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Autore: SweetNemy    15/07/2012    2 recensioni
Sapete quando si dice che la vita riserva sempre delle sorprese? Beh, a volte esse sono davvero strane, così questa ragazza che odiava la sua vita monotona in un inutile quartiere della California, si ritrovò ad affrontare un viaggio tra lo spazio e il tempo su un isola che in realtà non esiste!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bonjour a tout le monde, tanto per stare in tema ahahahaah :) Questo è il 17° capitolo. Spero vi piaccia :D
Capitolo 17. Welcome to Paris

Luca e Liam avevano preso il primo volo per Parigi anche se il primo era ancora all’oscuro del perché il suo eroe avesse preso quella decisione.
-Allora Liam, mi dici perché vuoi andare a Parigi da mio fratello?
-Voglio che tu sia felice e voglio che vi rincontrare, se è quello che vuoi.
-Ma lui non vuole.
-Tranquillo, ci penserò io.
Il ragazzo si fidava di Liam, d’altronde, era il suo eroe! Così decise di addormentarsi felice e spensierato per tutto il viaggio. Prima di cadere in un sonno profondo i suoi pensieri erano rivolti a Liam e a suo fratello e se davvero sarebbe riuscito a rivederlo dopo tanto tempo.
Dopo tanto tempo l’aereo atterrò a Parigi. La città era illuminata da un timido solo mattutino che risplendeva in ogni luogo, anche nei più isolati. Quella città era davvero meravigliosa, era tutto perfetto!
Mentre Luca era preso a guardare il paesaggio circostante, Liam aveva già chiamato un taxi per un hotel. Dopo un po’ il taxi arrivò e i due ragazzi partirono per un hotel sconosciuto.
-Si può sapere cosa andiamo a fare in un hotel?
-Dimmelo se vuoi dormire per strada e poi mi serve internet per fare delle ricerche.
-Su cosa?
-Sull’azienda di tuo fratello.
-Tieni. Ho internet e un portatile.
-Tu sei un genio!
Arrivarono all’hotel e prenotarono una stanza e quando furono arrivati in camera mentre Luca sistemava il tutto, Liam faceva delle ricerche su Giulio e la sua azienda e scoprì dove si trovava. Era nella strada opposta.
-Senti Luca, io vado a fare un giro. Tu aspetta qui.
-D’accordo. Credo che farò un riposino.
-Bravo dormi. Ciao!
Mentre Luca aveva deciso di dormire un po’, Liam era uscito per andare all’azienda di Giulio. All’improvviso, mentre era giunto sulla strada giusta, vide davanti a lui un imponente palazzo, tanto alto e ben architettato che sembrava un grattacielo. Decise di entrare, l’ingresso era immenso, ma allo stesso tempo deserto. C’era solo una signora sulla quarantina dietro una scrivania: decise di chiedere a lei.
-Buongiorno. Mi scusi dovrei parlare con Giulio urgentemente.
-Se è urgente glielo chiamo.
-La ringrazio.
Dopo qualche minuto d’attesa uscì da uno degli ascensori un ragazzo che era l’esatta fotocopia di Luca, solo un po’ più alto e con i capelli più scuri.
-Salve. È lei che voleva parlarmi?
-Sì. Giovanotto dammi pure del tu, non sono molto vecchio. Mi chiamo Liam.
-D’accordo Liam. Io sono Giulio.
-Lo so. tuo fratello mi ha parlato molto di te.
-Tu conosci mio fratello?
-Beh, si può dire che lo conosca perché io sono l’uomo che gli ha salvato la vita sei anni fa.
-Cosa? Senti, usciamo nel giardino qui fuori per parlare senza che le telecamere ci sentano. – disse prendendo il suo interlocutore per il braccio e trascinandolo fuori. – Qui andrà bene. Cosa ti ha detto mio fratello su di me?
-Non molto purtroppo. Solo che aveva una voglia matta di rincontrarti e che gli è dispiaciuto quando gli hai riattaccato il telefono in faccia.
-Quel giorno ero nervoso. E poi non avendolo mai conosciuto e di conseguenza apprezzato non riesco a parlargli.
-Per te bisogna conoscere le persone per parlare con loro? Secondo me bisogna parlare con le persone per conoscerle. E poi, tu sei cresciuto con molti amici, molte compagnie. Oggi dovunque ti giri c’è sempre una faccia diversa. Invece lui ha sempre abitato su una montagna isolata con la sola compagnia di suo padre.
-Affari suoi se non è mai sceso a valle.
-È l’unica cosa che ti viene da dire? Hai mai saputo perché non vivete insieme?
-Certo. I nostri genitori hanno divorziato poco dopo la nascita di Liam.
-Ti sbagli. Hanno divorziato quando Luca aveva tre anni e tu quattro.
-No. Tu stai mentendo.
-Ho preso dalla roba di Liam un DVD. Lo vediamo?
-D’accordo. Seguimi.
I due camminarono per qualche minuto fino a giungere in una casa nel palazzo, si sedettero in salotto e inserirono il DVD nel lettore. Pochi secondi di ansia e il filmato partì.
 
Flashback
Era il quarto compleanno di Giulio e in tutta la famiglia si festeggiava tranquillamente, fino a quando arrivò il momento dei regali. Il padre dei due non c’era in casa e nessuno sapeva dove fosse, ma la madre decise di cominciare lo stesso. Arrivò anche il turno di Luca. Il bambino essendo piccolo non aveva regalato un oggetto materiale e prezioso come sua madre, ma semplicemente un disegno di loro due da grandi, che camminavano felici per le strade di Parigi, la città dove sognavano di abitare da grandi.
-Tieni. Questo è per te. So che non vale niente, ma volevo farti qualcosa anch’io.
-Grazie. Non è vero che non vale niente. Questo vale più di cento lingotti d’oro per me.
-Sei il miglior fratello che potessi desiderare. – disse abbracciandolo.
Fine Flashback
 
Il filmato finì e Giulio rimase immobile a guardare lo schermo.
-Giulio? Sei tra noi?
-Ehm... io... – disse con un tono strano.
-Stai piangendo?
-No, ma figurati se piango per cose del genere – disse asciugandosi gli occhi. – Dopo i sette anni non ho più pianto.
-Eri così pieno di cose felici, che non riuscivi a renderti conto che mancava una parte di te. Non hai più pianto perché non ne conoscevi la ragione. Credevi di avere tutto. Dimmi, a che età ti ha detto tua madre che avevi un fratello?
-L’ho scoperto da solo all’età di 19 anni.
-E ora quanti anni hai?
-Quasi 21.
-Lui l’ha saputo da sempre.
-Portami da lui.
I due percorsero quella strada arrivando a quella opposta e arrivarono nella stanza. Luca si era svegliato e parlava invano a una foto.
-Non sai cosa darei per poterti riabbracciare. –disse a quel quadretto.
-Luca... –disse tremando.
-Giulio! – replicò andando verso di lui. –Liam ma come hai fatto? I veri eroi non si smentiscono mai.
-Ti ringrazio. Vi lascio soli.
-Come stai?
-Non sai in questo momento quanto sono felice.
-Io non ci credo. Non credo ancora che ho ritrovato la persona che era a fianco a me in quel disegno.
Dopo un attimo di esitazione i due fratelli si riabbracciarono come sedici anni prima...
  
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