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Autore: AliceL    29/06/2012    5 recensioni
« Per la barba di Merlino, ma cosa sono?! » chiese George, che stava quasi per scoppiare a ridere.
Hermione non sapeva come rispondere. Pensò a tutti i possibili modi per sviare l’argomento ma non ce n’erano.
Alla fine rispose: « Fanfiction.» diventando rossa come un pomodoro.
Affetta/o da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Titolo: Di quel malaugurato giorno in cui i gemelli scoprirono cos'era un computer e di tutto ciò che ne seguì
Fandom
: Harry Potter
Personaggi
: Hermione Granger, Fred e George Weasley, Fred/Hermione/George
Rating
: Verde
Avvertimenti
: One-shot (avrei voluto scrivere anche "Stronzata" ma non c'era tra gli avvertimenti, purtroppo per voi) 
Storia Scritta per l'"I ♥ Shipping" del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest
Prompt: "Ma avevi detto che i babbani erano tutti innocui!" (@Mushroom)
Wordcount: 2233 (word)
 
Di quel malaugurato giorno in cui i gemelli scoprirono cos'era un computer
e di tutto ciò che ne seguì

 
Quando Hermione aveva chiesto ai suoi genitori se per le vacanze di Natale sarebbero potuti venire alcuni suoi amici di Hogwarts, i coniugi Granger avevano risposto con tono entusiasta « ma certo tesoro.», più che contenti di fare la conoscenza dei tanto citati Weasley.
La giovane strega era certa, però, che tutto si sarebbero aspettati tranne l’arrivo, rigorosamente in groppa ai manici di scopa, di un intera colonia di chiassosi pel di carota.
Hermione si era sentita morire e si era pentita amaramente di non essere riuscita a convincere Harry a passare anche lui le vacanze da lei. Almeno avrebbe mitigato la situazione visto che i gemelli erano arrivati sparati a tutta velocita, schiantandosi nel garage di suo padre. Il signor Weasley era entrato come una furia in casa (« finalmente, una vera abitazione Babbana!») cominciando a indicare oggetti a caso (tipo il lavandino o addirittura… ehm, il gabinetto) chiedendo a cosa servissero. Ron aveva perso l’equilibrio sulla scopa a pochi metri da terra ed era precipitato sul vialetto d’ingresso, facendo cadere le sue valige e sparpagliando tutti i suoi vestiti per il giardino perfettamente curato.
Per quanto fosse vero che i suoi genitori erano ormai abituati ai continui contatti con il mondo magico (i gufi che lei mandava da Hogwarts, i suoi allenamenti a far levitare sopramobili, le ripetizioni di Storia della Magia a sua madre, che ascoltava molto interessata…), quando è troppo, è troppo.
L’unica che sembrava mantenere una parvenza di sanità mentale era la signora Weasley che, a differenza del resto della famiglia, era entrata in casa salutando i coniugi Granger con calore, ringraziando per la loro ospitalità e chiedendo dove fosse la cucina – perché, diceva, voleva cucinare loro una delle sue specialità come ringraziamento-. Accenni a scuse per le barbarie che la sua prole (e suo marito) stavano commettendo nel frattempo nel resto dell’abitazione, però, non ne aveva fatte. In fondo, era solo una parvenza di sanità mentale.
Dopo quest’inizio a dir poco disastroso la situazione era progressivamente andata migliorando fino alla cena di Natale, quando tutti, con la pancia piena delle leccornie cucinate dalla madre di Hermione e da Molly, sembravano aver fatto pace con se stessi e con il mondo (nonché con la mobilia di casa Granger). E Hermione, finalmente, poté tirare un sospiro di sollievo.
 
Come è possibile immaginare, però, quando si ha a che fare con i Weasley, la situazione non può rimanere tranquilla per molto. Specialmente se si parla di quei due Weasley con una passione per gli scherzi e l’aria di chi ne pensa sempre una più del Diavolo. E Hermione, dopo quella sera, avrebbe avuto l’opportunità di ricordarselo spesso, e nelle più svariate circostanze.
Era seduta al computer, intenta a scrivere un’e-mail a una sua cara amica d’infanzia che, essendo partita per uno scambio culturale negli Stati Uniti a inizio anno scolastico, non aveva avuto occasione di salutare. Le stava descrivendo l’assurda situazione che si era venuta a creare in casa sua da quando erano venuti a trovarla per le vacanze alcuni amici della “scuola privata che frequentava in Scozia”, nascondendo logicamente alcuni dettagli (tipo i piatti che si pulivano da soli librandosi in aria sotto ordine di Molly, come nella Spada nella Roccia,). In quel momento i gemelli le spuntarono da dietro le spalle, facendola sobbalzare.
« Che combini, Hermione?» chiesero in coro.
Imprecando mentalmente per lo spavento che le avevano fatto prendere, la ragazza non distolse gli occhi dal monitor e continuò a digitare. « Scrivo un’e-mail.» rispose innervosita.
« Una che?» chiesero i gemelli, facendo finta di non notare l’occhiata velenosa che gli aveva lanciato lei, la quale diceva chiaramente “perché siete ancora qui?”.
Sbuffando esasperata e capendo che avrebbero continuato a tormentarla finché non gli avesse dato corda, salvò l’e-mail in “bozze” e tornò sulla pagina principale della sua casella postale.
« Un’e-mail: una lettera che si invia attraverso internet a un’altra persona.» disse, sperando di rispondere così alle loro curiosità.
Ovviamente, invece, le fece solo aumentare.
« Perché rendere tutto più complicato con questo internet?.» chiese Fred con una smorfia. « Cos’hanno di sbagliato i gufi?»
« Ma niente è solo che…» cercò di rispondere Hermione.
« E poi cos’è internet?» la interruppe invece George.
Hermione sospirò, sarebbe stata una lunga, lunga notte.
« Internet » cominciò « è una rete mondiale di computer ad accesso pubblico, attualmente rappresentante il principale mezzo di comunicazione di massa, e che offre all'utente tutta una vasta serie di possibili contenuti informativi e servizi. Tale interconnessione è resa possibile da una suite di protocolli di rete chiamata "TCP/IP" dal nome dei due protocolli principali, il TCP e l'IP, che costituiscono la "lingua" comune con cui i computer connessi ad un host si interconnettono e comunicano tra loro indipendentemente dalla loro architettura hardware e software garantendo l'interoperabilità tra sistemi e sottoreti diverse. »
Vedendo le facce perplesse e ancora più confuse dei gemelli, semplificò la cosa: « noi premiamo su questi pulsantini» disse mostrando loro la tastiera « e le parole che componiamo appaiono in questo spazio» indicò con un dito lo spazio di scrittura, aprendo una nuova e-mail « poi scriviamo il nome del destinatario e inviamo la lettera cliccando con il mouse.» finì, agitando davanti a loro la piccola scatoletta di plastica collegata al computer. « Internet funziona come un’… insieme di tanti tubi, e manda la lettera nel tubo della persona che vogliamo.»
Sperava finalmente di aver fatto capire qualcosa a Fred e George, ma l’unico commento che riuscì a strappare fu: « Non sarà un topo vero che voi avete trasformato in plastica attraverso qualche marchingegno Babbano, vero?» chiese Fred con aria diffidente, indicando il mouse che la ragazza teneva ancora in mano.
« Cosa? NO.»
« E allora perché si chiama “topo”?»
« Perché… perché, ci somiglia.»
« Per niente.»
« Si chiama così e basta!» esclamò infine Hermione: Fred e George erano riusciti a farle perdere la pazienza.
I gemelli si lanciarono un’occhiata, poi George chiese: « Ma che intendevi con “contenuti informativi e servizi”? Internet non serve solo a mandare lettere? »
Hermione contò mentalmente fino a dieci per calmarsi. Sinceramente, l’ultima cosa che avrebbe voluto fare in quelle vacanze era mettersi a spiegare a due maghi come funzionava un computer.
« No. Non serve solo a mandare lettere. Ci sono anche dei siti, che sono dei… non so come farvelo capire…»
Ormai Hermione aveva preso la riuscita della lezione di informatica come un fatto di principio. Sarebbe riuscita a far capire ai gemelli come funzionava internet. Aveva capito che la spiegazione teorica non li avrebbe soddisfatti, quindi passò direttamente alla pratica.
Aprì una nuova finestra e andò su Google.
« Ecco, questo si chiama motore di ricerca, tu scrivi quello che vuoi in quello spazietto bianco e lui te lo trova.»
« E te lo fa comparire qui con una magia?» chiese George.
« No.» rispose lei, massaggiandosi le tempie. « Ti da delle notizie precise sulla cosa che hai cercato.»
« Anche sulle persone?»
« Sì, anche sulle persone.» rispose Hermione un po’titubante, chiedendosi dove volessero andare a parare i gemelli con quell’ultima domanda.
Lo venne a sapere presto.
« Perfetto!» esclamò Fred, guardando il fratello come se gli fosse appena venuta in mente un’idea geniale. « Vediamo che succede cercando i nostri nomi.»
In men che non si dica i gemelli l’avevano spostata di peso dal suo posto e si erano messi a battere freneticamente sulla tastiera.
Mentre li osservava armeggiare con aria goffa con il computer Hermione si chiese perché si stesse preoccupando tanto. Non avrebbero trovato niente cercando “Fred/George Weasley”, il che era logico, in fondo si volevano solo divertire. Ma era dei gemelli Weasley che si stava parlando, qualche problema sarebbero riusciti a crearlo di sicuro.
Stava giusto cercando di scacciare dalla mente quel pensiero quando la voce di Fred attirò la sua attenzione.
« Hermione…»
Lei si sporse a guardare lo schermo e, quando lesse il nome del sito in cui erano capitati i gemelli, sentì la voce morirgli in gola.
Dio, no! Pensò Hermione.
« Chiudete immediatamente questa roba!» esclamò quando riuscì a ritrovare la voce.
Per la prima volta, da quando li conosceva vide sul volto dei gemelli un’espressione stupefatta, mista, però, al loro solito sorriso sornione.
« Per la barba di Merlino, ma cosa sono?!» chiese George, che stava quasi per scoppiare a ridere.
Hermione non sapeva come rispondere. Pensò a tutti i possibili modi per sviare l’argomento ma non ce n’erano.
Alla fine rispose: « Fanfiction.» diventando rossa come un pomodoro.
« E cioè?»
« Opere amatoriali che i fan scrivono prendendo spunto da libri, telefilm, film e cose del genere e alcune volte… anche su persone reali.»
 «E quindi anche noi? »chiese perplesso Fred.
«A quanto pare... »mormorò lei.
«Ma avevi detto che i babbani erano innocui. Come hanno fatto a sapere di noi?»
«Non ne ho idea.»
«Io sono curioso di vedere che cosa scrivono.»dichiarò George.
«Pure io.»disse Fred scambiando col fratello uno sguardo di intesa.
«Aspettate un momento. Avete appena scoperto che dei babbani sanno chi siete, tanto da scrivere addirittura fanfiction su di voi, e l'unica cosa che vi interessa è sapere che COSA hanno scritto?!»chiese Hermione stupefatta. «Non COME sono venuti a conoscenza della vostra esistenza? Magari i Mangiamorte...»ipotizzò mentre sbiancava al solo pensiero.
«Ma smettila.»la rimbeccò George. «In fondo siamo delle specie di celebrità.»Sembrava che l'idea gli piacesse.
«Io non ne sarei così co...»
«Ehi, ragazzi»disse Fred attirando la loro attenzione. «Qui ci sono anche fanfiction su Harry, Ginny, Ronnie... e per la barba di Merlino! Harry e Malfoy?!»disse trattenendo a stento le risate. «Questi babbani sono proprio dei pazzi!»
George guardò il computer da dietro la spalla del fratello. «A quanto pare un'altra delle coppie più gettonante siete tu e Malfoy, Hermione.»disse sghignazzando.
A quelle parole Hermione si sentì avvampare e saltò in piedi, facendo cadere la sedia con un tonfo sordo.
«Che cosa?!»gridò. «Io e quella viscida, lurida serpe? Ma cosa passa nella testa di questa gente?»
«Guarda con i tuoi occhi.»disse George facendole spazio accanto al computer con un inchino pomposo.
«E ce ne sono anche alcune molto spinte.»sogghignò Fred continuando a scalare la lista di scritti. «Hermione non credevamo ti piacesse fare certi generi di cose.»
Se era possibile, lei arrossì ancora di più.
Scacciò anche Fred dalla sua postazione di fronte al monitor e inserì nella casella di ricerca "Fred e George Weasley"  precisando "rating: rosso" avendo ormai capito che tipo di gente scrivesse su quel sito.
Questa volta fu il turno dei gemelli di impallidire alla vista di ben sei pagine piene solo di fanfiction in cui qualunque posto era buono per lasciarsi andare a tutti i tipi di effusioni possibili e immaginabili (e anche NON possibili e NON immaginabili, nanche per un essere dotato di poteri magici).
Alla vista di una "Fred/Draco/George/Harry" Fred fece una smorfia disgustata.
Hermione si godette per un attimo il suo piccolo trionfo, continuando a sfogliare imperterrita le pagine successive. Finchè, purtroppo per lei (anzi per loro), non arrivò al fatidico scritto.
In basso, subito sotto a uno dei titoli più melensi che la mente umana avesse mai concepito, c'era scritto in grassetto "Fred/Hermione/George".
I tre si lanciarono occhiate piene di terrore.
«Secondo voi»chiese Fred,  rompendo per primo il silenzio che era calato tra loro. «che problema hanno quei babbani?»
«Non ne ho idea.»bofonchiò Hermione.
«Qualcuno ha il coraggio di leggerla?»chiese George, ricevendo in risposta occhiatacce fulminanti. «Chiedevo solo.»si difese. «Pura curiosità.»
«Mi chiedo solo come sia potuto venire loro in mente una cosa del genere.»mormorò Hermione, che sembrava sotto shock. «Noi non abbiamo fatto mai niente di strano... o sì?»cominciava a essere dubbiosa.
«No.»rispose George. «A meno che al Ballo del Ceppo non eravamo tutti talmente ubriachi da fare qualcosa senza ricordarci poi di niente, ma ce l'avrebbero detto.»
A quel pensiero, il rossore che era gradualmente scomparso dalle guance di Hermione, ricomparve in una vampata di calore. Si rese conto che non solo riusciva a immaginarsi perfettamente la scena, ma non la trovava neppure così sgradevole, anzi.
Alla vista del suo volto che ritornava color pomodoro i gemelli sembrarono ritrovare il buon umore e le risate che avevano soppresso mentre spulciavano l'elenco di storie uscirono senza controllo dalle loro labbra.
«La casta Hermione si sconvolge.»
«Suvvia.>> cercò di consolarla ridacchiando Fred. «In fondo era solo una fanfiction.»
Hermione lanciò a tutti e due uno sguardo dubbioso.
«Sono sicuro che al Ballo del Ceppo non è successo niente.»dichiarò George, mentre un sorriso malizioso gli si disegnava sul volto.
«Ovviamente, se tu non vuoi che rimanga solo una strana fantasia di qualche ragazzina in piena crisi ormonale, si può sempre rimediare.»completò Fred con un sogghigno.
 



Ecco. La mia prima fanfiction che compare per deturpare il fandom di Harry Potter. E non ho neanche la scusa di essere sotto effetto di droghe perchè ero (relativamente) lucida quando ho accettato la sfida.  Mi dispiace. Aiuto ma l'ho pubblicata davvero? Oddio che ho fatto? *crisi isterica*

Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
  
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