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Autore: Kitsune911    11/06/2012    3 recensioni
"I problemi alla gola erano tornati, costringendolo al riposo forzato e a non parlare per una lunga settimana. Gli pesava quella situazione, non poteva negarlo. Per un cantante il non poter usare la voce era quanto di più simile ci fosse ad una condanna a morte"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: David Desrosiers, Pierre Bouvier
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pierre ha da poco avuto di nuovo dei problemi alla gola. Ha scritto su twitter che gli riusciva difficile non parlare e io ho iniziato ad immaginarmi la band che comunica a gesti o… che gioca all’impiccato! E chi meglio di David può tirare su di morale il nostro Pie?!

XD Spero che vi piaccia, fatemi sapere!!

 

 

 

 

Il tour bus era silenzioso quando Pierre non poteva parlare. Non perché lui fosse il più casinista della band –quello era David- ma perché tutti si sforzavano di parlare il meno possibile, per solidarietà, per non indurlo in tentazione.
I problemi alla gola erano tornati, costringendolo al riposo forzato e a non parlare per una lunga settimana.

Gli pesava quella situazione, non poteva negarlo. Per un cantante il non poter usare la voce era quanto di più simile ci fosse ad una condanna a morte. E l’essere circondato dai suoi migliori amici di certo non rendeva le cose più facili. Lo faceva stare male non poter intervenire nelle loro discussioni e aveva finito per isolarsi, per cercare di evitarli per non sentire le loro voci.

Ma loro avevano capito. Avevano smesso di parlare e avevano cominciato a comunicare a gesti, scoppiando a ridere ogni due secondi e creando doppi sensi in continuazione.

Cercavano di tenerlo allegro, nonostante avessero dovuto rinunciare ad una settimana di concerti.

Pierre odiava saltare dei concerti. Credeva di deludere i fan… 

David gli aveva spiegato più volte che i fan erano a conoscenza del fatto che loro fossero umani, che capitava a tutti di ammalarsi, che a volte era necessario prendersi un periodo di riposo. Gli diceva che non sarebbero stati delusi, avrebbero capito la situazione e gli sarebbero stati vicino, come sempre. In effetti su twitter erano stati tutti molto comprensivi. Gli avevano detto di non preoccuparsi, di pensare solo a guarire… eppure la tristezza non passava. Forse, in fondo, non erano i fan ad essere delusi, ma lui stesso. Non aveva saputo resistere fino alla fine del tour, aveva ceduto.

 

Pensava a tutto questo Pierre, seduto sul divano del bus. Aveva twittato dal cellulare un aggiornamento sul suo stato di salute e ora cercava l’ispirazione per una nuova canzone.
Non poteva cantare, ma nessuno gli aveva ancora vietato di scrivere, per quanto ne sapeva.

Ma dopo un’ora il foglio era ancora bianco.

 

David lo osservava. Fissava quel dannato foglio da un’ora ormai. Non sapeva cosa stesse facendo, ma sapeva per certo che non gli faceva bene; vedeva il suo volto che si scuriva ogni secondo che passava. Doveva fare qualcosa.

Si avvicinò al cantante, senza fare rumore, senza dire una parola.
Gli si sedette accanto e scrisse sul block notes “Giochiamo all’impiccato?”

Pierre lo guardò stranito, probabilmente pensando che ci fosse un doppio senso nascosto da qualche parte. Era David, in fondo…

Continuò a fissarlo per qualche secondo, poi, quando si rese conto che il bassista era serio, annuì, ancora poco convinto.

David prese un pezzo di carta.

 

I _ _ _ _ A

 

Pierre gli lanciò ancora un’occhiata, poi scrisse in fondo al foglio la lettera O.

David annuì, dandogli un buffetto sulla guancia.

 

I _ _ O _ A

 

Il cantante provò con la N, ma Dave scosse la testa, disegnando una sbarretta.

Lo stesso con la A e la F.

Poi buttò lì una D.

 

I D _ O _ A

 

Guardò incredulo il minore, che aveva cominciato a ridacchiare.

 

Gli tirò una gomitata, prima di completare la parola “IDIOTA”

Si finse offeso, prima di chiedere –scrivendo- perché lo fosse.

“Perché te la prendi per aver rimandato qualche concerto e non capisci che è per il tuo bene. E fidati, i fan la pensano come me!” scrisse David.

Pierre abbassò lo sguardo. Lo sapeva che era per il suo bene, ma rimaneva dell’idea che il suo dovere fosse, prima di tutto, accontentare i fan.

David sbuffò.

“Non c’è verso di convincerti, eh?!”

Stavolta parlò, non lo scrisse.

Pierre sorrise. Gli mancava la voce dolce del suo bassista. E gli mancavano anche le voci degli altri.

Ancora 2 giorni. Ancora 2 giorni di silenzio forzato e poi tutto sarebbe tornato alla normalità. Avrebbe potuto parlare e cantare.

E avrebbe potuto ringraziare i suoi amici per avergli tenuto compagnia nel silenzio della settimana più difficile della sua vita. 

  
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