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Autore: Kira Kinohari    30/06/2012    2 recensioni
Nell'epoca Sengoku sembra non esserci spazio per l'amore, ma solo per la guerra contro i demoni. Solo in pochi casi, forse ...
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Sesshoumaru
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Da quando Nyoko era tornata al suo villaggio non dormiva che poche ore e continuava a girare intorno ai boschi in cerca di demoni che si avvicinassero ai dintorni per impossessarsi della sfera dei quattro spiriti, eppure, nessuno a parte Sesshomaru si era arrischiato a colpire il villaggio.
C'era una sensazione di calma apparente che la faceva rabbrividire.
<< Zia Nyoko, come mai sei sempre così sospettosa? >> le chiese Tsui, un pomeriggio in cui la sacerdotessa l'aveva portata fuori di casa per la prima volta. Le sue ferite finalmente erano rimarginate e il suo corpo era purificato dal veleno.
<< Non voglio che nessun altro demone faccia del male a qualcuno. >> rispose lei, legandole i capelli in una lunga treccia. Da quando, tre mesi prima, quel demone ragno aveva avvelenato la piccola Tsui, trovandola sola in un campo di fiori, Nyoko non riusciva ad accettare che i piccoli girassero da soli, senza protezione. Sua nipote non sopportava la vista di nessun insetto, se solo ne adocchiava uno non riusciva a trovare il modo di addormentarsi.
Mentre stavano sdraiate sul prato, insieme, osservando le forme delle nuvole e confrontando le loro opinioni, Nyoko si sentiva una persona normale. Era così piacevole quella sensazione.
Peccato che i suoi sensi da sacerdotessa non la lasciassero mai, così si ritrovò a pensare a quel demone cane. Com'era possibile che avesse attaccato una sola volta?
Se la sfera gli interessava tanto avrebbe dovuto provarci continuamente, soprattutto avrebbe dovuto approfittarne ora che suo fratello non era lì a proteggerla insieme alla sacerdotessa Kaede.
Aveva forse capito che era sparita?
Aveva forse saputo che suo fratello si era sacrificato per farla scomparire? No, non era possibile.
<< Forse il suo bersaglio non era la sfera. Forse era qualcos'altro. >>
<< Di cosa parli, zia? >>
<< Oh, nulla tesoro. Ora dimmi, cosa ti sembra quella nuvola lassù? >>
<< Un cuore zia, un cuore bello grande, uno di quelli pieni d'amore, come il mio per te. >>
Quella bambina la faceva sempre sentire speciale, non come sacerdotessa, ma come persona. La faceva sentire la persona più importante del mondo.
<< Ti voglio tanto bene. >> disse Nyoko abbracciando sua nipote e incatenata a lei in quel modo dolcissimo, versò le sue rare lacrime.

I fiori e gli arbusti emanavano un profumo dolce, tutto durante la primavera era più bello, più colorato, semplicemente migliore, perchè c'era qualcosa di magico in quella stagione, qualcosa che si passava di luogo in luogo come le api fanno con il polline dei fiori.
Nyoko stava insegnando ai bambini del villaggio a riconoscere alcune erbe, c'erano quelle medicinali e quelle velenose, bisognava stare molto attenti e saperle riconoscere perchè alcune potevano essere mortali.
<< Ora, bambini, quella pianta con quei frutti rossi è innocua, ma solamente se i suoi frutti vengono prima lavati bene con dell'acqua pura. >>
<< Come quella del nostro ruscello? >> chiese un bambino.
<< Esattamente! >>
<< Sacerdotessa, ci puoi insegnare qualcosa di magico? >>
<< Qualcosa di magico, Aki? >>
<< Sì, i miei genitori dicevano che forse ci attaccheranno i demoni. Voglio aiutare anche io. >>
Nyoko rimase muta di fronte a quella osservazione, il suo cuore si era stretto nel petto al pensiero che persino i bambini fossero pronti a combattere. Non era così che doveva andare.
<< Bambini, voi non dovrete combattere. Voi dovrete attendere nelle case, al sicuro, mentre io mi occuperò dei demoni cattivi. >>
<< Ma sacerdotessa, e se dovessero ferirci come è successo a Tsui? >>
La sacerdotessa sentì il cuore fermarsi, smise di respirare. Aveva completamente ragione, era stata così stupida da non riuscire a difendere sua nipote, come potevano fidarsi di lei i bambini?
<< Per oggi la lezione è terminata, piccoli. Torniamo al villaggio. >>
“Brava, proprio brava, Nyoko. Hai perso la fiducia di quei bambini, non hai protetto tua nipote. Come possono tutti fidarsi di te? Come può il villaggio confidarti le tue paure, lasciarti agire liberamente se non sei capace nemmeno a difendere ciò che più ti sta a cuore?”
Sospirò.
“Hai fallito.”
“No, non hai fallito. Credi in te.”
<< Chiudi gli occhi. >> si disse.
Avvertì un dolore al petto, un dolore strano. Per lei era come una ferita, non nel corpo ma nello spirito. Stava accadendo qualcosa di sinistro, ma dietro di lei Tsui dormiva tranquilla abbracciata al suo nuovo amico, un piccolo micetto ferito.
Di che poteva trattarsi?
Un'immagine le balenò nella mente. L'albero mistico, era lui ad essere in pericolo, forse?
Si mise in ginocchio e pregò, inviando la sua forza spirituale al fusto, immaginandolo circondato da una barriera protettiva.
All'improvviso si sentì molto stanca, segno che aveva centrato il bersaglio. L'albero era stato attaccato e la protezione aveva funzionato. Solo un demone molto forte avrebbe potuto toglierle quella quantità di energia, ma allora perchè non percepiva la sua aura?
Si sarebbe arreso quel demone?

Occhi rossi e sangue. Un mare di sangue che si sparge intorno a lei. Nyoko urla, ma non c'è nessuno a sentire le sue grida. E' sola

Quando si svegliò il cuore le batteva a mille nel petto, sembrava volesse uscire fuori dal petto. Eppure l'aria era satura, il sole splendeva nel cielo e si sentiva un vociare di bambini, fanciulli che ridevano e scherzavano.
Di colpo si alzò. Accanto a lei non c'era la sua nipotina.
<< Tsui? >> urlò.
Nessuna risposta.
<< Tsui, dove sei? >>
Uscì fuori di corsa, cercando la bambina dai capelli biondi e dagli occhioni azzurri come il cielo. Gli occhi di Isuko.
<< Bambini avete visto Tsui? >>
<< Sì, Saggia Nyoko, è andata a cogliere dei fiori con le bambine più grandi. >>
<< Grazie, bambini. >>
Con il cuore più leggero si avviò verso il bosco, quando le sagome delle ragazze del villaggio iniziarono a spuntare di qua e di là, si sentì molto più tranquilla.
<< Buongiorno Sacerdotessa. >>
<< Salve, ragazze. Dov'è Tsui? >>
<< Nella radura fiorita. >>
<< Grazie. >>
Tra gli arbusti filtravano fasci di luce del sole, questi rendevano l'ambiente magico. Nyoko chiuse gli occhi mentre camminava, inspirò l'aria pura e sorrise. Era una mattina così bella che ripensare a quell'incubo e farsi rovinare l'umore era davvero uno spreco di tempo.
Risate cristalline interruppero i suoi pensieri.
<< Tsui? >>
<< Zia, sono qui. >>
Nyoko riaprì gli occhi, superò un grande albero di cryptomeria e vide sua nipote con il più bel sorriso che le avesse mai visto in volto. Insieme a lei, però, c'era una bambina mai vista. Portava un kimono giallo-arancio e lunghi capelli bruni che le cadevano a cascata sulle spalle tranne un piccolo ciuffo legato sulla testa.
<< Lei è Rin, zia. >>
<< Ciao, Rin. Ti sei persa? >>
<< Oh, no signora sacerdotessa, sto raccogliendo dei fiori da portare al signor Sesshomaru quando tornerà dal suo viaggio. >>
Sesshomaru, perchè non le sembrava nuovo questo nome? Mh, non ne era sicura, ma non le sembrava il momento di farsi domande inutili.
<< Lui è il tuo papà? >>
<< No, ma vivo con lui ora. >>
Aveva una voce squillante, sembrava la bambina più felice della terra. << E dimmi, piccola, hai fame? >> le chiese sorridendo.
  
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