Anime & Manga > Bleach
Segui la storia  |       
Autore: ElleLawliet    19/06/2012    1 recensioni
O.MIO.DIO.
Ok è la prima Ichiruki che scrivo: non odiatemi >.<
La storia è una AU pura. Tutti i personaggi di Bleach ambientati in un mondo normale, senza Hollow o Arrancar. Spero vi piaccia e abbiate pazienza!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

POV ICHIGO
 
Ichigo era steso sul letto della sua camera da quasi un’ora ormai. Fuori era scesa la notte, dovevano essere circa le otto.
Non sapeva dove fosse Rukia e, in quel momento, non gli importava. Era stanco.
Quando era passato davanti alla camera delle sue sorelle, Karin era uscita dalla stanza.
- Karin… - aveva mormorato lui, abbassando lo sguardo per non fissare gli occhi rossi di lei.
- Perché abbassi gli occhi, scemo… non è successo niente… -.
Lui aveva deglutito ma non aveva alzato gli occhi. Karin aveva sbuffato e, passandogli accanto, gli aveva accarezzato un braccio.
Ichigo, osservando il soffitto della sua camera, maledisse per l’ennesima volta Hitsugaya per la sua stupidità. Improvvisamente gli squillò il cellulare. Annoiato, lasciò scattare la segreteria.
La voce squillante del padre lo avvisava che non sarebbe rientrato quella notte: il medico che aveva incontrato in farmacia lo aveva convinto a restare da lui per mostrargli certe nuove medicine che da poco erano state messe in commercio. – Mi raccomando, tratta con tutti i riguardi la dolce Rukia!! – gli gridò la voce, inclinandosi leggermente verso la fine della frase, facendogli supporre che il padre si fosse sbronzato per bene.
- Stupido vecchio: tua figlia è in crisi e tu te ne vai così… ? -.
Passarono altri cinque minuti, prima che la porta della sua stanza si aprisse. Rukia entrò in camera, coperta da un accappatoio rosso. I capelli corvini erano asciutti, ma i piedi erano ancora umidi e lasciavano aloni umidi sul pavimento freddo della casa.
Ichigo si alzò di scatto dal letto e si mise a sedere. Rukia si morse il labbro inferiore ed arrossì.
- Mi servono i vestiti – chiarì. Ichigo strinse i denti, sentendo il tono freddo dell’amica.
– Cosa speri di ottenere? – le chiese, mentre lei apriva la valigia per recuperare una maglia.
Rukia sobbalzò e si girò verso di lui con le sopracciglia alzate. Sapeva bene a cosa si stesse riferendo l’altro, ma non aveva intenzione di dargliela vinta. – Cosa intendi, scusa? -.
- Oh, andiamo Rukia! Da quando sei tornata a casa non sei più tu! Non mi hai guardato quando sei entrata, ti sei chiusa in bagno per un’ora, senza considerare la tua fuga fulminea e ora mi chiedi cosa intendo? -.
- Bé, cosa ti aspetti che faccia?! – gli urlò lei di rimando, stringendo la maglia con rabbia. – Speravi che ti sarei saltata addosso, o che magari avrei pianto di gioia nel vederti? Allora mi spiace, perché tu non hai capito nulla di me! -.
- Non cercare di addossarmi la colpa! Sei stata tu ad avermi bac… -.
- Zitto! – gli urlò lei. Si lanciò contro di lui e tentò di dargli un calcio alla gamba destra ma lui si spostò prontamente e le afferrò il braccio destro.
- Perché devi fare così? – le chiese, avvicinando le labbra al suo orecchio. Sentì il suo profumo, confuso che quello del sapone.
Rukia trattenne il fiato. – Tu cosa faresti…? -.
Lui tacque. Le lasciò andare il braccio e fece un passo indietro. – Questa notte dormo con Yuzu – annunciò. Rukia abbassò lo sguardo. – Forse è meglio – concordò. Detto ciò, uscì dalla stanza per chiudersi in bagno.
“Chissà se piangerà” si chiese Ichigo.
 
Si fecero le undici, ma nessuno aveva ancora accennato a cenare; nessuno aveva fame, tutti avevano lo stomaco chiuso, chi per un motivo, chi per un’ altro.
Ichigo disse a Yuzu di andare a dormire nella sua camera. Rukia si era rifugiata nella camera delle sorelle e lui non voleva disturbarla ancora, rischiando di litigare di nuovo.
- Perché questo cambiamento? – gli chiese Yuzu, osservandolo dal letto nella camera del fratello, quando lo vide fermarsi per l’ennesima volta davanti alla sua camera.
- Nessuno in particolare – mentì lui spudoratamente, arrossendo. Si avvicinò alla sorella e si sedette sul bordo del lettino
Lei sorrise. – Sai, Ichi-nii, noi ragazze siamo più semplici di ciò che pensate voi maschi: ci basta un abbraccio per scioglierci! -.
Lui sorrise. – Penso che, questa volta, sia un po’ più complicata la cosa -.
- Ichi-nii, le cose sono semplici! Sei tu che te le complichi sempre! Sarà che tu con le ragazze proprio non ci sai parlare… -.
- Ehy, non è vero! – sbraitò lui, infiammandosi.
- E invece si! lo dimostra il fatto che stai fermo davanti a quella porta da quasi cinque minuti ormai e ancora non trovi il coraggio di entrare! -.
Ichigo non seppe come rispondere, così mormorando improperi, prese il pigiama da sotto il cuscino e uscì, sbattendo la porta.
In camera, al buio, Yuzu pensava che il fratello era proprio un imbranato quando voleva.
- Ma cosa vuole, quella?! – mormorò Ichigo, dirigendosi in bagno.
“Sai che me ne importa a me di Rukia? Quella baka…” pensò, togliendosi i pantaloni. Si fermò a metà del movimento. “E allora perché mi sento così tanto male?”.
Ripensò alla litigata. Lei aveva detto che non sapeva cosa fare. Effettivamente, se lui si fosse trovato nella sua situazione, probabilmente avrebbe avuto le sue stesse esitazioni.
“Però io non voglio perderla” si disse, tristemente. Ma perché? Non la conosceva che da un mese; poteva un legame diventare così profondo in appena un mese?
Lui aveva sempre pensato di no, però Rukia gli sembrava diversa. Aveva aperto una finestra nel suo mondo e aveva fatto entrare la luce.
Sapeva che, infondo, a lui lei piaceva. E non come un’amica. Tutte le volta che la guardava sentiva una strana sensazione alla pancia, anche se tendeva a non farci caso di solito. Chissà se anche lei provava le stesse sensazioni…?
Forse sì, ne aveva avuto la prova al negozio di Urahara. Però lei ci aveva rimuginato sopra così tanto che, forse, alla fine si era pentita di ciò che aveva fatto.
“Accidenti, io odio queste cose!” pensò. Aprì l’acqua della doccia e si infilò dentro.
Rimase sotto l’acqua per mezz’ora, poi uscì silenziosamente.
In quel momento sentì la porta aprirsi. Era certo di aver chiuso a chiave ma, talvolta, anche lui poteva sbagliarsi.
Un’assonnata Rukia entrò in bagno. Doveva essersi addormentata, perché stava sbadigliando, quando varcò la soia. Il suo sbadiglio si bloccò, quando si trovò davanti ad Ichigo.
Il ragazzo si copriva l’inguine con una mano, mentre sentiva il rossore aumentare.
- Rukia… - sussurrò lui, cercando di tenere la calma. – Ti…prego… non… urlare -.
Lei chiuse piano la bocca e si mise una mano davanti agli occhi. Fece due passi indietro e chiuse la porta.
Ichigo si lasciò cadere per terra, sul tappetino morbido del bagno.
“Saranno cinque giorni moooolto lunghi” pensò, grattandosi una guancia.
 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: ElleLawliet