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Autore: flyingangel    02/07/2012    1 recensioni
Voltai il capo ed incontrai lo sguardo dolce di Hachi. Le rivolsi un sorriso e mi avvicinai a lei, che mi stava ricambiando. “Hai visto che bella conchiglia, Nana?” mi disse.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nana Komatsui, Nana Osaki, Nobuo Terashima, Shinichi Okazaki, Yasushi Takagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 12


- When I hear you screaming, my heart feels your pain –


A volte non ci accorgiamo che ciò che abbiamo davanti agli occhi è tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Ci inoltriamo nei meandri della nostra mente, scavalcando spazi che altrimenti resterebbero oscuri. Forse, che avrebbero dovuto rimanere tali. Ciò di cui veramente andiamo sognando, notte dopo notte, non è altro che un'espressione di quello che troviamo al nostro risveglio e che mai, mai ammetteremo che è stato sempre lì, proprio dove non abbiamo mai cercato.


HACHI – In quel di Tokyo

Le folte chiome degli alberi, quando è primavera, mi spaventano un po' all'inizio. Non so mai abituarmi a loro. Le vedo come padrone del cielo, della terra. Poi, invece, mi accolgono e stupidamente, sembra quasi che mi invitino a guardarle.

Ho come l'impressione che farò tardi” mugunò Hachi, tenendo stretto a sé un pezzo di foglio. Lo rilesse per l'ennesima volta.

Dove sei diretta?” chiese Misato, l'espressione corrucciata in modo delicato. I ricci le contornavano magnificamente il viso.

Hachi la guardò, con affetto. Le porse il biglietto. “Nana me l'ha mandato ieri.”

Una parte era svanita, perchè Hachi l'aveva aperto e richiuso un milione di volte. Ma diceva più o meno cosi:

Hachi, come stai? È una settimana che ci siamo perse di vista, e dopo... bè, dopo ciò che è successo, vorrei avere più tempo con te. Le prove sono terminate per ora, ci vediamo sotto i Sakura a Shinjuku. Con amore, Nana.

Le piaceva perdersi negli istanti passati con Nana, ma tutto ciò di cui aveva bisogno era guardare al presente. Avrebbe avuto altri momenti con lei. La loro amicizia si sarebbe intensificata, come sognava da sempre.


NANA. Ogni qual volta dovevo incontrare Hachi, avevo sempre quel piccolo timore. Il timore che si ha quando si incontrano le persone che amiamo, di cui veramente non vediamo l'ora di trascorrerne il tempo insieme. Il timore che risiede dentro al nostro cuore, quello stupido riflesso delle nostre paure, che dovremmo cancellare, in un modo nell'altro. La paura che quella persona si allontani, che quella sia l'ultima volta che la possa vedere.

Nana e Hachi – Sotto i Sakura, Shinjuku (Tokyo)

Ho capito...” sbuffò Nana, tenendo il cellulare ad un soffio dall'orecchio. “Senti, Yasu, sarò lì fra qualche giorno.”

Nana, comprendo che tu voglia stare con Hachi. Non è ciò che sto mettendo in discussione. Vorrei solo non dimenticassi che abbiamo dei concerti in programma a fine mese. Abbiamo bisogno di provare ancora.” La voce di Yasu risuonò tuonante nella sua testa.

Non adesso. Abbiamo provato abbastanza, per il momento.” Nana richiuse la chiamata, chiedendosi se Yasu non si sarebbe offeso dal suo gesto.

Appena alzò gli occhi sui Sakura, rosa più che mai, incontrò quelli di Hachi, che si stava facendo spazio in mezzo alla folla. Non potè non riconoscerla. Il suo sguardo vago, i capelli lisci e di quel castano così familiare, come le noci. I suoi gesti dolci, anche se solo per mettersi in ordine il vestito azzurro.

Nana!” urlò, facendosi sentire da più persone di quante avesse pensato.

Nana le sorrise, e si tolse per un attimo la sigaretta dalla bocca. “Hachi, che bello rivederti. Come stai?” le chiese, mentre Hachi le piombava addosso in un attimo.

Sto bene!” ululò. “E tu?” la sua espressione assomigliava davvero a quella di un cagnolino che ha appena ritrovato il padrone, in mezzo alla strada.

Nana annuì, tenendola abbracciata. “Quello scemo di Yasu mi ha appena rotto le scatole. Vuole proseguire con le prove.”

Hachi si accigliò. “E come mai?”

Nana scosse la testa. “Ma niente... abbiamo dei concerti in programma prossimamente.”

Che coosa?” Hachi la guardò, impaziente. “E perchè non mi hai detto nulla? È fantastico, Nana! La gente potrà ancora ascoltarti!”

“Sì, ma... non so se mi sento pronta per cantare ancora davanti a tante persone. Gli ultimi concerti che abbiamo fatto erano abbastanza sottopopolati. Non fraintendermi, Hachi... amo cantare sopra ogni altra cosa...”

Hachi sorrise, mentre Nana le diede una carezza sulla pancia, sorprendendola. Non c'era più nulla lì dentro.

“A volte, cerchiamo troppo ciò che arriverà comunque.” disse Nana, affondando i suoi occhi in quelli di Hachi. Hachi non seppe cosa aggiungere a quell'affermazione.

Si limitò solo a ricambiare lo sguardo, e poi ad abbracciarla ancora.

“Tutto quello che desideri, Hachi, arriverà a tempo debito. Me lo sento, come sento che noi due ci incontreremo sempre. In un modo o nell'altro.”

Tutto l'affetto che Hachi provava per lei, si condensò in quell'affettuoso momento. Stringeva la giacca di Nana sotto le sue dita, credendo che per un attimo il tempo si fermasse a cogliere i Sakura in fiore, e quella giornata attorno a loro.




  
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