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Autore: Morgaine You    09/07/2012    0 recensioni
Cesare non aveva alcun rispetto e considerazione per le donne, finchè non incontrò Lucrezia.
Cesare, ignaro dei suoi natali, è convocato a Roma da papa Alessandro VI.
E' un devoto novizio, desidera dedicare anima e corpo alla Chiesa.
Ma, l'incontro inaspettato con la figlia del papa, Lucrezia, farà annegare la sua anima in un mare oscuro di tormenti.
Di tutte le serie tv sui Borgia, quella tedesca con Mark Ryder é quella che mi é piaciuta di piú, e questa mia storia vuole renderle onore.
Genere: Erotico, Introspettivo, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La notte di Cesare fu lunga, travagliata.

La pesante cena che aveva consumato non era stata ben digerita, e verso le tre aveva deciso di passeggiare per qualche tempo negli ampi e ambigui corridoi del palazzo papale.

Erano pieni d’ombre, quei corridoi.

Alessandro Farnese usava narrargli degli intrighi e degli scandali che quotidianamente caratterizzavano la corte romana.

Corruzione, simonia e lussuria sfrenata: non era certo questo che Cesare avrebbe immaginato di trovare in un luogo frequentato da coloro che avevano deciso, per scelta propria o per volontà familiare, di dedicare la propria vita, anima e corpo, a Dio.

Eppure, finchè non vide con i propri occhi, non si era reso completamente conto della veridicità delle parole del giovane Farnese, fratello, non di meno, di Giulia la Bella, amante dell’attuale papa.

Svoltando nei ricchi corridoi decorati con colone arzigogolate e tende di velluto scarlatto, sordide e lascive ombre apparivano in ogni angolo e anfratto agli occhi del ragazzo come fantasmi.

Ma chi erano dunque? Prostitute, certo raccolte nei più degradati bordelli per il piacere dei cardinali.

E poi soldati Colonna, ambasciatori d’Este e spie orsini;  tutti convocati da papa Alessandro VI  per assassinare, confiscare, tradire, pugnalare e quant’altro: perché di questo di trattava, e Cesare lo sapeva bene.

Non sarebbe mai diventato come loro, pensava tra sé mentre proseguiva nel suo girovagare senza meta alcuna.

 

Il male cresce in seno a chi dovrebbe contrastarlo e distruggerlo.

A Roma i soldati di Belzebù si mescolavano a questi cardinali corrotti come il vino si miscela all’acqua santa; e questi ambasciatori d’inferno  imbrigliano i loro fragili cuori con catene d’oro e potere.

Danzate, ombre ribelli! Le fiamme infernali vi attendono.

Questa è la mia maledizione! E che sia destinata a perseguitarvi nei secoli e nei secoli.

 

Ma c’era qualcosa di più nella mente di Cesare.

Non era certo capitato lì, in quel rozzo tugurio, per pura casualità.

Da tempo, ormai, sentiva che la sua vocazione non era più la stessa; o meglio, prendeva giorno per giorno le sembianze di un’ossessione terrena.

La poteva percepire, vedere, ovunque: nei  fiori, negli animali, nelle donne.

Nelle buie notti si svegliava spesso ansante in preda ad allucinazioni mostruose; e doveva sconfiggerle da solo. Sogni rivelatori, forse?

 

Era forse questo il vero motivo per cui il papa lo aveva chiamato così repentinamente a Roma?

Un secondo Messia, dunque, aveva riconosciuto in lui!

Oh, mai prima di allora si era sentito così onorato e fervente di pura fede e amore per quel dio che, a parer suo, lo stava elevando a una posizione ecclesiastica molto, molto importante.

 

Fiero e inorgoglito, ritornò nelle sue stanze.

 

Mai una notte cambiò, in modo così rapido e travolgente , un uomo come questa; Cesare, da umile novizio devoto, mutava, ma non certo come i serpenti che si liberano solamente dell’involucro esteriore.

Quasi dimenticandosi dei fatti accaduti il giorno prima, Cesare lasciava che un fantasma oscuro si insediasse dentro il suo petto, catturasse la sua anima.

Questo pensiero gli toglieva il sonno e l’appetito,  quasi lo soffocava.

Era forse la luna che, con i suoi oscuri messaggi che nelle leggende tramutava gli uomini in bestie assetate di sangue,  cambiava la natura benevola di Cesare? Nella sua incostanza, spesso egli ci si poteva identificare.

Al plenilunio in un modo, al novilunio in un altro.

 

Questo era il nuovo Cesare.

Il Cesare che ora apparteneva a Roma e dimorava presso i ricchi palazzi papali.

Egli, che per ossessione avrebbe ucciso e estirpato l’intera casta dei cardinali immorali, diventava, or ora,

molto simile a loro.

 

E, infine, il Cesare che bramava per una donna

   
 
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