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Autore: Hika Uchiha    06/07/2012    6 recensioni
[HikarixKei]
- Perchè ti eri arrabbiato? - Domandai, guardando il suo perfetto profilo. Non dava risposte, o forse cercava la giusta scusa da darmi.
- Hikari, non dire cavolate! E' uno stupido Yahiro, non ti merita. -
- E chi secondo te mi meriterebbe? - Lo stuzzicai, volevo una risposta alla mia persecuzione.
- Tadashi. - Rimasi di sasso. TADASHI? TADASHI? Cioè, Tadashi? Mentiva, lo si leggeva dai suoi occhi.
- Tadashi? No, dai, questa è bella! - Risi e lui sorrise.
- Non lo so per davvero, so solo che sei una ragazza anormale e che il piccolo, grande Yahiro non ti merita. - Aggiunse, prendendomi per mano, portandomi dentro.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hikari Hanazono, Kei Takishima, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yahiro Saiga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sarta arrivò a casa dopo circa tre ore, ed iniziò a prendere le taglie per il vestito. Cercavo di trattenere la risata, ma quando mi punzecchiava con quel nastro sui fianchi, scoppiavo a ridere come una malata. Dopo due ore di quella tortura, ringraziai la sarta e la congedai. Takishima, mi faceva d'accompagnatore per la seconda volta, ma non era stato il fratello ad invitarti, proprio lui. A volte non lo capivo: si arrabbiava se parlavo con qualcuno. Si ingelosiva se qualcuno provava a farmi la corte, forse le parole di Saiga erano sempre più vere. No, no, Takishima innamorato di me? Era impossibile, eravamo solo rivali, io la sua e lui il mio. Solo questo, credo.
Il giorno seguente arrivò immediatamente, ed indossai velocemente il vestito celeste che la sarta mi aveva preparato. Indossai quei tacchi che facevano più che male e scesi le scale.
Takishima era lì, mi guardò con aria sorpresa, anche perché non era solito per lui vedermi tutta truccata, ovviamente lievemente. 
 
- Che c'è? - Chiesi, guardandolo con aria preoccupata. Non gli piace, non gli piace, non gli piace, non gli piace. 
- Non mi piace. Quel vestito è troppo aderente, lo trovo beh...non alla tua portata! - Rispose deciso lui, scrutandomi. - Poi se ti piace, tienilo. - Aggiunse.
- A me piace, lo trovo abbastanza carino. Andiamo? - 
- Sì...e non parlare, anzi, non respirare manco! - Disse il moro, guidandomi fuori dalla casa. Partimmo e arrivammo dopo mezz'ora a casa Tasoka, era il compleanno del figlio di questo finanziere, e Takishima, per sfortuna, era stato invitato. 
C'era gente davvero elegante, chi parlava cinque lingue e chi invece, aveva un accento inglese perfetto. Tsk, già è tanto che so dire 'Hello'. Pensai, sorridendo. Kei mi lasciò lì per qualche secondo, lo sapevo di già, doveva salutare i presenti, ed io come al solito dovevo stare immobile ad aspettarlo.
 
- Scusa, è che qui mi conoscono in troppi. - Si scusò Kei, porgendomi un bicchiere di vino.
- No...non bevo. - Risposi.
- Allora, sono contento di berli tutti e due. - Disse sarcastico, portandomi via da lì.
Uscimmo fuori, e ricordai quel posto vagamente familiare. Era di nuovo la residenza Saiga, questa volta pero popolata da altra gente.

- Ma...questo balcone non è di Yahiro? - Chiesi, scrutando il posto.
- Sì, è la festa del cugino...- Spiegò.
- Cioè, lui è qui? -
- Yeh. Mi dispiace, l'ho saputo anch'io da poco. -
- Nulla. Ehy, Takishima, ricordi quando Saiga cercòdi baciarmi? - Domandai, e lui mi accennò un sì, facendosi rosso.
- Perchè ti eri arrabbiato? - Domandai, guardando il suo perfetto profilo. Non dava risposte, o forse cercava la giusta scusa da darmi.
- Hikari, non dire cavolate! E' uno stupido Yahiro, non ti merita. -
- E chi secondo te mi meriterebbe? - Lo stuzzicai, volevo una risposta alla mia persecuzione.
- Tadashi. - Rimasi di sasso. TADASHI? TADASHI? Cioè, Tadashi? Mentiva, lo si leggeva dai suoi occhi.
- Tadashi? No dai, questa è bella! - Risi, e lui sorrise.
- Non lo so per davvero, so solo che sei una ragazza anormale, e che il piccolo grande Yahiro, non ti merita. - Aggiunse, prendendomi per mano, e portandomi dentro.

- Continui con questa storia...ma non hai ancora risposto alla prima domanda: perché ti sei arrabbiato? - 
- Ancora con questa storia? Te l'ho detto Hikari, non mi sono arrabbiato! - Disse lui, stufo.
- Certo, certo, dimmi la verità, per favore. - Cercai di convincerlo, ma invano.
- Se non ti avrei fermata, lui ti avrebbe baciata! - Disse lui.
- Ah...- Risposi, sorridendogli arrossita.
- Hagoni è arrivato. - Annunciò una voce stridula, sgizzando il nostro udito.
 
                                      To be continued.
   
 
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