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Autore: Val__    11/06/2012    1 recensioni
Colpa sua! Tutta colpa sua!
Era questo che Demien continuava a ripetersi.
Era realmente colpa sua, di Karin, se Demien ora raggomitolato su se stesso, steso su quel suo piccolo letto, continuava a piangere per la tristezza dell’essere stato tradito e la rabbia per l’essersi fidato di una stupida oca bionda. [...]
Il giorno prima Demien, aveva confessato alla sua amica Karin, uno dei suoi più grandi segreti. Le aveva detto di non dirlo assolutamente a nessuno, lei glielo aveva promesso, gli aveva giurato che non avrebbe fatto parola con nessuno della sua omosessualità… infatti si era visto come non l’aveva detto! Il giorno dopo a scuola, lo sapevano tutti, ed il suo incubo divenne realtà. [...]
< Demi… senti, non mi piace vederti mezzo massacrato di botte ed in qualità di fratello maggiore iperprotettivo vorrei… ti consiglierei di cambiare istituto... che ne dici? > sorrise Rori sperando che la sua proposta non venisse cestinata < ci avevo pensato… ma così non sembra che stia scappando? > [...]< Rori ha ragione, ma anche tu ce l’hai, insomma è come se avesse sputato sulla tua dignità! Che ne dici se io e te provassimo a… VENDICARCI? > propose allora Mackenzie. [...]
Vendetta… niente di più dolce!
Fa parte della serie Sweet Treats and Romance (è la storia principale e non è necessario seguire le altre storie)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sweet Treats and Romance'
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Sweet Revenge

Capitolo 3 :

“Il mio cuore era un organo isterico sul quale non si poteva fare affidamento.”


< Aaaaah… la teeesta… > si lamentò Rori < Demi… voglio Zie… dov’è il mio Mackenzieee? > fece per alzarsi dal letto sul quale era mollemente steso, ma il fratello lo precedette posandogli le mani sulle spalle e spingendolo a poggiarsi nuovamente contro il materasso morbido < Rò l’ho chiamato cinque minuti fa! Non puoi pretendere che sia qui sub… > ma non finì la frase che il campanello suonò e, il rumore della porta, aperta con ben poca grazia, introdusse l’entrata in scena di un Mackenzie tutto affannato e preoccupato. Rori non appena lo vide portò le braccia avanti, come una muta richiesta di qualche coccola, mentre sul suo volto un grande sorriso vi si faceva largo. Il visino già giovanile del ragazzo sembrava ora quello di un bambino che emozionò Mackenzie facendolo sorridere < Carinoo! Sembra… regredito? > parlò ansimante per la corsa, ma anche con un sorrisino sulle labbra < Solo regredito? È tutto ieri sera che mugola cose come che vuole una coperta, che vuole un abbraccio e poi ha freddo, subito dopo caldo! Non si sopporta! > puntualizzò alterato Demien senza però alzare troppo la voce, anche per il fatto che era mezzo addormentato e di urlare… voglia zero.
< Vabbè ti lascio la lagna, devo andare al bar, Ronny sostituisce Rori così non ci saranno problemi… ciao lagnosetto > aggiunse poi dolcemente posando un tenero bacio sulla guancia del fratello < Demi aspetta! …come va? > lo fermò Zie con un velo di preoccupazione per nulla celata, Demi aveva iniziato a comportarsi in modo diverso, come se stesse cercando di nascondersi agli altri, sembrava più riservato del solito e non voleva aprirsi nemmeno con Mackenzie ed il fratello < Va tutto bene > rispose neutro, non tradiva nulla. Questo era tipico.
Chi conosceva il piccolo Demien sapeva che se stava cercando di tagliarti fuori da qualcosa, avrebbe assunto un tono di voce senza sentimento e i suoi occhi si sarebbero velati di una patina di indifferenza, si nascondeva, non parlava, non si avvicinava e ignorava chiunque. Purtroppo e fortunatamente per Demien, Mackenzie era stato ed era tutt’ora come un fratello maggiore per lui, lo conosceva meglio di quanto conoscesse se stesso < Piccolino, vieni qui, parliamo? > proferì facendogli segno di sedersi sulle sue ginocchi come se stessero tornando indietro, a quando Demi era un marmocchietto di sette anni. Diversamente da quello che si aspettava il più grande, il ragazzo lo assecondò, andandoglisi a sedere in braccio ed accucciandosi comodamente, per poi alzare la testa verso il viso di Zie che lo guardava intenerito e lo stringeva a sé < è per quello che è successo l’altro giorno? Per il moccioso arrogante che ti ha rovesciato l’aranciata? Ti ha detto altro? …Lo devo picchiare? > Proferì lui… e no, non stava scherzando, ma Demi anche solo al ricordo del il viso ed il sorrisino bastardo ed arrogante di Xavier, veniva una fitta allo stomaco. Non capiva.
Cosa gli aveva fatto? Perché gli stava antipatico?
Che sapesse?
E se Paris… no. Non di nuovo.
Doveva cambiare, doveva smettere di essere così… così Demien!
Doveva nascondersi, rimanere a distanza, quello che gli era capitato non era altro che la sua punizione, o almeno così lo aveva interpretato, si era avvicinato ad altre persone, non doveva, gli altri avevano quel potere di farlo star male, di ucciderlo dentro, di tradire la sua fiducia e lui non era in grado di sopportare tutte quelle ferite, il suo cuore aveva troppe cicatrici.
L’amicizia, l’amore, sono cose che non sono eterne. Ne MAI lo saranno.
Demien queste cose le pensava tutte, ad ogni riflessione, lo sguardo gli si faceva sempre più cupo, la testa sempre più china, gli occhi già bassi volevano sprofondare, voleva togliersi quei pensieri dalla testa, scaturiti dalla sola immagine del viso splendido e con un filo di bastardaggine di Xavier, presente ed impresso, come marcato a fuoco nella memoria di Demi che, mantenendo il silenzio se ne stava in balia dei suoi pensieri tra le braccia di Mackenzie, che lo osservava pazientemente, sempre tenendolo stretto a sé.

Passato qualche tempo, Mackenzie aveva capito che Demien non aveva intenzione di esternare i suoi sentimenti e pensieri, non per il momento, così per risvegliarlo nel modo meno brusco possibile da quel suo riflettere, posò un bacio leggero sulla tempia del più piccolo che al contatto, saltò come una molla, guardandolo senza capire, un poco perplesso < Chi? Che? Ah! Lavoro… io… vado…? > proferì confuso ed alzandosi malfermo, Zie gli sorrise carezzandolo < Non farti troppe paturnie piccolino e buon lavoro! > tentò ancora, l’altro annuì uscendo di casa ancora preda dell’insicurezza datagli da quei suoi pensieri, poco felici senz’altro, se ne rendeva conto, ma per lui non c’era niente di più vero.

< Demi non ti sembra diverso oggi? > domandò Conny ad Elliot.
Entrambi stavano osservando il Rosso tutti straniti < Sembra moscio… tralasciando il fatto che ha già ucciso un paio di bicchieri… penso sia per via di quel che ha fatto Xavier, dici che dovremmo spiegargli tutto? Guardalo… sembra spento, non mi piace vederlo così…> osservò Elliot rivolgendo poi lo sguardo all’amica che posando una mano sulla sua, spiegò < Sarebbe la cosa più sensata, ma non penso spetti a noi, se Xavier viene a sapere che parliamo di lui e di altro che lo riguarda si arrabbierà, visto che dopo quello che è successo non siamo poi così intimi, non penso sia il caso di ficcare il naso… > Elliot annuì, aveva ragione, ma Xavier aveva sbagliato a versare l’aranciata su quel povero topolino e nemmeno lo sapeva! Era scocciato, Demien non aveva alle spalle dei precedenti di amicizia proprio rosei e se Xavier avesse compromesso ancor di più questa sua tendenza a non fidarsi e, se l’avesse fatto chiudere ancor più in se stesso, beh… < Qualche testa rotolerà per questo! > pensò ad alta voce ridacchiò Conny.

Intanto Demi, ignaro di tutte le preoccupazioni degli amici, aveva già fatto sfracellare al suolo non si sa quanti bicchieri, mentre il suo umore peggiorava di minuto in minuto.
< DEMIEN! VOGLIAMO FINIRLA?! STIAMO FINENDO I BICCHIERI QUI! > urlò la voce spazientita del proprietario, proveniente dalla cucina < Mi spiace, oggi non mi sento un granché bene… > si scusò lui tutto mogio < lascia stare… guarda, quel tavolo è pronto per ordinare da almeno venti minuti, muoviti dai! > ordinò allora il capo, buttando un occhio fuori dalla finestrella che collegava sala e cucina, anche per verificare la salute del ragazzo, che risultò essere effettivamente poco in forma.
Demi mugolo piano, se non si era avvicinato nemmeno per sbaglio al tavolo, era perché sperava che Ronny lo servisse al posto suo, voleva evitare altri bicchieri di aranciata in testa da parte di Xavier, anzi, voleva evitare Xavier in generale, Matt e Fun ancora di più, erano stati gentili con lui, ma quando non sapevano, e nel caso Paris avesse realmente spifferato loro il suo segreto… temeva di prenderle. Ancora. Dopotutto erano parecchio grandi confronto lui… vabbè, anche un primino un po’ robusto avrebbe avuto più spessore di lui che era… un cosetto magro, con delle belle gambe lunghe che lo slanciavano facendolo sembrare ancora più sottile e con un bel visetto con qualche lentiggine appena accennata (N.d.A. Il mio bambino quanto è bello cuccioloso e ukettoso! ç.ç)…
Un perfetto bersaglio, nevvero?

Seguendo tutta una sua catena di pensieri, si avvicinò, con la testa china sul blocchetto, al tavolo dei tre tanto temuti < Cosa ordinate? > domandò, il tono di voce smorzato non era proprio quello apatico e distaccato che avrebbe voluto… ma chi si accontenta gode per cui… per cui pazienza!
< Un’aranciata. > disse convinto Xavier, provocandolo con aria di sfida e meritandosi un’occhiata poco benevola dagli altri due < Bene. > fece neutro Demien < Bene! > affermò più convinto Xavier < Perfetto! > disse allora il Rosso < Meraviglioso! > ribatte il più grande < Vedrò di non sputarci dentro! > concluse allora l’altro tutto scocciato e sorpreso per la poca pazienza che riusciva a mantenere durante i pochi attimi in cui discorreva con, con… quell’essere!
Con tutto quel ribattere, Matt e Fun cominciavano a temere la reazione dell’amico, così il primo, di certo più temerario dell’altro, che preferiva sotterrarsi o in alternativa sprofondare sotto il tavolo evitando la scarica elettrica che viaggiava nell’atmosfera, appesantita dagli sguardi omicidi dei due litiganti, decise di alleggerire il tutto, tentando di intromettendosi < IO…! > gridò attirando l’attenzione dei due < Io vorrei un thè, mentre Fun che sta avendo troppa paura per fiatare, prende una cioccolata calda > sorrise rassicurante Matt. Demi non si sforzò nemmeno di ricambiare, sussurrò un rapido < Capito > e sparì voltandosi verso il bar, insieme alla sua faccia tosta.

< Insomma Xav che diavolo ti prende! > sibilò Fun dissotterrandosi e osservando il Rosso mentre si dirigeva verso il bancone < E me lo chiedi? Lo sai che non faccio terrorismo gratuito, ed il motivo mi sembra evidente! > rispose Xavier con il solito atteggiamento da menefreghista, < Non è stato lui! Guardalo, sembra così un brava personcina! E poi scommetto che conoscendolo potrebbe anche starti simpatico! > si intromise Matt accigliato, ma senza alzare il tono di voce per non farsi sgamare dall’oggetto delle loro discussioni < Sì, certo Matt, e magari a dirti che lui non centra è stato un unicorno! Sii realista, le mie fonti parlano chiaro e non si sbagliano MAI! > scandì bene Xavier<…e smettila di usare diminutivi quando parli di lui… personcina! Mah! > proferì avvicinandosi al viso dell’altro e fissandolo dritto negli occhi. Il biondino a quel punto scatto in piedi, dando le spalle agli altri due e andando verso Demien che stava farfugliando qualcosa con Ronny, mentre aspettava la cioccolata di Fun.
< Demi parliamo? > chiese diretto Matt, Demi un po’ intimorito, non sapendo come ribattere, tentennò qualche secondo, indietreggiando di qualche passo e lanciando anche uno guardo a tutto il locale, come per cercare un pretesto o una via di fuga < Non ti mangio eh! > scherzò accennando un sorriso per farlo rilassare un poco < V-va bene… > acconsenti Demien < Possiamo andare nella stanza del personale? Non voglio orecchie indiscrete > sussurrò Matt avvicinandosi all’orecchio del più piccolo che si trasformò come suo solito in un pomodorino e che annuì piano con la testolina rossa. In effetti anche Demien aveva parecchie domande da fare a Matt, ed ora che si era accertato che non le avrebbe prese, poteva avanzarle senza timore, anche perché se davvero Matt avesse saputo della sua omosessualità, a parer suo, non si sarebbe mai avvicinato, nemmeno per sussurrargli qualcosa di tanto banale.

< Ti chiedo scusa… per quello che ha fatto Xavier intendo! Non è cattivo, davvero! > cercò di giustificarlo fin da subito Matt, da bravo amico qual era < S-sì, ma perché mi ha versato l’aranciata sulla testa, ho fatto qualcosa che l’ha offeso? P-posso chiedere scusa se ho fatto qualcosa… di sbagliato > si affrettò a dire Demien, ma l’altro scosse la testa < No Dolcezza, non hai fatto nulla a lui personalmente, posso azzardare una domanda? Tranquillo non è niente di ché! > provò Matt < Certo, spara… > assentì lui < Qualche giorno fa è venuto fuori una specie di scandalo, in una scuola qui vicino, non so se hai presente, la ragazza pompon lesbica… > Demi annuì, già deglutendo a vuoto, senza passare inosservato agli occhi dell’interlocutore < Sei stato tu a… sputtanarla? > e se prima era in ansia, ora a Demien mancava l’ossigeno: sbiancò di colpo e sgranò gli occhi, tremolante < C-come fai a saperlo? > chiese in fretta < A-aspetta, ma quindi tu centri! > fece Matt accusatorio < Sì, lei ha fatto la stessa cosa con me, le ho restituito il favore, e risparmiami le prediche su quanto sia stato poco maturo e dimmi come cavolo fai a saperlo! > alzò la voce il Rosso che già si sentiva mancare e che senza volerlo si era fatto sfuggire più del dovuto < B-beh… in giro si è sparsa la voce che la mattina in cui questa ragazza di nome Karin è stata costretta a fare coming out da tutti quei fogli, davanti all’entrata della scuola c’erano un paio di persone e uno di loro aveva in capelli rossicci e, visto che quando parlavi con la ragazza al bar l’altro giorno avevate accennato ad una certa Karin… abbiamo fatto due più due e… a-aspetta, come vendetta.. cos’è che ha fatto lei?! > si fermò Matt che aveva già intuito tutto, ma voleva accertarsi di non stare pensando delle gran cavolate.
Purtroppo per lui, non ricevette alcuna risposta, poiché il suo interlocutore, era si era praticamente buttato seduto sul pavimenti, emettendo lamentii sospetti e farfugliando frasi come < Sono mooortooo! Tanto mooortooo! Così morto che più di così si muoreee! > e vedendolo così, non poteva fare altro se non chiedergli cosa non andasse < M-m-mi posso fi-fi-fidare? > domandò allora con fatica, pensando di star per commettere l’ennesimo errore a fidarsi di un’altra persona, ma Matt vedendolo quasi con le lacrime agli occhi, afferrò stretta la mano di Demi fra le sue, sì, tipo telefilm ottocenteschi, dicendo < Certo, so mantenere i segreti, sono il campione di mantenimento segreti! …sempre se esiste una competizione per questo… > allora il ragazzino, per niente sicuro di quello che stava per fare, ma estremamente bisognoso di far capire a Matt le sue ragioni, ed anche per non sembrare più stronzo di Mackenzie appena sveglio, raccontò tutto all’ennesima persona.

< Capisci? Ora che lo sa, verrà ad uccidermi, anzi manderà qualcuno di grande grosso e spaventoso per pestarmi finché non schiatto dissanguato! > si disperò lui una volta finito di raccontare, accucciandosi sul divanetto sul quale si erano seduti < Non era nei piani… ma almeno non faranno male ad Elliot e Conny, di loro non si parla nelle voci vero? > Matt scosse la testa < Hai bisogno di una guardia del corpicino Piccolino? Non sono un gigante, ma sono comunque grande! Se vuoi anche Fun e Xavier… > ma solo a sentirli nominare, solo a sentire il suo nome, Demi senti un brivido percorrergli la spina dorsale:

“No! Loro no! Lui no! Mi odia già, non lo deve sapere, non voglio!”

< NO! > gridò forte e fulmineo allora < Loro no! Nessuno! Non dirlo a nessuno, hai detto che i segreti li mantieni, ti prego… > disse rafforzando la presa sulla mano ancora stretta alla sua e guardandolo dritto negli occhi < ti prego! Non voglio che pensino o dicano cose cattive, fa male… e-e a Xavier non piaccio nemmeno, non voglio che lo sappiano altri! > continuava a parlare con ormai le lacrime che gli sfioravano il viso, mentre facendo una piccola, adorabile smorfietta cercava di trattenersi < E perché continuo a piangere! Io non piango mai! > mugolò mentre Matt provava ad asciugare quelle perle d’acqua sulle sue guanciotte, ormai bordeaux per tutte quelle emozioni, < Sssh! Tranquillo non lo dico a nessuno, promesso! > disse abbracciandolo, passandogli le dita fra i capelli e posandogli la testa sulla sua spalla, anche se per l’altezza di Demi, la testolina rossa arrivava a malapena all’altezza del petto < Non sono mai stato così piagnucoloso come in questo periodo! È colpa di Karin e anche di Paris! …Paris… cosa vi ha detto Paris? > si riscosse appena il più piccolo, alzando la testolina, ma senza discostarsi dall’abbraccio < Paris… ah! Capito! La ragazzetta che ci ha provato con Xav… tranquillo, stava solo cercando di rimorchiare Xavier, ma lui l’ha non rifiutata, ma praticamente vomitata via, lei si è offesa e se n’è andata sculettando… stavo per crepare dal ridere! > sghignazzò lui < Crudele! …ma non l’ho mai stimato tanto! Quello lì sì che ha fegato! Ma per quel che riguarda gli insulti e i dibattiti, io sono più bravo e lo batto alla grande! > sorrise Demi, mentre Matt si fermò un attimo < Sì beh, penso che anche lui se ne sia accorto… non sputerai veramente nel suo bicchiere vero? > fece preoccupato guardando bene negli occhi il più piccolo, che scoppiò a ridere di gusto < No, no! Assolutamente, io sono tutto fumo e niente arrosto! Parlo tanto, ma non lo farei mai, povero! Era più una minaccia che una promessa! > lo rassicurò, facendolo sorridere.

Poco prima che tornassero dalla stanzetta del personale, Fun aveva già la sua agognata cioccolata calda e Xavier stava complottando, più che con l’amico, con la sua adorata aranciata, compagna di recenti cattiverie, di andare a sfondare la porta e riprendersi Matt per farsi dire per quale diavolo di motivo ci stava mettendo così tanto a fare… qualsiasi cosa stesse facendo. Ma prima che lo schizzo di Xavier raggiungesse tali livelli, i due ragazzi sbucarono dalla saletta, Demi ancora sotto le spoglie di pomodorino e Matt con un sorrisino talmente dolce che a Xavier stava per venire il diabete, in effetti agli occhi di chi, sì sapeva qualcosa, ma non quello che si erano detti (e con questo intendo Elliot e Conny), la situazione pareva parecchio equivoca, ed infatti, la prima cosa che fecero, vedendo arrivare il Rosso nelle vicinanze del loro tavolo, fu accalappiarlo, spingendolo ad avvicinarsi per poi indagare, poiché la curiosità era troppa.
< Beh? Cos’è quel faccino? Che ha detto… o fatto, Matt? > sussurrò Elliot con una puntina di malizia nella voce. Demien, come se non fosse già abbastanza rosso, prese una tonalità ancora più sullo scarlatto, mentre a sua insaputa aumentava ancor di più i sospetti dei due amici < N-non è niente! Giuro… non insinuareee! > fece lamentoso e super imbarazzato lui, girando il viso dalla parte opposta per non mostrare il viso arrossato. esclamò felice Conny < Non ti deprimere più, non so cosa abbia detto o fatto quel tesorino di Matt, ma ti ha fatto stare meglio! E visto che non lo sooo… cosa è successo là dentro?! > fece poi curiosa e, come a voler rinforzare la curiosità generale, Elliot si sporse verso Demi allungando il collo < A-abbiamo parlato… t-tra poco stacco, questione di minuti, poi vi racconto… > fece il Rosso, i due si scambiarono uno sguardo vittorioso per poi lasciar andare Demi che, stavolta senza far suicidare nessun bicchiere, finì il turno.

Al contrario della gentilezza che Demi aveva ricevuto dai due amici, Matt, una volta tornato al tavolo, si trovò uno Xavier tutt’altro che tranquillo e garbato.
< Allora? Cos’è che complottavate tu e quel cosetto rosso? Gli hai chiesto se è stato lui? Ho ragione? …Non ha sputato nel mio bicchiere vero? > lo sommerse di domande il moro.
Matt si trovò in difficoltà: non avrebbe mai tradito la fiducia di Demi, ma non voleva fare torti a Xavier, lui era sempre stato il suo migliore amico, sempre dalla sua, anche quando erano piccoli e Matt… non era proprio un bambino socievole, complice un fisico bello grassoccio che lo faceva sentire diverso, sbagliato e, a complicare tutto, l’inizio di una consapevolezza… LA consapevolezza di non essere solo affascinato dalle ragazze, ma anche dall’altro genere.
< Xav… r-riesci a capire se ti dico che non posso dirti quello che mi ha detto quel cosetto? Posso dirti che sì, è stato lui, ma aveva i suoi motivi, non è stato lui a cominciare con i torti… e tranquillo, non ha sputato nel tuo bicchiere, lo ha detto solo per vincere nel dibattito > cercò di spiegare Matt, Xavier, che fino a prima aveva un’espressione corrucciata e ben poco paziente, distese il viso, mostrando all’amico un piccolo sorriso sincero < Capisco certo… in realtà se sapeva che ti avremmo domandato qualcosa, non avrebbe dovuto dirti nulla, ma almeno ora posso tranquillamente bere la mia aranciata! Certo che sei sentimentale tu, cosa ti fa credere che non ti abbia mentito? > domandò allora tranquillo, sorseggiando la bibita, Matt sorrise intenerito solo al ricordo di quel faccino tutto triste che anche volendo non riusciva a smettere di piangere, se Xavier avesse potuto vederlo… avrebbe anche lui creduto alle sue parole, non era possibile che un ragazzo con un visino, con un’espressione del genere, stesse mentendo < Sono sicuro! Mi ha anche pregato di non dirlo a nessuno, era così dolce che dopo aver visto quell’angioletto, sarei potuto schiattare! > spiegò allora. Fun che era stato zitto ad ascoltare, senza dire una parola, troppo impegnato a smangiucchiare la sua cioccolata, intervenne curioso < è davvero così grave quello che questa Karin ha fatto a Demien? > chiese.
Ottimo ascoltatore, ottima domanda, la risposta avrebbe potuto far ricredere persino Xavier su chi era il bullo e chi la vittima e Matt avrebbe detto qualsiasi cosa pur di cambiare il parere che l’amico si era fatto di Demien.
< Molto grave, non ricordi che la ragazza che ci ha provato con Xav aveva accennato ad un pestaggio, ecco, quello che ha fatto Karin l’ha causato, sono stati quei gorilla dei giocatori di football di quinta della sua scuola, erano il quadruplo di lui, il poverino ha corso per due, tre ore a fila prima che lo beccassero… è dovuto uscire prima da scuola per quanto l’avevano conciato male, e solo dopo un intervallo, pensa cosa avrebbero fatto se… basta… non voglio pensarci > spiegò. L’espressione sul volto di Xavier sembrò mutare per qualche secondo in una dispiaciuta, per poi rivolgere uno sguardo disinvolto al Rosso, distogliendolo all’istante, per non farsi sgamare, mentre Matt, non appena lo vide passare accanto al tavolo, lo trascinò verso di lui, per poi smollargli un bacino sulla fronte che ebbe il solito effetto sul più piccolo, che si trasformo in un pomodoro all’istante. Inutile dire che il re e la regina dei filmini mentali, alias Conny ed Elliot, si erano messi a sghignazzare e a parlottare, facendo sospirare Demi che, corrugando la fronte, afferrò una saliera facendo segno ad Elliot che sì, gliel’avrebbe seriamente tirata se non la finivano.

< E questo è quanto! E niente faccine deluse! …Mi sono già pentito… stava parlando con Xavier prima… mi ha lanciato un’occhiata strana… gli avrà detto tutto e domani sarò di nuovo sommerso di aranciata… o thè… o quello che gli andrà… spero non coca cola… > finì di raccontare Demien mentre camminavano per il parco < No. > disse solamente Elliot < Secondo me invece non gli ha detto niente, ti sta salvando quel bel culetto che ti ritrovi… e Xavier non è omofobo… è NON ti odia tranquillo, quello che ha fatto ha un senso, peccato che non sa di aver sbagliato… > aggiunse spiegandosi < Da quel che ho intuito è arrabbiato con me perché ho sputtanato la Barbie… ha senso? > fece pensoso Demien < Ha sensissimo! > dissero in coro gli altri due, Demi si girò guardandoli sconcerto < ok, me lo spiegate magari? > proferì con un velo di ironia < No, non si può, non si parla di Xavier senza il permesso di Xavier… o ti viene a cercare! > sussurrò Conny avvicinandosi all’orecchio del Rosso < Ma non verrà mai a saperlo! > ridacchiò allora Demi < Questo lo dici tu! …Lui sa tutto, di tutti! …O quasi… ma il punto è che non sa, ma saprà! E se non saprà dalle sue fonti, che sinceramente mi fanno paura, altri lo sapranno, e lui da loro verrà a sapere…> e quel discorso senza senso sarebbe anche continuato, ma Elliot fu interrotto dalla mano del Rosso che, ormai confuso all’ennesima potenza, aveva schiaffato la mano sulla sua bocca per impedirgli la fuoriuscita di quel fiume di parole per nulla lungimiranti < D’accordo d’accordo! Non si parla di Xavier, afferrato! …Anche se è quello che abbiamo fatto fino ad ora… > sbuffò allora, poi guardando l’orologio mugolò dispiaciuto < Sono quasi le sette, sono in ritardo e ho fame, ci vediamo domani? > chiese con un sorriso, gli altri due annuirono < Certo, ma domani non ti voglio vedere nemmeno con un filo di depressione sulla faccia! Altrimenti ti ucciderò di solletico! > lo “minacciò” Elliot < Va bene, prometto che non sembrerò un depresso cronico e che non mi sfogherò sui bicchieri facendoli sfracellare! Ora vado… ciao! > li salutò avviandosi.

Ora volendo potrei anche sorvolare e passare direttamente a raccontare le vicende del giorno dopo, ma non è che per caso vi siete scordate scordati qualcosa… o qualcuno?
Ebbene sì, per la gioia di voi fangirl, sto parlando di Rori e Mackenzie e, dopo questo intervento molto Manzoniano, passiamo agli avvenimenti!

Demien entrò in casa, con il faccino appena tirato in un sorriso quieto, nonostante la situazione della quale Matt lo aveva messo al corrente dovesse provocargli ansie e paure, ora era finalmente a casa, dove lo aspettavano un Rori regredito e super carino/lagnoso, ed un Mackenzie tutto trotterellante per la situazione di quest’ultimo, molto più vulnerabile e coccoloso del solito. Così sarebbe dovuto essere… Appena mise piede nel salotto, si ritrovò davanti la scena madre che ogni fangirl (quale lui stesso era… tranne per la parte “girl”) avrebbe voluto vedere, perlomeno per farsi tanti di quei filmini mentali, che altre persone non avrebbero mai potuto immaginare nemmeno lontanamente.
La scena dunque era questa:
Mackenzie, fresco di doccia, capelli bagnati e niente maglia, che cercava di scolare i capelli di Rori, anch’essi bagnati, strofinandoli con un asciugamano, mentre appunto il Rosso, praticamente arrampicato sull’altro in un tentativo di abbraccio, gli rendeva il compito arduo, complicando la situazione con dolci carezze e teneri bacini alla base del collo che mettevano alla prova concentrazione ed autocontrollo del povero Zie che ricambiava con qualche bacio sulla fronte.
Credetemi se vi dico che Demi per poco non svenne.
Quando i due si accorsero della presenza di una terza persona, saltarono come canguri per poi guardarsi come per dire “’Azz! Ci ha sgamati!”, ma Demien che aspettava quel momento da una vita, si buttò in ginocchio e, alzando le braccia al soffitto gridò < Non so per quale divinità è avvenuto questo miracolo, ma grazie! Grazie davvero! Chiunque tu sia hai fatto un favore all’universo e a me! > gli altri due sconcerti per quella reazione poco, se non affatto prevedibile, fecero per aprire bocca, ma il più piccolo li interruppe < Ringraziate Conny ed Ell che mi hanno fatto fare tardi, sennò chissà cosa mi si presentava se tornavo in orario! > rise come un idiota lui < D-Demi stai bene? > fece preoccupato Rori che, si vedeva, già stava meglio < Io? Io sto meravigliosamente, la mia giornata non è stata del tutto uno schifo, nessuno mi ha versato nulla addosso, e ora questo! Perfetto! > saltellò felice ad abbracciarli < Ora! > cominciò sedendosi a terra < Come cavolo è successo?! > non l’avesse mai chiesto! I due presero un colore tendente al rosso peperone, mentre Demien aveva messo su un sorrisino malizioso che poche volte era comparso su quell’angelico visetto < N-n-non saprai nulla! Non da me! > fece imbarazzato Rori < A me qualcosa potresti anche scucire… > sussurrò Zie sporgendosi verso di lui, beccandosi una tirata di guance dell’altro < Scherzavo, scherzavo! > rise Mackenzie posando un bacio leggero sulle labbra dell’altro.
Demi trattenne un gridolino tutt’altro che mascolino < Posso farvi una foto?! > domandò tutto sorridente. Rori sospirò, guardando prima il fratellino, che aveva sfoggiato i suoi grandi occhioni chiari e le lunghe ciglia in una muta preghiera, poi quello che, per imbarazzo o per abitudine (ma principalmente per imbarazzo), tardavo un poco a definire il suo fidanzato, il quale gli stava sorridendo dolcemente come a volerlo contagiare di quel suo buon umore < Hai dieci secondi per prendere la macchina fotografica e fare due, e dico due, foto, chiaro Dedè? > gli sorrise rassegnato ma senza alcuna nota severa nella voce. D’altro canto, Demi, non appena ricevuto l’ok dal fratello, si fiondo (inciampando quasi sui suoi piedi) in camera, attrezzandosi anche di video camera < è un momento speciale questo! Non sapete da quanto il Mondo, che poi sarei io, aspetta questo momento! Ora, buoni, siate carini e datevi un bacino! >.

E fu così che per il resto della serata Mackenzie e Rori furono aggetto delle attenzioni di Demi e di Olive (per chi non si ricorda è la mamma di Rò e Demi) che aveva tirato fuori pure i coriandoli.

Il giorno a seguire ancora tutto trotterellante per la nuova coppietta, Demi si stava avviando verso il bar. Non dimentico però del fatto che la Barbie lo sapeva colpevole della vendetta, la sera prima aveva parlato con Zie, quando il fratello si era già appisolato, per non farlo troppo preoccupare per poi fargli alzare quelle due linee di febbre che gli erano rimaste, il “cognatino” come l’aveva soprannominato, l’aveva ascoltato comprensivo e l’aveva tranquillizzato dicendo di chiamarlo non appena gli fosse accaduto qualcosa di sospetto, così lui sarebbe corso alla velocità supersonica a salvargli il bel sederino : < Se mi inseguono, il nostro punto di incontro è la libreria, lì a fianco c’è un vicolo, con una scaletta in alto, io salto sul cassonetto che è quasi sempre accostato e salgo sul tettuccio che sporge, dove non riescono a prendermi e calciò il bidone così a salire ci mettono più tempo, e se il bidone non è al suo posto… > aveva spiegato tutto tentennante, sapeva che i gorilla di Karin non si sarebbero di certo fermati difronte ad una sua fuga, anzi, sarebbe stato pane per i loro denti < Se non è al suo posto comincia ad urlare o comunque mantieni un certo vantaggio mentre corri, così se vedi il bidone fuori posto puoi tornare indietro e andare verso caso, così se passo ti vedo > così era stato deciso e così sarebbe stato!

Al bar la mattinata era passata abbastanza quieta, anche se Demi tutto impanicato, non si era rilassato nemmeno per un momento, questo perché aveva in sé un pessimo presentimento.
Stava spazzando la parte esterna del locale, dove i tavoli e le panche si affacciavano sul giardino d’entrata, proprio dove giorni prima aveva conosciuto, più o meno approfonditamente Matt, Fun e… l’altro; quando, sentendosi appoggiare una mano sulla spalla, salto come una molla per lo spavento, girandosi di scatto e trovandosi davanti Elliot che, non riuscendo a trattenersi sghignazzava coprendosi la bocca con una mano < S-scusa, non pensavo di essere così furtivo… paura? Posso fare qualcosa per farti rilassare? > chiese gentile, d’un tratto la voce vivace di Conny li sorprese < Ehi Fanciulli! Non scordatevi di me! Se possiamo aiutarti siam qui Demi-amoruccio! Chiedi e sarai aiutato… anche se non era proprio così… ma tu hai capito! > gli sorrise lei < G-grazie… m-ma sono comunque teso come una corda… s-se ho bisogno corro… d-da voi intendo! > balbettò Demien, arrossendo appena. I due si sedettero ad un tavolo all’interno, squadrando tutti coloro che entravano e che già prima di loro erano entrati per scavare qualcuno di sospetto tra di essi. < Allora? Qualcuno di sospetto? > sorrise il Rosso vendendoli così circospetto, d’un tratto Elliot si esibì in una smorfia di disgusto < Sì, più che sospetto, viscido… > fece vago, Conny roteò gli occhi avvicinandosi di più all’amico, ed abbracciandolo sorridendo lieve e sussurrando tra i denti < Ex in vista… > e dopo ciò Demi non poteva non essere curiosi di sapere chi era il famosi “viscido” ex-fidanzato di Ell, così, con la disinvoltura di un orco col tutù, si girò verso l’entrata, vedendo entrare un gruppetto di gente, più corposo del solito, tra le quali persone, spiccavano una testa bionda ed una rossa fuoco, che Demi riconobbe come Matt e Fun con “un altro paio di capelli”, non riuscendo però a capire chi fosse il suddetto ex, nemmeno quando tutta quella gente gli passò a fianco.
< Demi! Oh Demi! Sei vivo!? > urlò quasi Fun abbracciandolo < oggi ho i capelli rossi, forse troppo rossi, per farti coraggio! E se avrai bisogno, ci siamo portati dietro qualche ragazzone che è “casualmente” qui… ci siamo intesi? > fece non smettendo di stritolarlo nella sua morsa che in teoria doveva essere un abbraccio < Non respiro! > sussurrò infatti la vittima, per poi essere salvato dall’intervento di Matt che, staccandoli, smollò un piccolo bacino sulla fronte del più piccolo < Sul serio Demi se hai bisogno basta chiamare… > ribadì poi. < Mi state spaventando… > fece indietreggiando un po’ < Io ho già paura, ma sembrate tutti più spaventati all’idea che mi vengano a cercare… sono peggio di quel che mi aspetto? Siete già in cinque che continuate a dire di chiamare se ho bisogno… l’ha detto anche Zie > finì con voce flebile, ma facendosi sentire anche da Conny ed Elliot < No… non fanno così paura è che tu sei piccolo e fragile e quelli sono dei mammut! Fa paura a noi… vuol dire che ci teniamo e che ti vogliamo bene… scusaci siamo tutti un po’ agitati > intervenne Ell, posando una carezza sulla testolina di Demi < Capito… non fate niente se non ve lo dico ok? Ah! Giusto… se resto vivo a fine turno ricordami che devo dire qualcosa a te e a Conny! > sorrise Demi pensando a Rori e Zie ed a quanto dovessero essere felici < Ecco ora sono curiosa! > sospirò Conny facendolo ridere appena < Ma aspè! Non è che ve ne manca uno? Xavier dove l’avete messo? > se ne salto fuori poi la ragazza < Buco! > dissero in coro Fun e Matt.
In effetti Demien, mica ci aveva pensato… forse è proprio vero: lontano dagli occhi, lontano dai coglion… cioè… avete capito! O forse era troppo agitato per pensare a qualsiasi cosa che non fosse la sua incolumità fisica… sì mooolto probabile!

Alle due del pomeriggio, ancora nessun segno dei fantomatici gorilla, e Demi a breve, avrebbe dovuto staccare.
Non ci crederete, ma tutti, e per tutti intendo Conny, Elliot, Matt, Fun e i loro “ragazzoni”, erano ancora alle loro postazioni, da mezzogiorno e mezzo, Demi era quasi commosso e sollevato, non sapete quanto! Ma purtroppo per lui, proprio quando stava servendo l’ultimo tavolo, cinque giganti, ma che dico giganti, non si potevano nemmeno definire persone quelle per quanto erano immense, almeno il triplo di Demi che, fatto un respiro profondo e preparatosi mentalmente, osservò quei… ROBI, sedersi e guardarlo e ghignando insieme, per poi andare verso Conny, consegnarle il cellulare e sussurrarle, scandendo però molto bene < Chiama “Mackenzie” è nelle chiamate rapide sotto il numero uno, digli che ho bisogno e in quanti sono > lei annuì visibilmente preoccupata < Ora cosa fai? > chiese seguendolo insieme ad Elliot fino alla porta della sala del personale dove si cambiava solitamente gli abiti da lavoro, passando così di fianco al tavolo con il grande gruppo < Tsè! Mi cambio, esco dalla saletta… e comincio a correre finché non trovo Zie… se tutto va bene torno indietro per non farvi morire d’infarto… al massimo ci vediamo all’ospedale! > fece l’occhiolino, lasciandoli in piedi sconvolti dal cambiamento di Demi che nell’attesa era di una fifa incredibile, mentre ora che era arrivata l’ora, sembrava quasi… Coraggioso (o incredibilmente stupido)? Anche al tavolo di Matt e co. sembravano piuttosto sconvolti nel guardarlo in tutta la sua tranquillità comminare verso la sala e chiudersi la porta alle spalle, infatti i quattro (oramai) amici di Demi si chiamarono con lo sguardo < La pazzia dell’attesa l’ha fatto uscire di testa! > esclamò Conny, avvicinandosi al tavolo, mentre chiamava Mackenzie < Emm… s-sono Conny, Demi ha bisogno e-e sono cinque… > non appena pronunciò quelle parole, l’unica cosa che senti fu un rapito e lapidario < Corro > per poi sentirsi riattaccare il telefono in immediato < Chi ti ha fatto chiamare? > domandò Fun < Mackenzie… il moretto che lavora qui e che la mattina è irritabile… > gli rispose Elliot < Speriamo bene > dissero o pensarono tutti.

Intanto Demi, in sala dipendenti, non si stava cambiando, o meglio, lo aveva già fatto, ora stava riscaldando un poco le gambe per non prendersi uno strappo nella futura corsa folle, poi, veloce, aprì la porta, si mise lo zaino in spalla e, percependo i cinque ragazzi-giganti alzarsi, in meno di due secondi, era uscito dal bar, evitando le mani allungate verso di lui che cercavano di acciuffarlo, e correndo come se ne andasse della sua vita, ma chissà, magari era così, l’unica cosa a cui era in grado di pensare in quel momento critico era “Grazie adrenalina! Grazie acido lattico (anche se stasera non ne sarò così felice)! E grazie anche a te spirito di sopravvivenza, se riuscirò a correre ancora tra venti minuti sarà solo merito vostro!”.

Correva, correva, correva.
Chissà da quanto correva!
Sapeva solo di essere stanco morto, ma che era quasi arrivato al vicolo, doveva solo passare la libreria, e fu proprio lì che si fregò.

Stava correndo esasperato, sfinito, quando, mentre si stava guardando indietro, urtò contro una persona che per destino, per sfiga o per karma, stava uscendo proprio in quel momento dalla libreria e finì a terra… mangiandosi il vantaggio per cui aveva tanto corso, non guardò nemmeno in faccia chi aveva urtato, tantomeno si era scusato, poiché il danno più grave l’aveva ricevuto lui, che ora rischiava di essere pestato se il maledetto cassonetto non si trovava proprio di fronte alla scaletta in alto nel vicolo, così ansimando riprese a correre, svoltando nella viuzza… indovinate…
Il bidone quel giorno, proprio non c’era.
Demi continuava ad ansimare, risperato, cercando di arrivare saltando alla scala, ma non c’era verso, quella sua piccola altezza, l’aveva condannato.
Che fosse destino, sfiga o karma, aveva fatto un buon lavoro.
Provò a tornare indietro, ma era troppo tardi, i gorilla lo guardavano divertiti dal terrore che si leggeva sul suo volto, allora Demi perse le speranze per la possibile fuga “Ti prego fa che arrivi Zie, che arrivi Matt, con tutte quelle persone… che arrivi chiunque! Mi andrebbe bene persino Xavier!” prego disperato.

Detto fatto!

Demi si vide sventolare una mano sopra il naso, ed una voce che per lui in quel momento era simile al canto degli angeli, lo risvegliò dalla disperazione < Ehi! Datti una mossa! > alzò lo sguardo e Xavier ed il suo sorrisino bastardo fecero capolino nel suo campo visivo < Non vorrai che ti rovinino il tuo bel faccino > allargò il sorriso, Demi afferrò la mano del suo salvatore con entrambe le sue, riuscendo a salire ed a rifugiarsi tra le braccia di Xavier che lo portava a sé per tirarlo via dal bordo del tetto.
< Grazie! Grazie! Non mi vendicherò mai più in vita mia! Il karma è un mostro! > continuava a ripetere il Rosso in un inutile tentativo di ricacciare le lacrime che imperterrite cominciarono a scivolare sul viso < Ehi, ehi! Tranquillo! > provò Xavier alzandogli il volto ed asciugandogli le lacrime con la manica < Ci sono io ora, non ti prendono! > lo rassicurò con delle lievi carezze.
“Tenero!” pensava Xavier con quel cosetto stretto tra braccia, < Mi devi un favore, me lo segno eh! > sorrise spontaneo poi, guardandolo accennare ad un sorrisino divertito < …Grazie… > ripete ancora con vocina spezzata, abbracciandolo, mentre gli inseguitori sotto di loro parevano scaldarsi per l’inaspettato salvataggio. < Hanno corso per chissà quanto e si infiammano pure? Ma tutta ‘sta forza da dove la prendono!? Facciamoli sbollire ti va? > disse Xav afferrando un lungo tubo di metallo per poi agitarlo verso il basso, prendendo anche qualche capoccia dei gorilla sottostanti, che in risposta cominciarono a lanciare pezzi di tutto, che stavano da quelle parte sotto le montagne di rifiuti (che si sa in assenza di cassonetto…), non fecero però in tempo a ferire nessuno dei due, poiché un rumore forte li interruppe, un rumore di motori, una decina più o meno, era la cosa più assordante che Demi avesse sentito, ma era anche il rumore della salvezza!

< Zieee! > gridò Demien per farsi sentire.
A quel punto il fracasso era vicinissimo, all’ingresso del vicolo, dove Zie e “le sue fonti” (anche detti “la sua cattiva compagnia”) avevano accostato le moto.
Inutile dire (forse no) che i gorilla li guardavano non più tanto convinti di quel che volevano fare, bastò che Zie, in tutta la sua figaggine, scendesse dalla moto per “parlare”, per far andare in panico i cinque ragazzoni che alzando le mani e spiegarono chissà cosa a Mackenzie, che intanto sfoggiava un sorrisino bastardo dei suoi, per poi dileguarsi.
A quel punto, Mackenzie si avvicinò al punto del tetto dove Demi, ancora tutto accoccolato tra le braccia di Xavier e con ancora le lacrime agli occhi, stava mostrando un dolce sorriso di gratitudine < Grazie… > sembrava riuscisse a dire solo quello, per quanto aveva avuto paura.
Una volta scesi dal tetto (alias rifugio anti-bulli), Demien, che era ancora un po’ agitato, riuscì a calmarsi un poco, grazie anche a tutti i mega abbracci che Zie gli rifilava, preoccupato che non si fosse fatto male, mentre appioppava a Xavier qualche occhiatina di ringraziamento.
< Devo tornare al bar per far vedere che sono vivo… e poi Conny ha il mio cellulare… > annunciò Demi staccandosi da Mackenzie < Ti accompagno, stavo andando lì prima che mi venissi addosso tutto affannato > si offrì Xav alzando le spalle < Ah… ehm… scusa… avevo fretta e non… ma già lo sai cosa ti spiego a fare! > lasciò perdere Demi, era stato avvisato proprio da Matt -migliore amico di Xavier- del circolo delle voci che lo riguardavano, per cui spiegare tutto proprio a lui, non avrebbe avuto senso < Vengo anche io, ho detto a Rori che andavo a prendermi qualcosa da mangiare per non farlo preoccupare e mi ha chiesto una brioche… gli prendo anche un caffè anche se è carino quando è poco sveglio… > si aggiunse Zie con un dolce sorriso tutto rivolto al pensiero del suo Rori che lo aspettava a casa.

Quando arrivarono al bar, non appena ebbero varcato la soglia, Elliot, Conny, Fun e Matt, saltarono in piedi facendo immediatamente correre lo sguardo al piccoletto dalla testolina rossa e, facendo una rapida analisi, constatarono che sì, era tutto intero… miracolosamente tutto intero!
< Come cavolo è possibile?! > esclamò Conny < Mi preferivi morto? > fece Demi ironico, a quanto pare tutti si aspettavano di rivederselo all’ospedale!
< N-no! Nel senso che non pensavamo che… cioè, ci aspettavamo che… ah! Al diavolo! Dicci come cavolo hai fatto! > si arrese Elliot mentre correva ad abbracciare Demi, dietro di lui, dal gruppo di persone che Matt s’era portato dietro, spiccò una voce, un pizzico di bastardaggine nel tono < Ma guarda! Il cosetto è tutto intero! Xavier c’entra qualcosa con questo? > disse la voce attirando l’attenzione di Demi, il ragazzo che aveva parlato, era moro, alto, con gli occhi di un azzurro acceso e la bocca piegata in un sorrisino bastardo… spaventosamente familiare < …Narsè, non insinuare che sia diventato così, di botto, il buon samaritano! Mi è solo venuto addosso mentre correva, gli ho fatto perdere il vantaggio e mi sono fatto perdonare salvandogli il culetto, ecco tutto, è poi quest’altro qui l’ha salvato a tutti e due > sembrò quasi giustificarsi Xavier, sentito si tirato in causa < E Che bel culetto!> fece il moro < Ehi! È il mio cosetto! Stagli alla larga Narsete! > lo guardò velenoso Elliot, mentre stringeva di più Demi.
Conny in mezzo a finti colpi di tosse pronunciò < Coff, coff …è lui l’ex… coff, coff > fece per far capire a Demien la situazione < Mmmh… quindi mi sono ficcato in mezzo ad una lite tra fidanzatini eh? …Dammi il cellulare che scappo! > constatò lui, Conny gli passò il cellulare sospirando < Buona fortuna… >.

“Fortuna? Naah! Per una volta non ne ho bisogno!”

Pensò Demi < Eeeelliooot! <3 > fece mieloso < Mi molleresti per favore? Così andiamo a fare un giro > fece dolce (facendosi venire il diabete da solo) e facendo intendere a Elliot che se proprio doveva infilarcisi, in quella rivalità, doveva farlo per bene! Zie trattenne una risatina, dando una pacca sulla spalla ad Elliot < No! Il faccino diabolico di Demi! Ora prova a dire di no! > lo sfidò quasi < No! > provò < …no …nel senso che… va bene vieni, gelato? > propose, lanciando un’occhiata discreta a Narsete che con la testa appena piegata li stava osservando attento < Ok! Conny? > accetto subito Demi < Non vorrei rovinare l’atmosfera, maaa… il gelato mi fa gola quindi vi rovinerò tutto! Andiamo! > sorrise Conny < Vengo anche io! > si intromise Narsete < NO, TU NO! > gridarono insieme Xavier ed Elliot, lanciandosi tra loro occhiate d’intesa < Portatelo a casa! Quello lì da sui nervi! > si imbronciò Ell < Subito! > si trovò d’accordo Xavier andando ad afferrare il braccio di Narsete.

In sintesi da quel che Demi aveva capito, questo Narsete era l’ex di Elliot… beh, di certo non aveva cattivi gusti il suo amico!

“…Bene, giornata produttiva, mi sono quasi fatto picchiare da cinque… cosi, sono finito addosso a Xavier che mi ha salvato dai suddetti cinque, Zie ha salvato entrambi, poi un tipo di nome Narsete ha pure detto che ho un bel sedere e ora Ell mi ha offerto il gelato… decisamente una giornata produttiva! Magari fare amicizia non è poi così impossibile e complicato..."

E già solo il fatto che Demien abbia pensato a quest'ultima frase, basti a farvi intuire che la sua apatia depressiva, si era volatilizzata...




Angolino di Val_chan :

Val_chan on Facebook <3

Ehilà Fanciulle e Fanciulli!
Eccomi qui con un ritardo mostruoso... non è colpa mia cioè sì è colpa mia ma tutto questo è per via di interrogazioni infinite e verifiche di massa... per farmi perdonare, per chi non lo ha ancora visto ho scritto delle mini storielle tipo missing moment della coppia ZieXRori che si chiama Sunlight e visto che non vi ho detto di proposito cosa è successo mentre quei due erano a casa da soli con Rori mezzo affebbrato, sappiate che nel capitolo 4 di Sunlight vi sarà raccontato tutto NEI MINIMI DETTAGLI *-* (finchè riuscirò nella mie capacità di scrivere lemon ù.ù)
Cooomunque spero vi sia piaciuto questo capitolo come sempre vorrei lasciaste una recensioncina anche per dirmi dove ho sbagliato qualcosa o se non si capisce qualcosa, magari per dei chiarimenti, accetto critiche e consigli!
Grazie per aver letto e un grazie doppio a chi recensirà! <3

Baci Val_chan

  
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