Salve a tutti! Premetto che fin ora
questo è stato e
il capitolo che ho scritto con più difficoltà,
spero che sia comunque bello!
La fine si avvicina, questo
è il terz’ ultimo
capitolo :):
Buona lettura!
Capitolo 6. Il passato ritorna.
Per i due piccioncini il risveglio
del secondo giorno
non è piacevole come quello precedente: gli ultimi eventi
della serata passata
li hanno tenuti svegli tutta la notte, cosi si alzano solo alle 11:00
dopo
pochissime ore di riposo.
Oramai è troppo tardi
per la colazione in hotel,
servita al massimo fino alle 10:15.
G: “Ci
toccherà uscire per fare colazione”.
C: “Nah io sono stanco
morto non ho dormito per
niente!”
G: “Anche io ma ho fame,
hai un idea migliore?”
C: “Certo”,
dice maliziosamente l’ uomo; poi afferra
il telefono componendo un numero e dicendo: “Servizio in
camera? Vorrei due
cappuccini e due croissant… Faccia tre, stanza
310” aggiunge sorridendo dopo
che l’ affamata collega lo guarda storto.
Si rinfilano nel letto (e nel
divano!) per altri dieci
minuti, poi Gill si alza e aprire la porta al cameriere. Questi nota
che l’
uomo non è nel letto con la “consorte”,
così ironizza: “Mi sembra un dejà vu di
me e mia moglie”.
G: “Cos..? Ah, no non
stiamo insieme!”
C: “Si, siamo amici ma le
persone che ci hanno offerto
la vacanza hanno prenotato una sola stanza e la signora della reception
ha
detto che non c’ erano altre stanze disponibili
quindi…”
Cameriere: “Tsk, che
assurdità è mai questa? Qualcuno
avrà voluto farvi uno scherzo!”
I due i scambiano uno sguardo
sorpreso e capiscono che
l’ altro non ne era a conoscenza; prima che possano chiedere
ulteriori
informazioni il cameriere ha già augurato buon appetito e
varcato la soglia.
G: “Ho sentito bene? Ha
detto che questo è uno scherzo
e c’ erano altre stanze disponibili?”
C: “A quanto
pare…”
G: “Adesso
quell’ oca della reception mi sente!”
C: “No tanto
negherà tutto o dirà che si è trattato
di
un errore…Godiamoci la vacanza, poi prima del rientro ci
scambierò io due
chiacchiere”.
G: “Mmh…Hai
ragione…D’ accordo allora, buon
appetito!”
C: “Anche a te
tesoro”
Infondo nessuno dei due ce
l’ aveva con l’ impiegata
dell’ Hotel e i soggetti ignoti dello scherzo…In
realtà gli avevano fatto un
favore!
Terminata la colazione i due si
fanno una doccia (mi
sembra inutile dire separatamente) e poi si siedono nel salottino della
stanza
per decidere cosa fare.
G: “Io sono molto stanca
Cal, ma se vuoi girare non
c’è problema: abbiamo solo altri due giorni per
visitare la città”
C: “Sì ma
è una vacanza, dovremmo rilassarci! Anche io
sono stanco morto e non ho nessuna voglia di uscire, che ne dici se
restiamo in
camera?”
G: “Per me sarebbe
perfetto, così recupero un po’ di
energie. Cosa vuoi fare per ammazzare il tempo?”
L’ uomo guarda fuori
dalla finestra, poi sorridendo
maliziosamente: “C’è molto sole
fuori...”
G:
“Quindi…?”
C: “Quindi ci si
può abbronzare anche in primavera e
sul nostro balcone ci sono due lettini”
G: “Mmh un po’
di sole mi farebbe bene…Ma non abbiamo
portato i costumi!”
C: “Io si, Emily me ne ha
infilato uno nella valigia
insieme alla crema protettiva…”
G: “Accidenti
perché non mi è venuto in
mente…Aspetta…No non può averlo
fatto…” si dirige verso la valigia e inizia a
rovistare.
C: “Chi ha fatto
cosa?”
G: “Sarah…Mi
ha dato un sacchetto dicendo di aprirlo
se fossi stata stanca, ma non può veramente averci
preso…”
E invece si, la donna apre il
sacchetto datole dall’
amica e vi ritrova dentro un costume turchese ed una crema protettiva.
C: “Perfetto!”
G: “Come diavolo a fatto
a prevederlo? Vabbé l’
importante è che ho un costume, vado a metterlo in
bagno.”
C: “Okay io mi sistemo di
qua e ti aspetto sul
balcone”
//POV CAL//
Sta succedendo veramente? Sto per
vedere Gill in
costume?
Pervertito!
…
Meno
male che
lo ha scelto tua figlia il costume, eri capace di prenderlo con le
paperelle in
tinta con il pigiama!
Oh ma sta zitto! Piuttosto
chissà che costume avrà
Gill.
Che
importa…E’ sempre in costume!
Non riesco a smettere di pensare a
ieri sera, ci
stavamo per…Per…
Baciare!
Si! Era un momento così
perfetto, così semplice e
senza bisogno di parole…Affanculo quel dannato barbone se lo
becco un’ altra
volta lo scuoio come Buffalo Bill!
Lascia
stare
il silenzio degli innocenti…Film stupendo ma non ti serve:
se vi amate
veramente in questi due giorni le occasioni non verranno a mancare!
Hai proprio ragione. Era un bel
momento, stupendo, ma
avrebbe complicato il dopo…
In che
senso?
Nel senso che stavamo per baciarci
senza che mi fossi
dichiarato…Okay molto romantico il fatto che non ci
sarebbero volute parole ma
dopo le avrei comunque dovuto parlare; preferisco farlo prima.
D’
accordo,
ma vuoi aspettare il genio della lampada che esaudisca i tuoi desideri
o hai
intenzione di darti una mossa?
Certo che ho intenzione di
farlo…Più tempo aspetto e
più vado nel pallone rischiando di fare danni, ma
soprattutto più tempo aspetto
e meno tempo avrò per stare con Gill come…Non
riesco nemmeno a dirlo ho troppa
paura che sia tutto un sogno!
Non
è un
sogno e ieri sera ne hai avuto la prova!
Okay okay, giusto è che
la paura di perderla mi
spaventa come nient’ altro!
Cal…è
dura
ammetterlo…Ma la stai già perdendo! Non siete
più amici come prima e di certo
non siete ancora una
coppia…Lo sai
che non si può tenere il piede in due staffe! Sei sulla
soglia della felicità
ma la strada è al buio così non ti decidi ad
andare avanti, ma non vuoi nemmeno
tornare indietro…Fai quel che vuoi ma decidi in fretta,
perché prima o poi
quelle porte si chiuderanno e rimarrai senza niente…Rimarrai
senza la donna che
ami!
Questo mai! Hai ragione tu, NON POSSO PERDERE GILL, è ora
che affronti le mie paure: la amo e
non posso nasconderlo a me, come non lo devo nascondere a lei.
Sono
fiero di
te. Quando hai intenzione di dirglielo?
Stasera.
Stasera
dopo
cena quando…
Si quando la porto fuori.
Per la
sorpresa?
Si.
//POV GILLIAN//
Calma Gill, calma. Mettiti quel
dannato costume e
mantieni la calma.
Appunto
Gill…Basta fare le isteriche, piuttosto metti in mostra la
mercanzia.
Ma sei fuori?! Mi sta venendo un
infarto…Io e lui in
costume a pochi metri di distanza!
Il
balcone è
lungo tre metri quindi sarete mooolto vicini!
E stai zitta che se no esplodo! Non
riesco a credere
che tutto questo stia succedendo veramente!
Tutto
cosa?
Prenderete un po’ di sole non è Mission Impossible!
Non mi riferisco solo ad
adesso…Intendo tutto tutto!
Insomma, veramente sono in vacanza con Cal? Veramente abbiamo osservato
New
York dalla Statua della Libertà abbracciati e ieri ci siamo
quasi baciati al
chiaro di luna? Mi sembra di vivere in un sogno e più ci
penso meno mi sembra
reale!
E
invece è la
pura realtà: si, il fato vi ha dato un occasione; si, lui ti
ha stretta a se in
un momento di puro romanticismo e si
ieri il vostro sogno si stava per avverare.
Il mio sogno.
Oh
piantala
Gill va bene che l’ amore è cieco ma tu sei anche
sorda! Piantala di dirti
balle: se lui non ti amasse ieri non avrebbe cercato di baciarti ne
avrebbe
fatto tutte le altre cose romantiche per cui si sta impegnando in
questa
vacanza.
Ci stavamo per
baciare…E’ il mio pensiero fisso. Per
settimane oramai sognavo quel momento e quando finalmente arriva uno
stupido
barbone senza cervello tenta di rubarmi la borsetta?! Gliene avrei date
anche
cento purché ci avesse provato in un qualsiasi altro momento.
Evidentemente
non era quello il momento adatto. Non era certo l’ unico.
E quando avverrà?
Svegliati!
Vi
amate e non è certo colpa di un barbone se non state ancora
insieme ma vostra
Gill…Sua e tua. Di te
che hai paura
di rovinare il rapporto che cè tra voi ma guarda caso lo
stesso in questione
non ti basta più così rimani a lamentarti senza
fare niente…E reagisci Gill
combatti o lo perderai!
Detesto quando hai ragione.
Questo
lo hai
già detto come hai già detto che avresti fatto
capire a Cal i tuoi sentimenti
ma tu sei la prova vivente che dire non significa fare…
Allora secondo te dea della
saggezza cosa dovrei fare?
Sii te
stessa! Non bloccare i sentimenti, non forzarli, sii semplicemente te
stessa e
se vi amate veramente l’ occasione verrà da se!
Mi chiedo perché non lo
ho fatto prima…Sono proprio
una scema…Mi aspetto che tutto venga da se e non faccio
niente! Siamo in
vacanza da tre giorni, Cal si atteggia da perfetto
“partner” e io…Niente! E’ il
momento di fargli capire che lo amo!
Bentornata
tra noi addormentata nei boschi!
Presa dalla allegra conversazione
con la sua coscienza
Gill non aveva notato un paio di scherzetti gentilmente offerti dalla
sua amica
Sarah…
“Eccomi Cal” un
imbarazzatissima Gill in costume da
bagno, munita solo di occhiali e crema solare, si avvia verso il
balcone dove
il suo “amico” la sta attendendo. Lo stesso
“amico” che vedendola cade dalla
sdraio e si trova costretto a fingere di essersi chinato solo per
raccogliere
il cellulare.
Inutile dire che la ha squadrata
per chissà quando
tempo: bichini turchese, pezzo sopra a coppa…Pezzo
sotto…Gill se ne accorge
pochi istanti prima di Cal…Brasiliana! Sarah le aveva
infilato nel sacchetto
una brasiliana!
G
*Appena
arrivo a casa la strozzo!*
C
*Appena
arrivo a casa le do un aumento*
C: “Sei da urlo
tesoro”.
G: “G-G-Graz-zie
Cal” questa volta non riesce proprio
a controllare la voce! “uno scherzo di Sarah, di poco
gusto”.
C: “Ne ha avuto di gusto
per sceglierlo…Stai
benissimo!” *Mette in risalto il tuo
splendido corpo*
G: “Se lo dici
tu…” accenna un sorriso imbarazzato,
poi si sdraia sul lettino.
Rimangono in silenzio per alcuni
minuti, fingendo di
rilassarsi quando invece non fanno altro che spiarsi a vicenda sotto
gli
occhiali da sole; Cal in particolare non riesce a guardare altro che
Gill.
C: “Tesoro ti dispiace
prestarmi la crema solare? Mi
scotto sempre il naso…”
G: “Ahah il naso?
Comunque certo, però prima me ne
spalmeresti un po’ sulla schiena? Non ci
arrivo…”
*Gli ho
seriamente chiesto di spalmarmi la crema? Sto impazzendo!*
C *Mi
ha
veramente chiesto di spalmarle la crema? Questa è la
settimana migliore della
mia vita*
Cal si avvicina titubante, prende
il tubetto e si
spalma il contenuto sulla mano senza nemmeno guardare, fingendo di
essere
concentrato altrove.
Quando le sue mani entrano in
contatto con la schiena
della donna e lui inizia a spalmare la crema un brivido li percorre ed
i loro
cuori si fermano per un instante, mentre improvvisamente tutto sembra
fermo.
Questo strano momento di euforia
svanisce quando Cal
si decide a girarsi verso la donna (di spalle): sorride un
po’ imbarazzato e
poi le fa presente: “Hem…Gill...?”
G: “Che
cè?”
C: !Q-Questa non è crema
solare è…Olio per massaggi”
La donna diventa viola, poi si gira
e prende in mano
il tubetto di “crema”.
G: “Accidentaccio
Sarah!”
C: “Sono sicuro che si
è solo sbagliata” *In
ogni caso avrà un aumento e una
promozione*
G:
“Si…Probabilmente hai ragione” *Le manderò un messaggio,
così può iniziare a scavarsi la fossa e
risparmiare tempo…”
C: “A questo punto
è inutile prendere il sole, ci
scottiamo e basta!”
G: “Hai
ragione…Ci riposiamo un paio d’ ore e poi verso
le cinque usciamo a fare merenda?”
C: “Pensi sempre e solo
al cibo eh? Comunque va bene”
dice con un ghigno.
G *No,
penso
sempre e solo a te*
I due si stendono sul letto e per
quanto possono
cercano di rilassarsi; Cal probabilmente ha sorriso come un ebete per
tutte e
due le ore ripensando a pochi momenti prima…Altro che Romeo
e Giulietta, questa era la miglior
scena sul
balcone! Continuava a chiedersi se Sarah lo avesse fatto
apposta…Infondo lei
poteva portare la brasiliana ed è per questo che la ha data
anche a Gill, come
poteva essersi semplicemente confusa nel caso della crema
solare…Ma se non
fosse? Insomma se lo aveva fatto apposta…Perché?
Magari Gill le aveva parlato
dei suoi sentimenti per lui e la ragazza aveva voluto spingere un
po’…Possibile?
Questi pensieri lo tormentano per tutte le due ore di
“sonnellino”.
Gill invece è sicura che
quella strampalata di Sarah
lo abbia fatto apposta, ma questo non le alleggerisce il sonno. Inoltre
continua a chiedersi chi possa aver “complottato”
per lo scherzo della
stanza…Fortunatamente il suo cervello era talmente in tilt
da non riuscire a
collegare le due cose!
Sono le 17:10 e i due decidono di
uscire per un
gelato; fa molto caldo così si vestono leggeri: Cal
maglietta maniche corte e
pantaloni a pinocchietto…Gillian canottiera con scalda cuore
e pantaloncini
relativamente corti.
Ancora una volta Cal pronuncia la
frase che non si
stancherà mai di ripeterle: “Sei bellissima Gill,
anche vestita cosi”.
G: “G-Grazie.
Così come?”
C: “Bhe in modo semplice
se consideriamo il tubetto di
ieri e anche tutti i vestiti che ti metti per venire a
lavoro”.
G: “Il lavoro
è lavoro e richiede un abbigliamento
adeguato!”
C: “Si ma non siamo
senatori, siamo scienziati…E ciò
nonostante credo di non averti mai visto in ufficio con un paio di
jeans”
G: “Nemmeno io ti ci ho
mai visto”
C: “Tusce”
G: “Non puoi competere
con me” dice. Poi gli lancia un
occhiata provocatoria e si avvia verso l’ uscita
dell’ Hotel. L’ uomo rimane
un’ attimo li impalato, poi ridacchia e allunga il passo fino
a raggiungerla,
mettendole il braccio sulla spalla, oramai riservata a lui.
Intanto,
in
uno studio di Washington…
S: “Quindi l’
anno prossimo dove andrai all’
università?”
E: “Onestamente non lo
so. Io speravo nella Stanford,
ma non credo che i miei saranno d’ accordo perché
si trova sulla costa
opposta”.
S: “Li capisco”.
E: “Si ma comunque non li
vedrò per tutta la durata
dei corsi, quindi a che scopo?”
S: “Bhe considera che se
vai in un università vicina,
ad esempio una di New York, per loro sarà più
facile venirti a trovare…”
E: “Mia mamma vive a
Chicago”
S: “E
tu…?”
E: “E
io…?”
S: “Come la hai presa?
Intendo quando si è trasferita”
E: “Ho pensato affari
suoi. Si, un po’ mi mancherà ma
la mia vita e qui e di certo non la avrei abbandonata per lei”
S: “Su questo non
c…”
BIP-BIP-BIP- BIP-BIP-BIP
E: “E’ QUELLO
CHE PENSO?”
S: “SII! Finalmente il
GPS ha suonato! Chiudi a chiave
la porta dell’ ufficio”
E: “Subito”
Nel frattempo l’ altra
era già al PC e stava digitando
chissà che cosa; per Em era un mistero, ma non le importava
perché pochi
istanti dopo stava osservando sullo schermo una coppia di adulti che
ridevano
abbracciati gustandosi un gelato”
E: “SONO LORO!”
S: “SI! VAI!”
E: “Ma come facciamo a
capire se il piano ha già
funzionato?”
S: “Se avesse funzionato
non si staccherebbero gli
occhi di dosso. No, per ora niente vavawoom”
E: “Certo che
già il fatto stesso di crederli una
coppia quando sono ancora solo amici fa
capire quanto il loro rapporto sia speciale”
S: “E’
ver…Hei un momento…CHE DIAVOLO STA
SUCCEDENDO?”
I due si erano fermati, sguardo
fisso su qualcosa, o
meglio qualcuno.
E: “Chi stanno
guardando?”
S: “Non lo so
è fuori dal raggio della webcam merda!”
Pochi istanti dopo si vedeva Gill
con una faccia
allunata che si allontanava a grandi passi. L’ uomo invece
rimaneva ancora
alcuni istanti a fissare quella figura ignota, per poi passarsi una
mano tra i
capelli e correre dietro alla donna.
E: “Merda non promette
bene, che facciamo?”
S: “Per ora niente se li
chiamiamo subito sarebbe
sospetto. Aspetto una ventina di minuti e poi chiamo Gill fingendomi
indifferente”
Nel frattempo le figure erano
scomparse dal radar e,
quindi, dalla telecamera.
Qualche
minuto prima, nella cara vecchia New York…
C: “Un cono piccolo tutto
pistacchio”
G: “Io ne vorrei uno
grande con tre gusti grazie.
Faccia crema, cioccolato e puffo.”
Cal la guarda esasperato e poi
aggiunge “Anche un
passeggino grazie”. Questo gli causa una leggera botta sulla
spalla da parte di
una divertita Gillian.
Sempre sotto braccio si avviano
verso Central
Park…Quasi nello stesso istante si bloccano, sguardo
sconvolto e fisso su una
persona: Dave Burns. E non è solo. Una bassa biondina prosperosa e molto attraente, che
avrà la metà dei suoi anni,
compare pochi secondi dopo alle sue spalle avvinghiandosi come una
cozza.
Cal sposta incredulo lo sguardo da
lui a Gillian. La
donna è immobile, sembra in trans. Rimane così
per qualche istante poi, senza
proferire parola, si avvia quasi correndo verso l’ hotel che
si trova a poche
decine di metri di distanza.
L’ uomo la segue dopo
pochi istanti, senza però
parlare. Solo quando hanno raggiunto le scale dell’ Hotel,
lui leggermente
indietro, azzarda con voce affettuosa un “Gill,
tesoro”. Questa fa per dire
qualcosa, ma nessun suono riesce ad uscire da quelle labbra tremanti.
Si gira,
apre la porta della camera e subito dopo se la richiude dentro
riuscendo a dire
solo “Vai pure”.
Ma Cal non se ne va, non se ne
andrà mai finché
Gill avrà bisogno di lui e
questo è uno di quei momenti.
Sospira e si siede appoggiando la
schiena sulla porta
della stanza.
Gill è seduta in bagno
da circa venti minuti.
Pacchetti di fazzoletti ovunque e miriadi di lacrime che scendono senza
controllo…Altrove.
I fazzoletti sono intatti e i suoi
occhi non sono mai
stati tanto asciutti: non piange, semplicemente riflette.
Il filo dei suoi pensieri viene
interrotto dal
cellulare che suona. È Sarah.
Com
è ? Spero
vi piaccia. La mia autostima ha nuovamente subito un crollo quindi per
favore
RECENSITE, RECENSITE, RECENSITE!
A presto,
Jenny