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Autore: La Kurapikina    14/06/2012    0 recensioni
Un primo incontro fra Achille e Patroclo... che cambierà il loro destino
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Tu non stavi forse morendo?”  ringhiò mio zio con il viso bordeaux per la rabbia, indicando Patroclo con un gesto secco del mento.

E in quel capii che non avevo scelta: dovevo affrontare mio zio e questa volta non avrei dovuto lasciarmi prendere dal se tenevo alla vita di Patroclo.

Si, perché mio zio non avrebbe ucciso me, visto che ero troppo prezioso per la sua fama, ma verso Patroclo, che non era altro che un servo molto bello; prima lo avrebbe usato in tutti i modi possibili ed immaginabili ( e il solo immaginare mi faceva uno schifo immenso) e poi lo avrebbe ucciso dopo aver soddisfatto i suoi… interessi.

Non potevo proprio permetterlo, non sapendo che ciò che sarebbe successo a lui sarebbe stato persino peggio di ciò che poteva capitare a me… al diavolo la mia paura, era il momento di comportarsi veramente come un invulnerabile eroe acheo. Infondo, è da quando sono bambino che mi alleno per questo!

“Vattene!” urlai ancora prima di formulare una frase completa, o almeno sensata: “Lasciaci stare! Lui. Non. E’. Tuo. Non lascerò che te lo tenga per farci… Zeus solo sa cosa passa per quella tua testa vuota e malata!”

Vidi con una certezza snervante la furia montare in lui e crescere a dismisura, indomabile e terribile.

Era sempre stata quella furia animalesca e decisamente non frutto di qualche divinità a me favorevole che mi aveva terrorizzato; quando la vedevo, di solito, mi cominciavano a tremare le ginocchia la mente smetteva di funzionare, paralizzata come il corpo.

Ma non quella volta: “Urla, se vuoi. Picchiami, insultami, fa quello che vuoi! Non mi tirerò indietro!”

“Stupido, Achille, sei uno stupido! Pensi davvero di poterti mettere contro di me?!” ecco che cominciava la sua tortura: conosceva ogni mio punto debole e non aveva paura di ritorce meli contro: “Non saresti nulla senza di me!”

“Si, hai ragione.” risposi, mantenendo una freddezza che non credevo di avere: “Ma ormai sono ciò che sono e visto tutto ciò che mi hai fatto passare non credo di dover nulla a te: tutti i debiti che avevamo li ho già pagati sputando sangue nelle stupide guerre a cui tu mi hai costretto a partecipare! Quindi, non ho più nessun legame con te.” Sentii quelle parole rimbombarmi nella mente con una forza quasi sovrannaturale: era vero, quindi… potevo finalmente essere libero da mio zio. Perché più nulla mi teneva legato a lui.

“Rimani sempre mio nipote…” disse lui con un ghigno malefico, come leggendo i miei pensieri e, ovviamente, cercando di distruggermi con ogni appiglio possibile.

Rimasi un attimo in silenzio, senza parole, non sapendo cosa rispondere, ma nel momento stesso in cui la mano di Patroclo strinse maggiormente la mia, calda, tremante, vidi con chiarezza la via che dovevo seguire: la verità.

“Si, hai ragione.” dissi infatti con tranquillità: “E tu rimani mio zio. Ma, sai, conosco una persona che non ha avuto paura di affrontare il padre, con tutta la sua cattiveria. Il padre, capisci? Nemmeno lo zio! Questa persona… mi ha insegnato il vero coraggio: se qualcuno sbaglia, devi fermarlo; non importa se la ami… anzi, proprio perché la ami devi impedirgli di sbagliare maggiormente e cercare di non lasciare che si rovini la vita. Quindi, anche se sei mio zio, non è la parentela che seguo, ma l’onore e la giustizia. Come un vero guerriero. Come che sono veramente.”

Dopo quelle mie saggissime parole, che, ammetto, non credevo nemmeno sarei stato in grado di pensare, calò il silenzio più totale (nemmeno i grilli ebbero il coraggio di cantare).

Io stavo lì, fermo, e quasi non credevo essere veramente io il ragazzo che aveva finalmente reagito alle ingiustizie di un uomo che mi aveva sempre terrorizzato; mio zio, da parte sua, sembrava perfino più incredulo di me visto che era abituato ad avere sempre il controllo totale su di me.

“Sapevo che ci saresti riuscito; sapevo che eri forte…”

Patroclo: lui mi sorprendeva sempre. Lui credeva in me più di quanto io credessi in me stesso…

Spalancai gli occhi riconoscendo in quel pensiero una frase che gli avevo detto quella notte, mentre gli promettevo che lo avrei fermato se fosse impazzito e diventato come suo padre: “Io credo in te...”

Glielo avevo detto proprio mentre lui piangeva, ammettendo di non fidarsi di se stesso… eravamo molto più simili di quanto pensassi sotto certi aspetti, anche se in altri fronti eravamo diversissimi.

Sorrisi e, sotto lo sguardo truce e schifosamente geloso di mio zio, mi voltai verso il mio piccolo angelo dagli occhi grigi, stringendo fra le braccia, quasi possessivo, e baciandolo; lui non esitò, strusciandosi in modo quasi scandaloso e rispondendo con forza.

Beh, stronzo era stronzo e quello lo sapevo: non avrebbe mai perso un’occasione per far mangiare le mani a mio zio, soprattutto dopo quello che gli aveva fatto.

Quel pensiero mi fece agire istintivamente e sollevai una mano fino al suo viso sfiorando i lividi violacei che lo rovinavano, lentamente, per far capire a chi interessato che ci saremmo vendicati anche di quelli, in modo o nell’altro; e il modo migliore, in quel momento, era il nostro amore, così vero ed inteso da eliminare tutte le ingiustizie che si sforzavano di non essere cancellate colorando quel visino perfetto.

Sentii Patroclo sorridere sulle mie labbra, senza allontanarsi, anzi, ranicchiandosi maggiormente fra le mie braccia come un gattino in cerca di coccole.

Quando ci separammo eravamo entrambi accaldati ed a corto di fiato, ma sorridevamo entrambi, complici, quindi ci voltammo contemporaneamente verso mio zio con identiche espressioni di sfida.

“Vuoi due, stupidi ragazzini, non avete idea di ciò che avete scatenato: la mia furia vi inseguirà fino a quando i vostri corpi non verranno martoriato da mani vendicative!”

Rabbrividii: dopotutto, sapeva sempre essere minaccioso e la fifa non è che mi fosse proprio sparita, solo che ora sapevo affrontarla.

“Io vi esilio! Andatevene, seguendo la legge, ma sappiate che vi ucciderò entrambi!”

Afferrai Patroclo per un braccio, trascinandomelo dietro mentre cominciavo a correre alla velocità del vento, sfrecciando accanto a mio zio e raggiungendo a velocità lampo le stalle, dove afferrai un cavallo a caso e, dopo aver messo su di peso Patroclo, ci salii a mia volta spronandolo.

Non so bene come facemmo, ma in pochi minuti eravamo già nel bosco, oltre il confine di Ftia. Era stato tutto troppo veloce per essere capito bene e soprattutto per essere normale: inviai un ringraziamento mentale a mia madre, che, nonostante tutto, sapevo mi aveva aiutato anche quella volta, dotandomi di una velocità sovrannaturale, rendendomi il piè veloce. (EPITETO!! Ndme)

Aiutai Patroclo a scendere da cavallo, vedendo così che piangeva: “Cos’hai piccolo?” chiesi, stringendolo con dolcezza.

“Ti ho messo veramente nei guai alla fine, vedi? Avresti dovuto lasciarmi andare questa notte… ti ho detto che porto solo problemi!”

Cercò di allontanarsi da me, forse per scappare, ma io lo tenevo stretto e non avevo la minima intenzione di allentare la presa: “Sei mio, piccolo.” sussurrai: “E io tengo alle mie cose… io tengo a te. Tu non mi hai portato problemi, ma la gioia: non sapevo cosa fosse veramente l’amore e la felicità prima di conoscerti… Tu mi hai salvato, portando la pace in un mondo di guerra.”

Lui rimase in silenzio, quindi sussurrò un tenerissimo “Ti amo”, rilassando e lasciandosi abbracciare, finalmente.

Ero in esilio. Mio zio mi aveva cacciato. Il mio popolo molto probabilmente avrebbe creduto che fossi un criminale. Rischiavo di essere ucciso da un momento all’altro… bella sfiga!

Ma ero felice: Patroclo era ancora con me. Mi bastava quello per essere felice… per stare bene. Al diavolo tutto il resto, almeno per il momento.

Poi, avremmo affrontato tutto.

 

 

 

 

 

 

Ma ciaoooo!!! Allora, il precedente capitolo non ha avuto recensioni, ma non importaJ Spero che almeno in questo mi lasciate qualche commentino!!!! Mi sento solo se no!!!! In ogni caso spero che vi piaccia… in caso contrario fatemi sapere, accetto sempre sia consigli che critiche! Un bacio a tutti, a presto!

  
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