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Autore: _Nikita_    27/06/2012    2 recensioni
Michela è una ragazza frequentante il liceo linguistico, inutile dire che ama viaggiare. Il suo primo viaggio all'estero senza la famiglia si rivelerà straordinario non solo per il viaggio in sè ma anche per le persone che incontrerà, una in particolare decisa a rubargli il cuore...
"Non ci abbracciamo. Non camminiamo per mano. Non incrociamo i nostri sguardi. Osserviamo ciò che ci sta intorno. Siamo l'ombra l'una dell'altro anche se non camminiamo vicini. La distanza è quella giusta. Sono i nostri corpi a parlare per noi. I fianchi e le spalle condividono l'attrazione che ci unisce, ma le mani tradiscono una certa timidezza. Non sappiamo cosa siamo. Due anime immerse nella luminosità delle loro vite che si sono incontrate, per caso o per destino. Non sanno neanche loro che succederà. Camminano insieme, nè vicine nè lontane. Forse sono una coppia, forse lo saranno, ma ora non importa. Ciò che importa è che ora sono insieme, due anime accecate dalla luce dei loro giorni migliori. Sì, ora l'ho capito: non importa quello che succederà -che sia tra un minuto, domani o tra una vita- la cosa importante è essere insieme, ora."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un affare umidiccio mi sfiora la coscia. Ma cos’è?

“Oh! Ma ciao cucciolone!” un bellissimo Labrador con tanta voglia di coccole mi sfiora col suo naso scuro per attirare la mia attenzione.

“Ma che tenero che sei! Ci fosse la mia Holly!”. Anche io ho un cane, è dolcissima! “Eh sì, e come ti chiami cucciolotto bello?”

“Lei è Sally.”

“Oh, ciao Sally. Sally cammina per la strada senza nemmeno guardare per terra, Sally è una donna che non ha più voglia di fare la guerra...” Vasco. “Sally come quella Sally?”

“Ti piace Vasco?” Senza alzare lo sguardo verso il padrone del cane rispondo: ”Si! Lo adoro e questa è la mia preferita! ..Beh, una delle tante.”

“Michela! Vieni, la riunione sta per cominciare.”

Oggi c’è l’ultima riunione prima della partenza. Sono emozionatissima. Finalmente andrò in Irlanda, è sempre stato il mio sogno. Tra tre giorni, precisamente il 6 Settembre, alle ore 11.30 sarò già tra le nuvole e alle ore 13.00 vedrò finalmente il cielo d’Irlanda.

Anche se sono già in 4^ liceo questo è solo il primo stage all’estero a cui partecipo, nonostante il fatto questo genere di cose dovrebbe essere all’ordine del giorno per una ragazza frequentante il liceo linguistico.

La riunione non è stata particolarmente interessante, a parte il fatto che abbia conosciuto la figlia di un’amica di mamma. Si chiama Sonia, anche lei verrà in Irlanda. Questo è già il suo quarto stage e quando inizieremo la scuola lei comincerà la classe 5^. Mi sembra una ragazza simpatica, è molto cordiale, e poi i suoi capelli rossi ricci abbinati agli occhi verdi come smeraldi rievocano il classico stereotipo della ragazza irlandese.

“Ah, Michi, mi raccomando: quando siamo là fa pure affidamento su di me! Sarò ben felice di farti da sorella maggiore!”.

“Grazie mille Sonia!”

“Con chi sei in famiglia? Se ci fossimo conosciute un po’ prima saresti potuta venire con me e la mia compagna. Lei ha la tua età.”

“Ah, grazie, ma sono già con una mia compagna di classe.”

 


Sono già le 19,30, in acqua non c’è più nessuno e il sole colora il mare. Pare oro liquido. Mi tuffo in questo gioiello e mi lascio cullare dalle onde. I pensieri scorrono come un fiume: penso all’estate ormai finita, alle giornate di sole passate con gli amici, alle serate in cui abbiamo riso fino a tardi, ma soprattutto alla mia partenza imminente. Un sorriso mi si stampa sul viso. Appena penso all’Irlanda io non mi sento più a Savona, ma è come se fossi già sdraiata nell’erba più verde che c’è a guardare il cielo azzurro dell’isola di smeraldo.

Anche mentre faccio la doccia non riesco a pensare ad altro. Fisicamente devo ancora partire, ma con la testa io sono già là. Persino il mio cellulare nuovo è verde, verde Irlanda.

Guardo l’ora, per le 21.00 mi vedo con gli amici come ogni sera, appuntamento davanti ai bagni. È tardissimo! Sono già le 20.30 e devo ancora cambiarmi e mangiare qualcosa o perlomeno fare una comparsata al bar per salutare la mamma e ricordarle che esco.

 

“Michi! Il tuo telefono si illumina!” il che tradotto dal linguaggio di mia madre nell’italiano parlato dai comuni mortali significa: “Vieni a riprenderti sto coso che ti è arrivato un messaggio o hai ricevuto una chiamata, ecco perché non rispondi mai è sempre silenzioso!”

“Sarà la Silvia che si chiede dove son finita! Stasera sono in super ritardo!”. Infatti, è proprio lei che mi dice di muovermi perché mi sta aspettando da sola dato che gli altri sono già andati. Dopo pochi minuti la vedo arrivare dalla passeggiata con indosso una camicetta verde come concordato a spiaggia quando aveva insistito a vestirci dello stesso colore stasera, anche se sa benissimo che odio fare le gemelline.

“Scusa per il ritardo!” esordisco mentre prendo la borsa.

“Figurati tanto ormai lo so che sei una ritardataria cronica!”

“Gli altri che fine hanno fatto?”

“Sono già andati a casa di Tex.”

“Perché a casa di Tex?”

“Stasera andiamo da lui, ha casa libera e da una festa. Non te l’ho detto oggi? Scusa, mi son dimenticata.”. Come risposta mi limito ad alzare le spalle e a salire sulla mini rossa, dei suoi genitori. Alzo la musica al massimo e riconosco subito il cd con la compilation che le ho fatto io all’inizio dell’estate.

In pochi minuti arriviamo sotto casa di Tex e suoniamo al campanello. Quando la porta si apre un’onda di colore verde mi colpisce in pieno. Tutto quello che mi viene in mente è che ho degli amici fantastici! Li adoro! La festa a tema prima della partenza non me la sarei mai aspettata. La musica la riconosco immediatamente: la colonna sonora di P.S. I love you.

“Ehi Michi! Cos’è quella faccia? Credevi davvero che ti lasciassimo partire cosi, senza un saluto adeguato?”. Linda mi abbraccia e mi lascia lo stampo rosso delle sue labbra sulla guancia. La serata va avanti alla grande e ovviamente c’è tutto made in Ireland.

È mezzanotte e un urlo sovrasta la musica: “Tutti a spiaggia ragazzi!”. Robi, urlante, fa irruzione in costume da bagno munito di maschera e boccaglio. Quindi corriamo tutti in spiaggia per l’ultimo bagno di mezzanotte di quest’estate meravigliosa. Ovviamente Rotta porta la sua chitarra, così una volta usciti dall’acqua ci sediamo tutti intorno a lui a cantare. Anche quest’estate molte coppie sono scoppiate e molte altre si sono formate, ma non è ancora stato il mio momento. Arriverà anche quello, basta saper aspettare.

 

 


Alle 11.30 comincia un altro giorno per me, l’ultimo prima della partenza. Il giorno dei preparativi, il giorno delle raccomandazioni, il giorno dei saluti, il giorno prima insomma.

Il telefono squilla, sarà mio padre. Invece no, con un po’ di sorpresa leggo sullo schermo il nome di mia cugina Martina.

“Ehi! Ciao Marti!”

“Ciao! Disturbo?”

“No, tranquilla. Sto uscendo da casa.”

“Ah, ok! Comunque volevo solo salutarti!”

“Ti giuro non vedo l’ora di partire!”

“Eh, lo immagino! Mi raccomando bevi tanta birra!”

“Ahah! Che scema!”

“Dai, sei pronta allora?”

“Devo ancora fare la valigia, ma per il resto sì.”

“Ma come? Guarda che hai più poco tempo!”

“Ma sì, lo sai che io la faccio in due secondi!”

“Va beh. Mi raccomando, ricordati di comprarmi la maglietta dell’Hard Rock!”

“Sì, tranquilla!”

“Grazie, poi ti do i soldi.”

“Oh belin! Te l’ho già detto! Non li voglio i soldi da mia cugina!”

“E io te li do lo stesso!” Nel frattempo tra una chiacchiera e l’altra io arrivo alla cabina dei bagni.

“Va beh Marti. Ti saluto che così mi metto il costume.”

“Ok! Ci sentiamo tra due settimane, mi mancherai!”

“Ma ogni tanto ti chiamerò anche da là eh! Vedrai che non sarò cosi lontana! E poi 15 giorni passano in fretta! Troppo purtroppo!”

“Ok! Ti voglio bene Michi!”

“Sì, anche io! Un bacione!”.

 

 


Armata di libro esco dalla cabina e vado all’ombrellone per prendere un po’ di sole e rilassarmi un pochino in compagnia della mia cara amica musica. Le note di November Rain mi fanno compagnia. Ogni canzone racchiude in se stessa un mondo immaginario nel quale mi rifugio per cercare tranquillità.

Mi sento trasalire quando una mano bagnata e gelida mi tocca la schiena facendo crollare il mondo che mi ero creata intorno a me. Pian piano riapro gli occhi: “Fanny! Ti odio!”

“Ma come? Non sono la tua migliore amica?” La sua pelle, ormai color cioccolato profuma di abbronzante al cocco.

“Una migliore amica non farebbe ste cose!”.

“Oh, hai ragione, farebbe molto peggio!” Un sorriso maligno e malefico le si dipinge sul volto nell’istante prima di rovesciarmi addosso un secchio d’acqua gelata!

“Stronza!” Il mio sibilo è coperto dalle sue risate, ma mi si legge ben chiaro in faccia quello che penso davvero.

“Bagno?” Mi chiede tutta divertita.

“Tanto più bagnata di così!” Le metto il broncio, ma tanto lei lo sa che scherzo.

“Ma ci pensi? Questo è il tuo ultimo bagno per il 2011, mi farà effetto non potermi più tuffare per mano a te domani!”.

“Cos’è questo momento di profonda tenerezza?” Prima di rispondermi i suoi occhi profondi si illuminano e capisco che è proprio questo ciò che mi mancherà di più nelle prossime settimane: Vederla ridere con gli occhi.

“Beh, tranquilla, due settimane passano in fretta!” la rassicuro.


  
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