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Autore: serelalla    27/06/2012    12 recensioni
Decisamente OOC, l'essenza stessa dell'OOC...oh, ma c'è tutto! C'è Oscar vestita da donna al ballo con Fersen, c'è la lenta agonia, ci sono gli amori di Alain Andrè e Girodelle per Oscar, il mito del tavolino rovesciato, il mestolo simbolo della nonna...solo che avevo voglia di giocare e a forza di mischiare le carte ne è uscita una storia un po' assurda con una girandola di personaggi: Oscar, Madame, il Generale, la piccola LouLou, qualche personaggio nuovo e persino una delle Fate della Bella Addormentata come Guest Star! (sotto mentite spoglie, ovviamente!) E con la gentile partecipazione di una Manga Principessa che apparirà in un delizioso cameo...E c'è una misteriosa filastrocca che...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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OK arrivano le sorelle, Campo totale per l'omaggio a Ninfea, figura intera sull'ngresso della guest star, piano americano sul generale. Questo è un capitolo col botto. Su le mani per Gordon DUE ZERO DODICI! Scrivetemi!!!!!




Due splendide donne attraversarono il vestibolo di ingresso togliendosi gli eleganti cappellini in tinta con gli abiti da viaggio.

La più anziana, una impetuosa bellezza bruna dagli occhi turchesi salutò allegramente Madame.

-Buongiorno, madre.-

- Come state, madre?- le fece subito eco l’altra. Una conturbante beltà bionda indubbiamente sorella di Oscar.

Alain credette di essere giunto in Paradiso e che gli angeli stessero venendo ad accoglierlo.

-Buongiorno ragazze mie- Madame le abbracciò.

-Oh, buongiorno Andrè! Che bello vederti a Palazzo!- 

Sei amico di questa bionda sconvolgente, Andrè?

Alain sentì la bocca arida ed un improvviso bisogno di bere. Quante ce ne sono?

-Buongiorno Ortense…Josephine…- Andrè, le salutò senza tradire alcuna emozione se non un dolce e fraterno affetto.

Ma sei di legno, amico?

-Alain de Soisson- Andrè lo presentò in risposta ad uno sguardo interrogativo di Josephine. L’angelo bruno, secondo Alain.

-Buongiorno, madamigelle. Sono onorato di fare la vostra conoscenza. Vi prego di considerarmi, umilmente, al vostro servizio-

Andrè stava per scoppiare a ridergli in faccia. Ma sei andato a ripetizione dal prete del villaggio, Alain?

-Bene, questa casa aveva bisogno di qualche altra presenza maschile- Concesse Josephine.

-Si sperava che questo compito fosse assolto dai vostri mariti, Josephine- Rimbeccò Andrè, divertito.

-Andrè, non essere insolente!- La nonna era pronta all’attacco. Alain pensò che se fosse stata lei ad allenare Oscar, quella sera il Comandante sarebbe stata in grado di malmenare tutti gli avventori della taverna da sola.

-Oh, ma Andrè ha ragione, nonna!- La calmò Ortense. –Purtroppo i nostri consorti hanno preferito non rinunciare alla famosa battuta di caccia del Cardinale de Rouen.-

- Hai un patto anche con loro? Com’è che qui tutte ti difendono, Andrè? - Bisbigliò, Alain.

Andrè rispose semplicemente, alzando le spalle. -Sono innamorate di me-

-COSA?-  Una sfilza di ottave di troppo. Sguardi verso di loro. Alain si chiese come uscirne, quando…

-Danielle! Non correre!- Una soave voce provenne dallo scalone di ingresso.

-Oh. LouLou, ma c’è Andrè! Ho sentito la sua voce. Sono sicura che è a Palazzo!-

Così Alain assistette all’ingresso di una bambina bionda bella come una porcellana e con degli occhi turchesi come il mare che si precipitava verso il suo amico.

Ma questa è sputata il Comandante!  Pensò.

-Andrè! Oh, sapevo che era la tua voce quella che avevo sentito- e corse verso di lui.

Andrè sorrise alla piccola e le indicò il gruppetto di dame alla sua destra.

-Buongiorno a te, piccola Danielle- le disse dolcemente.

La bambina si fermò di colpo e si rivolse a Madame.

-Ah, sì… Buongiorno Nonna…Nonna Marie. Poi andrò a salutare il Generale. Posso giocare con Andrè, ora?-

-Danielle! Ti avevo pregato di non correre- Alain vide entrare dall’ingresso di Palazzo Jarjayes la più bella ragazza che avesse mai visto.

Com’è che il sole ha illuminato quest’androne all’improvviso?

Bruna come Josephine con degli splendenti occhi turchesi avanzava con la classe di Madame ed il sorriso dolce di una Madonna . Si inchinò a Madame e la salutò con grazia.

-Buongiorno, nonna. Sono felice di rivedervi. Trovo bene anche voi, nonna Marie.-

-Oh, e così avremo anche la nostra LouLou con noi!-

Alain vide un’ombra oscurare un istante quel viso splendido.

-Sono felice che tu sia potuta venire, Louise- La salutò Andrè.

Lei si voltò verso di lui ed il sole tornò a splendere e a riflettere i suoi raggi sui freddi marmi della sala donando loro un dolce tepore.

O almeno questo parve ad Alain.

-Oh, grazie Andrè. Tu sì che sei un gentiluomo! Sei l’unico che comprende quanto quel vezzeggiativo mi metta ormai in imbarazzo-

Andrè sorrise, annuendo.

-Andrè è stupendo ed io lo sposerò da grande!-

Non ammetteva repliche il tono di Danielle. Il gruppetto di dame scoppiò a ridere.

-A quanto pare mi sono già persa il primo atto!- Una paffutella, gioiosa dama fece il suo ingresso.

-Oh, le scale di questo Palazzo mi hanno messo a dura prova questa volta.- Affannò un po’.

Louise corse a darle il braccio.

-Oh, scusatemi Zia! Ero impegnata a badare a Danielle e mi son dimenticata di offrirvi aiuto-

-Oh, non fa nulla bambina. Oh, ma ci siete anche voi Josephine e Ortense…quando siete…?…ah, no, ora ricordo! Abbiamo viaggiato insieme…oh, la mia povera testa!…Buongiorno Marguerite e buongiorno anche a voi Marie, amica mia. –

-Buongiorno, zia Serena. Cara, venite a sedervi-

Madame fece accomodare la donna su un divanetto.

-Oh, grazie. Beh, cosa mi son persa quindi?-

-Oh, il nostro Andrè si è trovato un’altra pretendente alla sua mano- rispose Josephine allegramente.

-Perché?- chiese la zia rivolgendo uno sguardo indagatore verso Andrè. –Cosa ne è stato di Oscar?-

Il precipitare degli eventi.

Andrè, calmo da prenderlo a schiaffi.

–Il Comandante?- Alain si rivolse verso di lui incredulo.

- Zia Oscar non c’entra nulla!- Danielle offesa come una primadonna oltraggiata.

E Ortense, candido fiore. –Noi tutte siamo un po’ innamorate di Andrè, Zia. Ma non credo che i sentimenti di Oscar si possano paragonare ai nostri…o a quelli di Danielle-

-Oh, è la piccola la pretendente? Niente di paragonabile, dite? Sì…oh, sì, certamente. Oh, anche tu sei stata innamorata di Andrè, LouLou?-

La ragazza si volse verso Andrè con un sorriso che raggiunse il cuore di Alain come un raggio del sole d’estate.

–Oh, un po’ lo sono ancora Zia…ma concordavamo prima che il suo amico Alain colmava l’incresciosa mancanza di figure maschili in questa casa- 

E come il sole cocente, lo bruciò.

Andrè le sorrise. Ricordava Louise bambina, anche se la trattava come una madamigella ormai grande.

-Oh, non importa quello che dite! Io lo sposerò, ormai ho deciso- ribadì Danielle.

-Andrè, ho bisogno di te!- La voce del Generale arrivò dalla sommità delle scale e da lì apparve.

Andrè annuì. - Certo Generale, sarei venuto a salutarvi non appena possibile- Alain gli rivolse un saluto militare.

–Non ti ho chiesto di salutarmi, ma di venirmi in aiuto….e tu riposo, giovanotto…chi  sei? Ah, de Soisson! Bene raggiungimi anche tu nel mio studio…Bene, bene…qualche uomo in questa casa, finalmente…potremo gustare del buon vino in santa pace.-

Le mani intrecciate dietro la schiena si rivolse alle dame ancora al piano inferiore. –Buon giorno figlie…nipoti…cara Zia…ci troverete nel mio studio- E si avviò verso il corridoio alla chetichella.

Andrè spinse Alain con una pacca sulla schiena. –Muoviti!- gli disse.

-Ma cosa diavolo…? Andrè?-  Andrè, lo incitò con lo sguardo superandolo.

-Meglio non approfondire l’esito di questa disputa, soldato- gli rispose il Generale sottovoce. –E soprattutto non ora!-

Troppo tardi.

-Debbo parlarvi, padre!-

Il Comandante! Solo lei ci mancava!

-Comandante!- Alain, altro saluto.

-Riposo, Alain…Padre devo parlarvi di questa vostra decisione…-

-Non ora Oscar…ho da fare con Andrè, ora…vai dalle tue sorelle…- E raggiunse la porta del suo studio.

-Ma padre!-

Il Generale aprì la porta -Fila dentro, ragazzo mio- ordinò ad Andrè.

Andrè ed Alain si rifugiarono nella stanza. Senza onore. Oscar cercò di seguirli.

-Padre dovete ascoltarmi…-

-Non posso Oscar, Danielle ha appena deciso di sposare Andrè…risolvi un po’ questo, intanto…-

Oscar rivolse al padre uno sguardo interrogativo. Un attimo di esitazione di troppo. Il Generale le chiuse la porta in faccia.

-Padre?- Bussò.

-E’ stato un colpo sleale, Generale- lo rimproverò bonariamente Andrè.

-E’ stato un colpo che ci ha salvato la vita, benedetto ragazzo- rispose accomodandosi in poltrona e accendendo la sua amata pipa.

-Padre, cosa volete che mi importi dei capricci di Danielle…non ho più quindici…cinque anni!-

Andrè sussultò. Il Generale lo guardò fisso.

-Oscar, parlerò con te più tardi- Rispose senza distogliere lo sguardo da Andrè.

-Ma perché deve per forza averlo sempre tutto per lei?- La voce alterata di Danielle.

-Oh, Cristo…ha davvero cominciato anche lei!- Imprecò Oscar. Abbandonò l’impresa di discutere col padre.

Quando sentì il silenzio impadronirsi del corridoio il Generale si rivolse ad Andrè.

-Non ha più quindici anni?- chiese.

-Meglio non approfondire il risultato di questa disputa, Generale.-  Gli rispose Andrè senza abbassare lo sguardo.

Hai del fegato, amico! Alain si complimentò con lui mentalmente.

-No…certo…o almeno non ora.- Il Generale aspirò una boccata continuando a fissarlo.

-A palazzo…-cantilenò-ma immagino che nessuno si aspetti che proprio io mi metta a recitare questa sciocchezza…avanti figliolo, versami un po’ di quel vino di cui parlavamo-
  
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