare la sua espressione dolce come quella di una bambina mentre dormiva.
Saltò sul suo balcone ed entrò in camera. La appoggiò piano sul letto facendo attenzione a non svegliarla. Per gli umani il riposo era fondamentale, no?
Si sedette accanto a lei sul letto, fissandola per un po’. In quella piccola ragazzina spensierata c’era un enorme potere che poteva soggiogare l’intero mondo. Incredibile.
Si avvicinò piano al suo volto. Perché? Perché d’un tratto voleva sentire il suo respiro sulla pelle?
Appoggiò delicatamente le sue labbra su quelle di Fine. Ancora una volta sentì le morbide labbra di lei a contatto con le sue. Era una cosa diversa dal baciare un demone. C’era qualcosa di particolare.
Si staccò, Fine ancora dormiva tranquillamente.
Si alzò per uscire, ma si bloccò di scatto in mezzo alla stanza.
Tu-tum
Shade sgranò gli occhi sbiancando. Un dolore gli si propagò nel petto. Una fitta, un brivido, una scossa gli percorse tutto il corpo. Si portò una mano al petto stringendosi la pelle come se servisse a dargli sollievo. Cercò di non emettere nessun suono per non svegliare la ragazza.
Che stava succedendo? Cos’era quel.. dolore? Era dolore quello? I demoni non provano dolore, mai. Ma allora...
Piano piano quella sensazione sparì, permettendo al ragazzo di stare in piedi senza barcollare o stringersi.
Guardò di nuovo Fine, lei dormiva.
Non era normale quello che gli era appena successo, non era mai capitata una cosa simile. Cos’era?
E poi.. aveva sentito una specie di pulsazione, come se qualcosa dentro di lui si fosse gonfiato e poi sgonfiato. Che diavolo stava accadendo?
Uscì dalla stanza con queste domande, il tramonto occupava ancora tutto il cielo.


 








*un cespuglio si muove e si avvicina piano piano, una ragazza con la faccia coperta da un cusino ne esce fuori, sposta il cuscino mostrando una parte del suo viso*
Ehm.. il cuscino mi serve per ripararmi dai pomodori o peggio dai sassi che mi vorrete tirare..
MI DISPIACEEE! *me piangente a dirotto*
Davvero, sono successe una marea di cose, ho mandato di nuovo in palle il computer, poi sono stata impegnata con le ultime verifiche e interrogazioni (e niente debiti, alèè!)
poi ci sono stati i miei allenamenti di pallavolo e per una settimana intera sono stata presissima per fare un regalo al mio migliore amico che si trasferisce,
per non parlare dei pianti che mi sono fatta tutte le sere per lui.. Che presa male -.-  quindi non ho avuto proprio tempo..
Però ora che sono iniziate le vacanze eccomi qua.
Spero che vi sia piaciuto! davvero, scusate.
E dopo questo discorsone via con i pomodori!  *me che si sistema per bene il cuscino davanti alla faccia*
Ciaaaao
  
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