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Autore: Ziggie    27/06/2012    1 recensioni
It's never too late to mend, perchè non è mai troppo tardi per redimersi. Un'avventura per i fratelli Blues lunga una vita, ma al loro fianco non vi era solo la Banda, ma anche Ziggie. Recensite se vi va :) Buona lettura.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sono davvero felice che la storia stia procedendo con questo ritmo veloce :) anche perchè mi diverto un sacco a scriverla.
Grazie per chi mi legge e per chi mi recensisce :) Ovviamente come al solito qui ci sono sia parti inventata, che parti prese dal film, come molti dialoghi.
Al prossimo capitolo, buona lettura :)
                               

 

                                        16. Mister Faboulous
 


- Zig! Dove lo tieni lo sciroppo d'acero? In frigorifero non c'è -.

Quella fu una delle tante e astruse domande, che Jake mi rifilò quella sera. Si, perchè dopo aver parlato con i ragazzi, l'unico posto, dove potevamo andare, era casa mia e, quindi, il fratellone, era mio ospite.

- Non è possibile: hai sempre fame! - esclamai, con un mezzo sospiro. Diamine, si era rimpinzato per bene all'Holiday Inn!

- Mangio per tenere la mente occupata e pronta a sviluppare idee sul reclutamento dei componenti mancanti - sentenziò, gonfiando il petto.

- Sei anche più colto quando sei affamato - convenne, Elwood, ridacchiando.

Scossi il capo - Guarda, comunque, nell'armadietto al fianco del frigorifero, di solito è lì, ma non sbafarti tutto! - lo ammonii.

Quella fu la mia ultima raccomandazione, prima di avviarmi a dormire, o meglio, avviarmi a preparare la stanza per dormire. Il mio appartamento non era, poi, così grande, ma in tre ci si stava: il divano letto lo lasciai a Jake, mentre riapprontai svelta, con alcuni vecchi materassi, nella piccola stanza vicino al bagno, un piccolo giaciglio per me ed El... Di quel passo, chissà quando avrei potuto assaggiare la mia parte di patto con il Signor B? Mah!

Stavo giusto pensandoci, mentre aggiungevo delle coperte al giaciglio, quando, Elwood, arrivò e mi cinse la vita, intraprendente, prendendo a baciarmi il punto del collo, che mi portava direttamente in estasi. Nemmeno a dirlo, finimmo aggrovigliati su quel letto appena accennato, a breve, pronti a donarci l'uno all'altra, tra risatine e mugugni vari, indifferenti della presenza di Jake, dopotutto lui non si era mai fatto problemi su questo campo, perchè dovevamo farcene noi?!?!? Ad ognuno la sua privacy: certo, come no!

Il fratellone riuscì a interromperci entrando a rotta di collo nella stanza, senza bussare, saltellando, mentre si teneva il cavallo dei pantaloni stretto tra le mani - Diamine, Zig! Non è questo il bagno! Dov'è che mi scappa da matti? -.

Sbuffai, fortuna che ero ancora in slip e camicia - è la porta qui accanto, Jake - gliela indicai, sbattendo la porta una volta che fu uscito, per poi tornare ad El.

Non passarono nemmeno cinque minuti, se ne passarono tanti, furono due, che Jake tornò all'attacco, affacciandosi appena alla porta: - Ziiiiiiiig! Non è che hai carta e penna? -

- Che diav... Nel cassetto in cucina, Jake - gli risposi esasperata. Possibile che fosse così invidioso, geloso o qualsiasi status finisse in quel modo?!? Non era da lui tale comportamento! Elwood stava dando di matto e, nudo come il culo di un macaco, si alzò dal letto e si avviò alla porta.

- Si può sapere che diavolo ti prende, fratello? - chiese, appoggiandosi allo stipite della porta con le braccia conserte.

Jake fece la sua solita espressione da paraculo, bonaccione - vuoi sapere che cosa succede?!? Mi annoio, ecco cosa succede! E i vostri mugolii di piacere non aiutano -.

- Ieri sera mi usurpi il letto e mi fai dormire su una sedia e stasera mi dici che ti annoi solo perchè sto passando un pò di tempo con la mia donna?! - il fratellino alzò appena la voce, ma, lo sapevamo tutti, era difficile che si arrabbiasse seriamente con Jake.
- Se vuoi metterla in questa maniera - fece il labbro tremulo ed El sospirò.

- Nella scatola, vicino all'armadio in salotto, ci deve essere qualche giornaletto che a te gusta tanto, divertiti con quelli ed ora fila via, devo lavorare - non gli diede nemmeno il tempo di rispondere che gli chiuse la porta in faccia, chiudendola a chiave, dall'interno.

- Perchè, diavolo, proprio stasera deve impuntarsi e rovinare tutto? - brontolai - solitamente è il primo a crollare, no? Perchè oggi no?! -

- Zig, piccola, calmati, ora pensiamo a noi, ok? -

Riuscimmo ad amarci, Jake ci concesse quella tregua e, nonostante tutti quegli intoppi, fu una nottata perfetta, tanto che mi addormentai, tra le braccia di Elwood, con il sorriso sulle labbra.

Tonfi sordi, giunsero alle nostre orecchie di prima mattina. Jake aveva scambiato, la porta della nostra camera, per una serie di percussioni e continuò a bussare, mantenendo quel ritmo, finchè El non andò ad aprire la porta - Elwoooooooooooooooood! Ziggiiiiiiiiiiiiiiiiiiiie! Ragazzi, ho fame, aprite!!!!! Mi avete già lasciato solo abbastanza! -

- Jake, sono appena le 8! - protestò El, passandosi una mano sugli occhi, tornando a letto, una volta aperta la porta.

- Dobbiamo rimettere insieme la Banda! E, a proposito di musica, ottimi assoli, quelli di questa notte, Zig! - fece il malizioso, appoggiandosi allo stipite della porta.

Ok, va bene, ero ancora nello stato dormiveglia, ma divenni paonazza a quell'uscita, imbarazzatissima. Presi un cuscino, quindi, e glielo tirai addosso - Ma vaffanculo, Jake! -

- Come siamo permalose! -

- Permalose?!?!? Sei tu che ti annoiavi e stressavi l'anima!!! Dov'è finita la tua essenza da ghiro, eh, Mister?!?! - non ero irritata, stavo giusto svicolando da quella frecciatina maliziosa che mi aveva lanciato Jake, forse, un complimento, visto dalla sua ottica, peccato non dalla mia. Arrangiai un vestito con il lenzuolo, presi i miei abiti e andai in bagno a cambiarmi, mentre Jake prese posto accanto ad El.

- Un pò te lo sei meritato, fratello - disse El, stiracchiandosi, ormai ci aveva rinunciato all'idea di poter dormire un altro pò - ma si può sapere che diavolo ti prende? -

- Niente, mi annoiavo, te l'ho detto - fece spallucce, Jake.

- Si, certo e la frecciatina nei confronti di Zig? Non va bene, sai? - lo minacciò scherzoso.

- E piantala! Erano giusto complimenti, tutto lì, non metterti in testa strane idee -.

- Tranquillo - scosse il capo divertito - ma è troppo tempo che tu mi nascondi qualcosa, bello - fece,poi, serio El. Io, intanto, avevo finito di prepararmi, aprii la porta del bagno, ma nel sentire i due parlare di cose serie, aspettai ad uscire e, si, lo ammetto, origliai.

- Nasconderti qualcosa?!?! Io?!?! Ma se sono un libro aperto! -

- Certo e io ti ho parato il culo, all'Holiday Inn, solo per rimettere insieme la vecchia banda... Perchè hai fatto quella rapina Jake? Per quale altro motivo? -.

- Avevo voglia di cambiare aria, contento? - fece stizzito, alzandosi - Così, come tu, hai potuto costruirti qualcosa di nuovo -.

- Non ho costruito nulla di nuovo, io - alzò un pò la voce - la cosa si è solo sviluppata nel migliore dei modi -.

Jake, annuì uscendo dalla stanza, mentre io lo osservavo dalla porta socchiusa del bagno... Davvero potevo essere io il problema?! Ci pensai su per un attimo, prima di uscire. No, c'era qualcosa che non tornava. Jake aveva sempre fatto il tifo per me ed Elwood; aveva sempre saputo che io ero cotta di lui, si era persino prodigato per farlo ingelosire... C'era qualcos'altro e, per quanto ero riuscita a sentire, doveva trattarsi di una donna. Ma certo! Ecco spiegata anche la rottura con Kensy! Tornai in camera e vi trovai un Elwood pensieroso, che si stava rivestendo,gli diedi un dolce bacio sulle labbra e gli sorrisi: - ha solo fatto i conti con qualcosa più grande di lui, sta solo assimilando il tutto -.

- Già, ma cosa? E' quello il punto che mi lascia perplesso -.

- Jake ha sempre fatto il tifo per te e me, magari ha trovato quel giusto qualcuno da amare, oppure ha trovato qualcuno che l'ha incastrato in quel mondo, non troppo consono a lui. Sai come è fatto il fratellone, deve assimilare il tutto, ha solo bisogno di tempo e, per il momento, è giusto pensare alla Banda e all'orfanotrofio. Ti ha sempre detto tutto, se non lo fa è perchè sta cercando ancora le parole giuste - lo rassicurai con un sorriso e una leggera carezza sul volto - un vero peccato che, non mi vada tanto a genio, la sua sorta di complimento di prima - ridacchiai avviandomi in cucina - JAKE!!!!!! Oggi gara di cookies! - lo avvisai.

- Perfetto! Stavo iniziando a chiedermi quando avremmo mangiato! -.

Si, la giornata era iniziata.
 
                                                               ***

- La maggior affluenza, da Chez Paul, è all'ora di cena - dissi, mentre Jake era deciso ad illustrarci quanto aveva architettato.

- Perfetto - si sfregò le mani - allora, sentite qua: io e te, Elwood arriveremo per primi e ci presenteremo a Faboulous volendo cenare per festeggiare il mio rilascio per buona condotta. So che ci serve la prenotazione, ma noi ne faremo a meno. Tu, Ziggie, arrivi con noi ed entri, ma non ti presenti al caro mister, anzi, ti nasconderai appena prima della Hall, in un angolo da cui puoi  ben vedere i suoi movimenti: la stanza che ospita alcuni telefoni - prese un sorso di birra e riprese - da qui chiamerai il locale, ti presenti a Fab e gestisci la cosa, come tu sai fare, poi chiedi di noi, chiedi se c'è un posto anche per te, ma non gli dai il tempo di rispondere, ti presenti qualche istante dopo, direttamente in sala -

- Una cenetta gratis, dunque - ci pensai su, annuendo, per poi sorridere - per me è andata -.

- E' un ottimo piano, bello - convenne, poi, Elwood - ottimo per giocare tutte le carte di abili canaglie. Faboulous è già dei nostri, ne sono certo -.

La sera arrivò in uno schiocco di dita e, esattamente all'ora di cena, la Bluesmobile sterzò davanti all'ingresso di Chez Paul: il classico parcheggio perfetto di Elwood. Fu divertente notare l'espressione da "E Ora Questo Che Cazzo Vuole?", che Jake riservò al damerino, usciere, portiere, insomma colui che era tenuto ad aprire le portiere delle auto elegantemente per aiutare a scendere.

Entrammo nel locale e loro andarono diretti da Faboulous, che stava in piedi dietro una sorta di leggio a prendere prenotazioni; io attesi dietro l'angolo, osservando divertita la scenetta che stava mettendo su Jake: il volto di Fab, alla sua vista, fu impagabile.

- Mio caro Faboulous, che piacere rivederti! E' incredibile: non sei invecchiato affatto - un attore nato, il fratellone.

- Ma voi non potete entrare qui -

- Oh, oh, questo lo dici tu - lo ammonì, come se decidesse lui per tutti, ed, in effetti, era così, in quel momento - mio fratello e io siamo venuti a cena per festeggiare il mio rilascio anticipato dal servizio dello Stato -.

- Aspettate, usciamo un momento. Prendiamo un caffè fuori, eh! - esclamò agitato Fab.

- Caffè? Ma quale caffè! Vogliamo fare un pasto completo, con tutti i manicaretti della casa - sentenziò deciso, mentre io mi preparavo a scattare nella stanzetta che mi aveva detto - Elwood! Appropinquiamoci al tavolo più vicino e godiamoci questa sofisticata, ma ospitale, tavola calda - i due si presero a braccetto ed entrarono, facendo i sofisticati, un'immagine da foto! Attesi che anche Faboulous li raggiunse ed entrai nella stanza telefonia. Ed io che mi aspettavo una sola postazione telefonica, stile cabina: lì dentro, c'erano circa cinque telefoni!! Feci spallucce, essendo uno dei posti più in voga di Chicago, supposi che ci poteva stare.

Iniziava l'operazione: metti in crisi Faboulous, per riaverlo nella Banda.

- Pronto qui, Chez Paul -

- Faboulous che piacere sentirti, non sapevo che lavorassi qui - iniziai a parlarci, seguendo l'onda di Jake.

- Zi..Ziggie?! - fece lui dall'altro capo: era teso quanto una corda di chitarra troppo tirata.

- Esatto, chi ti aspettavi? Il sindaco Daley dall'oltretomba? - ridacchiai.

- Tu non dovresti chiamare, qui -

- E perchè mai!? I miei fratellini mi hanno invitato a festeggiare con loro, volevo solo sapere se erano già arrivati - lui fece per rispondere, ma non gli diedi tempo - vista la tua conferma, ci vediamo tra poco -.

- Ma.. ma.. - riagganciai e, una volta che fu andato a controllare la situazione in sala da pranzo, uscii dalla stanza telefonia e ragginsi la hall, sistemandomi la giacca, ma non lo aspettai, anzi, entrai direttamente e raggiunsi il tavolo.

- Buonasera ragazzi, scusate il ritardo - schioccai un bel bacio sulle labbra ad El e sorrisi furba a Jake, prima di sedermi, spaparanzata al tavolo - Faboulous, è stato un piacere sentirti, come è un piacere vederti... Diamine! Non sei invecchiato affatto! -

- Visto? Che ti dicevo? - sorrise Jake, mentre Fab ci guardava sospetto, ma sempre teso.

- Ehy, andiamo, ragazzi! Non scherziamo. Qui la roba costa cara, per un brodino si beccano 10 dollari! Su, forza, usciamo, vi offro io un paio di cappuccini -

- Cappuccini?!!?! Da quando si festeggia con dei cappuccini? - esclamai ad alta voce, attirando l'attenzione di tutta la sala.

- Noi vogliamo rimettere insieme la vecchia Banda - dettò, diretto, Jake.

- Ma sei pazzo? Lascia perdere - rispose Faboulous.

- Siamo in missione per conto di Dio - ribadì El, mentre io iniziavo a mettere sotto i denti un pò di gamberetti.

- Aspettate, che significa? - chiese, ma un uomo, seduto al tavolo dietro di noi, lo chiamò e le spiegazioni vennero rimandate. Povero Faboulous, non sapeva cosa lo aspettava.

I camerieri continuarono a portare quanto Jake aveva ordinato e noi, tranquilli e beati, ci sbafammo il tutto, alla nostra maniera. Chissenefregava di tutta quella marmaglia di gente dabbene, che ci guardava e storceva il naso; chissenefregava del galateo; chissenefregava del sistema. Eravamo lì per un motivo: riprenderci Faboulous e non ce ne saremmo andati a mani vuote. Rimettere insieme la Banda era la cosa che contava di più, non solo per il ritmo e la musica mancante, ma anche per l'orfanotrofio, per i bambini, per la nostra casa.

Jake si stava giocando il tutto e per tutto, inscenò una sorta di ricco straniero e si voltò, iniziando a dar fastidio al tavolo dietro di noi, quello del ricco snob al quale davamo sui nervi, dato che aveva chiesto a Faboulous di farsi spostare.

- Quanto vuoi tu per bambina bionda? - gli chiese, diretto, dandogli una pacca fraterna sulla spalla - le donna, quanto vuoi tu per tutte le donna? Io compra tue donna, bambina, signorine belle, io voglio comprare tue donna - disse diretto, mentre si cibava dai piatti dei due coniugi. Ridacchiai tra me e me, ma tirai anche un coppinazzo ad Elwood, che stava dando un'occhiata alle care signorine belle in questione, ammiccando.

- Ahy! Ma che ho fatto? -

- Continua a mangiare, coda di paglia, è meglio - lo ammonii.

Faboulous fu subito chiamato a gran voce dal tizio snob, che, a momenti si alzava dal tavolo, per quanto era inorridito.

- Per favore, per favore! Il padrone farà chiamare la polizia - cercò di calmare le acque.

- Tu non mi faresti mai una cosa del genere - fece il risentito, Jake.

- E' uscito ieri dal penitenziario, è in libertà vigilata, non puoi chiamargli i piedipiatti, amico - esclamò saccente El, a bocca piena, una volta ripreso dal coppino, che gli avevo tirato.

- Allora, rimettiamo insieme la Banda, ok? - riprovò a dire Jake, sperando in una risposta positiva, il che io credevo che arrivasse.

- Ho detto di no, assolutamente no!- continuò, restio, Faboulous.

Notai l'espressione di Jake farsi dura, dietro gli occhiali da sole e si girò, nuovamente di scatto, battendo forte una mano sulla schiena dell'uomo snob - Allora, quanto vuoi tu per tua moglia? - chiese, ad alta voce, ridendo, mentre questo prese a tossire - Noi rimettiamo insieme la vecchia Banda e abbiamo bisogno di te -

- Ci serve la tua tromba, Fab - provai a dire io.

- Non posso, non posso - continuò, lui, a negare.

Jake sospirò, questa volta avrebbe colpito a segno - Se dici di no, noi verremo qui a pranzo, cena e colazione tutti i giorni della settimana - esclamò diretto, senza peli sulla lingua. Faboulous era ancora restio, ma, non appena vide Elwood prendere la quintalata di pane bianco e divorarla senza ritegno, accettò.

- Ok, avete vinto, tornerò con la Banda -.

Ci voleva tanto?! Sorrisi e gli diedi una pacca amichevole sulla spalla - Ci vediamo domani pomeriggio - detto questo, ci alzammo, come se nulla fosse e ci avviammo fuori. Il tutto era compiuto, mancavano solo Blue Lou e Matt Guitar Murphy, ma la mattina seguente già bussava alle porte, li avremmo avuti presto.
  
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