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Autore: SweetNemy    11/06/2012    2 recensioni
Sapete quando si dice che la vita riserva sempre delle sorprese? Beh, a volte esse sono davvero strane, così questa ragazza che odiava la sua vita monotona in un inutile quartiere della California, si ritrovò ad affrontare un viaggio tra lo spazio e il tempo su un isola che in realtà non esiste!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9. Qualcosa di turbante
 
Era una fredda notte di gennaio e i due ragazzi si stavano dimostrando il loro amore.
Il ragazzo le prese il viso tra le mani e la baciò dolcemente così a lungo che le mancava il fiato e il suo cuore batteva a mille. Mentre continuava quel bacio il ragazzo sfilò la toga alla ragazza, ritrovandosela in biancheria, lo stesso fece la ragazza che aveva lasciato il compito a metà. Hermos aveva dei bei muscoli scolpiti e lucenti, belli da vedere e da toccare; invece Evelyn aveva una bellissima linea e delle gambe molto lisce e armoniose. Il ragazzo le sciolse i capelli, legati da un ramo d’alloro e li lasciò cadere sul letto delicatamente, annusandone il profumo. La ragazza chiuse gli occhi e si lasciò andare, con la pioggia che rincominciava a scendere dal cielo e con esso che col sole coperto diveniva buio.
Il ragazzo aprì gli occhi e si alzò in piedi, rivestendosi.
-Che succede? – chiese la ragazza con un tono tra lo scocciato e preoccupato.
-Ho troppo rispetto per te, non ci riesco.. non così presto.
-Perché?
-Non posso rendere il tuo corpo impuro così presto, non posso farlo.
Disse il ragazzo incominciando a piangere senza sosta. La ragazza si rivestì e lo fece sedere sul letto, poi disse:
-Hermos non è il caso di piangere.
-Non sto piangendo. Sto bene, davvero!
-Hermos che succede? C’è qualcosa che dovrei sapere?
-No niente. – disse velocemente, chiudendo gli occhi e portando le mani alla testa.
-Puoi mentire a tutti, ma non a me.
-Non sto mentendo.
-Ti si legge negli occhi. Perché non puoi? C’è una ragione a tutto, deve esserci anche per questo.
-Io so qual è il motivo, ma non posso dirlo. So che a te potrei dire tutto, ma non voglio perché non voglio scavare nel mio passato.
-Nel tuo passato? C’è qualcosa che ti turba del tuo passato?
-Diciamo tutto, ma c’è una cosa che prevale sulle altre.
-Cosa? Hermos, se ti provoca un freno del genere, dev’essere qualcosa di grave. Parliamone...
-Ci provo.
Il ragazzo chiuse gli occhi e cercò di ricordare. Il suo ricordo appariva nero, scuro, cupo e pieno di sofferenza, finché le immagini divennero definite e lui incominciò a parlare.
-Ricordo. Un ricordo forse rimasto inesplorato per troppo tempo ora sta diventando un ostacolo. Era una notte fredda di fine estate, sarà stato settembre. Faceva freddo, molto freddo, e il rumore degli spari rendeva ancora più gelida quella notte. Lo so, avevo solo dieci anni, ma sapevo che c’era la guerra. I miei genitori c’erano ancora, anzi, per meglio dire mio padre aveva ucciso mia madre da qualche mese e viveva in casa con una lurida ragazza bella che sottostava ai suoi ordini. Stavo dormendo insieme a mio fratello, che all’epoca aveva solo tre anni, e all’improvviso si udirono delle urla, ma non urla normali, urla di quella ragazza che veniva violata da mio padre. Qualche minuto dopo mi accorsi di avere ancora più freddo, sarà stata la paura e mi nascosi sotto le coperte curandomi di non svegliare Alexis. All’improvviso sentii dei passi avvicinarsi all’uscio e poi la tenda spostarsi. Sentii qualcuno sedersi sul mio letto e scoprirmi, poi mi girai e vidi lei, tutta nuda, che si avvicinava a me come una leonessa affamata di carne, come un vampiro assetato di sangue. Mi prese e m’immobilizzò sul letto spogliandomi e... e...”la sensazione è così piacevole che non vorrai più smettere. Mai più o finché io non mi scoccerò”- disse e quella notte così fredda e terribile rese impura la mia giovane anima.. fu bruttissimo.. era doloroso e mi percuoteva la pelle in modo molto violento.. non voglio vivere con questo ricordo, ma allo stesso tempo non posso dimenticare. Spero solo che Ade se la sia presa con sé, non meritava una miglior fine!
-Allora è questo! Hai paura. Anch’io ne ho, ma so anche che tu mi ami ed io ti amo. Basta questo per farmela passare.
-Ma tu non sei cresciuta in un’atmosfera come la mia.
-Hai ragione, sai? Io sono cresciuta molto meglio di te, ho avuto una famiglia che nel bene o nel male mi ha trattata bene e ho vissuto in una città scombussolata e strana, ma senza la paura che mi sarebbe caduta una bomba addosso. Ma sai qual è il più terribile errore dell’uomo? Avere paura del futuro quando si pensa al passato. Tu pensi e fai ben caso che il tuo passato è stato difficile, incerto e terribile, ma sai che domani lascerai questo posto. Il passato non si cancellerà mai dalla tua mente, ma mai e dico mai si ripeterà. Saranno solo immagini buie e poco definite che scorreranno ogni tanto nella tua mente come sogni, o meglio incubi, fino a dimenticarli. Non puoi avere paura del passato perché esso non tornerà, se non nella tua mente. Pensa che nel futuro vivrai felice, insieme a me.
-In futuro ti darò prova del mio amore, magari su di un prato, magari sotto le stelle, ma non qui dove venne massacrato il mio giovane corpo dieci anni fa.
-Hai ragione... non è il luogo ideale. Scusami.
Il ragazzo le sorrise e la abbracciò, sussurrandole all’orecchio di volersene andare da quel posto.
La pioggia aveva smesso di scendere e la notte era calata su quel giovane villaggio.
-Ripetimi un’ultima volta che il nostro amore sarà per sempre. – disse il ragazzo spalancando i suoi occhi, ora verde smeraldo.
-Ti prometto che il nostro amore sarà per sempre – gli confermò la ragazza stringendogli la mano.
E così entrambi caddero in un sonno profondo e emozionante per il domani, che li avrebbe condotti a una nuova vita insieme: una vita nel futuro.



Mi scuso per il capitolo corto.. ma non mi veniva altro.. spero vi sia piaciuto. Ringrazio tutti quelli che leggono la mia storia e quelli che mi lasciano recensioni. Ciaoo a tutti ;D
  
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