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Autore: Mikky    21/06/2012    0 recensioni
La guerra continuava ad infuriare ormai da diciannove anni, l’intero pianeta era ormai sotto il controllo del Signore Oscuro. Molti Paesi si erano arresi senza combattere, ma che altro potevano fare? Dopo il fallimento del Prescelto e la strage che portò, chi aveva la forza di ribellarsi?
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Teddy Lupin, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione, Da Epilogo alternativo
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Come finì tutto


Correvano più forti che potevano, le loro mani unite in quella stretta così forte da far male, ma non importava. In quel momento pensavano solo a salvarsi. Andarsene via tutti e tre ancora interi.
“Amanda, accelera!” urlò il ragazzo, rivolto alla giovane che era dietro di loro.
“Sta zitto, Lupin! Io odio correre!” urlò di risposta la ragazza.
“Pensa che devi salvare il tuo bel culo!” l’incoraggiò l’altra.
All’improvviso davanti a loro, sbucato da dietro l’angolo, si parò un Mangiamorte.
“Sono qui!” urlò l’uomo appena li vide, tirando fuori la bacchetta.
Impedimenta” urlò il ragazzo muovendo la bacchetta senza smettere di correre, facendo volare contro un muro il malcapitato.
“Bel colpo, Ted!” disse la ragazza a cui teneva la mano.
Un sorriso apparve sul volto del giovane. Girarono a destra, arrivando alle scale che portavano al piano inferiore, dove c’era la loro salvezza.
I tre scesero gli scalini di corsa, stando attenti a non inciampare nelle macerie che ancora occupavano una bella porzione della rampa. Si fermarono a metà quando videro il numeroso gruppo di Mangiamorte, probabilmente incaricato di prenderli, bloccargli la strada.
“Maledizione!” mormorò il giovane Lupin.
Tutti e tre sfoderarono le bacchette e le puntarono contro i nemici.
“Che cosa pensate di fare?” domandò qualcuno dietro di loro.
Amanda si girò. Un altro gruppo di nemici aveva bloccato l’altra parte della rampa di scala. Erano circondati.
“Malfoy, vedo che stai proprio bene” ghignò la ragazza, ricordando l’ultima volta che l’Ordine e i Mangiamorte si erano scontrati. Lei, la piccola e indifesa Amanda Paciock, aveva affrontato Scorpius Malfoy e gli aveva lasciato una cicatrice che partiva da sotto l’occhio destro e arrivava al collo. Quel giorno aveva dimostrato al mondo magico di essere la degna erede di una delle famiglie fondatrici dell’Ordine della Fenice.
“Anche tu sembri essere in forma, Paciock, ma lo sarai ancora per poco!” ringhiò l’erede dei Malfoy.
Intanto, dall’altro gruppo, quello ai piedi della scala, avanzò una donna, teneva la mano tesa verso l’altra ragazza del trio.
“Vittoria, ti prego, torna qui! Non fare stupidaggini, sai quel’è la punizione per chi tradisce il Signore Oscuro!” la pregò dolcemente.
“No” rispose l’interessata, stringendo maggiormente la mano di Ted.
“Amore, pensaci bene: vuoi abbandonare veramente la tua famiglia per un branco d’illusi?”.
“Quale famiglia, mamma? Quella che mi ha insegnato ad uccidere il prossimo?” chiese la ragazza in lacrime “Quella che non avuto paura di mandare a morire Caroline?”.
Amelia Black lasciò cadere la mano lungo il fianco “Se uguale ai tuoi zii, sempre a fare quello che vogliono e a voltare le spalle alla propria famiglia!”.
“Non vorrei disturbare il quadretto familiare, ma si è fatto tardi” mormorò Ted.
“Pienamente d’accordo con lui!” ammise Paciock.
Vittoria annuì e con un movimento di frusta della bacchetta lanciò il primo incantesimo, rivolto proprio alla madre, urlando “Dolohoferio”.
La donna crollò a terra sputando sangue.
“Traditrice!” urlò Scorpius muovendo la bacchetta.
Experlliarmus” lo anticipò Amanda, disarmandolo “Stupeficium” urlò ancora, mandando a terra il ragazzo.
Gli altri Mangiamorte rimasero un po’ sorpresi vedendo la velocità di reazione del trio di ragazzini, ma si ripresero immediatamente e cominciarono ad attaccare. I tre si difesero a suon di schiantesimi e incantesimi di protezione.
La cosa stava andando troppo per le lunghe, così Ted prese l’iniziativa. Si drizzò e puntò la bacchetta verso il gruppo di Mangiamorte più folto, che stava impendendo a lui e alle sue compagne di avanzare.
Confrigo” urlò, facendo saltare in aria il gruppo “Andiamo!”.
Tenendo sempre per mano Vittoria e seguito da Amanda, scese gli ultimi scalini e si fiondarono verso l’arazzo, sotto il cui c’era l’entrata al passaggio segreto.
“Ci siamo!” urlò Ted, cercando di spronare le due ragazze ad accelerare il passo. Lasciò la mano della ragazza e alzò l’arazzo per permettere alle ragazze di entrare più velocemente nel buco, che li avrebbe portati al sicuro.
La giovane Paciock si fiondò immediatamente dentro, mentre Vittoria si fermò.
“Ehi, perché ti sei fermata?” le chiese il ragazzo.
“Teddy, vai dentro…” mormorò la ragazza.
“Te lo scordi, prima le signore!”.
“Non è il momento di fare il gentiluomo! Entra in quel cavolo di passaggio!” gli ordinò l’amica.
“Ti pare il momento di litigare per chi deve entrare per primo…”:
“L’ho capito, sai! Vuoi essere l’ultimo così puoi chiuderci dentro e rimanere a difendere il passaggio. Non te lo permetterò!”.
“Bisogna che qualcuno rimanga per impedire a quegli idioti di seguirci fino al covo, non pensi?” chiese, ormai spazientito, il ragazzo.
“Certo, ma non sarai tu” sorrise la ragazza, prima di spingerlo dentro il buco con un incantesimo.
Vittoria chiuse l’entrata con la magia, una magia che poteva essere sciolta solo da lei. Si girò verso quelli che una volta erano i suoi alleati, pronta a combattere e a difendere i suoi amici fino alla fine. Come aveva fatto suo zio Sirius…


Intanto dall’altra parte del muro, dietro l’arazzo, Ted sbatteva i pugni contro i mattoni che lo dividevano dall’amica.
“Apri!” urlava con tutto il fiato che aveva in corpo “Vittoria Black, aprì questa maledetta porta!”.
“Teddy, è inutile, non ti aprirà!” lo riprese Amanda.
“Non la lascerò combattere da sola!”.
“E lei non ti lascerà combattere al suo fianco! Lo sai!” gli ricordò la ragazza.
Lo afferrò per un braccio e lo trascinò lungo il passaggio segreto, diretti a casa.



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