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Autore: La_Morg    04/07/2012    1 recensioni
Non volevo rendermi conto di come stavano le cose. Non volevo rendermi conto che tutto ciò che ho sempre pensato essere falso in realtà era la verità. La pura Verità.
E non volevo rendermi conto che quell'incubo era reale. Non volevo. Ma dovevo.
Genere: Dark, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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The nightmare that became reality.

Non volevo rendermi conto di come stavano le cose. Non volevo rendermi conto che tutto ciò che ho sempre pensato essere falso, in realtà era la verità. La pura Verità.
E non volevo rendermi conto che quell'incubo era reale. Non volevo. Ma dovevo.


CAP 8: Una fuga e un ritorno.

Siamo angeli che dormono ancora il greve sonno della carne. L'uomo deve destarsi, aprire gli occhi alla verità se non vuole correre il rischio di attraversare la vita come un bruto incosciente. - Paracelso

Seduta a tavola con lo sguardo della cameriera fisso su di me, cercai di mangiare qualcosa, anche se mi sentivo molto a disagio e quel cibo non mi sembrava molto prelibato.
Hewie era accucciato accanto a me, con le orecchie basse. Era ovvio che anche lui stava provando la mia stessa sensazione.
"Sono la donna perfetta" parlò lei all'improvviso, facendomi quasi sobbalzare dalla sedia. "Il mio creatore mi ha detto che sono la donna perfetta." Ribadì.
Creazione in che senso? E chi era il suo creatore? Stavo per porle queste domande, ma lei riprese a parlare.
"Però non provo nulla, nè piacere, nè dolore. Tu sì, vero...principessa?" appena mi rivolse la parola - e di conseguenza volsi il mio sguardo dritto ai suoi occhi - notai il suo sorriso...o meglio, il suo ghigno maligno...
"Eh, sì...tu provi tutto e te lo puoi permettere, erede dell'Azoth. Piccola sudicia principessa..."

Rimasi spaventata da quelle parole piene di cattiveria. A quel punto avevo ormai compreso che mi odiava, ma non comprendevo ancora il motivo per il quale ero collegata con quella cosa chiamata Azoth. Perchè dovrei essere l'erede di una cosa che neanche possiedo? In ogni caso, ormai ero sicura che era meglio stare alla larga da lei, altrimenti mi avrebbe inseguita come nel sogno. Mi alzai lentamente dalla sedia e uscii dalla sala da pranzo, aprendo e richiudendo la porta. Mentre uscivo da lì, riuscii solo a scorgere lo sguardo freddo di quella donna...e un arazzo. Dove avevo già visto quello stemma?

Ero quasi arrivata al luogo indicato da mio padre. Avevo trovato facilmente la strada per la foresta e sentivo che presto sarei arrivata al Castello Belli...di nuovo. Quel luogo maledetto, pieno solamente di insidie e homunculus. All'inizio stentavo a crederci, ma dopo aver verificato con i miei occhi gli orrori di quel posto avevo deciso di diventare un Cavaliere dell'Ordine, per cancellare l'incubo che avevo vissuto, ma soprattutto vendicarmi di Riccardo. Che per me era solamente un infame disposto ad atti tremendi pur di ottenere l'Azoth. Riccardo Belli, o meglio, Aureolus Riccardo Belli.

*FLASHBACK*
Aureolus ci accompagnò verso una delle stanze del castello, che si rivelò essere la sala da pranzo. Sì voltò e si rivolse a me.
"Se non ti dispiace, Karena, ora vorrei parlare a quatt'occhi con Mathilde. Da soli."
Non appena pronunciò quelle parole, mi rifiutai categoricamente di obbedirgli. Non avevo alcuna intenzione di lasciare sola mia cugina con uno sconosciuto, soprattutto con uno come lui.
"Spiacente, ma senza di me, Mathilde non se ne va da nessuna parte. Mio padre forse ti avrebbe lasciato campo libero, ma io no. Non lascio mia cugina da sola con uno come te, Aureolus." ormai avevo capito che aveva intenzione di usare Mathilde per i suoi scopi, e gli avrei impedito di andare avanti nel suo piano.
"Dunque sei proprio una Rosenkreutz...una maledetta ficcanaso che dovrebbe evitare di mettere il becco in faccende che non le riguardano. Mi hai deluso, Karena..."
Detto ciò, si tolse il cappello e rimasi senza parole. Davanti a me c'era Riccardo. Il mio ex-compagno. Non volevo crederci, era lui Aureolus Belli?!
Ero distratta, e mi accorsi solo all'ultimo che Riccardo aveva preso per il polso Mathilde e stava fuggendo con lei, portandola via e chiudendo a chiave la porta della stanza in cui era entrato, impedendomi di proseguire.
Non feci altro che sbattere i pugni contro la porta, sentendomi tremendamente in colpa per ciò che era successo.
*FINE FLASHBACK*

Dopo quell'accaduto, avevo deciso di scoprire tutta la verità sui Belli (ed è per questo che avevo deciso di assumere Fiona al museo ed avere più informazioni possibili su di lei) e sapere se c'era qualcun altro oltre a Riccardo. Dato che mi aveva mentito molte volte durante la nostra "relazione", ero sicura che mi aveva mentito anche quel giorno. Non era lui Aureolus Belli.
  
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