3.
He sees she shiver with anticipation.
- I see you shiver with antici... pation! But maybe the rain isn't really to blame. So I'll remove the cause, but not the symptom.
- STOOOOP! Ok ragazzi, per
oggi abbiamo finito! Tim sei stato favoloso come sempre. –
disse Jim
avvicinandosi all’attore.
- Jim, quanto credi che
dureranno le riprese?
- Credo che ne avremo per
ancora quattro settimane, ma puoi star tranquillo che voleranno presto!
–
rispose Jim con un sorriso smagliante.
Tim non rispose,
limitandosi a passarsi una mano tra ricci folti e corvini, per poi
avviarsi
verso le camere da presa per afferrare una vestaglia. Faceva un freddo
cane in
quei giorni e andare in giro per un castello con addosso solo un
corsetto e un
paio di mutande non era per niente piacevole. Era scomodo e attirava
fin troppi
sguardi.
- Stanco Tim? – la voce
calda e delicata di Patricia lo accolse mentre si dirigeva verso di lei.
- Non sai quanto! –
rispose lui col sorriso più dolce del pianeta e
avvicinandosi a un tavolo per
prendersi un po’ d’acqua.
- Posso capir…
- Suvvia vecchio Tim, su
con il morale! – una voce squillante e un paio di braccia
intorno al collo,
fecero sobbalzare Curry.
- Nell, sei sempre la
solita. Guarda che hai combinato! – disse rivolgendosi alla
rossa che aveva
fatto irruzione e mostrandole la vestaglia bagnata d’acqua.
- Non ti sarai mica offeso
per un po’ d’acqua, Timmy! – rispose lei,
con un sorriso a tremila denti.
- Certo che no, piccola!
–
disse lui, stampandole un lieve bacio sulla guancia, lasciandole tracce
di
rossetto sul viso marcato di bianco.
- Vedo che ti sei
vendicato! – disse lei, strofinandosi la guancia per far
sparire le tracce,
mentre Tim le rispondeva con una linguaccia.
- Ehm, scusatemi. Vorrei
prendere un po’ d’acqua.- la voce di Susan
interruppe il piccolo teatrino in
corso.
- Oh, tieni! – disse Tim,
affrettandosi a riempirle il bicchiere per poi porgerglielo.
- Grazie mille! – disse
lei
con un filo di voce, per poi scappare via, anche se a Tim non
sfuggì un piccolo
dettaglio.
- Dovremo chiamare i
pompieri! – esclamò Patricia funerea.
- Eh? – chiese Tim
fingendo di non capire.
- Aveva le guance in
fiamme, Curry, non fingerti sorpreso. – continuò
Pat con un mezzo ghigno – Lo sai
già che la piccoletta non ti resisterà a lungo,
vero?
- Cosa te lo fa pensare?
–
chiese lui sarcastico.
- Istinto femminile!
- Io sono d’accordo con
Pat! Susan… ma dove vai?
- Vado a prepararmi per la
scena in laboratorio, pettegole! – disse Tim con un sorriso
smagliante
allontanandosi dalle due che lo guardarono allibite.
Forse era vero, forse no.
Sentiva che qualcosa non andava in Susan. Cercava di evitarlo con la
scusa
della bronchite che aveva preso a causa delle scene girate sotto la
pioggia. E
se Patricia avesse avuto ragione? Beh, in quel caso sarebbe stato un
vero
casino. Susan era sposata e in più vi era il fatto che anche
Barry si fosse
invaghito di lei. Si, anche Barry.
- Smettila Tim, cazzo! –
sussurrò a se stesso l’attore, mentre si avviava
ai camerini, quando fu fermato
da un singhiozzo.
- Chris ti prego
ascoltami!
Tim si arrestò giusto in
tempo per nascondersi dietro una colonna a pochi metri dal corridoio
dei
camerini, in cui vi era Susan che parlava al telefono e in preda alle
lacrime.
- Ma è il nostro lavoro,
lo sai! Fidati di… - disse, per poi bloccarsi e guardare il
telefono.
Riattaccò. Probabilmente suo marito le aveva sbattuto il
telefono in faccia.
Tim, indeciso sul da
farsi, la osservò per qualche istante, mentre lei scivolava
lungo la parete del
corridoio per poi piangere rannicchiata sul pavimento. Decise che
doveva andare
da lei e si avvicinò.
- Ssh Susan, va tutto
bene!
- Eh? Tim, c-che ci fai qui?
- Niente, ti ho solo vista
piangere e ho pensato avessi bisogno di aiuto – disse,
rannicchiandosi di
fianco a lei.
- Il mio matrimonio va a
puttane! – esclamò lei dopo qualche istante di
silenzio – Ed io sono troppo
lontana da casa per impedire che ciò accada. –
concluse, ritornando a piangere.
Tim, in silenzio, pensò
che probabilmente in quel momento le parole erano inutili, quindi
gentilmente
le passò due dita sulle guance asciugandole il viso. Lei
sorrise.
- Grazie Tim! – disse,
iniziando inspiegabilmente a tremare.
Lui non le rispose, le
diede un lieve bacio sulla fronte e l’attirò a
sé abbracciandola. Lei si
irrigidì, presa alla sprovvista, ma dopo qualche secondo Tim
sentì il suo corpo
che si rilassava tra le proprie braccia e lei ricambiò
l’abbraccio.
- Adesso andiamo, la mia
“creatura”
deve nascere! – disse Tim.
- Va bene! – disse lei,
il
viso asciutto e il sorriso disteso.
L’una lo specchio
dell’altro.