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Autore: Wocky    26/06/2012    3 recensioni
Il continente di Zarmelia ove oltre le nuvole si erige la Magica Accademia.
La storia gira intorno a Wocky, una nuova matricola, che non riuscirà a godersi a lungo una vita normale nell'accademia.
(attualmente in fase di ri-scrizione)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo una notte passata a chiedermi perché avessero reso illegali le pistole riuscii a prendere finalmente sonno… la sveglia suonò 5 minuti dopo ciò.
 
Possibile che debba suonare sempre nei momenti più inopportuni?! Come se non bastasse caddi (come al solito) giù dal letto. Riuscii a spegnere la sveglia e pensando fosse finita mi risistemai sul letto quando…
 
“Dai, Wocky! Svegliati!” Ken mi stava strillando nell’orecchio
 
Altro che pistola, userò una corda, una morte lenta e dolorosa…
 
“Nah, non mi piacerebbe essere impiccato…” rise Ken
 
Un giorno non molto lontano l’avrei ammazzato…
Dopo avermi trascinato a forza giù dal letto e avermi fatto sbattere la testa andò in bagno e ne uscii pochi minuti dopo
 
“Io comincio ad andare, ti aspetto in classe” disse e si diresse verso la porta
 
Ma dove trova tutta questa energia di prima mattina?
 
“Non lo so manco io” rispose Ken chiudendo la porta
 
Devo informarmi se da queste parti c’è una sauna! Morirà lì dentro!!
 
Compiendo lo sforzo più grande della mia vita mi alzai e mi diressi in bagno a lavarmi la faccia, dopo averla bagnata guardai lo specchio…
 
E così ce l’ho fatta ad entrare in questa scuola… quindi diventerò un cavaliere?
 
Mi asciugai la faccia, mi pettinai i capelli e mi vestii. Pensai che Ken sembrava leggermente preoccupato prima, ma non trovando un motivo per cui potesse esserlo, decisi di non pensarci.
 
Uscii dalla stanza e mi diressi verso la classe, ero quasi arrivato quando poco prima di girare l’angolo sbattei contro qualcuno, ne seguì la caduta di diversi libri a terra “Oh, no! Ti prego, scusami...” la figura femminile davanti ai miei occhi era la mia compagna Yuki “Due volte di fila. Sono un vero disastro…” sussurrò, chinandosi per raccogliere i libri, si rialzò e, salutandomi, corse verso l’aula, dopo che ebbe girato l’angolo mi ripresi e mi avviai anch’io.
 
Una volta entrato mi resi conto che diverse persone mancavano all’appello, eravamo cinque in classe, e non solo nella nostra: anche nelle altre classi novizie mancavano diversi alunni… Il professore sembrava preoccupato, dubito avessero pianificato un assenza di massa visto che nessuno sapeva niente…
 
“Ragazzi, avete l’ora libera, io devo andare.” il professore mi passò accanto e uscì velocemente dalla stanza e gli altri due alunni col sorriso sulle labbra fecero altrettanto, in classe rimanevamo solamente io, Ken e Yuki. Mi avvicinai a quest’ultima
 
“Tu sapevi niente?” per risposta Yuki mi guardò negli occhi e scosse la testa, Ken ovviamente non sapeva niente, altrimenti non si sarebbe alzato e mi avrebbe lasciato poltrire…
 
“Però…ho sentito dire da alcuni professori che diversi studenti del primo anno erano scomparsi a partire dalle ventitre di ieri sera… Tuttavia non avevo sentito bene e quindi pensai di essermi sbagliata… ma a quanto pare era vero…”
 
Mi buttai sulla mia sedia, altro che assenza di massa, questa è una SPARIZIONE di massa, istintivamente mi venne da chiedere
“Ken, sai per caso se sono sparite anche Chiara e Alex?” poco prima che Ken rispondesse una voce femminile rispose prima di lui
“Nah, stiamo bene, non siamo delle idiote come te…” una ragazza dai corti capelli biondi e dagli occhi verde smeraldo comparve sulla soglia della porta.
 
“Smettila, Alex” dietro di lei, un’altra ragazza comparve, aveva dei lunghi capelli castani e degli occhi azzurri, il suo nome era Chiara ed era decisamente più calma di Alex, che invece riprese a parlare.
 
“Piuttosto, sembra che stanotte ci sia stato qualcosa di strano e che tutti gli studenti del primo anno ne siano stati affetti, anche voi?”
“Ehi, di che cosa parli?”
 
“Uh? Wocky, quindi tu non l’hai sentito?”
 
“Sentito cosa?”
 
Tutti e quattro si voltarono verso di me, anche Ken e Chiara prese la parola
 
“Sembra che tutti gli studenti del primo anno, o almeno quelli che rimangono a scuola, abbiano sentito una strana voce nel sonno che li chiamava. Strano, tu sembri essere l’unico a non averla sentita.”
 
Mi voltai verso Ken, che annui con la testa come per dire “Si, anch’io l’ho sentito.”
 
E questo che significa? Mi destai dai miei pensieri e mi rivolsi a Chiara.
 
“Ehi, Chiara, quando sentivate quella voce, sentivate il bisogno di andare da qualche parte?”
 
“Uhm, si. Anche la voce stessa diceva di andare al cimitero presente nella città.”
 
Yuki si alzò di scatto dalla sedia che cadde irrimediabilmente per terra, e si voltò verso di me con sguardo serio
 
“N-non dovremmo interessarcene, se con quella voce sono spariti la maggior parte degli studenti del primo anno, allora è sicuramente pericoloso! Inoltre i professori lo sapranno già e staranno cercando indizi, non dovremmo pensarci!”
 
La sua reazione mi stupì, così come agli altri. Quando si rese conto di ciò che aveva fatto arrossì, probabilmente per via dell’imbarazzato, e rialzò la sedia. Tuttavia anche dopo tutto ciò, nonostante non avessi sentito alcuna voce nella notte, nonostante se ne dovrebbero occupare i professori, sentivo il bisogno di andarci, da solo o meno.
 
“Io… io ci vado.”
 
“Ma mi hai almeno ascoltato?!”
 
Yuki sembrava preoccupata, come se sapesse qualcosa che non poteva dirci.
 
“Io… vado.” Non so cosa mi prendesse, semplicemente sentivo il bisogno di dirigermi al cimitero, come se qualcosa mi stesse attraendo.
 
Sentivo che quel posto era avvolto dall’oscurità, ma dovevo andarci.
Sentivo che quel posto era pericoloso, ma dovevo andarci.
Sentivo che quel posto poteva significare la fine, ma dovevo andarci.
 
Ero come spinto da una forza invisibile.
 
Io… devo andarci.
 
“Allora vengo con te.”
 
Yuki sembrava preoccupata, ma nonostante tutto disse queste parole, come se fosse più sicuro per tutti.
 
Anche gli altri decisero di venire. Era una follia, ma dovevo andarci.
  
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