"Un vermiglio crepuscolo, dai remoti mondi,
d'opalescenti silenzi e lunghi echi sopiti,
fatui sospiri nell'aura brumosa
irradia.
Sanguigni effluvi d'estasi,
che come spiriti erranti,
in tacito addio l'anima riversano
attorno.
L'esanime canto del cigno,
a quell'amaro orizzonte,
riva funerea d'un mare d'aneliti,
di soffici petali che lievi sbocciano
di liquida tenebra
celeste.
Oh Fiore immortale, gemmea corolla!
Su di noi getti greve
una luce estinta
pių tetra di te...
...O' Incantevole Notte!
Amante gelosa, che in candido
silenzio il cuore mio tormentato
coccoli d'Eterno.
L'esilio di un dio sofferente,
d'immemore ricordo annegato,
fra i dolci flutti di questo cupo mare.
Sprofondare gių, in fondo all'abisso.
E lė infine...vederla:
la Luna...
...la Luna meravigliosa!"