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Autore: Free air    05/07/2012    8 recensioni
Crisscolfer AU Hogwarts
"Ormai, specie dopo averne ispezionato con cura ogni pagina, sapeva bene che il quaderno apparteneva a Darren Criss, Grifondoro del suo stesso anno, talentuoso cercatore nella squadra di Quidditch, incredibilmente affascinante e ovviamente tra i più desiderati tra la popolazione femminile. Ma c’erano una marea di ragazze insoddisfatte, perché la storia tra Darren e la sua ragazza Dianna aveva già battuto ogni record di durata (stavano insieme dal secondo anno) e sembrava procedere a gonfie vele.
Chris odiava doverlo ammettere, ma dal terzo anno in poi si era accorto di avere una cotta per lui, un sentimento che però, represso e combattuto con convinzione, si era trasformato in un odio che esprimeva con occhiate sprezzanti ogni volta che ne aveva l’occasione. Non che Darren avesse mai notato la sua esistenza."
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve =)

So che questo capitolo arriva con un leggero ritardo, ma mi spiace, sono stata leggermente impegnata! Volevo dirvi che siamo quasi arrivati alla fine della storia, non credo manchino più di due/tre capitoli (e sinceramente mi dispiace, è stata davvero una bella esperienza per me!).  Buona lettura!

 

“You don’t need a spell to charm me”

 

Capitolo nono

 

 

-Chris, sarà la serata più bella di sempre! E’ da settembre che ci stiamo lavorando, e so che sarà perfetta!-

Lea aveva assunto il suo consueto stato di euforia da fine anno, in questo caso amplificato ulteriormente da due eventi che stavano rendendo la vita di Chris un inferno: il primo era il fatto che la sua migliore amica e Cory erano finalmente una coppia ufficiale, il che significava cronache non-stop di ogni singola parola si scambiassero; il secondo era la serata che Lea e un altro gruppo di ragazze eccessivamente esaltate avevano iniziato a pianificare fin dall’inizio del loro ultimo anno.

-Sai cosa mi piaceva di Hogwarts, prima che tu la rovinassi?-

Lea scosse la testa, il suo umore intatto anche di fronte al tono sarcastico dell’amico.

-Il fatto che fosse immune dall’avere un ballo scolastico a cui nessuno vuole veramente partecipare, ma che alla fine è frequentatissimo perché è da sfigati non andarci-

Lea lo colpì sulla spalla.

-Ouch! Che c’è? E’ la verità!-

-Sono tutti entusiasti all’idea del ballo! Anzi, sei il primo che sento lamentarsi!-

-Forse perché non è esattamente facile, per me, partecipare.-

Lea cambiò espressione in un lampo: chiaramente non aveva pensato a tutte le implicazioni che la serata avrebbe comportato per Chris.

-Potrebbe…. Potrebbe essere un’ottima occasione per, sai… insomma, sistemare le cose con Darren. Una volta per tutte.-

Chris le riservò uno sguardo glaciale.

-Oh, certo! Perché non ci ho pensato prima! Dovrei proprio proporre al ragazzo che mi piace, che è stato aggredito due volte solo per essere stato visto in mia compagnia ed è di conseguenza terrorizzato, di andare al ballo insieme e diventare una coppia quando tutti potranno vederci!-

-Ehm.. forse hai ragione.-

******************************

-Ragazzi, potreste evitare di essere così sdolcinati? Mi state facendo venire il diabete!-

Darren se ne stava sdraiato su una poltrona della sala comune, mentre Harry e Dianna continuavano a provare passi di danza davanti al caminetto spento, scambiandosi parole dolci e qualche bacio ogni tanto.

-Da quando in qua sei contrario alle manifestazioni d’affetto?-

-Da quando avvengono davanti ai miei occhi e io non ho nessuno che le riservi a me.-

Disse Darren, sfoderando la sua più collaudata espressione da cane bastonato che funzionava nel 99% dei casi.

-Awww, il povero piccolo Darren ha bisogno di coccole?-

Dianna si liberò dalla stretta del suo fidanzato, per sedersi sul divano e abbracciare Darren.

-Ahi! Non così forte! Così mi fai male!-

Darren cercò di contrastare l’attacco di Dianna, che ora, a peso morto sopra di lui, aveva iniziato anche a fargli il solletico. Con uno scatto di cui andò orgoglioso, riuscì a mettersi seduto e ad afferrare i polsi della ragazza.

-Umpf. Va bene, va bene. Mi fermo.-

Disse lei, non prima di avergli piantato un umido bacio sulla guancia.

Per tutta risposta, Darren fece gran mostra del gesto di ripulirsi il viso, per poi mettersi in un angolo del divano, a braccia conserte.

Dianna gli riservò un’espressione indignata.

-Harry! Darren si comporta come un bambino di cinque anni e rifiuta il mio affetto solo perché vorrebbe riceverlo da qualcun altro. –

Harry rise e si accoccolò vicino alla sua ragazza, mentre Darren si limitò a grugnire.

Era passata qualche settimana dal giorno in cui lui e Chris avevano deciso di tornare ad essere amici, e le cose si facevano ogni giorno più difficili.

Perché ogni volta che avevano una conversazione, Darren non riusciva a concentrarsi, troppo distratto dall’impulso di far tacere Chris in modi ben poco ortodossi.

Perché non riusciva a non fissare le labbra dell’amico, e in un paio di occasioni la cosa era stata tanto palese da diventare imbarazzante per entrambi.

La frustrazione lo stava pian piano uccidendo, e vedere i suoi amici fare quello che lui stesso avrebbe tanto voluto fare con Chris (insieme a una quantità di altre cose un po’ meno innocenti) era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.

-Comunque sia, Dare, dobbiamo allenarci per il ballo. Non voglio pestare i piedi al mio ragazzo davanti a tutta la scuola.-

-Pfft, hai sempre detto che eri grata di non dover andare a nessun ballo!-

-Questo quando pensavo che sarei dovuta essere la tua accompagnatrice!-

Darren, se possibile, si incupì ulteriormente.

-Non sarebbe… ecco, non potresti invitare Chris?-

-Con tutte quelle persone? E se dovessero aggredirci? Non potrei mai perdonarmelo!-

-Ma ci saranno moltissimi professori! Non penso oserebbero tanto!-

Insistette Harry.

-Bè, anche alla partita c’erano molti professori. Non mi sembra che la cosa li abbia fermati.-

Harry e Dianna si scambiarono uno sguardo preoccupato, entrambi dispiaciuti di non poter fare nulla per aiutare il loro amico.

****************

Chris decise che, sebbene invitare Darren al ballo sarebbe stato oltremodo indelicato, il contrario avrebbe rappresentato la situazione ideale. Non che morisse dalla voglia di rinchiudersi in una stanza afosa insieme ad altri duecento adolescenti esaltati, ma le cose avevano davvero bisogno di una scossa.

Per quanto la loro amicizia fosse tornata ad essere splendida, c’era sempre una strana atmosfera, quasi elettrica, specie quando si ritrovavano ad essere lui e Darren da soli.

Atmosfera che Chris cercava di spezzare con battute e il suo solito sarcasmo, ma che lo stava facendo letteralmente diventare pazzo.

-Sai, credo che per una volta Lea abbia avuto una buona idea. Questo ballo sembra essere grandioso.-

Darren non alzò gli occhi dal libro sul quale era chino, ma Chris vide chiaramente la sua fronte corrugarsi.

Con voce esitante, rincarò la dose: -Sarebbe molto bello andarci. Tutti sono così felici, e subito dopo avremo gli esami, quindi sarà l’ultima occasione per rilassarci.-

-Come se gli esami fossero un tuo problema- lo prese in giro Darren, un sorriso sghembo sul viso.

-Certo che lo sono!-

Darren sbuffo incredulo, e Chris si ritrovò, per l’ennesima volta, ad essere catturato dallo sguardo e dal viso del ragazzo. Era bello starsene così, nel parco, seduti vicini approfittando delle belle giornate, mentre ognuno lanciava sguardi che sperava l’altro non cogliesse.

Chris stava appunto approfittando della distrazione dell’amico per fissarlo giusto un po’ più a lungo, quando una voce che gridava il suo nome lo riportò alla realtà.

-Chris! Chris! Ti ricordi che ti avevo parlato di una sorpresa? E’ qui! –

La ragazza stava correndo verso di loro, esaltata come poche volte Chris l’aveva vista, e dietro di lei un’altra figura cercava invano di stare al suo passo, figura che Chris non riusciva bene ad identificare.

-Jonathan è qui! Non è fantastico?-  In quel momento, grazie anche al fatto che i due erano sempre più vicini, Chris riconobbe Jonathan Groff appena dietro la sua migliore amica.

Lea arrivò accanto a loro, e riprese fiato, mentre Jonathan stava ancora camminando.

-Sapevo che avrebbe accettato! Per il ballo, ho proposto di invitare gli studenti più meritevoli degli ultimi anni, e lui non se l’è fatto ripetere due volte!-

-Come potevo farmi sfuggire l’occasione di rivedere la mia migliore amica?-

Disse il ragazzo quando finalmente li raggiunse.

Chris notò che gli anni gli avevano decisamente fatto bene: Jonathan era sempre stato un bel ragazzo, ma ora la sua bellezza era decisamente evidente, e risplendeva negli occhi brillanti, nei capelli leggermente più lunghi che in passato, e in generale nel suo aspetto e portamento sicuro.

Jonathan sorrise e fece per stringere la mano a Chris, che ricambiò subito il gesto. Poi si voltò verso Darren, incerto.

-Ah, lui è Darren.-

Solo in quel momento Chris si voltò verso il suo amico, e mentre i due ragazzi si stringevano la mano, notò l’espressione impassibile che pervadeva i lineamenti del Grifondoro.

**************

Quella sera, nella sala comune, Chris, Lea E Jonathan si ritrovarono seduti vicini, a scambiarsi aneddoti. Lea, ovviamente, aveva aggiornato Jonathan su tutta la storia con Cory, raggiungendo il picco della felicità quando aveva raccontato nei minimi particolari il modo in cui il tassorosso l’aveva invitata al ballo.

-Non vedo l’ora! Saremo splendidi insieme!-

-Già. Di sicuro.- commentò sarcastico Jonathan. –Chris, non credi che la mia migliore amica sia stata davvero gentile a trascinarmi qui, per poi lasciarmi andare al ballo da solo?-

Chris rise, mentre Lea diede uno schiaffetto a Jonathan. Il ragazzo non era mai stato molto aperto con Chris, ma sembrava voler recuperare: gli aveva rivolto molte domande e gli stava parlando come ad un vecchio amico. Di sicuro, pensò Chris, Lea gli aveva raccontato quanto era accaduto nelle ultime settimane.

-E tu, Chris, con chi andrai al ballo?-

-Ok, non credo che lea abbia perso l’occasione di raccontarti tutto, quindi….-

Jonathan sorrise –Già, tenere i segreti non è esattamente il suo forte.-

-Esatto. Bè, credo che ci andrò da solo o non ci andrò affatto. Ho provato a far capire a Darren che sarei felice se mi invitasse, ma non voglio forzare le cose. Forse non è ancora pronto, e ne ha tutto il diritto.-

Lea abbassò gli occhi, mentre Jonathan guardò Chris, comprensivo.

-Lo capisco, ma… non dovresti perderti la serata solo per questo. Sarebbe come dire che quei tizi hanno vinto, no?-

Chris sospirò. Jonathan non aveva tutti i torti: sebbene il ballo non fosse nelle sue priorità, rinunciarci avrebbe significato dimostrare che nascondersi era la cosa giusta da fare.

-Hai ragione, penso che finirò per venirci lo stesso.-

-Perché non ci venite insieme?-

Entrambi i ragazzi si voltarono di scatto verso Lea, che era rimasta stranamente silenziosa nell’ultima parte della conversazione.

-Oh, no, non intendo in quel senso! Solo come amici! In questo modo evitate di passare la serata da soli, e ci guadagnate entrambi!-

Chris rifletté per un secondo: l’idea non era poi così malvagia.

-E Darren?- disse, più a sé stesso che ai due amici.

Lea sorrise –Bè, non è che state insieme. E non sarebbe neanche un appuntamento. Dubito che se la prenderà per così poco.-

***************

Ok, Lea si sbagliava spesso, ma non si era mai sbagliata così tanto.

Quel pomeriggio, non appena Chris e Darren si erano incontrati per la loro solita sessione di studio nel parco, Darren aveva detto:

-Sai, Chris, ci ho pensato… questa cosa del ballo, non credo di voler andare. Sono indietro con lo studio, e non mi va di perdere una serata inutilmente.-

Cercando di nascondere il dispiacere, Chris aveva replicato:

-Oh, è… è un peccato. Sarebbe stato meglio se ci fossi stato anche tu.-

-Mi dispiace che tu debba andarci da solo. Sarà uno strazio subirsi Lea e Cory tutta la serata!-

Chris rise nervoso: era il momento della verità.

-Bè, ecco, veramente…. Non ci andrò da solo.-

Darren si bloccò sulle scale, un piede già pronto a toccare lo scalino davanti, ed un’espressione confusa stampata in volto. Velocemente, cercò di ricomporsi, per poi biascicare: -…Ah, no?-

-E’ stata tutta un’idea di Lea. Jonathan non aveva nessuno con cui andarci, e ha detto che se io non avessi partecipato, un giorno avrei potuto pentirmene… così ci ha consigliato di andare insieme.-

Darren deglutì rumorosamente, il viso improvvisamente molto, molto rosso. Riprese a camminare rapido, quasi incurante del fatto che Chris lo stesse seguendo o meno.

Da quel momento in poi, era stato cupo, e non aveva detto che poche parole. Chris credeva di capire cosa stava succedendo: Darren era arrabbiato (geloso? Suggerì una vocina dentro di lui, una vocina che sul momento decise di ignorare) ma sapeva di non averne alcun diritto: questo, probabilmente, era ciò che lo rendeva più furioso, e lo spingeva a chiudere i libri e a scrivere come se la pergamena gli avesse fatto un torto personale.

-Darren, che succede?-

Si decise finalmente a chiedere Chris, dopo che il Grifondoro aveva quasi spezzato una piuma, tanto la teneva stretta, imprecando sottovoce.

-Niente. Assolutamente niente.-

Era stata la replica, a denti stretti.

Improvvisamente, Darren aveva alzato la testa.

-Hai… hai intenzione di ballare, anche?-

Chris fece del suo meglio per trattenere una risata. Si sentiva leggermente in colpa per come stava reagendo l’amico, ma Darren in quello stato era decisamente adorabile.

-Bè, con il fatto che si tratta di un ballo e tutto… si, probabilmente si- rispose, cercando di mantenere un tono neutro.

Darren grugnì e tornò al suo libro.

-Dovrai fare attenzione.-

Disse, questa volta a voce molto più bassa, tanto che Chris si chiese per un attimo se avesse sentito bene.

-Che intendi dire?-

-Può essere pericoloso. Qualcuno potrebbe… bè, lo sai. Promettimi che farai attenzione.-

Quando Darren alzò gli occhi per guardarlo, Chris si rese conto che era davvero preoccupato.

Con la voce rotta dall’emozione, rispose, altrettanto piano:

-Lo prometto-

*************************

-Sono stato un idiota.-

-Mmm, quando, esattamente? Perché è una cosa che succede spesso, quindi faresti meglio a essere più specifico.-

Chord stava dedicando gran parte della sua attenzione ad una busta di dolci non meglio identificata, mentre se ne stava disteso su un divano della Sala comune. Dianna era seduta ad un tavolo vicino, intenta a fare i compiti, mentre Harry leggeva seduto sul tappeto. Tutti alzarono gli occhi quando Darren si unì a loro.

-Ah ah ah, davvero divertente, Chord.-

-Che è successo? Fammi indovinare, riguarda forse Chris?-

-Si.- sospirò Darren –Avrei dovuto chiedergli di andare insieme a quello stupido ballo. E’ abbastanza ovvio che quello che proviamo è reciproco, e, in fin dei conti, manca davvero poco alla fine dell’anno. Non ci sarebbero state ripercussioni. Sono un idiota.-

-Bè, per quanto non mi sentirei di negare la tua ultima affermazione, non capisco: manca ancora qualche giorno al ballo, non puoi chiederglielo ora?- chiese Harry.

Darren scosse la testa: -No. Ora ci andrà con Jonathan Groff. E so benissimo come andrà a finire: Jonathan è più bello di me, e non è mai corso a nascondersi, quando gli altri hanno scoperto la verità su di lui. Chris finirà per capire che stare con lui sarebbe mille volte meglio, e io avrò perso la mia occasione.-

I suoi amici lo guardarono straniti.

-No, davvero, parli sul serio?- disse Chord incredulo –Perché sembri una ragazzina di 12 anni alla sua prima cotta. Una pazza ragazzina di dodici anni.-

-Ma è la verità! E’ così che andrà a finire, ed è tutta colpa mia!-

Dianna sospirò sconsolata.

-Prima di tutto, non hai nessuna colpa. E’ normale avere qualche dubbio dopo quello che ti è successo, e non credo che Chris ti abbia mai biasimato per questo. Poi, credi sul serio a quello che stai dicendo? Chris passa metà del suo tempo a guardarti come se stesse facendo di tutto per trattenersi dal saltarti addosso- (Darren arrossì furiosamente) –quindi dubito che una serata passata con un altro ragazzo possa fargli cambiare idea.-

Darren cercò di darsi un contegno –Quindi che dovrei fare? Aspettare che il ballo passi e fare finta di niente?-

Dianna sorrise maliziosa –Non ho mai detto questo.-

***************

Chris sbuffò di impazienza mentre Lea finiva di truccarsi.

-Ne avrai ancora per molto? Vorrei arrivare almeno per il dolce-

Lea lo ignorò.

-Anche tu avresti passato due ore a prepararti, se la serata fosse stata importante per te!-

Chris non poté negarlo: non era mai stato eccessivamente attento ai vestiti e all’aspetto esteriore in genere, ma se ad accompagnarlo al ballo, quella sera, fosse stato Darren, invece di Jonathan, probabilmente avrebbe impiegato ben più di dieci minuti prima di essere pronto.

-Si, ma non è come se dovessi fare colpo su Cory! Non so se te ne sei accorta, ma visto che passate la metà del tempo l’uno contro le labbra dell’altro, quella parte ti è già riuscita abbastanza bene.-

Fingendo indignazione, la ragazza abbandonò finalmente lo specchio, e insieme scesero nella sala comune.

Jonathan era fermo ad aspettarli, splendido in un abito blu cobalto che risaltava i suoi lineamenti. Chris gli sorrise sinceramente.

-Oh, ragazzi, siete così carini! Perché non mi è mai venuto in mente di provare a combinare qualcosa tra voi due?-

I ragazzi risero, e Chris aggiunse, sarcastico: -So che non è elegante fartelo notare, ma non sei esattamente un’esperta come Cupido. Posso testimoniarlo.-

Lea prese il braccio di Jonathan e fece la linguaccia a Chris.

-Taci! Se non fosse stato per me, non avresti mai rivolto più di due parole a Darren!-

-Oh, giusto. E infatti stiamo insieme e vivremo per sempre felici e contenti, giusto?-

La ragazza lo guardò con aria di superiorità, per poi esclamare:

-Quello è solo questione di tempo-.

********************

La sala grande era gremita; i tavoli che di solito la occupavano erano spariti, e ora ce n’erano due contro le pareti che ospitavano uno dei banchetti più sontuosi che Chris avesse mai visto.

Lea e Cory erano rimasti attaccati non appena si erano incontrati; sebbene all’inizio la conversazione tra Chris e Jonathan era stata un po’ forzata, ben presto si erano rilassati e, seduti ad uno dei piccoli tavolini che riempivano un lato della sala, stavano sorseggiando del succo di zucca.

-Questo ragazzo ti piace davvero, non è così?-

Preso alla sprovvista dalla domanda a bruciapelo, Chris si voltò di scatto a guardare il suo accompagnatore.

-Si. Si, mi piace davvero. E credo che sia sempre stato così, anche se non ho mai permesso a me stesso di accettarlo, prima.-

Jonathan sorrise mestamente.

-Sei fortunato. Da quanto mi ha detto Lea, anche tu piaci molto a lui.-

Chris sorrise, senza sapere bene come replicare.

-Tu… c’è qualcuno di importante, nella tua vita?-

Chiese Chris esitando appena, ma Jonathan gli riservò un sorriso aperto e sincero.

-Si. Non stiamo insieme da molto, ma…-

Ma Chris non riuscì a sentire il resto della frase, perché vennero interrotti da Dianna e Harry, la prima, all’apparenza, leggermente su di giri.

-Ciao ragazzi!!! Vi state divertendo? Avete ballato?- chiese, riuscendo a stento a reggersi in piedi.

Il suo ragazzo ebbe pietà di lei, e l’aiuto a prendere posto vicino a Chris.

-Si, è una bella serata- disse quest’ultimo –Harry, sei davvero un ottimo ballerino, complimenti!-

Harry abbassò gli occhi timidamente, ma ringraziò Chris.

Fu allora che Dianna si appoggiò sulla spalla di Chris, distraendolo dalle presentazioni tra Harry e Jonathan, e i convenevoli che si stavano scambiando.

-Chriiis… sai, credo che qualcuno abbia messo qualcosa in quel succo di zucca!-

Esplose in una cascata di risatine che, constatò Chris, la rendevano se possibile ancora più bella.

-Hai ballato? Dovresti ballare! Andiamo!-

Detto questo, la ragazza si alzò in piedi e con uno scatto inaspettato prese per mano Chris, conducendolo verso l’improvvisata pista.

Chris mimò delle scuse verso Harry e Jonathan, che li guardarono interrogatori. Dianna, intanto, aveva stretto le braccia intorno alla sua vita, e ora stava ondeggiando al ritmo della canzone in sottofondo.

-Visto? E’ divertente ballare!-

Chris tentò di assecondarla, sorridendo e annuendo.

-Volevo ballare anche con Lea ma è troppo impegnata con il suo fidanzato! Harry mi ha detto che non sarebbe stato carino interromperli!-

Chris rise, e fece del suo meglio per impedire che la giravolta nella quale la Grifondoro si era avventurata non terminasse con una brusca caduta.

Dianna prese a ridere di nuovo compulsivamente, finché non trovò stabilità appoggiando la testa contro il petto di Chris.

-Però dovresti ballare con Darren. Ne sarebbe tanto felice.-

Chris sospirò: aveva pensato a Darren per tutta la sera. Nonostante la mattina stessa il grifondoro gli avesse ribadito, con un tono leggermente più acido del solito, che avrebbe passato la serata a studiare, e che doveva divertirsi con il suo “accompagnatore” (ok, Darren non aveva fatto il gesto delle virgolette, ma era stato palese dal modo in cui aveva pronunciato la parola), lui non aveva potuto fare a meno di chiedersi cosa stesse facendo, e di sentire la sua mancanza.

-Mi piacerebbe, ma lui non c’è-

Dianna annuì stancamente. Poi alzò la testa, come se si fosse ricordata di qualcosa all’improvviso.

-Ma Chris, non è vero! Lui c’è! Ha impiegato tanto a prepararsi!-

A quelle parole, Chris rimase pietrificato. Di certo poteva attribuirle allo stato decisamente non sobrio della sua amica, ma, per quanto ubriaca, era sembrata davvero sincera.

Però Darren non era da nessuna parte: Chris aveva cercato di mentire a se stesso, ma più volte aveva passato in rassegna la sala, sperando di vederlo comparire da un momento all’altro.

-No, ti sbagli, non c’è.-

-Si che c’è, Chris! Forse però non è ancora entrato.-

Confuso più che mai, Chris prese Dianna per mano, ignorando le proteste della ragazza che sembrava aver già dimenticato il discorso di pochi secondi prima. La ricondusse al tavolo, assicurandosi che sedette.

-Scusatemi, ma c’è qualcosa che devo sistemare.-

***********

Chris corse letteralmente verso l’uscita, calpestando i piedi di diversi studenti.

Una volta arrivato nell’ingresso, si guardò freneticamente intorno.

Il suo cuore mancò un battito quando individuò Darren, seduto sulle scale e con la testa tra le mani.

Accanto a lui giaceva, abbandonato, un mazzo di margherite.

Non c’era nessun altro nell’atrio, e Chris si diresse lentamente verso il suo amico.

I suoi passi gli fecero alzare lo sguardo.

-Chris! Che ci fai qui? –

Disse, incredulo e colto di sorpresa, mentre si alzava per andargli incontro.

-La domanda più giusta sarebbe che cosa ci fai tu, qui.-

Darren abbassò lo sguardo.

-Io… ecco, io…. Dianna mi ha detto… -

Chris si avvicinò, posando la mano sul braccio di Darren, in un gesto che sperò apparisse rassicurante.

-Ehi, respira. Non devi spiegarmi per forza.-

Darren alzò gli occhi, e sorrise appena. –Si, invece. Devo.-

Chris fece un cenno d’incoraggiamento.

-Volevo entrare, davvero. Ho passato tutto il pomeriggio a prepararmi, e a ripetermi che mi sarebbe servito solo un po’ di coraggio. Ho scelto il vestito con Dianna, mi ha anche aiutato con quelle- disse accennando ai fiori sulle scale.

-Ma quando sono arrivato qui, è stato impossibile. Ero terrorizzato all’idea che qualcuno si prendesse gioco di me, che mi… che mi picchiassero di nuovo. Quindi ci ho provato. Volevo davvero vederti, di sicuro saresti stato splendido.-

Darren arrossì, e lo stesso fece Chris, mentre entrambi distolsero lo sguardo per qualche secondo.

-E poi ho cominciato a pensare che anche a te poteva succedere qualcosa di brutto. E sarebbe dovuto essere l’impulso definitivo a convincermi ad entrare in quella maledetta sala, ma non lo è stato, perché poi ho iniziato a immaginarti mentre parlavi con Jonathan, e mentre ridevate insieme, e ballavate, e…-

Chris decise che era inutile tentare d’ingannarsi ancora.

-Oh, per l’amor del cielo!-

Disse piano prima di rafforzare la stretta sul braccio di Darren, e spingerlo verso di sé.

Le loro labbra si incontrarono all’istante, e tutta la tensione accumulata nelle settimane precedenti sembrò disperdersi sotto forma di brividi che percorsero i loro corpi.

Darren portò istintivamente le mani dietro la nuca di Chris, cercando di portarlo il più vicino possibile, mentre catturò tra tra le sue il labbro inferiore di Chris.

Chris non perse tempo e con la mano libera si fiondò tra i capelli di Darren, accarezzandolo. Intanto, con la lingua premette lievemente sulle labbra di Darren, per cercare il permesso che gli venne subito accordato. Per alcuni frenetici secondi continuarono ad assaporarsi, persi nelle sensazioni nuove e travolgenti che entrambi avevano cercato di immaginare da parecchio tempo.

Quando finalmente si allontanarono, solo per mancanza di ossigeno, restarono fronte contro fronte, incapaci di trattenere gli enormi sorrisi stampati sulle loro facce.

-Quindi… credo che quella del tornare solo amici sia stata un’idea piuttosto stupida.-

Disse Darren, alzando leggermente gli occhi per potersi perdere nello sguardo di Chris, nonostante fossero fin troppo vicini.

Non ricevette risposta, ma non poté aggiungere altro, perché all’improvviso Chris lo stava baciando di nuovo, e, bè, non l’avrebbe interrotto per niente al mondo.

  
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