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Autore: MusaTalia    12/06/2012    7 recensioni
100. Until that day [100/100]
«Non è mai stata mia intenzione rimanere tutta la vita nell'esercito. Volevo solo stare al tuo fianco. Supportarti. Proteggerti fino a quando non avresti ottenuto ciò per cui hai sempre lavorato tanto duramente. Ed ora ce l'hai. E sono così orgogliosa di te».
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'RoyAi Collection'
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047 In the dead of the night

047. In the dead of the night

Nel cuore della notte

And I know the whole story, / You're the only light / Only if for a night”, Only if for a night, Florence + the machine

 

Sta tornando da scuola. O forse ci sta andando. Chi può dirlo con certezza. Il sole è una sfera appiccicata al cielo con una pennellata di colla.

Riza indossa il golfino rosa, quello che le piace tanto, con i bottoni che sembrano perle, lucidi e sferici. I capelli biondi sono uno specchio su cui si riflettono i raggi del sole.

Non sa il motivo, ma Riza è triste. Avrebbe voglia di piangere, ma si trattiene perché è orgogliosa e finché non capisce cosa succede attorno a lei non verserà una lacrima. Controlla le braccia e le gambe per vedere se si è fatta male senza accorgersi –c’è una pianta di rovi lungo la via. Ma non trova nessuna ferita, nessun segno. Eppure avverte un certo dolore: qualcosa che spinge dall’interno con forza per uscire.

Una voce la raggiunge da lontano. Una voce conosciuta, di cui si fida. La voce di qualcuno che, ne è certa, la ama profondamente.

Papà.

Il Sergente Mazur.

Ha la voce profonda e potente. Non c’è da stupirsi che tutte le reclute passino sotto le sue mani rudi e graffianti che sanno come insegnare la disciplina. Il Sergente non fa differenze tra maschi e femmine: se non sei abbastanza forte ti lascia indietro. Se vuoi, ti devi recuperare da solo.

Stanno facendo esercitazione di tiro. Riza è brava, ma non ancora abbastanza.

«Concentrati!» le ordina una voce ferma come marmo.

Papà.

La casa è vuota. Papà è morto, ma la sua presenza la infesta con una violenza impressionante. Risale lungo i muri e scivola sul pavimento. Riza con il suo fucile e il suo golfino rosa spara per colpire e uccidere quella presenza, che anche da morta continua a pesare sulle sue spalle.

Crollano le mura, il soffitto si dissolve. Fucile e golfino sono spariti, ora indossa una giacca nera. Solo a un funerale indosserebbe una giacca come quella.

Un paio di braccia si posano sulle sue spalle per scuoterla con dolcezza e trascinarla via dal nulla. Devono essere le mani di un santo. Sicuro. Perché sono calde e premurose.  Perché stringono ma non fanno male. Quelle mani la conoscono bene. Percorrono il suo corpo con cognizione di causa, come se seguissero strade ben note.

Papà.

Roy.

Roy è il nuovo apprendista di papà. Verrà amato come un figlio, il figlio che Berthold ha sempre desiderato ma mai avuto. Roy si è arruolato. Sogna un futuro migliore, più luminoso. Roy è diventato Alchimista di Stato. Combatte a Ishbar, assieme a lei e altre migliaia di soldati. Roy ha voluto Riza come assistente. Vuole lei al suo fianco mentre cerca di scalare la montagna che dovrebbe portarlo a diventare Comandante Supremo. Roy odia la pioggia. Lui è fuoco, quindi deserto e calore; luce.

Roy.

E Riza.

In mezzo a un prato. Si è sporcata l’abitino bianco di erba. Papà la sgriderà. Peccato, però, perché è così divertente rincorrersi, acchiapparsi, cadere e rotolare in un oceano di erba e risate.

Ha abbandonato le scarpe sotto l’unico albero, un maestoso olmo. Una suola poggia sul terreno, l’altra guarda il cielo mentre Riza accenna un paio di passi di danza, con una grazia che credeva dimenticata. Gioca a fare la funambola sulla corda di un’arpa, sulla punta dei piedi e con le braccia verso l’alto. Fa una piroetta. È nel cimitero, triste e freddo della cittadina altrettanto triste e fredda dove è nata. Ma lei non morirà lì come sua madre. No, fuggirà via, cavalcando la voce che ha ricominciato a chiamarla con forza.

Cavalca fino a quando non si ritrova nel deserto, che è così caldo. Roy deve avergli dato fuoco. Le sue fiamme sono prodigiose. Riza le ama, o forse ama Roy. È sicura di non odiare Roy, ma forse odia le sue fiamme.

La colla che tiene il sole attaccato alla volta celeste si è seccata e ora il sole è crollato. Precipitato, ma non ha lasciato nessun cratere. Strano. Molto strano. O forse no.

Piomba la notte.

Roy.

L’ha anticipata: è arrivato prima per accoglierla. È a capo di un esercito di fiamme che illuminano e riscaldano. Riza si sente così al sicuro.

Qualcuno, da lontano, sospira e sbuffa. Metà delle fiammelle cade sotto il fiato nemico. L’altra metà si raduna attorno a Riza e Roy per proteggerli, ma un altro sbuffo le spazza via.

È stato papà. Il suo fantasma

Riza si sente in trappola. Roy è diventato improvvisamente freddo e, senza il suo fuoco, sta perdendo le forze. Sta scomparendo.

Lei non vuole. Se chiude gli occhi, conta fino a dieci e poi li riapre, magari Roy riapparirà con le sue fiammelle e suo padre smetterà di perseguitarla.

Le palpebre scendono.

Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei. Sette. Otto. Nove.

Dieci.

Spalanca gli occhi.

Ci vogliono altri dieci secondi per capire che è in pigiama, nel letto di casa sua. Domani non andrà a scuola, non scenderà nel campo d’addestramento, non si apposterà su una torre nel deserto. Suo padre è morto e i fantasmi non esistono.

Riza allunga un braccio per afferrare la sveglia sul comodino. Le lancette segnano le due e mezza. Si è svegliata nel cuore della notte e dopo un sogno del genere difficilmente riuscirà a riaddormentarsi.

Roy…

Roy!

Domani non lo troverà in ufficio. Ora lavora per King Bradley.

Si accoccola meglio tra le coperte e prova a chiudere gli occhi. Magari sarebbe riuscita a sognare di nuovo Roy.


 



NOTE FINALI:
Mentre Roy passa le sue notti insonni nel bar a bere, Riza prova a dormire ma fa sogni quanto mai strani e inquietanti. Vorrei che leggeste questo theme ripensando al precedente, perché si tratta delle due facce della stessa moneta. Da una parte Roy, dall'altra Riza. La notte raccontata è la stessa in cui Roy va per la prima volta da Madame Christmas.
Per questo theme ho voluto sperimentare su più fronti, quindi ci terrei parecchio a ricevere pareri. Cosa vi ha lasciato, se vi è piaciuto o l'avete trovato pesante come la parmigiana della nonna... qualunque cosa, insomma.
Piccolissima parentesi. La citazione è presa da Florence + the machine. La mia nuova musa! La adoro. Scrive canzoni bellissime e soprattutto è una bomba! Ha una voce, che nemmeno tra vent'anni esercitandomi tutti i giorni riuscirei avere. O forse sì. Comunque nei live spacca alla grande! Quindi è possibile che in futuro la utilizzi di nuovo. Qui la canzone Only if for a night
Last, but not least: thanks! merci! danke! grazie! alle mie splendide, coccolose lettrici:
hummingbird royaifanOne Day Riza_94Silvery Lugia
   
 
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