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Autore: Ayane Nakamura    29/12/2006    1 recensioni
- E… Se fosse uno “sciamano”??? – -…per voi sarebbe la fine…- rispose il vecchietto svuotando la terza bottiglia di vino.
Genere: Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anna Kyoyama, Manta Oyamada, Ren Tao, Yoh Asakura
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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L’apparizione aveva spiazzato tutti.
- S…signora! – esclamò Jonathan con evidente preoccupazione.
- Basta così! Non si può di certo continuare in questo modo! – lo rimproverò la donna – e tu faresti bene a rispondere! – finì rivolgendosi a Ren.
Il ragazzo stava per controbattere quando notò alle spalle della donna Yumi che si agitava facendo segno di dire di No.
- Cara ragazza…credi che sia ricintrullita?- le domandò la donna, anche se le dava le spalle si era accorta dei suoi gesti.
- E’ un problema se lo fossi? – chiese Ren cercando di aggirare la domanda postagli.
Yumi fece segno di si con la testa in modo molto evidente, ma fu la signora che gli rispose ignorando completamente la ragazza.
- Dipende…qual è il tuo nome? –
- Ren…Tao Ren! –
- Oh un esponente della famiglia Tao! –si stupì la signora, ma fu l’unica, Yumi, Jon e il vecchietto s’incupirono al sentir questo nome.
- E…lei chi è? – le domandò Ren
- Io sono Tsukino Abe, ero figlia di un noto feudatario qualche tempo fa.- sorrise la donna – Vorrei porti qualche domanda più tardi…hai tempo? –
Ren la osservò prima di rispondere: cosa voleva dire con “qualche tempo fa”? Eppure non era evanescente come gli spiriti che aveva incontrato finora.
- Per me va bene. –
Tsukino gli rispose con un sorriso luminoso e se ne andò stavolta dalla porta d’ingresso esitando un poco sulla macchia nel muro.

Si avvicinava la sera, ma il tempo non accennava a migliorare. Il locale cominciava a riempirsi di clienti.
-Yumi porta questi al tavolo laggiù! – le ordinò Jonathan.
- Subito! –
- Posso esservi di aiuto? – domandò Ren scendendo le scale, stranamente si sentiva meglio, forse perché dopo la signora Abe gli avrebbe finalmente fornito una spiegazione.
- Eh? –rispose stupito Jon –N..no no…è meglio di no…-
- Perché?-
-Non faccio lavorare i clienti io! – gli rispose ridendo il barista – piuttosto goditi lo spettacolo! Fra poco cominciano! – e gli indicò il palco.
Ren si guardò intorno in cerca di un posto dove sedersi, notò che il vecchietto che aveva già incontrato prima gli faceva segno di sederglisi accanto, perciò si diresse verso di lui.
- Ehi Jonhatahan…-lo chiamò Yumi – cosa facciamo con quel Tao? – sussurrandogli all’orecchio.
- Non bisogna dire niente ai clienti, mi raccomando Yumi! – rispose a bassa voce il barista.
- Va bene…ma non sarà pericoloso??? –
Il barista non le rispose, ma la sua espressione diceva tutto: bisognava non far sospettare nulla, ne ai clienti, ne allo sciamano!
La loro conversazione fu interrotta dagli schiamazzi dei clienti nel vedere le soubrette entrare sul palco, seguite da una signorotta di colore che si sedette al pianoforte. Il gruppo cominciò a cantare e danzare in stile gospel.
L’intero bar cominciò ad animarsi di luci e colori, nonostante il maltempo continuavano a venire clienti e in poco tempo il locale fu pieno.
Ren non credeva ai suoi occhi, un localetto così piccolo e squallido che riusciva ad attrarre così tanta gente nonostante il tifone in arrivo! Si stupì ancor di più quando si cominciò a suonare una Ballata Irlandese: tutto il pubblico si mise in cerchio e ballava assieme alle soubrette!!! E al centro del circolo la signora Abe che a fatica ballava a tempo stretta nel suo kimono assieme a un ragazzo che vestiva in smoking di una moda ormai passata da un pezzo.
- Tu non balli? –gli chiese Yumi venendo verso di lui.
- No…non ne sono capace. – rispose Ren, in effetti era vero: non aveva mai sentito il ritmo di una ballata irlandese, figurati se sapeva persino ballarla!
La ragazza sospirò scuotendo la testa – Mary! Vieni a far divertire questo cliente!!! – disse Yumi rivolta a una delle soubrette.
- NO!!! –urlò Ren disgustato
Ma Mary era ormai pratica di queste cose e se lo trascinò verso il centro del circolo.
Che fare? Mary era tanto carina e lui tanto imbranato che le pestò i piedi molte volte, sbagliò il tempo e andò addosso al cavaliere della signora Abe. Che autentico disastro!!!
Solo dopo un po’ capì il tempo del ballo e si mise d’impegno a non deludere ne la soubrette ( che ogni volta che sbagliava gli sorrideva come se nulla fosse, e questo faceva arrossire Ren fino alle orecchie) ne voleva darla vinta a Yumi, che di sicuro l’aveva fatto apposta a farlo ballare!

Solo verso la mezzanotte il clima cominciò a cambiare, sul palco rimase solo il pianoforte. I clienti cominciarono a prendere posto, nessuno accennava ad andarsene.
- E ora che succede? – domandò Ren al vecchietto mentre tornava al tavolo, Mary invece era tornata in spogliatoio.
- Ti piace il jazz? – gli chiese per tutta risposta il vecchietto in un attimo di lucidità mentale.
- Eh? –
- Ah i giovani d’oggi…si dimenticano la bella musica d’un tempo… - mandò giù un sorso di vino – ora vedrai giovanotto! Eh ehehe… -
Ren si rivolse ancora verso il palco, sapeva cos’era il jazz: solo che era un genere di musica, nient’altro! Dopotutto a cosa gli poteva servire saperlo? Lui che era un discendente della famiglia Tao?
Ad un certo punto sul palco salì Yumi, la ragazza si sedette al pianoforte e cominciò a suonare…
- Che…che cos’è? – Ren voleva formulare in modo diverso la domanda, ma le era uscita così e non sapeva che farci…
- E’ il suo brano preferito: StarDust! – rispose il vecchietto che rimase a fissare il palco affascinato dalla musica.
Yumi sembrava giocare con la melodia della canzone: in alcuni punti ritardava, in altri accelerava, improvvisava qualche pezzo arrangiandolo. Le dita che si muovevano rapide sulla tastiera.
- Fa solo un brano a serata…- disse il vecchietto, nonostante fosse rivolto a Ren sembrava parlare con se stesso, la voce velata da una sottile malinconia.
- Ehm...scusi, ma non mi ha ancora detto qual è il suo nome! – esclamò Ren, in effetti era vero! Ne Yumi che il barista lo avevano chiamato per nome.
- Il…mio nome? – gli occhi dell’uomo cominciavano a guardare lontano con un senso di nostalgia, la mente che tornava indietro nel tempo, nel profondo della memoria, tra i ricordi più sperduti.
- Ehi ragazzino! – chiamò Jonhatan rivolto a Ren – La signora Abe ti sta aspettando! Ti vuoi muovere? –
- Arrivo! – Ren lanciò un ultimo sguardo al vecchietto ancora assorto nei suoi pensieri. Possibile che qui fosse tutto così strano?
  
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