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Autore: OpheliaBlack    07/07/2012    3 recensioni
piccola One-shot sulla mia coppia preferita Rose e Scorpius. Tratto da una storia vera. La mia. Quando la persona che amavo mi ha delusa, io ho scritto una cosa del genere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ehi…

Si, ok, lo so. Esordire con un “ehi” non è certo il massimo come inizio. Ma è la prima cosa che mi è venuta in mente. Come tutta la lettera che segue. Sono, semplicemente, le prime cose che mi sono venute in mente. Alice dice che scrivere una lettera mi aiuterà. Una lettera dove esprimo tutto ciò che mi sono tenuta dentro.

Ci si aspetterebbe un minimo ragionamento. Ci si aspetterebbe una buona sintassi, un lessico forbito, degno di poter esprimere tutte le più segrete emozioni di una ragazza. Ci si aspetterebbero ore ed ore di lavoro, pagine su pagine di sproloqui. Ed io ero qui. Piena di aspettative. Non appena mi sono seduta, è diventato tutto buio. Le aspettative non c’erano più. E scrivo tutto quello che semplicemente, mi viene.

E mi vengono molte cose alla mente, credimi.

Mi vengono in mente i ricordi. Il ricordo del nostro primo giorno di scuola, nel quale ci siamo accuratamente evitati.

Il ricordo dello smistamento, quando per la gioia di tuo padre sei finito tra le serpi ed io, per quella del mio, tra i grifoni.

Il ricordo della nostra prima pozione sbagliata perché iniziammo a litigare. Per la cronaca, penso ancora oggi che il tuo secondo nome sia un’idiozia.

Poi non so perché, la mia mente vaga alla nostra prima uscita ad Hogsmade, quando Al ci obbligò a stare un’ intera giornata a stretto contato. Quel giorno ti sentì ridere. Avevi riso ad una mia battuta. E fu forse in quel momento che capì quanto tu fosti stupido. Nessuno ride alle mie battute. Ne sono cosciente.

E arriva. Il ricordo più  importante. Il giorno in cui la mia vita è cambiata. In bene o in male ancora non lo so.

Eravamo al quinto anno e c’era una festa. Tu mi hai baciato.

Io ti ho schiantato.

Per giorni non ci siamo rivolti parola. E puoi biasimarmi? Tu eri tu. Io ero io. Non ci credevo. A quelle come me non capitano cose così. Poi tu tornato. Sei tornato tu. Io non ti ho cercato, non ero nella posizione di farlo. Ero reticente. Tu eri caparbio. Avevo delle regole. Tu hai sovvertito le mie regole.

Io ho scavalcato il muro. Ma dall’altra parte, appena messo piede a terra, non c’era più nessuno.

Ho passato mesi a cercare di capire il perché. Mesi. Non una motivazione, non un accenno di scuse, non un arrivederci civile, nessun messaggio, nessuna lettera. Tu passavi per i corridoi ridendo, non appena incrociavi il mio sguardo smettevi. Sono persino arrivata a dare adito ai pettegolezzi, ma sembra che nemmeno quelli abbiano saputo fornirmi spiegazioni. E i pettegolezzi, se non le possono fornire le informazioni, le inventano. Avrei creduto anche all’invenzione.

Ho cercato di mettermi il cuore in pace sai? Mille mille volte. E ci sono anche riuscita per un periodo. Ero molto fiera di me stessa. Ma tu sei come l’influenza: arrivi, ammali, affievolisci e scompari.

Io ho provato amore, odio, indifferenza, rabbia, ira, gelosia, invidia, affetto, compassione, pietà, comprensione, felicità, tristezza, dolore, benessere, pienezza, nullità, buio, luce… Tutto. Io ho provato tutto. In questi ultimi due anni, ho provato tutto.

Ed ecco che arriviamo al motivo principale per il quale io stia scrivendo questa lettera. C’era solo una cosa, un sentimento che non avevo mai provato ma che ora si fa largo nelle mie ossa, in tutte le cellule del mio corpo che un tempo era tuo: la delusione.

Tu mi hai deluso. Si, come un bambino che non obbedisce agli ordini della madre. Come uno scolaretto che non consegna il compito.

Sei andato via. Forse era un fatto che tendevo a tralasciare, sai, con tutti gli altri sentimenti in ballo, ho perso di vista il concreto. E la realtà è che tu te ne sei andato.

Non sono più me stessa. Sono quello che mi hai fatto diventare: sono inadatta. Inadatta a tutto e tutti.

Mi arrivano voci di corridoio adesso sai? Tu sei cambiato. Lo dice anche Al.

Permettimi un consiglio. Torna ad essere ciò che sei, torna ad essere il ragazzo di cui mi sono innamorata. Torna ad essere quello che mi ha fatto versare fiumi di lacrime. Torna ad essere la persona che odio. Torno come ti pare e piace. Ma ti prego, non rimanere colui che mi ha deluso.

Ecco vedi, non riesco nemmeno a prenderti a parolacce, o a far finta di essere arrabbiata. Alla fine ti prego sempre. Io ti prego sempre…

  
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