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Autore: yukiandzero    06/07/2012    2 recensioni
La storia prende avvio dalla separazione di Yuuki e Zero.
Le strade dei due giovani protagonisti si sono divise,pur non volendo e così passa un anno,tra nostalgia e ricordi.
Il giovane hunter,andrà incontro a grosse novità,avrà decisioni importanti da scegliere e tenterà di sciogliere quelle catene,che lo tengono ancora legato al passato.Ce la farà?
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Yuuki,mi senti?”
Distolgo lo sguardo dalla porta, la stretta delle mie dita sulla gola faceva male, troppo male, ma nulla paragonabile a ciò che mi aveva causato l’odore del sangue di Zero , o delle stesse parole pronunciate da lui qualche ora fa .
Come avrebbe mai  potuto tollerare la mia presenza? Tipico di Zero, mantiene fede alle sue promesse, dovevo ringraziare di essere ancora in vita.
Guardo il direttore Cross accorgendomi d’aver gli occhi ricolmi di lacrime.
“Si,scusami…”
La mia voce rotta ed uscita quasi d’unico fiato, aveva tradito i sentimenti che cercavo disperatamente di tenere per me. 
Il mio “padre” mi guardava con un’espressione estremamente triste, voltai leggermente il capo e vidi la stessa espressione  su  Kaito .
Zero sta bene? Mi va bene così, non m’importa quanto  possa soffrire.
Mi alzo e vado diretta verso l’uscita della porta, in quel momento non volevo far altro se non stare sola.
Sola con i miei timori e le mie incertezze, sola  contro me stessa e i miei sentimenti, esclusivamente sola  e persa come mi sono sentita un anno senza di lui.
“Yuuki, dove pensi d’andare? “
“Preside, scusa, scusa veramente. Ma per adesso devo andare, sarò al sicuro fin quando starò qui all’interno dell’ accademia e avrò Artemis con me . “
Mi avvio quasi di corsa fuori dal portone, sorpasso molteplici hunter cercando di sfuggire all’odore di Zero che ancora devasta la vera me stessa , mi avvio fuori dall’accademia e cammino senza sosta e senza meta, incurante del freddo causato dalla neve e anche dall’orario.
Sto mezz’ora, un’ ora, forse tre ore intere a camminare, quando mi fermo mi ritrovo in mezzo una valle innevata entro i confini dell’accademia .
Mi volto e vedo le luci dell’ Accademia Cross in lontananza, faccio un sospiro e rivolgo lo sguardo alla luna, che si ergeva sopra il mio capo in tutta la sua straordinaria bellezza e imponenza.
Perché dovevo essere così maledettamente complicata? Ho Kaname, il mio onii-sama che ha lottato sempre per la mia felicità. Lui è il mio promesso sposo, è estremamente gentile, buono  e anche fin troppo comprensivo. Accetta la mia vicinanza pur sapendo più di chiunque altro ciò che brama il mio cuore, ma non gli importa, desidera star con me nonostante in quest’ultimo anno non abbia fatto altro che pensare a Zero Kiryu, la persona che in questo momento mi odia di più al mondo .
Mi disprezzo da sola, Kaname non avrebbe dovuto lasciarmi andare qui, dovrei essere con lui adesso, non qui a piangermi addosso ,perché  nulla potrà cambiare il fatto che sono un vampiro e che io stessa ho deciso di lasciar andare Zero per la sua stessa felicità.
Passo le mie mani sulle braccia, cercando di trovar conforto e un po’ di calore, poi mi avvio verso un albero poco distante ,scavo un piccolo fosso sulla neve e appoggio la mia schiena stanca lungo il tronco dell’albero.
Sono qui da un solo giorno e sono la ragazza più confusa di questo mondo:
ho rivisto Zero e, tanto per cambiare, un gruppo di Level E inferociti mi sta dando la caccia.
Cosa avrei dovuto fare?
Il silenzio di questa lunga notte viene interrotto dal mio sospiro, chiudo gli occhi stancamente, cercando di non pensare a nulla.
Fa freddo e sono sola, irrimediabilmente sola, vulnerabilmente persa .
La neve a contatto con la pelle scoperta delle mie gambe fa male, quasi brucia , ma voglio stare qui, in quest’angolo sperduto del mondo .
Sono stanca ma trovo la forza per aprire lo stesso gli occhi , guardo la luna che ormai sta scomparendo per via dei fiocchi di neve che hanno ripreso a cadere, e dinanzi al mio sguardo danzano felici, cullati dal vento che lentamente li trasporta fino al mio corpo .  Che strana coincidenza, sembra proprio la notte di undici anni fa, con la differenza  che non c’è nessun Level E ora che vuole uccidermi, l’unica nemica di me stessa sono io .
La neve cade lenta ricoprendo tutta la valle, mentre i primi raggi del sole accarezzano il mio viso delicatamente, allietandolo un poco. Dovrei andarmene dagli altri, saranno sicuramente preoccupati per me, ma sono troppo stanca , sento la necessità di dormire, anche se per poco tempo .

Riapro gli occhi timidamente, cercando di mettere a fuoco l’ambiente circostante. Sento ogni singola parte del mio corpo atrofizzata  ,o per meglio dire, completamente ghiacciata. I miei capelli accarezzano il viso e, lentamente , distinguo un rumore di passi sulla neve . Qualcuno mi stava portando sulle sue spalle, e capii in una frazione di secondo chi fosse questo qualcuno,  non appena intesi, ritrovai un bruciolo di forze per tentare di divincolarmi.
“Ma…che diavolo succede?”
Scalcio colpendolo nei fianchi e dandogli pugni sulle spalle, rallenta il passo e mi ripone a terra con cura.
Barcollo perché sono quasi sprofondata nella neve, e stordita cerco di riparare i miei occhi dalla luce del sole per farli abituare. Lo ritrovo davanti a me, con le braccia incrociate, e per un momento quasi ho timore, poiché  pochissime volte ho visto il suo volto così frustato e irritato. 
“Hai anche il coraggio di dire a me cosa succede, miss principessina di ghiaccio?! Che cavolo ti è passato per quel cervello? Avevi  forse intenzione di diventare un ghiacciolo? Ci stavi per riuscire. Sei stata tutta la notte e tutta la mattinata sotto la neve!”
Rimango perplessa a fissarlo. Ero stata davvero lì così a lungo?
Mi sento come se fossi stata svegliata da un brutto sogno, e per giunta quell’incubo l’avevo avuto a causa sua e delle sue parole . Non dovevo rivederlo , non dovevo più avere nessun rapporto con lui, non potevo stare così male, me ne ero già fatta abbastanza da sola.
Non sono mai stata così esausta, ma la rabbia mi ha dato la forza di voltargli le spalle e incamminarmi lontano da quel posto, lontano da lui.
Sento un sospiro e mi sento afferrata per il polso.
“E adesso cosa ti sta passando per quella zucca vuota? Dove diamine hai intenzione d’andare in queste condizioni?”
Mi giro di scatto e sento le mie gambe cedere, mi afferra per la vita e mi tiene stretta a sé, furioso.
“Semplice” , dico allontanandomi , “ ritorno all’ Accademia .”
Ricomincio a camminare voltandogli le spalle.
“ Bhè, penso proprio che tu abbia perso il senso dell’orientamento, visto che vai nella direzione opposta. “
Mi blocco immediatamente facendo inversione di marcia, mi guardava adesso con aria divertita  e da sfrontato, facendomi arrabbiare ancora di più .
“Bene, grazie per l’informazione Zero. So ritornare sui miei passi, perciò sei libero d’andartene e porre fine a questa tortura per entrambi . “
“Oh, ma andiamo . Non sono di certo io ad essermi addentrato all’interno del bosco di piena notte e in pieno inverno, sotto la neve, averlo sorpassato e essere addirittura arrivato ai confini sperduti dell’Accademia .  Io ero tranquillamente coricato accanto al camino, hai presente che tutti ti stanno cercando?  Che cosa volevi ottenere ? “
Continuo a camminare, come avevo potuto percorrere tutti quei Km senza accorgermene? L’accademia era ancora lontanissima , ma dovevo farcela.
“ Nessuno ti ha chiesto di farmi da cagnolino, che pagliacciata . Sei per giunta ferito, prima di pensare agli ordini dovevi startene a poltrire tranquillamente nella tua stanza , a maggior ragione se si trattava di me. “
“ Stai delirando forse? Prima fai le cazzate e poi addossi la colpa agli altri? Se non fosse per te sicuramente a quest’ora non sarei qui , ma sarei tranquillamente nella mia stanza a riposare, perciò dimmi perché hai fatto una cosa tanto imprudente. “
“Non ti riguarda. Vattene. “
Cerco d’accelerare pregando che le mie gambe possano reggere soltanto un altro po’.
“ Ho detto che devi  dirmelo. ORA! “
Mi fermo di colpo e mi giro verso di lui.
“ Perché? Vuoi davvero sapere il perché, Zero?  Perché io voglio andarmene da qui! Non posso stare, non posso tollerarlo, voglio andare da Kaname. Devo stare lontana da te. “
Zero mi guarda con un volto impassibile, per un solo momento ha avuto quasi un cenno di resa, d’incertezza, ha abbassato la testa e la sua chioma ha nascosto per un solo istante i suoi occhi. Poi ha affrontato il mio sguardo fieramente.
“Bene, farò il possibile affinché tu possa ritornare dal tuo Kuran. “
Si avvicina con grandi passi verso me e mi prende nuovamente  in braccio, allo stesso modo di prima .
Mi ero accorta solo in quel preciso istante di quanto stessi tremando, ma ciò non era causato dal freddo .
Avevo paura di quel che avevo detto, paura di perderlo , paura d’averlo ferito. Quello che avevo appena pronunciato non combaciava con la realtà, ma con  tutto il contrario.  
Lo afferro per le spalle appoggiando la mia testa nell’incavo del suo collo, maledicendo questo desiderio del suo sangue, e questa mia maledetta voglia di lui . Il suo calore, il suo profumo, il suo respiro, la sua pelle, la morbidezza della sua chioma argentea, la sua voce, i suoi sorrisi , le sue dolci braccia,  mi mancava tutto di lui, tutto.
Mi sento completamente vuota al pensiero di perderlo nuovamente, e mi ritrovo stupidamente a piangere e singhiozzare sulle sue spalle, come una persona che sente d’aver perso tutto e non aver più nessuna ragione per cui vivere.
Zero irrigidisce le spalle, mi afferra , e mi fa rialzare guardandomi attentamente.
“Yuuki… “
Mi guardava allarmato e dubbioso sul da farsi, ma lo sapevo, voleva risposte .
“Io non riesco a starti accanto, e non lo vuoi neanche tu…vero? Perché mi hai salvata oggi, se avevi promesso d’uccidermi? “
“Dovrei farlo,è vero” , afferrò la Bloody Rose osservandola, “ ma... “
Mi asciugo le lacrime respirando affannosamente.
“Il fatto che io sia un vampiro non cambierà. Mai. “
Afferro la sua mano e punto la pistola nel mio petto, chiudendo gli occhi.
“ Tu non hai mai capito nulla, Zero.  Ma se vuoi ora tu puoi uccidermi, puoi farlo in questo preciso istante, d’altronde tu non ritorni mai sui tuoi passi, quindi non esitare. “
Le mie silenziose lacrime cadevano sul suo pugno stretto, dovevo aver la prova che lui non mi vedesse più come la Yuuki d’un tempo, e se davvero avesse deciso di premere quel grilletto, non avrei avuto rimorsi finchè  avessi potuto vedere lui per l’ultima volta. Ho aperto gli occhi incontrando il suo sguardo di ghiaccio, lessi panico ed esitazione dietro quei suoi splendidi occhi.
Si avvicina a me,  la sua bocca è a pochi millimetri dal mio volto, cerca di capire quel che provo.
“Hai vinto tu, Yuuki. Che partita stiamo giocando? Io non potrei ucciderti pur volendo. Sei la vincitrice.”
Abbassa la pistola dal mio petto, ma non si allontana, continuiamo a fissarci, come se due forze contrastanti ci attirassero. Gli opposti s’attraggono, è assolutamente vero.
“Sai Zero, penso che sia proprio questo il problema . Non c’è nessun vincitore, siamo entrambi perdenti.  Viviamo una vita di cui non siamo noi gli artefici, viviamo facendoci maleE nonostante sia in quest’accademia da soli due giorni, in contatto con te… Io…”
Alza un sopracciglio.
“Lascia che ti dica una cosa,ieri mi hai chiesto come stavo realmente: ti pongo io la stessa domanda. “
“Io… Non lo so. Dovrei star con Kaname, è quello il mio posto. Devo stare lontana da te, capisci? Tu sei Zero, tu sei colui che ha sempre odiato i vampiri, ed io sono un vampiro, sono una tua nemica . “
Zero chiude gli occhi, la sua espressione è seria , quando li riapre sembra quasi scrutarmi la stessa anima, mi sento quasi nuda  dinanzi al suo sguardo.
Si avvicina talmente tanto da farmi dimenticare il freddo dell’ambiente circostante, mi afferra delicatamente il viso tra le mani asciugando i residui delle mie lacrime.
“Perché? “ , pronuncia questa frase quasi come un sussurro, mi fa sussultare il cuore , “ perché ogni volta che ti vedo, rivedo la mia Yuuki ? Questi occhi, quest’espressione , questo battito accelerato , questo rossore, mi riportano indietro al passato…Eppure tu sei di Kaname, sei un vampiro, ma sei rimasta la vecchia te stessa.  “
 “ Te l’ho detto ieri, Zero. Sono Yuuki e basta. Ed io non riesco più, non posso più… “
Il mio corpo si muove autonomamente, Zero mi fissa alzando un sopracciglio, ma quando sente le mie mani stringergli delicatamente i capelli per avvicinarlo di più, mi agevola, afferrandomi con un braccio i fianchi .
Le nostre labbra si sfiorano delicatamente. La mia memoria aveva conservato ogni singolo dettagli del nostro addio: il suo sapore, il suo calore, la nostra disperazione, tutto.
Ma ora era diverso, i nostri corpi seguivano una forza sconosciuta alla quale non riuscivamo a resistere o a controllare.
Era più uomo, il suo profumo mi faceva quasi perdere la testa inebriandomi completamente, era più virile, più famelico.
Quel delicato bacio si era trasformato in pura passione, cercavamo di esplorare ogni singola parte del nostro essere per sentirci completi, per cercare di risanare quelle ferite che ci eravamo procurati noi stessi.
Mai avevo sentito tali emozioni,  il suo morso sulle labbra faceva male, ma era puro piacere allo stesso tempo, i suoi occhi color scarlatto bramavano solo me, ed io non potevo esserne più lieta.
Ma il mio corpo era stremato a causa della notte appena trascorsa, le mie gambe non reggono e mi stacco dalle sue labbra a malincuore, cadendo a cavalcioni tenendolo per i fianchi.
Respiro affannosamente guardando la neve a contatto con le mie gambe, Zero si china verso me.
“Stai bene?”
“Si,scusami.”
Sollevo la testa trovando il suo volto leggermente più in alto del mio, gli sorrido.
“Sto bene, sono solo stanca… Ci sarebbero tante, troppe cose che dovrei dirti.”
Mi solleva leggermente la testa, chiude gli occhi e gira il collo mettendomelo in bella mostra.
Sto per un minuto a fissarlo incredula, quando capisco quello che voleva realmente fare giro la testa dall’altra parte.
“No! Non se ne parla.”
“Se io adesso sono qui è grazie al tuo sangue, ed ora tu sei sfinita ed hai bisogno di energie per sentirti meglio. Sei un vampiro, perciò bevi. “
“Tu…Sei masochista o cosa? Stupido, non ne ho bisogno. “
Mi fulmina con lo sguardo e si taglia con l’unghia il collo, una goccia di sangue scorre quasi fino al petto.
Rimango affascinata ed estasiata nel vedere quel liquido vermiglio che conteneva ogni singola molecola del suo essere.
Subito chiudo gli occhi stringendo la mia gola, non sarei riuscita a resistere , lo so.
Zero pressa il punto in cui si era ferito nuovamente con l’unghia ed una seconda goccia scorre lungo il suo magnifico collo.
Vengo attratta dal quel nettare, come un’ape con un fiore, gli abbasso con le mani il colletto della camicia e incomincio, lentamente , a seguire con la lingua la traccia che aveva lasciato il suo sangue.
Zero geme leggermente, alza di più la testa e si siede sulla neve per agevolarmi.
Mi accomodo sopra le sue gambe e solo in quel momento capisco quanto entrambi ci siamo desiderati perdutamente, infine lo mordo.
Sento il sapore di Zero sul mio palato,il suo sangue  scende lungo la gola e si fonde con il mio, rendendomi completamente appagata ed estasiata.
La mia mente si è completamente placata, ogni dubbio, ogni mia incertezza svanisce.
In quel maledetto istante compresi, per la prima volta più che mai, che noi due ci appagavamo come non mai, combaciavamo come un puzzle.
Mi staccai dal suo collo appoggiando la testa sul suo petto.
“Ne ho bevuto troppo…”
“Non più di quanto io te ne deva. “
Lo sento sorridere, sollevo la testa e mi perdo dentro il suo sguardo.
“Come mi vedi, adesso? “
Sta un istante prima di rispondermi, ma quando stava per aprire bocca, succede qualcosa di inaspettato.
Vedo  nero intorno a me, porto immediatamente le mani sulla nuca , riapro gli occhi e mi ritrovo sola in una stanza.
Davanti a me c’è un uomo incappucciato, si intravedono solo i suoi occhi rosso fuoco e i suoi canini, mi fissa.
“Chi diavolo sei, tu?”
Scoppia a ridere e indica con la mano alla sua destra.
Dove mi trovavo? Aveva l’aria di essere una prigione.
Seguo immediatamente con lo sguardo la direzione indicatami, intravedo Zero inginocchiato, aveva le mani insanguinate.
Mi precipito subito da lui di corsa e cerco di afferrargli le spalle, ma era del tutto inutile, il mio corpo non esisteva.
“Zero! Rispondimi…Cosa succede?”
Mi metto davanti a lui gridandogli il più forte possibile.
“Guardami, Zero, rispondi. Cos’è successo? “
Ho paura, mi volto verso il vampiro poco distante da Zero, mi guarda ancora.
“Perché non mi vede? Che sta succedendo?”
La sua risposta è stata sconcertante, si mette a ridere  e la paura aumenta, volevo piangere, ma non ho più un corpo.
“Zero, ti supplico…”
Finalmente guarda verso me, mi fissa sconcertato.
“Yuu…ki.”
Il suo sguardo passa dietro le mie spalle, c’e’ una sedia ed una persona seduta.
Mi alzo e titubante raggiungo la spalla di questa persona…
“Che succede? “
Con mia meraviglia mentre tocco la spalla, il collo cade dal lato opposto.
C’era un morso, e sangue, tanto sangue.
Non volevo guardare, ma mi avvicinai al cadavere… Era il mio .
Urlai, urlai a squarcia gola piangendo, aprì gli occhi e vidi Zero che mi bloccava sulla neve.
“Yuuki, è tutto apposto. Ci sono io, è tutto apposto. “
  
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