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Autore: DK in a Madow    11/07/2012    2 recensioni
Ho gironzolato su Efp e mi sono tristemente accorta che ci sono pochissime fic al riguardo.
Il protagonista che ho scelto è lui, ovviamente: Timothy James Curry.
E questa storia è il mio modo di festeggiare il suo compleanno che sarà proprio domani, 19 Aprile.
Spero di trovare anime buone che come me amano questo meraviglioso musical!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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3.

 

He sees she shiver with anticipation.

 

 

 

- I see you shiver with antici... pation! But maybe the rain isn't really to blame. So I'll remove the cause, but not the symptom.

- STOOOOP! Ok ragazzi, per oggi abbiamo finito! Tim sei stato favoloso come sempre. – disse Jim avvicinandosi all’attore.

- Jim, quanto credi che dureranno le riprese?

- Credo che ne avremo per ancora quattro settimane, ma puoi star tranquillo che voleranno presto! – rispose Jim con un sorriso smagliante.

Tim non rispose, limitandosi a passarsi una mano tra ricci folti e corvini, per poi avviarsi verso le camere da presa per afferrare una vestaglia. Faceva un freddo cane in quei giorni e andare in giro per un castello con addosso solo un corsetto e un paio di mutande non era per niente piacevole. Era scomodo e attirava fin troppi sguardi.

- Stanco Tim? – la voce calda e delicata di Patricia lo accolse mentre si dirigeva verso di lei.

- Non sai quanto! – rispose lui col sorriso più dolce del pianeta e avvicinandosi a un tavolo per prendersi un po’ d’acqua.

- Posso capir…

- Suvvia vecchio Tim, su con il morale! – una voce squillante e un paio di braccia intorno al collo, fecero sobbalzare Curry.

- Nell, sei sempre la solita. Guarda che hai combinato! – disse rivolgendosi alla rossa che aveva fatto irruzione e mostrandole la vestaglia bagnata d’acqua.

- Non ti sarai mica offeso per un po’ d’acqua, Timmy! – rispose lei, con un sorriso a tremila denti.

- Certo che no, piccola! – disse lui, stampandole un lieve bacio sulla guancia, lasciandole tracce di rossetto sul viso marcato di bianco.

- Vedo che ti sei vendicato! – disse lei, strofinandosi la guancia per far sparire le tracce, mentre Tim le rispondeva con una linguaccia.

- Ehm, scusatemi. Vorrei prendere un po’ d’acqua.- la voce di Susan interruppe il piccolo teatrino in corso.

- Oh, tieni! – disse Tim, affrettandosi a riempirle il bicchiere per poi porgerglielo.

- Grazie mille! – disse lei con un filo di voce, per poi scappare via, anche se a Tim non sfuggì un piccolo dettaglio.

- Dovremo chiamare i pompieri! – esclamò Patricia funerea.

- Eh? – chiese Tim fingendo di non capire.

- Aveva le guance in fiamme, Curry, non fingerti sorpreso. – continuò Pat con un mezzo ghigno – Lo sai già che la piccoletta non ti resisterà a lungo, vero?

- Cosa te lo fa pensare? – chiese lui sarcastico.

- Istinto femminile!

- Io sono d’accordo con Pat! Susan… ma dove vai?

- Vado a prepararmi per la scena in laboratorio, pettegole! – disse Tim con un sorriso smagliante allontanandosi dalle due che lo guardarono allibite.

Forse era vero, forse no. Sentiva che qualcosa non andava in Susan. Cercava di evitarlo con la scusa della bronchite che aveva preso a causa delle scene girate sotto la pioggia. E se Patricia avesse avuto ragione? Beh, in quel caso sarebbe stato un vero casino. Susan era sposata e in più vi era il fatto che anche Barry si fosse invaghito di lei. Si, anche Barry.

- Smettila Tim, cazzo! – sussurrò a se stesso l’attore, mentre si avviava ai camerini, quando fu fermato da un singhiozzo.

- Chris ti prego ascoltami!

Tim si arrestò giusto in tempo per nascondersi dietro una colonna a pochi metri dal corridoio dei camerini, in cui vi era Susan che parlava al telefono e in preda alle lacrime.

- Ma è il nostro lavoro, lo sai! Fidati di… - disse, per poi bloccarsi e guardare il telefono. Riattaccò. Probabilmente suo marito le aveva sbattuto il telefono in faccia.

Tim, indeciso sul da farsi, la osservò per qualche istante, mentre lei scivolava lungo la parete del corridoio per poi piangere rannicchiata sul pavimento. Decise che doveva andare da lei e si avvicinò.

- Ssh Susan, va tutto bene!

- Eh? Tim, c-che ci fai qui?

- Niente, ti ho solo vista piangere e ho pensato avessi bisogno di aiuto – disse, rannicchiandosi di fianco a lei.

- Il mio matrimonio va a puttane! – esclamò lei dopo qualche istante di silenzio – Ed io sono troppo lontana da casa per impedire che ciò accada. – concluse, ritornando a piangere.

Tim, in silenzio, pensò che probabilmente in quel momento le parole erano inutili, quindi gentilmente le passò due dita sulle guance asciugandole il viso. Lei sorrise.

- Grazie Tim! – disse, iniziando inspiegabilmente a tremare.

Lui non le rispose, le diede un lieve bacio sulla fronte e l’attirò a sé abbracciandola. Lei si irrigidì, presa alla sprovvista, ma dopo qualche secondo Tim sentì il suo corpo che si rilassava tra le proprie braccia e lei ricambiò l’abbraccio.

- Adesso andiamo, la mia “creatura” deve nascere! – disse Tim.

- Va bene! – disse lei, il viso asciutto e il sorriso disteso.

L’una lo specchio dell’altro.

   
 
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