Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Alys93    16/06/2012    2 recensioni
Sakura e Shaoran sono alle prese con l'ultima carta creata dal vecchio maestro, il signor Clow Reed, ma la cattura della carta del nulla non è che l'inizio di una nuova avventura. Un'avventura destinata a rivelare nuove verità ed a portare alla luce qualcosa di cui neanche i guardiani del libro sono a conoscenza.
Un nuovo, misterioso e potente avversario è deciso ad impossessarsi dei poteri delle carte e, quando queste iniziano a svanire, Sakura scopre che ogni segreto, ogni menzogna, per quanto recondita, prima o poi è destinata a vedere la luce.
Questa è la mia prima FF su Sakura. Spero di ricevere da voi consigli ed indicazioni per evitare errori e\o incongruenze, ma soprattutto, che questa piccola FF possa piacervi. Non so ancora quanto sarà lunga, ma ce la metterò tutta affinché vi piaccia. Alcuni nomi, come Shaoran e Kerberous, sono quelli originali, mentre per altri mi atterrò a quelli della versione italiana. Grazie di cuore a tutti coloro che leggeranno questa storia.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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eccomi di nuovo ad aggiornare la storia. Dire che scrivere in tempo di esami è una vera e propria impresa! ^.^ però ce l'ho fatta! spero che apprezzerete questo nuovo capitolo, nel quale verrà rivelato chi si cela dietro questo misterioso ladro di Carte, contro il quale spero non vi scaglierete troppo. grazie a tutti coloro che seguono questa storia ed in particolare ad Ayame_Dragon, Reykon23 e LaDesy, che hanno recensito i vari capitoli.grazie di cuore a tutti! vi auguro buona lettura!


Capitolo 5: Qualcuno nell'ombra

Mentre Sakura raccontava cosa fosse accaduto solo una decina di minuti prima nel parco, alcuni occhi la stavano fissando con una certa insistenza.
Insistenza che era mescolata ad una sincera curiosità ed anche ad una certa irritazione.
E così, le persone che conoscono il segreto delle Carte di Clow appartengono anche alla famiglia della Cattura Carte mormorò la figura ammantata, fissando il gruppetto che discuteva animatamente pochi metri più in là.
Una smorfia colma di stizza e dolore apparve sul suo volto, prima che fosse costretto ad accucciarsi tra i fitti cespugli per evitare di essere scoperto.
Il fratello di Sakura si era improvvisamente voltato nella sua direzione, dandogli l'impressione che l'avesse scorto.
Fortunatamente, dopo qualche interminabile minuto, il ragazzo si voltò nuovamente verso la sorella e la figura ammantata tirò un sospiro di sollievo.
Accidenti, che espressione commentò ironicamente, sporgendosi appena dal suo rifugio Mi sa proprio che quel tipo dev'essere un gran simpaticone... Almeno a giudicare da come ha afferrato il cinesino, poco fa.
Attese impazientemente che il gruppo svanisse oltre gli alberi, deciso a farsi una breve passeggiata per sgranchire i muscoli intorpiditi dai colpi di quella dannata ragazzina con i codini.
Certo che quella sapeva tirare proprio dei bei colpi!
Si massaggiò distrattamente il fianco contuso, sperando che i lividi non risultassero troppo evidenti.
Era sempre meglio evitare qualunque tipo di tracce...
Peccato che non fosse sempre facile evitarlo.
In quel modo, però, la sua copertura rischiava di essere smascherata prima di quanto sperasse.
Con un sospiro, si augurò di non essere mai scoperto; almeno, in quel modo, non sarebbe andato incontro all'ira del Maestro.
Ed a proposito del suo Signore...
Non sarebbe stato affatto contento se avesse tardato a portargli informazioni sul procedimento della sua missione.
Purtroppo, la passeggiata avrebbe dovuto aspettare...
Rivolse ancora uno sguardo verso il punto in cui il gruppo di seccatori era sparito poco prima, chiedendosi come potesse essere stata scelta una Cattura Carte così debole.
Dannazione, era praticamente circondata di persone pronte ad aiutarla con tanta determinazione e lei non aveva neanche la forza di metterlo in difficoltà!
E meno male che aveva catturato tutte le cinquantadue Carte di Clow...
Sinceramente, iniziava a chiedersi come diamine ci fosse riuscita.
Il punto non era il suo potere magico, quello era anche piuttosto intenso; no, il problema era proprio la personalità della padrona delle Carte.
Si abbatteva troppo facilmente, dopo una sconfitta.
Beh, meglio per me, se è così emotiva ed incapace mormorò tra sé, abbandonando il mantello tra i cespugli e dandosi da fare per sciogliere il complicato nodo che bloccava la pesante maschera che gli copriva il volto.
Sinceramente, detestava quello spesso drappo di cuoio che limitava il suo campo visivo, ma almeno impediva ai suoi avversari di riconoscerlo.
Lasciò cadere la maschera sul mantello ed inspirò voluttuosamente l'aroma floreale che impregnava l'aria, mentre si dirigeva verso la sponda del fiume che scorreva lì vicino.
Sentiva il bisogno di rilassarsi, a contatto con qualche elemento dal potere rigenerativo, prima di affrontare il Maestro e le sue innumerevoli domande.
E, inoltre, voleva godersi ancora un po' di sole e del suo morbido tepore, prima di tornare nel palazzo del suo Signore, dove il gelo regnava sovrano.
Un luogo dove detestava tornare, ma era l'unico in cui riusciva a sentirsi protetto ed al sicuro.
Passeggiò lentamente lungo l'argine, sorridendo quando, ad un suo gesto quasi casuale, l'acqua si sollevasse in piccole colonne filiformi dall'aria aggraziata.
Ormai, aveva un completo potere su quell'elemento e la cosa non poteva che creargli un profondo senso di soddisfazione, soprattutto ripesando a tutta la fatica fatta per imparare a padroneggiarlo.
I suoi allenamenti erano stati lunghi, difficili e non privi di una certa severità da parte del Maestro, ma era merito suo se ora riusciva a controllare così bene i poteri che aveva ricevuto alla nascita.
Quegli stessi poteri che...
No! s'impose con rabbia Non è proprio il momento d'indugiare in pensieri cupi. Ho una missione da portare a termine e, costi quel costi, lo farò!.
No, non avrebbe deluso le aspettative del Maestro, che si era prodigato nel permettergli di comprendere ed aumentare quei poteri.
Se li aveva ricevuti fin da quando era venuto alla luce, un motivo ci doveva pur essere!
Con un'espressione incuriosita in volto, tirò fuori della tasca la Carta che era riuscito a congelare.
Se pensava all'immane fatica fatta per riuscirci, gli venivano i brividi; era stato un lavoraccio incredibile!
E, inoltre, aveva pure dovuto fingere che non gli fosse costato niente compiere quel gesto...
Fortuna che le mie capacità di recitazione non sono niente male mormorò tra sé, ammirando quell'antico manufatto magico.
Ma ciò che davvero m'interessa è la riuscita della missione
si disse con tono soddisfatto Ce la posso fare, se m'impegno al massimo.
In fondo, aveva subito compreso che non sarebbe stato affatto facile portare a termine quel compito.
Il freddo cristallo che avvolgeva la Carta della Freccia s'illuminò di un tenue alone rosato quando quest'ultima cercò di comunicare con il suo "rapitore".
Il quale fu decisamente sorpreso nello scoprire che poteva comprendere ciò che la Carta voleva dirgli.
Quella era decisamente la situazione più strana che avesse mai vissuto!
Nel percepire l'angoscia e la tristezza della Carta della Freccia, sussurrò rassicurante "Non temere. Presto, tutte le tue compagne verranno a farti compagnia".
"Sarete sicuramente in mani ben più capaci di quelle della tua precedente padrona" aggiunse convinto, lanciando uno sguardo alla direzione in cui era sparita la Cattura Carte.
La Carta emise un impulso più forte, manifestando la propria rabbia per l'offesa diretta a Sakura, in cui aveva la piena fiducia.
"Avanti, non essere così scontrosa" cercò di placarla l'altro "Il mio Signore è molto potente. Lui saprà potenziarti oltre ogni immaginazione. Non sarà poi così male, vedrai".
La Carta della Freccia si quietò inaspettatamente, ma il suo rapitore ne percepì la profonda paura; che temesse il suo Signore?
In ogni caso, l'avrebbe saputo presto.

Stiracchiandosi come un gatto, si godette gli ultimi minuti di tranquillità, prima di tornare in mezzo all'ombra degli alberi.
Una volta che ebbe recuperato il pesante mantello e si fu sistemato la spessa maschera, stese una mano davanti a sé, increspando l'aria come un sasso lanciato nell'acqua.
Il varco dimensionale si aprì a pochi passi di distanza e, dopo essersi assicurato che non ci fosse nessuno nei paraggi, lo attraversò senza indugio.
La prima sensazione che lo colpì fu, come sempre, il tremendo impatto con il gelo pungente del luogo.
Fortuna che almeno il mantello creava un minimo di tepore!
Trattenendo a stento un brivido, si diresse a passo deciso lungo il vasto corridoio di ghiaccio, dove, a distanza regolare, si stagliavano alte colonne a spirale.
La maestosità di quel luogo non smetteva mai di togliergli il fiato, neanche dopo tutti quegli anni.
Aumentando il passo per evitare di congelarsi sul posto, oltrepassò numerose porte in metalli pregiati, che si aprivano su altrettante preziose stanze.
Un sorrisetto incredulo gli comparve in volto nel constatare che, ancora una volta, il Maestro aveva aggiunto qualche nuovo oggetto alla sua collezione.
Ormai, ogni vano tra le varie colonne era stato riempito da piedistalli che sorreggevano preziosi monili ed oggetti dalle forme più bizzarre.
Beh, stavolta ho io qualcosa che potrebbe interessargli mormorò con tono divertito, superando una grande vasca di ghiaccio, da cui fuoriusciva acqua cristallina... e fredda quasi quando la struttura da cui scaturiva.
Arrivato di fronte ad un'imponente porta interamente costruita in diamante, si fermò e chiuse gli occhi per raccogliere la propria concentrazione.
Una volta raggiunto il suo centro di calma interiore, poggiò una mano sul pesante battente, che, sospinto dall'intensa energia magica, si dischiuse lentamente.
Senza indugiare ulteriormente, si fece largo nella fenditura che era riuscito ad aprire ed attraversò il vasto salone.
Ogni statua, colonna e piedistallo rilucevano come cristalli di incalcolabile valore sotto i grandi lampadari, ma non perse tempo ad ammirarli.
Aveva qualcosa di ben più importante da compiere.
Davanti ai suoi occhi, al di sopra di una struttura sopraelevata, il Maestro era comodamente sdraiato sul proprio trono ghiacciato, intendo a rimirare un nuovo gingillo che aveva creato.
La sua figura, per quanto non fosse massiccia o imponente, incuteva timore e reverenza; sensazione che i suoi occhi scarlatti non contribuivano certo a sminuire.
Tutt'altro, semmai.
Trattenendo l'ormai familiare brivido di timore che gli attraversava la schiena ogni volta che incrociava lo sguardo del Maestro, s'inginocchiò con deferenza alla base della scalinata.
"Mio Signore, ho svolto l'incarico come richiesto e vi porto buone notizie" disse in tono sommesso.
L'altro sembrò accorgersi solo in quel momento dell'arrivo del suo fedele servo e si lasciò sfuggire un sorriso compiaciuto.
"Vedo che hai fatto piuttosto in fretta" commentò soddisfatto "Bene, allora la prima parte della missione si è rivelata più facile del previsto".
"Sì, Maestro" confermò la figura ammantata "Ho individuato fin troppo facilmente la Cattura Carte in città".
"E non è sola" ammise poi "Con lei, c'è anche un discendente del signor Clow Reed, ma non rappresenta una minaccia più di quanto non lo siano i Guardiani".
"Un discendente di quel mago è a Tomoeda?" chiese il Maestro, stringendo il pezzo di ghiaccio con tale forza da spezzarlo in vari pezzi.
Le schegge si sparsero lungo la scalinata, segno più che evidente della sua ira "Che sia maledetto lui e tutta la sua stirpe! Credevo che non fosse rimasto nessuno della sua famiglia". "Evidentemente, alcuni di loro sono riusciti a celarsi alla vostra vista" mormorò il servo, arretrando appena. Quando il suo Signore si alterava, c'era poco da scherzare e non ci teneva affatto a fare da bersaglio.
"Poco importa. Ora che Clow Reed è passato a migliore vita, nessuno può ostacolarmi" replicò infine il Maestro, stendendosi meglio tra le colonne che adornavano il suo trono.
Di colpo, focalizzò il proprio sguardo color brace sulla figura ai piedi della scalinata "Sono curioso. Come hai fatto a capire che si tratta proprio di un discendente di Clow Reed? Non ti avevo mai fatto avvertire l'energia magica di quel mago...".
"Le Carte, mio Signore" fu la semplice risposta "Aveva un'energia magica molto simile a quella che ho sentito provenire dalle Carte, per quanto esse ora siano state trasformate".
"Ma che ingegno acuto! Devo farti i miei complimenti" ridacchiò il Maestro, facendo ticchettare i lunghi artigli scarlatti su uno dei braccioli "Hai appreso bene i miei insegnamenti".
"Ma dimmi, che intendi dire con il fatto che le Carte sono statetrasformate?" chiese, incuriosito da quell'inaspettata notizia.
"Non so ancora in che modo, ma le Carte, dopo un lungo periodo di riposo, hanno trovato un nuovo padrone" spiegò il servitore.
"Si tratta di una ragazzina, una mia coetanea, che le ha trasformate in Carte di Sakura. Ma i loro poteri sono rimati intatti" aggiunse, alzando appena lo sguardo per osservare la reazione del suo padrone.
Sembrava tranquillo, ma aveva imparato da tempo che quel battere ritmico degli artigli sul ghiaccio significava tutt'altro.
Sembrava sorpreso, ma non irritato.
Almeno questo sussurrò tra sé, trattenendo un sospiro di sollievo Non avrei voluto che sfogasse su di me la sua rabbia.
"E così... Le Carte hanno trovato una nuova padrona che è stata capace di trasformarle e strapparle al potere di Clow Reed" mormorò il Maestro con aria meditabonda "È forse lei la discendente?".
"No, mio Signore. Il discendente di Clow Reed è un ragazzo cinese che le sta sempre dietro, almeno per quello che ho potuto vedere oggi" ribatté la figura ammantata.
"Capisco" disse l'altro "E possiede qualche potere particolare?", "Beh, sa usare la spada e la utilizza per evocare gli elementi con dei fuda...".
"I poteri di quel dannato si sono trasferiti attraverso le varie generazioni" comprese il Signore dei Ghiacci "Beh, poco importa. Ciò che m'interessa davvero sono le Carte che ha creato. Della sua famiglia potrò occuparmi in seguito".
Rivolse un sorriso compiaciuto al proprio servo, dicendo "Quindi, la fase di avvistamento è andata a buon fine. Complimenti, non mi aspettavo che ottenessi una tale quantità d'informazioni in un unico giorno".
"E non è tutto, mio Signore" lo interruppe l'altro, infilando una mano sotto il mantello scuro "Credo di avere qualcosa che potrebbe interessarvi".
La Carta della Freccia apparve tra le sue mani, bloccata in una lastra di ghiaccio che ne mostrava ogni singolo dettaglio.
A quella vista, il Maestro sgranò gli occhi rossi in un'espressione di puro stupore.
"Co.. come hai fatto?" chiese incredulo, scendendo dal trono intagliato nel ghiaccio "Quell'incantesimo era troppo complesso per te! Ancora troppo lontano dalle tue capacità...".
"Mi sono allenato duramente, mio Signore. Volevo rendervi fiero di me" ammise la figura ammantata "Spero di avervi soddisfatto".
Pose la Carta della Freccia tra le mani artigliate del Signore dei Ghiacci, arretrando appena in segno di rispetto.
"Sono davvero colpito" mormorò quest'ultimo, ammirando la Carta congelata "Riesci continuamente a stupirmi con le tue capacità", "Mi lusingate, mio Signore. Io ho solo messo in pratica i vostri validi insegnamenti".
Ancora incredulo, il Maestro rimirò l'operato del suo servo, ma non tardò a notare la sua espressione corrucciata.
"Mi hai ampiamente compiaciuto, eppure tu non mi sembri troppo entusiasta" disse incuriosito "Qualcosa ti turba, forse? I Guardiani si sono già mostrati?".
"No, mio Signore. Non potrei essere più felice del fatto che sono riuscito a compiacervi" lo rassicurò il servo "E dei Guardiani non c'è ancora traccia, anche se credo che l'incrocerò presto...".
"Allora, cos'è quell'espressione così cupa?" ridacchiò il Signore dei Ghiacci "Solitamente, sono io quello restio al sorriso".
"Non è per la missione" spiegò l'altro, con la voce ridotta ad un sussurro "Ma ho notato una cosa strana... con la Carta".
"Spiegati meglio" lo esortò il Maestro, sentendosi improvvisamente teso "Cosa stai cercando di dirmi?".
"So che è assurdo, ma.. La Carta della Freccia mi ha parlato" ammise la figura ammantata "Non attraverso le parole, ma con le proprie emozioni. È stato... decisamente strano".
Non riesco proprio a spiegarmelo mormorò tra sé Come diavolo è possibile che io possa comunicare con le Carte di Clow?.
O meglio, quelle che ora erano diventate le Carte di Sakura...
Ma chi fosse il padrone di quel mazzo magico non aveva chissà quale importanza, anche perché non spiegava il fatto che riuscisse a percepire le emozioni delle Carte.
Sollevò la testa quando sentì il suo Signore scoppiare a ridere di gusto; sinceramente, quella era l'ultima reazione che si aspettava.
"Perché ridete, mio Signore? La cosa vi diverte?" chiese con tono sorpreso, inclinando il capo in un lato.
"Eccome!" rise l'altro, rivolgendogli uno sguardo decisamente allegro "Nonostante tutto questo tempo, ancora non hai compreso fino in fondo tutti i tuoi poteri".
La sua espressione si assottigliò con aria maliziosa, quando aggiunse "Né quale sia la loro fonte".
"Non me lo avete mai detto" replicò la figura ammantata, sentendosi improvvisamente teso; cosa voleva rivelargli il Maestro?
"Non sei ancora nelle condizioni adatte per comprendere una cosa tanto misteriosa ed importante" ribatté l'altro, rigirandosi la Carta della Freccia tra le dita artigliate.
"Ma, dopo questa gradita sorpresa, credo che non manchi molto" aggiunse sorridendo "Sì, ormai hai quasi raggiunto le capacità che ti servono per capire tutta la verità".
Una verità che, però, tu non conoscerai mai fino in fondo sussurrò tra sé, mentre un sorriso poco rassicurante gli incurvava le labbra.
Notò l'espressione contrariata negli occhi del suo servo, ma fece finta di niente; aveva imparato da tempo quanto potesse essere testardo su qualcosa che lo riguardava.
"Sono davvero soddisfatto del tuo operato" disse in tono compiaciuto "Mi hai davvero sorpreso".
Gli rivolse uno sguardo di sfida, aggiungendo "Dopo tutte queste novità, credi di riuscire a mostrarmi il volto di questa nuova Cattura Carte? O tutta questa caccia alle Carte ti ha stancato?".
Nascose abilmente un sorriso nel vedere l'espressione piccata che la pesante maschera non riusciva a celare; sapeva sempre come spronarlo a fare ciò che voleva.
Con passo deciso, la figura ammantata si avvicinò al grande specchio che troneggiava a destra della scalinata e raccolse i propri poteri per evocare l'immagine della sua avversaria.
La superficie riflettente prese ad incresparsi, fino a che vi apparve una stanza come tante, piena di libri e peluche. Semi - abbandonata sul letto, c'era una ragazzina dai capelli castano-biondi che stringeva a sé un libro di pregiata fattura.
Non c'era modo per sentire cosa stesse dicendo, ma non era difficile capire che stava cercando di rassicurare le altre Carte.
"Non ha l'aria di essere molto esperta" mormorò il Maestro, avvicinandosi allo specchio, "Sa usare bene le Carte, ma grazie ai vostri insegnamenti sono riuscito a metterla con le spalle al muro" rispose l'altro.
"E chi è il ragazzino che è appena entrato?" chiese il Signore dei Ghiacci, prima di sgranare gli occhi e far gemere il metallo della struttura passandoci sopra gli artigli.
A quel suono agghiacciante, il suo servo si tappò le orecchie, lasciandosi sfuggire un gemito di disappunto.
Detestava quel rumore di unghie sul ghiaccio!
Gli causava sempre una cascata di fastidiosissimi brividi!
"È lui, non è vero?" chiese il Maestro "Il discendente di Clow Reed. Ha qualcosa di quel mago nello sguardo...".
"Sì, è lui" confermò il servo, lasciando che l'immagine svanisse lentamente; il continuo ricorso che aveva fatto ai propri poteri lo aveva letteralmente sfiancato.
Il Signore dei Ghiacci sembrò accorgersi della sua debolezza e gli passò gli artigli sulla nuca, ripercorrendo alcuni vecchi graffi che ricreavano un marchio antico come il tempo.
Un marchio che legava a sé il suo giovane servo. Per sempre.

Ecco qui. spero che questo capitolo abbia risposto a qualcuna delle vostre domande. come vedete, dietro il miserioso Ladro di Carte c'è qualcuno di ben più pericolo e potente. quello stesso qualcuno che spiava Sakura e Shaoran tempo prima, mentre già si preparava a dare il via al suo piano. Chissà cosa ne pensate... Beh, per salperlo non devo fare altro che attendere le vostre recensioni. A presto! bacioni, vostra Alys93

   
 
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