UNA DEBOLEZZA COMUNE
Folgore stava tranquillamente sfogliando una rivista, quando squillò il telefono. Guardò il numero: “Chio”
– Ehilààà Kyo, come te la passi? –
– Ciao Folgore. Io non sto troppo bene in questo periodo, tu? –
– Ah, non lo sai? –
– Cosa? –
– Purtroppo in questo periodo ho dovuto rimandare un paio dei miei concerti, ho una sgradevole debolezza e dei capogiri. Ma fortunatamente le mie fan possono consolarsi con i miei CD e i messaggi che lascio su Facebook. A proposito, tu ce l'hai Facebook? –
Kyo mise giù il telefono. Si prese la testa con le mani. Erano tre giorni che girava quasi in continuazione, e di certo un bernoccolo che bruciava da matti solo a sfiorarlo non aiutava a stare meglio.
Poco dopo, a Pechino, Lien si fermò a guardare il cellulare che squillava.
– Pronto, Lien. Chi è? –
– Sono io, Kyo. Senti, non è che in questo periodo hai problemi di salute, non so, giramenti di testa? –
– Sì, come hai fatto ad indovinare? A volte mi sento un leggero giramento di testa e un po' di debolezza. Tu come stai? –
– Svenimenti, debolezza e giramenti di testa. Ah, e un bernoccolo in testa che mi paralizza l'Answer Talker –
– Ah, mi spiace. Ma come lo sapevi che stavo male? –
– Beh, dopo che sono stato male io ho sentito che Megumi aveva rinviato dei concerti. L'ho chiamata e mi ha detto che aveva i miei stessi sintomi. Poi ho contattato Sumbeam, Folgore e altri miei conoscenti che avevano avuto un mamodo. Tutti debolezze e giramenti. Oltre a me però solo Sumbeam e Megumi sono svenuti –
– Mi devo preoccupare? –
– Dipende da come stai ora. Io intanto sto cercando Dufox, lui dovrebbe potere scoprire qualcosa. Ciao! –
– Ciao! –
Kyo fu tentato di sbattere il bernoccolo contro al tavolo per vedere se gli tornava l'Answer Talker, dato che avrebbe fatto proprio comodo. Sbuffò e prese un foglio bianco. Ragionare un po' sarebbe stato un buon esercizio.
Allora, tutti stavano male. O almeno, tutti quelli che avevano avuto un mamodo che aveva contattato. Fin qui c'era, ma non capiva cosa significasse. Trascrisse i nomi e i sintomi. Dunque, quello che stava peggio era lui. Ottimo. Poi c'erano Sumbeam e Megumi e...
Tutto intorno a Kyo iniziò a girare vorticosamente. Si aggrappò ai braccioli della sedia, senza molta forza a dire il vero, sforzandosi di tenersi su. Tutto diventò nero, e il ragazzo scivolò giù dalla sedia. Ci mise un paio di minuti per rinvenire. Si alzò massaggiandosi il posteriore. Stavolta era andato giù di c...ocige, e faceva parecchio male. Si tirò a sedere e buttò un'occhiata al foglio che era caduto dalla scrivania.
Come preso da un'idea improvvisa, lo afferò con gli occhi sbarrati. Diede una rapida occhiata a tutto ciò che aveva scritto. Gli era venuta un'idea. Prese il telefono. Chissà quanto avrebbe speso in chiamata. Anche se dopo aver telefonato a mezzo mondo, una telefonata in Francia non avrebbe fatto chissà cosa, giusto?
Ma sssalve! Ecco il secondo capitolo in cui Kyo inizia a farsi le idee un po' più chiare (un pochino). Ringrazio molto BragoLove4Ever che recensisce e anche chi legge e basta. Bye!