Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Vitya    16/07/2012    1 recensioni
Un normale ragazzo potrebbe mai incontrare una divinità? Che cosa succederebbe se scoprisse che non molto lontano da casa sua abita una ninfa? Potrebbe innamorarsi di un essere celeste?
Questa è la prima storia che pubblico qui, quindi vi chiedo di mandarmi critiche -sempre ben accettate- commenti e opinioni. Spero che vi piaccia almeno quanto la metà di quanto mi piaciuto scriverla.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccovi l'ultimo capitolo della storia :) ringrazio di cuore tutti quelli che hanno recensito, i vostri commenti mi hanno fatto molto piacere e spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento.
I personaggi sono assolutamente miei, quindi nessuno si azzardi a toccarli!!  

Cap 3

 Era notte fonda,solo Shu era sveglio e con lui c’era Ores che gli faceva compagnia. Sdraiati sul letto del malato, uno accanto all’altro, anche se ormai il ragazzo era guarito. Quella notte decisero di amarsi, e fu la cosa più bella che avessero mai provato. Il mattino dopo Shu fu ben felice di essere svegliato dal bacio di Ores, il quale però dovette fuggire per evitare di essere visto dai familiari del ragazzo.
-La febbre sembra essere sparita – commentò incredula la madre del giovane. Shu non poté non sorridere dentro il cuore, era stato il suo amore a salvarlo.
Anche se quel giorno non riuscì a uscire di casa, dal giorno dopo riprese le sue visite al tuk.
Quando un giorno, triste e inesorabile, arrivò il suo destino. Era sera e Shu stava cenando con la sua famiglia tutta riunita.
-Shu, ormai hai raggiunto la maggiore età e ti avvii verso i diciannove anni – iniziò il discorso il padre – io e tua madre riteniamo che sia ora che tu prenda moglie. – in quell’istante a Shu parve fermarsi il cuore.
-E chi dovrei sposare? – chiese in tono un po’ cinico.
-Ci sono molte ragazze in età da marito, alcune con ottime doti. – rispose la madre.
-Non voglio sposarmi – li stroncò subito il ragazzo.
-Lo sai che non puoi scegliere – disse autoritario il padre – che dovresti fare? Passare tutta la vita da solo? E non vorresti dare dei nipoti a me e a tua madre? – Shu si alzò da tavola disgustato. Uscì di casa e corse verso il fiume Lamos, lì c’era qualcuno che l’avrebbe capito. Quando arrivò Ores era già lì, seduto davanti al fiume di lava. Il ragazzo si sedette accanto a lui e rimase stupito nel vedere due lacrime rigargli le guancie. Le asciugò con le dita e gli diede un bacio sulle labbra morbide.
-Sai già tutto, vero? – il dio si limitò ad annuire. Ores lo abbracciò forte, donandogli il suo calore, entrambi piangevano sommessamente. Anche quella notte decisero di amarsi, e a proteggerli dal freddo v’era solo una coperta di finissima seta.
-sapevamo che sarebbe successo prima o poi … mormorò Ores.
-cosa possiamo fare? – gli domandò Shu.
-possiamo solo finirla qui. – disse in un sussurro il tuk non riuscendo a trattenere le lacrime.
-Che cosa? – Shu era sbalordito. Fece voltare il suo amato per poterlo guardare in faccia, e lo abbracciò forte.
-disonoreresti la tua famiglia se portassi a casa un uomo … - continuò il dio.
-tu non sei un semplice uomo
-sono comunque del sesso sbagliato – a quel punto cadde un triste silenzio.
-non ti ho mai raccontato – continuò il tuk – la triste fine che fece un amico dei miei genitori. Noi tutti siamo immortali e viviamo il passare delle ere senza essere scalfiti dal tempo. Poco tempo ci volle, e questo tuk s’innamorò di una giovane fanciulla, la quale ricambiò il suo sentimento. Ma noi tuk abbiamo un potere proporzionato al nostro elemento naturale; lui era la divinità di un laghetto, e non era abbastanza potente per donare alla sua amata la vita eterna. Così passarono gli anni, il tempo scorre inesorabile. Mi ha segnato moltissimo vederlo, lui, che poteva avere vent’anni, con una donna ormai anziana. Lui stesso sapeva che presto sarebbe morta, e anche curandola da ogni malattia avrebbe solo rimandato una condanna che sarebbe comunque arrivata. E un giorno arrivò … - Shu ormai non voleva sentire, ma sapeva che sarebbe successo anche a loro. –io non sono abbastanza potente per donarti la vita eterna; se fossi il dio di tutto il fiume avrei potuto, ma il mio potere è molto inferiore a questo, visto che il tratto di lava e piuttosto breve. Se avessi potuto, ti avrei già donato la vita eterna, senza pensarci due volte … - solo allora il tuk guardò negli occhi il suo amato. – Vattene via, torna al tuo villaggio, sposati, concepisci dei figli, vivi una vita felice. Ti giurò che farò tutto quello che è in mio potere per proteggere te e i tuoi discendenti.
-non puoi chiedermi questo – replicò il ragazzo.
-è la cosa migliore da fare … - sussurrò Ores accarezzandolo.
-non ti dimenticherò mai …
 
Così Shu si sposò: prese in moglie una giovane della sua città, di ottima famiglia, la quale era innamorata di lui. Aveva i capelli rossi e gli occhi gialli, molti la consideravano assai più bella del marito, ma non era certo paragonabile alla bellezza divina di Ores. Con lei, Shu ebbe due figli, cresciuti forti e belli, i quali potevano dire tranquillamente di vivere un’infanzia felice. Ma per quanto quella famiglia sembrasse perfetta, nel cuore di Shu il volto di Ores era ancora impresso. Ormai erano passati sette anni, Shu ne aveva venticinque, i suoi figli uno sei e uno quattro.
Un giorno qualunque, Shu stava camminando per i boschi che sette anni prima percorreva ogni giorno: stava cercando dei frutti freschi. Non si accorse di niente, ma si ritrovò accanto al fiume di lava; riuscì a vedere Ores in lontananza. Neanche il dio sapeva della sua visita: era opera del destino.  Shu si avvicinò al dio che stava facendo il bagno nel fiume. Ores lo guardò attentamente, riconoscendo subito il giovane amato: aveva i capelli più lunghi e il corpo più muscoloso, ma aveva ancora gli occhi limpidi come quelli di un bambino. E non riuscirono a opporsi al destino, si baciarono e si amarono, non potevano controllare il loro amore.
-non saresti dovuto venire – commentò Ores – ora come farò a lasciarti andare una seconda volta?
-non mi lasciare, io ti amo ancora come sette anni fa …
-ti prego, non facciamo un’altra volta il discorso del nostro addio – mormorò con voce flebile il dio, ormai prossimo alla lacrime.
-sei stato tu a curare mio figlio dalla febbre che lo ha quasi ucciso un anno fa? – chiese Shu, Ores annuì.
-Ti avevo promesso che avrei vegliato su di te e sui tuoi discendenti … Hai due bellissimi bambini.
-spesso mi chiedo come sarebbe stato se io e te avessimo avuto dei figli … - ammise l’uomo.
-non devi tormentarti il cuore con domande inutili …
-Ores, perché non mi hai mai raccontato la storia di Niko e Lut? – al sentire i due nomi, Ores iniziò a piangere – Niko e Lut erano due giovani amanti, una ninfa e un uomo mortale. Per non essere divisi dal tempo i sue si uccisero per rincontrarsi nell’aldilà. – continuò Shu.
-Ho pregato moltissimo perché tu non venissi mai a sapere questa storia. Avevo in mente di uccidermi per incontrarti nell’aldilà quando tu saresti morto: volevo che tu avessi una vita felice. – Shu allora prese un pugnale dalla sua casacca e lo puntò verso il suo petto.
-uccidimi … - sussurrò a Ores.
-e non pensi a tua moglie? E i tuoi figli? Lei ti ama …
-sì, ma il suo amore non è paragonabile al nostro: è bella, intelligente e abbiamo una ricca dote; i nostri figli sono gentili ed educati, sono sicuro che presto troverà qualcuno che l’ama veramente e che si prenderà cura dei miei figli …
- Ti amo – gli sussurrò nell’orecchio Ores prima di trascinarlo nel fiume e infilarsi il pugnale nel petto.
Per amore, ecco per cosa gli dei diventano mortali
 

Fine




 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Vitya