Salve =)
So che
questo capitolo arriva con un leggero ritardo, ma mi spiace, sono stata
leggermente impegnata! Volevo dirvi che siamo quasi arrivati alla fine della
storia, non credo manchino più di due/tre capitoli (e sinceramente mi dispiace,
è stata davvero una bella esperienza per me!).
Buona lettura!
“You don’t need a spell to charm me”
Capitolo nono
-Chris,
sarà la serata più bella di sempre! E’ da settembre che ci stiamo lavorando, e
so che sarà perfetta!-
Lea aveva
assunto il suo consueto stato di euforia da fine anno, in questo caso
amplificato ulteriormente da due eventi che stavano rendendo la vita di Chris
un inferno: il primo era il fatto che la sua migliore amica e Cory erano
finalmente una coppia ufficiale, il che significava cronache non-stop di ogni
singola parola si scambiassero; il secondo era la serata che Lea e un altro
gruppo di ragazze eccessivamente esaltate avevano iniziato a pianificare fin
dall’inizio del loro ultimo anno.
-Sai cosa
mi piaceva di Hogwarts, prima che tu la rovinassi?-
Lea scosse
la testa, il suo umore intatto anche di fronte al tono sarcastico dell’amico.
-Il fatto
che fosse immune dall’avere un ballo scolastico a cui nessuno vuole veramente
partecipare, ma che alla fine è frequentatissimo perché è da sfigati non
andarci-
Lea lo
colpì sulla spalla.
-Ouch! Che c’è? E’ la verità!-
-Sono tutti
entusiasti all’idea del ballo! Anzi, sei il primo che sento lamentarsi!-
-Forse
perché non è esattamente facile, per me, partecipare.-
Lea cambiò
espressione in un lampo: chiaramente non aveva pensato a tutte le implicazioni
che la serata avrebbe comportato per Chris.
-Potrebbe….
Potrebbe essere un’ottima occasione per, sai… insomma, sistemare le cose con
Darren. Una volta per tutte.-
Chris le
riservò uno sguardo glaciale.
-Oh, certo!
Perché non ci ho pensato prima! Dovrei proprio proporre al ragazzo che mi
piace, che è stato aggredito due volte solo per essere stato visto in mia
compagnia ed è di conseguenza terrorizzato, di andare al ballo insieme e
diventare una coppia quando tutti potranno vederci!-
-Ehm..
forse hai ragione.-
******************************
-Ragazzi,
potreste evitare di essere così sdolcinati? Mi state facendo venire il
diabete!-
Darren se
ne stava sdraiato su una poltrona della sala comune, mentre Harry e Dianna continuavano a provare passi di danza davanti al
caminetto spento, scambiandosi parole dolci e qualche bacio ogni tanto.
-Da quando
in qua sei contrario alle manifestazioni d’affetto?-
-Da quando
avvengono davanti ai miei occhi e io non ho nessuno che le riservi a me.-
Disse
Darren, sfoderando la sua più collaudata espressione da cane bastonato che
funzionava nel 99% dei casi.
-Awww, il povero piccolo Darren ha bisogno di coccole?-
Dianna si liberò dalla stretta del suo
fidanzato, per sedersi sul divano e abbracciare Darren.
-Ahi! Non
così forte! Così mi fai male!-
Darren
cercò di contrastare l’attacco di Dianna, che ora, a
peso morto sopra di lui, aveva iniziato anche a fargli il solletico. Con uno
scatto di cui andò orgoglioso, riuscì a mettersi seduto e ad afferrare i polsi
della ragazza.
-Umpf. Va bene, va bene. Mi fermo.-
Disse lei,
non prima di avergli piantato un umido bacio sulla guancia.
Per tutta
risposta, Darren fece gran mostra del gesto di ripulirsi il viso, per poi
mettersi in un angolo del divano, a braccia conserte.
Dianna gli riservò un’espressione
indignata.
-Harry!
Darren si comporta come un bambino di cinque anni e rifiuta il mio affetto solo
perché vorrebbe riceverlo da qualcun
altro. –
Harry rise
e si accoccolò vicino alla sua ragazza, mentre Darren si limitò a grugnire.
Era passata
qualche settimana dal giorno in cui lui e Chris avevano deciso di tornare ad
essere amici, e le cose si facevano ogni giorno più difficili.
Perché ogni
volta che avevano una conversazione, Darren non riusciva a concentrarsi, troppo
distratto dall’impulso di far tacere Chris in modi ben poco ortodossi.
Perché non
riusciva a non fissare le labbra dell’amico, e in un paio di occasioni la cosa
era stata tanto palese da diventare imbarazzante per entrambi.
La
frustrazione lo stava pian piano uccidendo, e vedere i suoi amici fare quello
che lui stesso avrebbe tanto voluto fare con Chris (insieme a una quantità di
altre cose un po’ meno innocenti) era stata la goccia che aveva fatto
traboccare il vaso.
-Comunque
sia, Dare, dobbiamo allenarci per il ballo. Non voglio pestare i piedi al mio
ragazzo davanti a tutta la scuola.-
-Pfft, hai sempre detto che eri grata di non dover andare a
nessun ballo!-
-Questo
quando pensavo che sarei dovuta essere la tua accompagnatrice!-
Darren, se
possibile, si incupì ulteriormente.
-Non
sarebbe… ecco, non potresti invitare Chris?-
-Con tutte
quelle persone? E se dovessero aggredirci? Non potrei mai perdonarmelo!-
-Ma ci
saranno moltissimi professori! Non penso oserebbero tanto!-
Insistette
Harry.
-Bè, anche
alla partita c’erano molti professori. Non mi sembra che la cosa li abbia
fermati.-
Harry e Dianna si scambiarono uno sguardo preoccupato, entrambi
dispiaciuti di non poter fare nulla per aiutare il loro amico.
****************
Chris
decise che, sebbene invitare Darren al ballo sarebbe stato oltremodo
indelicato, il contrario avrebbe rappresentato la situazione ideale. Non che
morisse dalla voglia di rinchiudersi in una stanza afosa insieme ad altri
duecento adolescenti esaltati, ma le cose avevano davvero bisogno di una
scossa.
Per quanto
la loro amicizia fosse tornata ad essere splendida, c’era sempre una strana
atmosfera, quasi elettrica, specie quando si ritrovavano ad essere lui e Darren
da soli.
Atmosfera
che Chris cercava di spezzare con battute e il suo solito sarcasmo, ma che lo
stava facendo letteralmente diventare pazzo.
-Sai, credo
che per una volta Lea abbia avuto una buona idea. Questo ballo sembra essere grandioso.-
Darren non
alzò gli occhi dal libro sul quale era chino, ma Chris vide chiaramente la sua
fronte corrugarsi.
Con voce
esitante, rincarò la dose: -Sarebbe molto bello andarci. Tutti sono così
felici, e subito dopo avremo gli esami, quindi sarà l’ultima occasione per
rilassarci.-
-Come se
gli esami fossero un tuo problema- lo prese in giro Darren, un sorriso sghembo
sul viso.
-Certo che
lo sono!-
Darren
sbuffo incredulo, e Chris si ritrovò, per l’ennesima volta, ad essere catturato
dallo sguardo e dal viso del ragazzo. Era bello starsene così, nel parco,
seduti vicini approfittando delle belle giornate, mentre ognuno lanciava
sguardi che sperava l’altro non cogliesse.
Chris stava
appunto approfittando della distrazione dell’amico per fissarlo giusto un po’
più a lungo, quando una voce che gridava il suo nome lo riportò alla realtà.
-Chris!
Chris! Ti ricordi che ti avevo parlato di una sorpresa? E’ qui! –
La ragazza
stava correndo verso di loro, esaltata come poche volte Chris l’aveva vista, e
dietro di lei un’altra figura cercava invano di stare al suo passo, figura che
Chris non riusciva bene ad identificare.
-Jonathan è
qui! Non è fantastico?- In quel momento,
grazie anche al fatto che i due erano sempre più vicini, Chris riconobbe
Jonathan Groff appena dietro la sua migliore amica.
Lea arrivò
accanto a loro, e riprese fiato, mentre Jonathan stava ancora camminando.
-Sapevo che
avrebbe accettato! Per il ballo, ho proposto di invitare gli studenti più
meritevoli degli ultimi anni, e lui non se l’è fatto ripetere due volte!-
-Come
potevo farmi sfuggire l’occasione di rivedere la mia migliore amica?-
Disse il
ragazzo quando finalmente li raggiunse.
Chris notò
che gli anni gli avevano decisamente fatto bene: Jonathan era sempre stato un
bel ragazzo, ma ora la sua bellezza era decisamente evidente, e risplendeva
negli occhi brillanti, nei capelli leggermente più lunghi che in passato, e in
generale nel suo aspetto e portamento sicuro.
Jonathan
sorrise e fece per stringere la mano a Chris, che ricambiò subito il gesto. Poi
si voltò verso Darren, incerto.
-Ah, lui è
Darren.-
Solo in
quel momento Chris si voltò verso il suo amico, e mentre i due ragazzi si
stringevano la mano, notò l’espressione impassibile che pervadeva i lineamenti
del Grifondoro.
**************
Quella
sera, nella sala comune, Chris, Lea E Jonathan si ritrovarono seduti vicini, a
scambiarsi aneddoti. Lea, ovviamente, aveva aggiornato Jonathan su tutta la
storia con Cory, raggiungendo il picco della felicità quando aveva raccontato
nei minimi particolari il modo in cui il tassorosso
l’aveva invitata al ballo.
-Non vedo
l’ora! Saremo splendidi insieme!-
-Già. Di
sicuro.- commentò sarcastico Jonathan. –Chris, non credi che la mia migliore
amica sia stata davvero gentile a trascinarmi qui, per poi lasciarmi andare al
ballo da solo?-
Chris rise,
mentre Lea diede uno schiaffetto a Jonathan. Il ragazzo non era mai stato molto
aperto con Chris, ma sembrava voler recuperare: gli aveva rivolto molte domande
e gli stava parlando come ad un vecchio amico. Di sicuro, pensò Chris, Lea gli
aveva raccontato quanto era accaduto nelle ultime settimane.
-E tu,
Chris, con chi andrai al ballo?-
-Ok, non
credo che lea abbia perso l’occasione di raccontarti tutto, quindi….-
Jonathan
sorrise –Già, tenere i segreti non è esattamente il suo forte.-
-Esatto.
Bè, credo che ci andrò da solo o non ci andrò affatto. Ho provato a far capire
a Darren che sarei felice se mi invitasse, ma non voglio forzare le cose. Forse
non è ancora pronto, e ne ha tutto il diritto.-
Lea abbassò
gli occhi, mentre Jonathan guardò Chris, comprensivo.
-Lo
capisco, ma… non dovresti perderti la serata solo per questo. Sarebbe come dire
che quei tizi hanno vinto, no?-
Chris
sospirò. Jonathan non aveva tutti i torti: sebbene il ballo non fosse nelle sue
priorità, rinunciarci avrebbe significato dimostrare che nascondersi era la
cosa giusta da fare.
-Hai
ragione, penso che finirò per venirci lo stesso.-
-Perché non
ci venite insieme?-
Entrambi i
ragazzi si voltarono di scatto verso Lea, che era rimasta stranamente
silenziosa nell’ultima parte della conversazione.
-Oh, no,
non intendo in quel senso! Solo come
amici! In questo modo evitate di passare la serata da soli, e ci guadagnate
entrambi!-
Chris
rifletté per un secondo: l’idea non era poi così malvagia.
-E Darren?-
disse, più a sé stesso che ai due amici.
Lea sorrise
–Bè, non è che state insieme. E non sarebbe neanche un appuntamento. Dubito che
se la prenderà per così poco.-
***************
Ok, Lea si
sbagliava spesso, ma non si era mai sbagliata così tanto.
Quel
pomeriggio, non appena Chris e Darren si erano incontrati per la loro solita
sessione di studio nel parco, Darren aveva detto:
-Sai,
Chris, ci ho pensato… questa cosa del ballo, non credo di voler andare. Sono
indietro con lo studio, e non mi va di perdere una serata inutilmente.-
Cercando di
nascondere il dispiacere, Chris aveva replicato:
-Oh, è… è
un peccato. Sarebbe stato meglio se ci fossi stato anche tu.-
-Mi
dispiace che tu debba andarci da solo. Sarà uno strazio subirsi Lea e Cory tutta
la serata!-
Chris rise
nervoso: era il momento della verità.
-Bè, ecco,
veramente…. Non ci andrò da solo.-
Darren si
bloccò sulle scale, un piede già pronto a toccare lo scalino davanti, ed
un’espressione confusa stampata in volto. Velocemente, cercò di ricomporsi, per
poi biascicare: -…Ah, no?-
-E’ stata
tutta un’idea di Lea. Jonathan non aveva nessuno con cui andarci, e ha detto
che se io non avessi partecipato, un giorno avrei potuto pentirmene… così ci ha
consigliato di andare insieme.-
Darren
deglutì rumorosamente, il viso improvvisamente molto, molto rosso. Riprese a
camminare rapido, quasi incurante del fatto che Chris lo stesse seguendo o
meno.
Da quel
momento in poi, era stato cupo, e non aveva detto che poche parole. Chris
credeva di capire cosa stava succedendo: Darren era arrabbiato (geloso? Suggerì una vocina dentro di
lui, una vocina che sul momento decise di ignorare) ma sapeva di non averne
alcun diritto: questo, probabilmente, era ciò che lo rendeva più furioso, e lo
spingeva a chiudere i libri e a scrivere come se la pergamena gli avesse fatto
un torto personale.
-Darren,
che succede?-
Si decise
finalmente a chiedere Chris, dopo che il Grifondoro
aveva quasi spezzato una piuma, tanto la teneva stretta, imprecando sottovoce.
-Niente.
Assolutamente niente.-
Era stata
la replica, a denti stretti.
Improvvisamente,
Darren aveva alzato la testa.
-Hai… hai
intenzione di ballare, anche?-
Chris fece
del suo meglio per trattenere una risata. Si sentiva leggermente in colpa per
come stava reagendo l’amico, ma Darren in quello stato era decisamente
adorabile.
-Bè, con il
fatto che si tratta di un ballo e tutto… si, probabilmente si- rispose,
cercando di mantenere un tono neutro.
Darren
grugnì e tornò al suo libro.
-Dovrai
fare attenzione.-
Disse, questa
volta a voce molto più bassa, tanto che Chris si chiese per un attimo se avesse
sentito bene.
-Che
intendi dire?-
-Può essere
pericoloso. Qualcuno potrebbe… bè, lo sai. Promettimi che farai attenzione.-
Quando
Darren alzò gli occhi per guardarlo, Chris si rese conto che era davvero
preoccupato.
Con la voce
rotta dall’emozione, rispose, altrettanto piano:
-Lo
prometto-
*************************
-Sono stato
un idiota.-
-Mmm, quando, esattamente? Perché è una cosa che succede
spesso, quindi faresti meglio a essere più specifico.-
Chord stava dedicando gran parte della
sua attenzione ad una busta di dolci non meglio identificata, mentre se ne
stava disteso su un divano della Sala comune. Dianna
era seduta ad un tavolo vicino, intenta a fare i compiti, mentre Harry leggeva
seduto sul tappeto. Tutti alzarono gli occhi quando Darren si unì a loro.
-Ah ah ah, davvero divertente, Chord.-
-Che è
successo? Fammi indovinare, riguarda forse Chris?-
-Si.-
sospirò Darren –Avrei dovuto chiedergli di andare insieme a quello stupido
ballo. E’ abbastanza ovvio che quello che proviamo è reciproco, e, in fin dei
conti, manca davvero poco alla fine dell’anno. Non ci sarebbero state
ripercussioni. Sono un idiota.-
-Bè, per
quanto non mi sentirei di negare la tua ultima affermazione, non capisco: manca
ancora qualche giorno al ballo, non puoi chiederglielo ora?- chiese Harry.
Darren
scosse la testa: -No. Ora ci andrà con Jonathan Groff.
E so benissimo come andrà a finire: Jonathan è più bello di me, e non è mai
corso a nascondersi, quando gli altri hanno scoperto la verità su di lui. Chris
finirà per capire che stare con lui sarebbe mille volte meglio, e io avrò perso
la mia occasione.-
I suoi
amici lo guardarono straniti.
-No,
davvero, parli sul serio?- disse Chord incredulo –Perché
sembri una ragazzina di 12 anni alla sua prima cotta. Una pazza ragazzina di dodici anni.-
-Ma è la
verità! E’ così che andrà a finire, ed è tutta colpa mia!-
Dianna sospirò sconsolata.
-Prima di
tutto, non hai nessuna colpa. E’ normale avere qualche dubbio dopo quello che
ti è successo, e non credo che Chris ti abbia mai biasimato per questo. Poi,
credi sul serio a quello che stai dicendo? Chris passa metà del suo tempo a
guardarti come se stesse facendo di tutto per trattenersi dal saltarti addosso-
(Darren arrossì furiosamente) –quindi dubito che una serata passata con un
altro ragazzo possa fargli cambiare idea.-
Darren
cercò di darsi un contegno –Quindi che dovrei fare? Aspettare che il ballo
passi e fare finta di niente?-
Dianna sorrise maliziosa –Non ho mai detto
questo.-
***************
Chris
sbuffò di impazienza mentre Lea finiva di truccarsi.
-Ne avrai
ancora per molto? Vorrei arrivare almeno per il dolce-
Lea lo
ignorò.
-Anche tu
avresti passato due ore a prepararti, se la serata fosse stata importante per
te!-
Chris non poté
negarlo: non era mai stato eccessivamente attento ai vestiti e all’aspetto
esteriore in genere, ma se ad accompagnarlo al ballo, quella sera, fosse stato Darren,
invece di Jonathan, probabilmente avrebbe impiegato ben più di dieci minuti
prima di essere pronto.
-Si, ma non
è come se dovessi fare colpo su Cory! Non so se te ne sei accorta, ma visto che
passate la metà del tempo l’uno contro le labbra dell’altro, quella parte ti è
già riuscita abbastanza bene.-
Fingendo
indignazione, la ragazza abbandonò finalmente lo specchio, e insieme scesero
nella sala comune.
Jonathan
era fermo ad aspettarli, splendido in un abito blu cobalto che risaltava i suoi
lineamenti. Chris gli sorrise sinceramente.
-Oh,
ragazzi, siete così carini! Perché non mi è mai venuto in mente di provare a
combinare qualcosa tra voi due?-
I ragazzi
risero, e Chris aggiunse, sarcastico: -So che non è elegante fartelo notare, ma
non sei esattamente un’esperta come Cupido. Posso testimoniarlo.-
Lea prese
il braccio di Jonathan e fece la linguaccia a Chris.
-Taci! Se
non fosse stato per me, non avresti mai rivolto più di due parole a Darren!-
-Oh,
giusto. E infatti stiamo insieme e vivremo per sempre felici e contenti, giusto?-
La ragazza
lo guardò con aria di superiorità, per poi esclamare:
-Quello è
solo questione di tempo-.
********************
La sala
grande era gremita; i tavoli che di solito la occupavano erano spariti, e ora
ce n’erano due contro le pareti che ospitavano uno dei banchetti più sontuosi
che Chris avesse mai visto.
Lea e Cory
erano rimasti attaccati non appena si erano incontrati; sebbene all’inizio la
conversazione tra Chris e Jonathan era stata un po’ forzata, ben presto si
erano rilassati e, seduti ad uno dei piccoli tavolini che riempivano un lato
della sala, stavano sorseggiando del succo di zucca.
-Questo
ragazzo ti piace davvero, non è così?-
Preso alla
sprovvista dalla domanda a bruciapelo, Chris si voltò di scatto a guardare il
suo accompagnatore.
-Si. Si, mi
piace davvero. E credo che sia sempre stato così, anche se non ho mai permesso
a me stesso di accettarlo, prima.-
Jonathan
sorrise mestamente.
-Sei
fortunato. Da quanto mi ha detto Lea, anche tu piaci molto a lui.-
Chris
sorrise, senza sapere bene come replicare.
-Tu… c’è
qualcuno di importante, nella tua vita?-
Chiese Chris
esitando appena, ma Jonathan gli riservò un sorriso aperto e sincero.
-Si. Non
stiamo insieme da molto, ma…-
Ma Chris
non riuscì a sentire il resto della frase, perché vennero interrotti da Dianna e Harry, la prima, all’apparenza, leggermente su di
giri.
-Ciao
ragazzi!!! Vi state divertendo? Avete ballato?- chiese, riuscendo a stento a
reggersi in piedi.
Il suo
ragazzo ebbe pietà di lei, e l’aiuto a prendere posto vicino a Chris.
-Si, è una
bella serata- disse quest’ultimo –Harry, sei davvero un ottimo ballerino,
complimenti!-
Harry
abbassò gli occhi timidamente, ma ringraziò Chris.
Fu allora
che Dianna si appoggiò sulla spalla di Chris,
distraendolo dalle presentazioni tra Harry e Jonathan, e i convenevoli che si
stavano scambiando.
-Chriiis… sai, credo che qualcuno abbia messo qualcosa in
quel succo di zucca!-
Esplose in
una cascata di risatine che, constatò Chris, la rendevano se possibile ancora
più bella.
-Hai
ballato? Dovresti ballare! Andiamo!-
Detto questo,
la ragazza si alzò in piedi e con uno scatto inaspettato prese per mano Chris,
conducendolo verso l’improvvisata pista.
Chris mimò
delle scuse verso Harry e Jonathan, che li guardarono interrogatori. Dianna, intanto, aveva stretto le braccia intorno alla sua
vita, e ora stava ondeggiando al ritmo della canzone in sottofondo.
-Visto? E’
divertente ballare!-
Chris tentò
di assecondarla, sorridendo e annuendo.
-Volevo
ballare anche con Lea ma è troppo impegnata con il suo fidanzato! Harry mi ha
detto che non sarebbe stato carino interromperli!-
Chris rise,
e fece del suo meglio per impedire che la giravolta nella quale la Grifondoro si era avventurata non terminasse con una brusca
caduta.
Dianna prese a ridere di nuovo
compulsivamente, finché non trovò stabilità appoggiando la testa contro il
petto di Chris.
-Però
dovresti ballare con Darren. Ne sarebbe tanto felice.-
Chris
sospirò: aveva pensato a Darren per tutta la sera. Nonostante la mattina stessa
il grifondoro gli avesse ribadito, con un tono
leggermente più acido del solito, che avrebbe passato la serata a studiare, e
che doveva divertirsi con il suo “accompagnatore” (ok, Darren non aveva fatto
il gesto delle virgolette, ma era stato palese dal modo in cui aveva
pronunciato la parola), lui non aveva potuto fare a meno di chiedersi cosa
stesse facendo, e di sentire la sua mancanza.
-Mi
piacerebbe, ma lui non c’è-
Dianna annuì stancamente. Poi alzò la
testa, come se si fosse ricordata di qualcosa all’improvviso.
-Ma Chris,
non è vero! Lui c’è! Ha impiegato tanto a prepararsi!-
A quelle
parole, Chris rimase pietrificato. Di certo poteva attribuirle allo stato
decisamente non sobrio della sua amica, ma, per quanto ubriaca, era sembrata
davvero sincera.
Però Darren
non era da nessuna parte: Chris aveva cercato di mentire a se stesso, ma più
volte aveva passato in rassegna la sala, sperando di vederlo comparire da un
momento all’altro.
-No, ti
sbagli, non c’è.-
-Si che c’è,
Chris! Forse però non è ancora entrato.-
Confuso più
che mai, Chris prese Dianna per mano, ignorando le
proteste della ragazza che sembrava aver già dimenticato il discorso di pochi
secondi prima. La ricondusse al tavolo, assicurandosi che sedette.
-Scusatemi,
ma c’è qualcosa che devo sistemare.-
***********
Chris corse
letteralmente verso l’uscita, calpestando i piedi di diversi studenti.
Una volta
arrivato nell’ingresso, si guardò freneticamente intorno.
Il suo
cuore mancò un battito quando individuò Darren, seduto sulle scale e con la
testa tra le mani.
Accanto a
lui giaceva, abbandonato, un mazzo di margherite.
Non c’era
nessun altro nell’atrio, e Chris si diresse lentamente verso il suo amico.
I suoi
passi gli fecero alzare lo sguardo.
-Chris! Che
ci fai qui? –
Disse,
incredulo e colto di sorpresa, mentre si alzava per andargli incontro.
-La domanda
più giusta sarebbe che cosa ci fai tu, qui.-
Darren abbassò
lo sguardo.
-Io… ecco,
io…. Dianna mi ha detto… -
Chris si
avvicinò, posando la mano sul braccio di Darren, in un gesto che sperò
apparisse rassicurante.
-Ehi,
respira. Non devi spiegarmi per forza.-
Darren alzò
gli occhi, e sorrise appena. –Si, invece. Devo.-
Chris fece
un cenno d’incoraggiamento.
-Volevo
entrare, davvero. Ho passato tutto il pomeriggio a prepararmi, e a ripetermi
che mi sarebbe servito solo un po’ di coraggio. Ho scelto il vestito con Dianna, mi ha anche aiutato con quelle- disse accennando ai
fiori sulle scale.
-Ma quando
sono arrivato qui, è stato impossibile. Ero terrorizzato all’idea che qualcuno
si prendesse gioco di me, che mi… che mi picchiassero di nuovo. Quindi ci ho
provato. Volevo davvero vederti, di sicuro saresti stato splendido.-
Darren arrossì,
e lo stesso fece Chris, mentre entrambi distolsero lo sguardo per qualche
secondo.
-E poi ho
cominciato a pensare che anche a te poteva succedere qualcosa di brutto. E
sarebbe dovuto essere l’impulso definitivo a convincermi ad entrare in quella
maledetta sala, ma non lo è stato, perché poi ho iniziato a immaginarti mentre
parlavi con Jonathan, e mentre ridevate insieme, e ballavate, e…-
Chris
decise che era inutile tentare d’ingannarsi ancora.
-Oh, per l’amor
del cielo!-
Disse piano
prima di rafforzare la stretta sul braccio di Darren, e spingerlo verso di sé.
Le loro
labbra si incontrarono all’istante, e tutta la tensione accumulata nelle
settimane precedenti sembrò disperdersi sotto forma di brividi che percorsero i
loro corpi.
Darren portò
istintivamente le mani dietro la nuca di Chris, cercando di portarlo il più
vicino possibile, mentre catturò tra tra le sue il
labbro inferiore di Chris.
Chris non
perse tempo e con la mano libera si fiondò tra i capelli di Darren,
accarezzandolo. Intanto, con la lingua premette lievemente sulle labbra di Darren,
per cercare il permesso che gli venne subito accordato. Per alcuni frenetici
secondi continuarono ad assaporarsi, persi nelle sensazioni nuove e travolgenti
che entrambi avevano cercato di immaginare da parecchio tempo.
Quando
finalmente si allontanarono, solo per mancanza di ossigeno, restarono fronte
contro fronte, incapaci di trattenere gli enormi sorrisi stampati sulle loro
facce.
-Quindi…
credo che quella del tornare solo amici sia stata un’idea piuttosto stupida.-
Disse Darren,
alzando leggermente gli occhi per potersi perdere nello sguardo di Chris,
nonostante fossero fin troppo vicini.
Non
ricevette risposta, ma non poté aggiungere altro, perché all’improvviso Chris
lo stava baciando di nuovo, e, bè, non l’avrebbe interrotto per niente al
mondo.