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Autore: AmazingFreedom    16/06/2012    4 recensioni
Le Dramioni mi hanno preso la mano e non mi fermo più! Una storia strappalacrima quindi preprate i fazzoletti accanto a voi. Buona lettura.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CINQUANT’ANNI DOPO

Le prime luci di un pallido sole primaverile illuminavano le città e le stradi inglesi. Era ancora presto: quasi tutto erano a letto tranne una figura che si aggirava nei pressi della stazione di King’s Cross. Una donna molto in là con l’età camminava a passo lento, aiutandosi col bastone di ebano che ormai da troppo tempo la sosteneva durante le lunghe passeggiate.
Se un mago qualsiasi le fosse passato accanto, non l’avrebbe sicuramente riconosciuta come l’intrepida eroina che aveva sconfitto il Mago Oscuro più potente di tutti i tempi e di cui si erano perse le tracce ormai da cinquant’anni, dopo quel famoso scandalo.  Infatti, contro ogni aspettativa, Hermione Granger non aveva sposato il suo storico amico Ronald Weasley, si era ritirata a vita privata nel mondo babbano, diventando bibliotecaria e, ogni due maggio ritornava tra i suoi simili, non per celebrare il trionfo del bene sul male ma per mantenere viva la fiamma della promessa che il suo amato le aveva fatto tanti anni addietro, prima di essere esiliato insieme alla famiglia.
Non piangere! Tornerò da te, non preoccuparti. Tornerò con un mazzo di rose rosse solo per te.
Le aveva detto prima di baciarla davanti a tutti: Harry e Ron, gli altri esiliati, la sua famiglia. Gli auror li separarono e lo spinsero su un vagone.
Aspettami, Hermione! Tornerò qui e ti porterò via! Tornerò il giorno della nostra vittoria, con un mazzo di rose rosse solo per te!
Le urla del giovane le rimbombavano ancora nelle orecchie, come il rumore del treno che lo portavano lontano da lei, le domande dei giornalisti che la accerchiavano e la sovrastavano, infine i suoi passi leggeri che correvano fuori dalla stazione.
Lei lo aveva aspettato, come aveva giurato, e anche quell’anno era tornata. King’s Cross era ancora deserta, il prima treno di giornata  sarebbe arrivato da lì ad una mezzora, quindi si sedette comodamente su una panchina e aprì il libro, che aveva preso dalla mensola del soggiorno.
Quando udì un fischio acuto, interruppe bruscamente la lettura, alzò la testa di scatto e il suo stanco cuore prese a battere febbrilmente ma, quando constatò che il suo amato non era arrivato, tornò a posare gli occhi, resi lucidi dalle lacrime di delusione che prepotenti tentavano di uscire, sul libro. Tutto questo accadde per il resto della giornata: ad ogni fischio, ad ogni stridore di freni, ad ogni sibilo di vapore. Era quasi mezzanotte quando Hermione guardò l’orologio di fronte a sé: l’ultimo treno sarebbe passato tra cinque minuti.
Chiuse il libro e strofinò gli occhi con una mano: neanche quell’anno lui era riuscito a mantenere la promessa; neanche quell’anno sarebbe riuscita a tornare tra le sue braccia.
“Scusa…” Una voce la scosse dai propri pensieri, facendola sobbalzare. “E’ da molto che mi stai aspettando, Granger?”
A quelle parole, con il cuore che mancò un battito,  Hermione scattò in piedi e si trovò a fissare il viso sorridente di un vecchio uomo ma i cui occhi color del ghiaccio non avevano perso la giovane fierezza.
“Non direi, Malfoy. Solo cinquant’anni.”
“Cinquant’anni?! Merlino Granger se li porti male!”
La donna gli tirò uno scappellotto sulla spalla. “Tu credi di avere ancora il fisico di quando avevi vent’anni?! non sei cambiato di una virgola! Il solito Serpeverde!”
“E tu sei la solito orgogliosa Grifondoro! Tieni, questo è per fermi perdonare del mostruoso ritardo…” ghignò Draco, donandole un mazzo di rose rosse.
“Te ne sei ricordato…”
“Certamente! Dubitavi della mia parola?”
“Io… io non ci credevo più…” iniziò la strega, mentre una lacrima le scendeva lungo la guancia rugosa. “Io pensavo ti fossi scordato di me! Dopo cinquant’anni… io… io credevo mi avessi abbandonata!”
Draco sorrise mestamente, le prese il fiso tra le mani e le diede un dolce bacio sulle labbra.
“Non avrei mai potuto lasciarti qui! Sono venuto a prenderti!”
“A prendermi?”
“Non ricordi? Ti avevo promesso che ti avrei portata via da qui!”
Senza aggiungere altro, le porse il bastone, raccolse il libro e la prese sottobraccio. “Dove mi stai portando, Draco?”
“Non preoccupati. Fidati di me!” le sussurrò, rivolgendole uno sguardo carico d’amore a cui Hermione rispose con un sorriso.

Alle sette del mattino del giorno seguente, un uomo zuppo dalla testa ai piedi corse nella stazione di King’s Cross: era ancora presto per il suo treno ma cercava un riparo dall’acquazzone che si stava abbattendo in strada. Mentre si strofinava le braccia con le mani per riscaldarsi, qualcosa attirò la sua attenzione: un’anziana donna con gli occhi chiusi seduta su una panchina.
Le si avvicinò e la chiamò per svegliarla, ma quella non rispose. Iniziò a scuoterla, prima gentilmente poi sempre più forte, ma senza alcun risultato e non si accorse del petalo di rosa rossa che cadde a terra dalla mano di Hermione.



ANGOLO DELL’AUTRICE:
Salve a tutti. Lo so che ho ancora di due storie in corso ma questa dovevo proprio scriverla.
Mi è venuta in mente guardando HACHIKO: chi non l’ha visto ha commesso un peccato mortale quindi deve corre a guardarlo se non vuole incorrere nelle mie ire.
Ovviamente scherzo, ma è davvero un film che consiglio col cuore…
Fatemi sapere cosa ne pensate e spero vi piaccia. Buona lettura.
P.S: con questa storia ho fatto piangere la mia dolce mammina...
  
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