La storia di quell'uomo trovò il suo compimento quel una notte tra marzo e aprile. Ma non fu proprio una fine. Il Sole viaggiava nel cielo, sereno, ad amare tutti quelli sotto di lui, e la Terra riposava dolcemente, e faceva germogliare un nuovo colore: il verde, per chi si trovava sopra di lei. Verde e luce, era la cornice per la donna più bella, di cui qualcuno si innamorò. La bellezza dei suoi occhi profondi e limpidi faceva capire con un solo sguardo che la sua anima era ancora più bella, e quando quegli occhioni piangevano e diventavano rossi e gonfi, si vedeva la sua anima accasciarsi. Era Primavera, era bellissima, e per lei qualcuno rinunciò alla sua primavera, ai suoi alberi in fiore, ai suoi germogli. Era modesta e saggia, non voleva tutto questo e meritava molto di più. Chi aveva la grandissima fortuna di vederla sentiva nascere in se un po' di gioia, e cominciò anche lei a sentirsi nascere dentro qualcosa. Ed era la gioia, la speranza, che cominciò a scalciare quando i fiori divennero frutti, e il Sole era così caldo. Il Sole divenne molto caldo, come volesse salutare quel bambino che stava per nascere. Lei fece una cosa, che già qualche lui fece tempo prima. Neanche lei forse ne sapeva il motivo, ma ne sentiva il bisogno e lo fece. Prese in se tutta quella gioia, tutto quel caldo, tutta quella speranza e quella vita, e si chiamò Estate.
Era un pomeriggio di fine estate, il Sole, alto nel cielo illuminava caldamente i rami di un faggio e di tutta la foresta. E su quel faggio festeggiava un pettirosso, e sotto quel faggio, moriva una donna, ma moriva felice, perchè la gioia e la speranza che erano cresciute in lei adesso cominciavano a vivere in un bambino che nacque davanti allo sguardo commosso della foresta.
-----
Dedicata ad un vecchio amico ritrovato e ad alcuni nuovi, ad una nuova canzone, a se stessa, e a chi amo.