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Autore: Robi88Winchester    09/07/2012    2 recensioni
Da quel giorno si era ripromessa di diventare uno Shinigami per poter proteggere le persone come non aveva potuto fare con quei bambini.
‘Ho fatto tanta strada e ho sudato molto per questo, ora ce la metterò tutta per dimostrare il mio valore’
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Rangiku Matsumoto, Renji Abarai, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Trentasette

Tsuki, tirando un sospiro di sollievo, le sorrise e si rese conto quanto le fosse mancata l’amica in quei giorni.
Le raccontò tutto quello che era successo da quando era partita. Di come Renji l’avesse aiutata e di come si fossero avvicinati in questo piccolo periodo. Le raccontò del loro primo bacio e della sera in cui era venuta a sapere del suo incidente.
« Ho capito, ho capito… Ma quando ti ha detto che ti ama? » la interruppe Rangiku.
« Beh dopo la mia crisi nervosa? »
« La tua COSA? » chiese lei, confusa.
« Ero leggermente stressata e poi Shuhei mi ha detto che Renji era innamorato di me e poi tu non ti svegliavi… E beh scusa se non ho dei nervi d’acciaio! » sbottò alla fine.
« Devo insegnare a Shuhei che cosa sia il tatto » ammise l’altra scuotendo la testa « Mi dispiace che tu abbia sofferto così tanto »
« Beh direi che sono stata ripagata, no? In fin dei conti senza Shuhei, non penso che Renji me lo avrebbe detto, che mi ama »
« Oh no cara, lo avrebbe fatto eccome. Sembri l’unica che non se ne fosse accorta »
« A si? E allora tu cosa mi dici? Con Shuhei? »
« Oh beh niente di che » disse l’altra arrossendo e iniziando a sventolarsi con una mano.
« Sul serio? » disse Tsuki, tirandole una gomitata.
« E va bene. Prima ci ho parlato! »
« E? »
« E ora siamo una coppia ufficiale » disse sorridendo felice come non mai.
Tsuki l’abbracciò e le disse quanto fosse felice per lei.
« Non vedevo l’ora di questo momento » ammise « Te lo meriti proprio. Però se posso permettermi cosa ti ha fatto decidere? »
Rangiku sorridendo per la domanda, si sistemò come se volesse svelare un segreto e poi disse « In missione ho capito che nella nostra vita non si può aspettare che i fatti ci dicano la via esatta. Se non ti butti tu, non deciderai mai »
« Sai? » ammise Tsuki « Forse hai proprio ragione »
Le due si ritrovarono a chiacchierare come non facevano da parecchio tempo.
Però Tsuki notò che l’amica aveva un aria stanca e dopo averglielo fatto notare, questa le chiese se gentilmente potesse accompagnarla alla Quarta Brigata, dove c’era Isane che l’aspettava.
« Certo, non c’è neanche da chiedere » rispose sorridendo Tsuki.
Allora si incamminarono verso la Brigata. Il sole ormai era sceso e il cielo era di un bel rosso. Nonostante anche Tsuki fosse stanca morta dalla giornata, decise di stare con Rangiku tutta la serata. Quando, però, fu ora di andare a dormire anche lei decise di dirigersi verso casa, e dopo aver salutato tutti uscì nella fredda notte di Novembre.

Arrivata a casa, entrò chiudendo la porta velocemente per non far entrare il freddo intenso nella piccola e calda sala.
Non appena si addentrò in cucina, Namir le si fiondò sui piedi. Tsuki la prese in braccio e notando la ciotola piena, ringraziò il cielo che ci fosse almeno Renji ad aiutarla.
« Ti stai facendo viziare un mondo da quello li, vero? » le disse mentre le baciava il musetto « Scusa se in questi giorni non sono stata a casa. Ma adesso mi faccio perdonare »
Prese dal frigorifero la bottiglia del latte e, seguita dagli occhi attenti della gattina, lo scaldo e poi lo mise nella sua ciotola. Namir bevve avidamente, mentre la ragazza si faceva un panino, oramai all’alba delle dieci di sera.
Dopo aver finito la sua grande e fornita cena si preparò subito per andare a letto. Andò in bagno per prepararsi e quando tornò in camera vi ci trovò Namir, amorevolmente sdraiata nel centro.
La ragazza, sorridendo, prese la gattina sotto la pancia e dopo essersi messa al calduccio nel letto, la ripose gentilmente nel centro. Ma questa, cambiata idea, si spostò a lato del letto vicino alla sua padrona, che iniziò ad accarezzarla fino ad addormentarsi.

La mattina dopo Tsuki fu svegliata da Namir che si aggirava pensierosa sul copriletto.
« Che c’è piccola? Giornata no? » le disse notando che erano solo le sette del mattino.
Si alzò anche se di malavoglia e dopo aver fatto colazione decise di non sprecare tempo e di andare a trovare Rangiku, prima di recarsi alla Brigata.
Era quasi a metà strada quando fu interrotta da due Shinigami della sua stessa divisione.
« Quinto seggio Omihyō » dissero i due inchinando il capo « Il Capitano Ukitake desidera vederla immediatamente. Ha detto che è urgente »
Tsuki, sentite queste parole, ringraziò i due subordinati e si diresse verso la Brigata numero Tredici.

Arrivata davanti alla porta dell’ufficio, non fece neanche in tempo a bussare che il Terzo seggio Kiyone le aprì immediatamente la porta.
« Tsuki » la chiamò il Capitano « Hai fatto in fretta » approvò stupito.
« Ero sulla strada e due Shinigami mi hanno avvisato che mi voleva vedere ufficialmente. C’è qualche problema? » chiese titubante.
« Si e questa volta un po’ più grande del solito » ammise il Capitano « Mi è appena giunto un rapporto dove si conferma che gli alleati dello Shinigami battuto dal Tenente Matsumoto, adesso stanno facendo casino nel lato est del Rukongai, vicino al muro che lo divide dalla Soul Society. E naturalmente visto che noi siamo i più vicini alla zona hanno incaricato la nostra Brigata di occuparsene. Quindi questo è il tuo compito » disse porgendole un blocco di fogli « Leggi il rapporto e poi parti subito, per favore »
« Capitano, ma è possibile che tutto accada nella zona del Rukongai vicino alla nostra divisione? » le fece notare lei « Comunque non si preoccupi. Conti su di me » disse la ragazza prima di sparire dalla porta per andare ne suo ufficio e organizzare la squadra per la missione.

L’ incarico sembrava semplice. Gli Shinigami erano in quattro e uno di loro sembrava essere il capo. Si trovano nell’ala Est del Rukongai e stavano ferendo la popolazione per attirare l’attenzione del Gotei 13. Questo aveva ordinato la loro cattura, o morti o vivi e in caso della prima aveva chiesto che i corpi fossero portati alla Dodicesima Brigata.
Tsuki, allora chiamò a rapporto sei Shinigami e insieme partirono per raggiungere la zona.

Quando arrivarono percepirono subito quattro Reiatsu molto distinte. Ordinò ai suoi uomini di dividersi in coppie e accerchiare ognuna delle tre reiatsu più deboli lasciando a lei quello che probabilmente era il capo.
Si diresse immediatamente dove il suo “sesto senso” le suggeriva e li trovò uno Shinigami che si aggirava per le vie.
Era alto e muscoloso e sicuramente doveva essere stato un ottimo elemento, ma a Tsuki non fece paura.
Questo la notò subito e si girò non appena la ragazza ebbe messo il piedi sul suolo.
« Che delusione » disse lui, con una voce bassa e gutturale « Ma chi mi hanno mandato? Una bambina? »
« Non ti preoccupare per me » ribatte Tsuki « Io me la cavo bene »
« Come ti chiami? » chiese lei.
« Te lo dirò quando starai per morire » rise lui, molto fiducioso della sua forza.
« Come vuoi » disse Tsuki prima di sguainare la spada e attaccare senza pensarci più di una volta.

  
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