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Autore: Loulou_24    08/07/2012    1 recensioni
Una semplice ragazza di milano di nome Amanda svolge una vita normale fino a quando un ragazzo non fionda nella sua vita. I due si consoceranno meglio attraverso il famoso social network facebook ma lei non sa di conoscere già molto bene quel ragazzo forse si può definie il suo idolo..
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ci capivo più niente.
Ma improvvisamente mi fu tutto chiaro.
 
Come ogni mattina mi svegliai al suono della sveglia sul mio comodino,la spensi con un gesto svogliato della mano e rimasi lì a fissare il soffitto bianco mentre i raggi del primo sole primaverile inondavano la mia stanza e riscaldavano il mio viso.
Sbattei il portone di casa nella fretta di arrivare presto a scuola, girandomi di corsa urtai qualcuno e nel giro di pochi secondi mi ritrovai a terra a pochi centimetri dal suo viso. O meglio da quei due occhi azzurri che mi scrutavano divertiti.
Quegli occhi che conoscevo perfettamente.
E che ancora una volta mi tolsero il fiato.
Solo ora mi resi conto del fatto che ero sdraiata in mezzo alla strada.
E su Alex Stonem.
-Se volevi abbracciarmi bastava dirlo.
Il suo tono era scherzoso,mi fece ridere.
-Mi piace la tua risata.
Stavolta il suo tono era serio
-E’ solo una risata..come tutte le altre.
Nonostante il suo complimento mi rendeva felice,cercai di distogliere l’attenzione dalla sua ultima affermazione,mi rendeva nervosa. In realtà solo il fatto di averlo vicino mi rendeva nervosa.
-Scusami,ero di fretta e..
Continuai,guardandolo.
-Non preoccuparti.
Per qualche attimo il suo sguardo rimase fisso su i miei occhi poi con calma scese lungo le mie labbra.
 Ebbi una sensazione strana,come di deja-vù, o come in un sogno.
Si un sogno! La sensazione di averlo sognato. Non riuscii a ricordare cosa rappresentava il sogno e cosa c’entrava lui.
Il battito del mio cuore cominciò ad aumentare velocemente e così forte che, forse,anche lui se ne accorse.
-Forse ora è meglio alzarci..
Il suo sguardo era ancora fisso su di me.
-Si,certo.
Ma rimasi lì,immobile sopra di lui. Non molto convinta di alzarmi.
-Sai,non posso muovermi se tu sei sopra di me.
-Oh..si,giusto..ovvio. Scusa.
Sputai quelle parole una dietro l’altra,alla rinfusa e mi alzai imbarazzata colpendomi le gambe  facendo finta di spazzare via la polvere,per evitare di guardarlo negli occhi,lo aiutai a  raccogliere  i libri che nella caduta erano usciti dal suo zaino. Lo vidi con la coda dell’occhio controllare l’ora,inaspettatamente mi prese per mano tirandomi.
-Vieni! E’ tardi dobbiamo sbrigarci.
Senza staccare gli occhi dalle nostre dita incrociate cominciai a camminare dietro di lui che camminava svelto per non arrivare in ritardo con l’emozione che saliva a contatto della la sua pelle contro la mia.
Arrivammo durante il suono della campanella,mentre varcavamo il portone Rebecca si piantò davanti ad Alex e lo salutò con un bacio su entrambe le guance stringendolo forte con le braccia,lui staccò la sua mano dalla mia e la posò sulla sua schiena,mi sentii vuota e sentii ricadermi addosso la tristezza che avevo provato la sera prima alla festa.  Stavolta rimasi lì a fissarla mentre lei lo stringeva. Finalmente si staccò e sembrò solo ora accorgersi di me.
Mi guardò con aria truce,ma fu solo per un breve istante  poi le sua labbra glitterate si aprirono in un largo sorriso scoprendo la sua dentatura perfetta.
-Ciao Amanda,tesoro! Come stai?
Baciò anche me sulla guancia.
-Bene.
Risposi freddamente senza ricambiare il suo sorriso. Da quando Rebecca Lewis conosceva il mio nome, e da quando ero “tesoro”.
La superai,senza guardare né lei né Alex dissi solo un timido “Ci vediamo in classe” rivolto solo a lui e cominciai a camminare in corridoio a passo di carica sbattendo la suola delle Superga.
Mentre camminavo,o meglio marciavo,  sentii il cellulare squillare, lo tirai fuori. Era Angelica C’erano 3  suoi messaggi e altre due chiamate dal suo numero. Mi ero completamente scordata di lei dalla sera della festa, improvvisamente mi ricordai di averla lasciata da sola lì,sarà arrabbiatissima,l’avrei dovuta riaccompagnare io a casa dopo la festa; mi affrettai a leggere i messaggi.
-Dove sei Amanda? Ti sto cercando da un’ora,devo tornare a casa!
Angi.
Perché mi sono arrivati solo ora i messaggi? Cominciai a leggere l’altro messaggio
-Non ti preoccupare ho incontrato  Lorenzo,del corso di scienze,mi riaccompagna lui. Grazie per essere sparita,se tutto va bene stasera con lui succederà qualcosa,me lo sento.
Un bacio Angi.
Lessi il messaggio tirando un sospiro di sollievo. Almeno non era arrabbiata,infine aprii l’ultimo messaggio.
-Hei,sei ancora viva? Chiamami,sono preoccupata.
p.s devo raccontarti delle cose su Lorenzo.
Angelica.
Ero arrivata davanti alla classe e il professore era già entrato, Angelica avrebbe dovuto aspettare ancora un po’. Il Silvestri stava facendo l’appello, cercai di non  farmi notare mentre mi andavo a sedere al mio posto ma prima che potessi raggiungere la sedia il professore mi chiamò.
-Signorina De spirito,crede forse di essere invisibile? Questa è l’ultima volta che arriva in ritardo alla mia lezione! La prossima volta resta fuori.
Mi rimproverò con un tono piatto,senza alzare gli occhi dalla lista di nomi sotto il suo naso.
Mi scusai.
Scrissi un veloce messaggio ad Angi. Almeno per farle sapere che non ero morta.
-Scusa,poi ti racconto. Ho della novità. Sono curiosa di sentire le tue.
Ami.
 
Arrivò la fine della lezione.
 In corridoio  sperai di non incontrare Rebecca,il mio tesoro,pensai acida,vidi dei capelli ramati,li osservai con attenzione  per assicurarmi che non fosse lei,non avrei sopportato altre smancerie da parte sua ma prima che potessi accertarmi che non fosse lei, il mio piede finì su qualcosa di scivoloso e inciampando lanciai i mie quaderni per aria. Mi chinai a raccoglierli per terra quando la mia attenzione fu catturata da un volantino dai colori accesi,lo raccolsi osservandolo. Si trattava del volantino del ballo primaverile.
Ma certo! Come avevo fatto a scordarlo,le ragazze della mia classe non fanno altro che ricordamelo,ne parlano da mesi. Presi i quaderni ancora a terra e cominciai a camminare continuando ad osservare il manifesto,le mie cose  finirono di nuovo a terra:compreso il volantino. Avevo urtato qualcuno.
-Credo che tu debba smetterla di colpirmi in questo modo,prima o poi mi farai male!
Alzai lo sguardo,Alex era inginocchiato a raccogliere i miei quaderni.
Di nuovo la sensazione di averlo sognato
-Scusa,di nuovo. Perché ultimamente non faccio altro che chiederti scusa?
Dissi  scusandomi con un sorriso.
Rise. La sua risata candida invase la mia mente. Il ragazzo mi porse i miei quaderni.
-Grazie.
Chiuse un occhio azzurro,facendomi l’occhiolino.
-Ci andrai? Al ballo intendo.
Indicò il manifesto in cima alla pila di quaderni.
-Sì pensavo di andarci, e tu? Ci andrai con Rebecca?
Quelle parole mi uscirono prima che potessi fermarle.
Il suo sguardo si fece confuso. Poi guardò in basso.
-No,credi che dovrei andarci con lei?
Rialzò lo sguardo su di me.
-Credo che voi due siate molto…Affiatati.
-Affiatati?
-Oh si,sai, i balli,gli sguardi complici,il vostro saluto questa mattina…
-Rebecca è una bella ragazza,tra noi però non c’è niente,siamo solo amici!
Sembrava molto riluttante a voler ammettere che c’era qualcosa tra loro ma una piccola speranza si insinuò dentro di me:magari mi ero immaginata tutto sguardi complici compresi.
Ma non potei fare a meno di sentirmi offesa per quel “bella ragazza”
Non risposi.
Alex era sul punto di dirmi qualcosa.
-Tu..Vorresti..
  
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