Fanfic su attori > Cast Buffy
Segui la storia  |       
Autore: kasumi    13/07/2012    1 recensioni
Dopo aver letto alcune fiction che hanno per protagonista James Marsters, ho deciso di fare una versione a modo mio. Ho pensato che sarebbe stato divertente ed emozionante immaginare di parlare a quattrocchi con uno dei miei attori preferiti!
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Capitolo 4

 
 
«E’ lei la persona che l’ha aggredita?»
Un quarto agente si fa avanti con una ragazza che si tiene un sacchetto con del ghiaccio sopra la testa. James è allibito e guarda alternativamente me, gli agenti e la ragazza in tailleur con il cartellino di riconoscimento del giornale sulla giacca.
Mi metto a fissare un punto imprecisato del pavimento, sperando non si noti che la mia temperatura corporea è salita a 40°C.
Non era questo il modo in cui avevo pensato di spiazzarlo e di dimostrargli che non sono una brava ragazza. Non era nemmeno una scena alla Basic Instict tipo Sharon Stone che accavalla le gambe senza slip, perché sono in pantaloni e non ho nemmeno un quarto del suo fascino e della sua faccia tosta. Ma decisamente, non era questo il modo.
Per essere sincera, avevo pensato una cosa tipo saltargli addosso come un ghepardo in calore e poi vedere cosa succedeva, senza tanti giri di parole. Ma ora la frittata è fatta e sto pregando mentalmente in tutte le lingue che conosco affinché James mi regga il gioco.
«Non lo so… Era alle mie spalle e non l’ho vista bene…» Biascica la ragazza.
«Uh, è andata via qualche minuto fa.» Dico.
L’agente si rivolge a James.
«E’ la verità? Può confermarlo?»
«Ehm… sì, certo. E’ uscita poco prima. Lei è una ragazza che ho conosciuto in albergo facendo colazione e che mi ha accompagnato all’intervista. Ma che cosa è successo, agente?»
James ti ringrazio, James ti ringrazio. E’ sembrato abbastanza convincente. Del resto è un attore!
Anzi, mi rendo conto che stiamo improvvisando entrambi come due attori professionisti.
«Sembra che una ragazza abbia colpito la signorina qui presente e si sia sostituita a lei, per poterle fare l’intervista. Credo che sia una sua fan molto pericolosa.» Spiega uno degli uomini in divisa.
«Oh, ma chi l’avrebbe mai detto che quella ragazza così adorabile fosse in realtà una maniaca psicopatica?» Dico io con fare innocente e sorpreso, mentre James mi lancia un’occhiataccia.
«Ragazzi, forse è ancora nell’edificio. Controllate tutte le uscite!» L’agente parla alla ricetrasmittente e poi si avvicina a noi. «Vi scortiamo fuori.»
James si avvicina alla giornalista e le stringe la mano.
«Mi dispiace per quello che le è successo. Chiami il mio agente appena si sente meglio, così fissiamo un altro appuntamento.»
 
Mi appiccico come una piovra al braccio di James, mentre gli uomini della sicurezza ci accompagnano all’uscita. Fra poco dovrò salutarlo e tornare alla vita di prima, perciò approfitto del momento. Entrambi guardiamo davanti a noi per tutto il tragitto e teniamo un silenzio teso, la testa che frulla di pensieri.
Appena siamo in strada e ci allontaniamo di un centinaio di metri, lui svolta in un vicolo tranquillo. Controlla che nessuno ci abbia seguiti o possa ascoltarci e si libera il braccio, per poi guardarmi con fare da rimprovero.
Porto le mani dietro alla schiena e prendo a fissare con interesse il balcone di un palazzo, cercando di formulare le frasi e le scuse che mi sono preparata durante il percorso.
«Sono un’idiota.» Inizio a dire, senza riuscire a guardarlo negli occhi. «Volevo incontrarti, parlarti di persona, scoprire come sei in realtà, scoprire cosa si nasconde dietro la maschera del tuo personaggio… Lo volevo talmente tanto da scegliere il modo sbagliato per arrivarci. Ti prego di scusarmi.»
James ascolta attentamente, poggia una mano sul fianco e affonda l’altra nei capelli, tirandoseli all’indietro. Poi emette un sospiro profondo.
«Non devi scusarti con me, ma con quella ragazza.»
«Manderò una lettera di scuse al giornale, te lo prometto! Ti prego non odiarmi, ti prego non odiarmi...»
Faccio gli occhioni dolci come quelli del gatto con gli stivali nell’omonimo film della Dreamworks e lui accenna un sorriso, non prima di aver sospirato di nuovo.
«Ho intenzione di andare a visitare una mostra d’arte questo pomeriggio. Ti va di accompagnarmi?»
Fermi tutti. Mi sarei aspettata una predica, insulti, uno sguardo deluso, e invece mi guarda allegro e mi chiede di… uscire con lui?
«Con piacere.» Dico con un filo di voce.
Figuriamoci, lo seguirei persino se mi portasse ad una mostra di francobolli della Repubblica delle Banane.
«Bene.» Risponde lui.
«Uh, ma non hai paura?» Chiedo confusa.
«Di cosa?»
«Di tutta la faccenda della fan psicopatica?»
Sorride divertito.
«So difendermi se è necessario.»
Ok, credo che gli occhioni dolci abbiano fatto davvero effetto.
 
Il luogo dove si tiene la mostra è a qualche isolato da noi e scegliamo di procedere a piedi. Mi spiega che è un evento collegato ad una mostra più ampia che si svolge al MOCA, il Museo delle Arti Contemporanee di Los Angeles.
Lo seguo per le vie della città e mi guardo in giro estasiata. Ero così presa dall’idea di poterlo incontrare che fino ad ora non avevo fatto caso a dove mi trovavo. Ragazzi, voglio dire, siamo a Los Angeles! E’ la prima volta che metto piede negli Stati Uniti ed è tutto come in tv: i grattacieli con le finestre a specchio, le architetture moderne, i negozi enormi con l’assortimento più vasto di ogni cosa si possa immaginare (se da noi le m&ms hanno si e no un espositore vicino alle casse, qui ce ne è un negozio intero), le strade larghe, le orribili ed enormi macchine americane…
Lui nota il mio “guarda-che-meraviglia” e inizia a parlare, sentendosi immediatamente guida turistica.
«Lo sapevi che Los Angeles è diventata città nel 1850 ed originalmente si chiamava…» Mi giro a guardarlo con la fronte aggrottata.
«Ok, è abbastanza lungo ed impronunciabile §. Ma tu probabilmente sai già tutte queste cose, non è vero?» Sorride imbarazzato.
La verità è che ho comprato una guida della città e ho letto le prime tre pagine, ma poi mi sono messa a pensare che era la città in cui avrei finalmente incontrato il mio attore preferito e –presa dall’euforia- ho preso il libretto a morsi, distruggendolo. Quindi no, James, non so un tubo della città! E dì pure tutto quello che vuoi, perché adoro sentire la tua voce!
 
Appena raggiungiamo il posto, ci mettiamo in coda alla biglietteria. La mia mente torna al presente e al motivo per cui siamo lì.
«Non sapevo che fossi un appassionato di arte. Anche io lo sono.» Dico sincera e mi rendo conto che non ho bisogno di inventare chissà cosa per fargli una bella impressione.
«Non lo sono veramente.» dice «Però mi piace visitare i musei e mi piace dipingere.»§
Lo guardo come se fosse un alieno.
«Sul serio? Dipingi? Non l’avrei mai detto. Hai anche altri talenti nascosti?»
Cose tipo piegare le orecchie senza toccarle, aprire i lucchetti con la lingua, rompere mattoni con la testa, ingoiare lame intere di spade? Ok, forse guardo trasmissioni veramente strane in tv.
«Scrivo, dipingo, canto, suono la chitarra… Ah, e mi piace farmi un’opinione su tutto.§»
«La chitarra… L’ho sempre trovata una cosa romantica.»
«Suono la chitarra da quando avevo otto anni. Mi rilassa. Quando mi arrabbio tiro fuori la chitarra e suono, per evitare di lanciare cose per l’appartamento!» Ride.
Mi giro e vedo qualcuno che ci guarda. Non so se abbiamo attirato la sua attenzione per le risate o per la presenza di James. Mi chiedo per un istante come debba essere diventare famosi, essere riconosciuto in giro, fermato per un autografo. Lui sembra davvero non farci caso. O forse non ci vuole pensare, per preservare la sua sanità mentale!
Trattengo una risata, ripensando al discorso sulle pazzie dei fan. Se solo sapesse cosa ho fantasticato con le altre, prima di partire! Ricordo chiaramente la ragazza che al posto mio si sarebbe fatta fare una giacca con le braccia finte cucite all’interno, tipo quelle degli scippatori, per poter ravanare di nascosto mentre fingeva di abbracciarlo pudicamente in pubblico!
(NdA: una brava autrice del fandom di BTVS, comunque! Chissà se leggerà mai questo omaggio! *.*)
La coda viene smaltita velocemente e ci avviamo con i biglietti in mano verso la mostra.
«Cosa ti piace dipingere? A me piace molto disegnare i ritratti. Sai, per cercare di catturare l’essenza di una persona nel suo sguardo.»
«Dipingo nature morte. Piante, per lo più. Quando osservo la natura mi rendo conto di quanto è bello il mondo. Mi chiedo, per esempio… Come dipingo questo? Di quanti colori ho bisogno? E inizio a realizzare quanti colori ci sono attorno a me tutto il tempo ed il mondo diventa improvvisamente più intenso e meraviglioso. Mi piace osservare il modo in cui la luce gioca con le cose, come crea riflessi sull’acqua… §»
La stessa luce che si è accesa nei suoi occhi! Sembra che metta davvero l’anima in tutto quello che fa.
«Hai mai fatto una mostra con i tuoi dipinti?»
«Oh, no! Non mi reputo così bravo! E’ una cosa che faccio per me stesso, e non vale così tanto da mostrarla ad altre persone.»
Ci dividiamo per qualche minuto per osservare le opere. Poi lo raggiungo.
«E qual è il tuo artista preferito?»
«Monet.» Dice e si gira a guardarmi. L’espressione assorta e dubbiosa che aveva di fronte al quadro è sostituita velocemente da un sorriso. «Lui dipinge l’aria. Penso che sia la più grande scoperta della pittura. Ma, per dirti la verità, è da un po’ di tempo che non mi dedico più alla pittura. Ora voglio dedicarmi alla musica.»
Annuisco e indico l’opera di fronte a lui.
«E’ bello che ci sia gente che ami ancora il figurativo.»
«Già. Ora si usa molto l’astratto.»
«E ci sono certe porcate in giro…»
Ridacchia. «Mi chiedo veramente come facciano a venderle per cifre paurose…»
«Oh, per la maggior parte è speculazione finanziaria.»
Mi guarda incuriosito.
«Sai,» Spiego, tirando fuori la mia anima da contabile «le opere d’arte sono un tipo di bene a cui non si può dare un valore oggettivo. Capita così che alcune ditte le comprino per gonfiare alcune parti del bilancio e pagare meno tasse.»
Mi guarda colpito.
«Non ci avevo mai pensato. Ma, in effetti, l’economia non è il mio campo.»
Starà fingendo -e in realtà pensando che non gliene frega un cavolo- oppure è veramente stupito da questa rivelazione? Per un attimo penso che lui faccia parte di quella percentuale della popolazione che non crede che l’uomo sia la creatura più ipocrita di questa terra, che sia quel tipo di persona che vede il bene in ogni cosa. Così, comprare un quadro solo per speculare gli deve sembrare assurdo.
In ogni caso proseguiamo.
«Beh, prendi questa per esempio.» Dico, indicando una scultura dalla forma strana. «A me sembra una caffettiera!»
«Oh no! C’è scritto che è un’aquila!»
Dubito che abbia presente le caffettiere italiane. Gli americani si bevono certe sbrodaglie bollite in caraffoni, al posto del caffè…
«Ma per forza, hai letto il nome dell’opera. L’avresti detto, altrimenti?»
«Uhm… Probabilmente no!»
«E questo cosa ti sembra, allora?» Lo sfido, indicandone un’altra dalla forma allungata.
«Mi sembra un… Uh, non lo posso dire!» Si mette a ridere.
«Vedi?» Dico trionfante.
 
 
TBC
 
 
Fonti
 
§ “El Pueblo de la Iglesia de Nuestra Señora la Reina de Los Angeles de Porciúncola de Asìs” che significa "la Pieve della Chiesa della Nostra Signora, Regina degli Angeli della Porziuncola di Assisi". Ve l’ho detto che il nome originale di Los Angeles era impronunciabile! XDD
 
§ Queste cose sono vere. Quando stava a New York, dice che visitava spesso i musei. Ed è vero che dipinge! *_* Leggete sotto…
 
 
(4-00 AOL Chat) I sing and play guitar and I havesince I was eight.
 
Have you got a hidden talent that you've never told anyone about..... plate twirling or something like that?
(2001 Wizcon) Besides sex?..........Me? I'm a perpetual embarrassment.  I'm always making an idiot out of myself. Hidden talent? I write, paint, sing, play guitar, I don't know..have an opinion about everything.  Over opinionation, that's my biggest talent.
 
§ Sullo scrivere. Ora non ricordo in che intervista l’ho letto.. ma ha adattato opere teatrali, ha scritto una sceneggiatura per un episodio di un telefilm di fantascienza (che nessuno ha considerato…^^) e ha anche scritto un’episodio del fumetto di Spike e Dru.
 
About his painting
 
(10-04 Halloween UK Event) Yes, I do still life, which is the easy one! But exterior still life, and not anything I'd arrange. I painted plants but more specifically I liked to paint the shadows cast by plants. That's what I was into, which sounds weird.
Did painting accomplish the same thing as playing the guitar does for you or did it serve a different function as a creative outlet?
Totally different. The main thing that painting gave me was an appreciation of how beautiful the world is. Because I had gotten to a point where I started asking myself at all times, "well, how would I paint this? How many colors would I need? And it started dawning on me how many different colors were all around me at all times and things got more intense. I just started noticing how beautiful the world was. And that just took staring at one thing - the first one was a sunflower against the brick chimney thing and I did that all summer, you know, for two hours because the shadow was only there for two hours coz it was a late afternoon kind of deal. Guitar and music are really a distinct, a "tune me up" and makes me feel more mature basically. (laughs)
 
Who is your favorite artist?
(9-03 DragonCon) My favorite artist is Monet. He painted the air, in between the subject and the object. And, uh, I think that that’s the most ingenious discovery in painting to paint the air. But to tell you the truth, I have not had time to pursue painting, I really wanna pursue music right now.
 
(8-01 GenCon) I do some painting. I don't think I'm very good! I like to paint because it forces a person to sit down and notice the world. How light plays on things. You end up noticing the beautiful things in life. You end up noticing the reflection of light on water more. The quality of light of the day. Whether it's a sharp, harsh, crisp light or whether it's diffuse light. And all of that. That's the reason I paint. I don't really show my paintings, 'cause I'm not really, really all that good. I'll sing a song for y'all. But paintings-Ahhh....We'll wait on that. I do that more for myself than think it's worth anyone's time to look at it.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Buffy / Vai alla pagina dell'autore: kasumi