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Autore: Deb    12/07/2012    3 recensioni
- Akito aveva finalmente trovato un parcheggio ed in quel momento stava estraendo il passeggino dal portabagagli.
- Se ne stava disteso in posizione fetale nel cofano di una macchina, con il nastro adesivo sulle labbra e con i piedi ed i polsi legati da una corda.
- Lei era lì, sul ciglio della strada e quanto più il tempo passava quanto più sbuffava.
Eccomi di nuovo qui con una raccolta di flashfic!
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Vampiro


Lei lo aveva sempre immaginato. Sognatrice com'era doveva saperlo che il suo ragazzo, così taciturno e misterioso, fosse in realtà una di quelle creature che in quel momento andavano tanto in voga.
Non che a lei non piacessero i vampiri; lei li amava, ma non perché andassero di moda. Più semplicemente perché era sempre stata affascinata da quei cosi con i denti aguzzi pronti a bere il sangue, la linfa vitale di ogni persona, solo per poter sopravvivere.
Ecco, le piaceva il mistero che si celava dietro di loro, anche lei aveva sempre creduto che i vampiri bruciassero al sole.
Aveva sempre letto di loro, di quanto erano spietati e violenti. Se per loro fosse stato davvero possibile andare in giro di giorno e prendere il sole, tutti gli umani non sarebbero più liberi di camminare per strada. No! Sarebbero sicuramente schiavi di quei vampiri tanto misteriosi e spiegati.
Eppure lei amava il suo succhiasangue. Parlando chiaro, le piaceva tantissimo quando faceva quella cosa sul suo collo.
Arrossì al solo pensiero e guardò con la coda dell'occhio il suo ragazzo non-morto. Di certo una persona normale non avrebbe mai potuto fare quella cosa lì, che le era piaciuta da morire ma che, allo stesso tempo, aveva lasciato il segno.
Si toccò quel punto. Non faceva male. Forse perché il vampiro che l'aveva morsa era innamorato di lei, o forse perché lei stessa nutriva quel sentimento per lui.
“Il mio ragazzo è un vampiro...” Disse ad alta voce, guardandolo con sguardo perso. Chissà, magari nemmeno lo amava. Forse l'aveva soltanto soggiogata. Si diceva che quelle creature potessero farlo, giusto?
Akito roteò gli occhi e cambiò posizione, portando una gamba sopra il divano e l'altra ancora a penzoloni.
“Sana, lo sai, vero, che quello che stai dicendo è una cavolata bella e buona?” Le chiese cercando di essere il più delicato possibile. Probabilmente lei ci credeva davvero. Tutto era possibile per quella Kurata, anche credere veramente ad un essere che era soltanto frutto dell'immaginazione, della paura e – allo stesso tempo – dell'amore degli umani verso il mistero e ciò che non si conosce.
“Fandonie! Tu, succhiasangue,” Sottolineò bene l'ultima parola detta. “non mi freghi più!”
Il ragazzo, ormai esasperato da tutte le volte che Sana aveva dato di testa, sbuffò sonoramente. “E dimmi, quando mai hai capito che fossi un vampiro?”
“Da questo!” Esclamò lei, quasi urlando. Indicò il punto del collo dove in precedenza Akito aveva riposto le sue attenzione. Vergognandosi della stupidità della sua donna, quest'ultimo portò una mano alla testa nascondendosi da quella vista.
“E' un semplice succhiotto, Sana!” Urlò tornandola a guardare ed alzandosi in piedi di scatto.
L'attrice arretrò di un passo. “Un succhiotto? E che sarebbe?"
Per poco Akito non cadde a terra. Fortuna che dietro di sé vi era ancora il divano, che attenuò la mezza caduta in modo tale da preservare il suo coccige.
“Dio. Quanto sei ingenua.” Sussurrò ricoprendosi il viso con una mano, questa volta perché era lui che si stava vergognando di se stesso, imbarazzandosi a pensare di aver fatto qualcosa di cui Sana nemmeno conosceva il termine, come se fosse stata una bambina e non una ragazza di quindici anni. Ma dove aveva vissuto? Sulla luna?!
“Quindi non sei un misterioso vampiro?” Chiese dopo un po' sembrando perfino triste per la scoperta.
“Non esistono. E' diverso.” Le rispose allungando un braccio verso di lei. Quando Sana gli strinse la mano, Akito la strattonò verso il divano e senza darle il tempo di ribattere, le mordicchiò il collo.
“Se permette, giovane umana, vorrei assaporare il vostro dolce sangue.” Affermò con voce roca, solleticandole la pelle con il respiro.
Sana era Sana, lui non poteva fare altro che stare al gioco. Alla fine era divertente fare la parte del vampiro visto che in quel modo avrebbe potuto morderla in ogni dove.
Akito sogghignò. “Ti sei cacciata in un mare di guai”.

Angolo Autrice

Buonasera! Eccomi tornata con la penultima flash di questa raccolta!
Spero vi sia piaciuta! :D
Visto che vanno tanto di moda i vampiri non potevo non scrivere una flash su questo argomento! u.ù
Grazie a tutte le persone che seguono questa raccolta! Tanti baci! :D
Deb.
   
 
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