Auguri, tesoro.
Diecimila di questi giorni
[a Londra e col principe Harry!]
L’amore
ai tempi
di Voldemort
L’odore
delle mandorle amare
Gli
ricordava sempre il destino
Degli
amori contrastati.
Gabriel Garcìa Màrquez
Draco Malfoy amava Hermione Granger.
Senza
riserve. In modo naturale, come si potrebbero apprezzare il pane appena
sfornato, la frescura primaverile tra i capelli.
Si
erano innamorati durante il conflitto tra Purosangue e Mezzosangue scatenato da
Lord Voldemort; vittime, corpi muti erano scivolati al suolo, e
quelli più fortunati la morte non l’avevano sentita nemmeno arrivare. Era stata
dolce, come la stretta di un bambino. Ma questa era un’altra storia, che non
aveva contrasti.
Draco Malfoy e Hermione Granger non s’erano mai conosciuti davvero, ma avevano
comunque imparato a vivere insieme, come due estranei nella pelle di un
gemello, un essere simile ma non uguale, ma partorito dalla stessa sostanza.
Era questo il loro legame, fatto di sangue, di nomi scorti su giornali vecchi
– è morta una mia amica, se n’è andata senza disturbare, come una
foglia – e di fughe, soprattutto di litigi, ma mai un giorno era
mancato l’affetto in quella casa che non avevano, ma che sentivano di
possedere, perché non mancavano né basi né radici per costruire su qualcosa:
erano loro.
Draco Malfoy e Hermione Granger sentivano di aver tradito un po’ loro stessi
confessando ciò che provavano, ma i giorni passavano così veloci, che entrambi
sapevano di non avere altro, se non quello per cui stavano lottando:
per l’amore, per un ideale, Draco lo
aveva capito, che era giusto –
Silente aveva ragione, Draco,
Silente sapeva, fidati, questo è un altro modo per andare avanti e sperare, ché
non dovrebbe spegnersi la speranza, perché dovrebbe essere fuoco e mai acqua.
“I
nostri preferiscono una tomba a Godric’s Hollow, che una cella ad Azkaban.”
Questo
era diventato il motto dell’Ordine della Fenice. Harry l’aveva detto a denti
stretti, dopo che era caduto Ted Tonks –
e Malocchio ed Edvige e
tutte le persone che stavano lottando per aggrapparsi a qualcosa di più della
vita, forse la morte – e ognuno di loro lo ripeteva ogni giorno, anche chi non
era nativo di Godric’s Hollow: soprattutto Draco,
che proprio no, non riusciva a voler dormire per sempre nella fossa dei
coraggiosi di cuore.
“Il
meglio deve ancora venire,” Draco aveva
provato a cambiare frase una volta, un attimo di incertezza, quello
che precedeva catastrofi che non si potevano evitare, come l’amore, la morte e
altre sciocchezze.
Hermione l’aveva baciato; abbracciami,
abbracciami ancora Hermione, perché il domani è un’incognita e io ho paura. Non ti muovere, aveva pensato Draco, mentre gli tremava il cuore di un amore sempre
nuovo, svecchiato dal sapore della lussuria.
Così
le stagioni trascorsero, con passo greve, fino a che una notte Draco e Hermione non ebbero più tempo per rinnovare con parole
nuove ciò che sentivano. Si incontravano di sfuggita, tra un incantesimo e
l’altro e corpi di studenti morti che sognavano per sempre, rinchiusi
in un altro mondo.
Se
mai Draco aveva pensato alla guerra, non l’aveva mai
immaginata così, nemmeno nei suoi incubi più agghiaccianti.
Ma,
forse, Silente aveva ragione; c’era qualcosa – l’amore, Draco – più potente di ogni maledizione. E fu grazie a
quella che l’alba giunse.
Senza
più sangue.
Note
Il titolo riprende “L’amore ai tempi del
colera”.
“Se n’è andata senza disturbare, come una
foglia” viene da “Non ti muovere” di Margaret Mazzantini,
a cui accenno anche nella storia.
“I nostri preferiscono una tomba a Godric’s Hollow che una
cella ad Azkaban” è una frase riadattata di
“Preferiamo una tomba in Colombia che una cella negli Stati Uniti”,
Gabriel Garcìa Màrquez.
“Amore, morte e altre sciocchezze” è un
chiaro riferimento a Guccini.
“Il meglio deve ancora venire” <3 Liga
per Morgana, la festeggiata. Non te lo aspettavi, eh?
Per la gentil scrostatura, cui candeggina
non vince, si ringrazia Poison Spring,
per cui promuovo la campagna “Non abbandonare una metafora. Scegli poison spring come
beta.” I love you.
Seconda
classificata
- Venenum: L’amore ai tempi di Voldemort
Impaginazione: 9.5/10
Stile, forma, sintassi, lessico: 10/10
Originalità: 8.5/10
Caratterizzazione: 7/10
Gradimento personale: 10/10
Totale: 45/50
Premi
speciali: Stile/ miglior citazione
Impaginazione: L’ Impaginazione è buona,
anche se molto vistosa. Dà sicuramente alla storia quell’effetto di importanza
che già preannuncia un racconto sicuramente valido e ben strutturato, ma, a
prim’impatto, risulta quasi “ingombrante”. Ciò non toglie che l’impaginazione è
ottima e solo per gusto personale, avrei evitato quel font per le note (
scritte decisamente troppo in piccolo) e per il titolo.
Stile, forma, sintassi, lessico: La
storia è buona, una delle migliori che abbia mai letto. Straborda di passione.
Ogni parola abbraccia perfettamente il racconto, chiudendoli in una tela di
mille emozioni contrastanti. Lo stile è intoccabile, personalissimo, ricco di
sfaccettature e di eleganza. Un piccolo appunto, da prendere come puro e
spassionato consiglio, è quello di evitare di fare di una flash, una citazione
pura. Solitamente preferisco le citazioni, perché sono dei punti fermi e solidi
a cui ispirarsi e su cui basare un racconto. Per il resto non mi sento di dirti
altro, perché è straziante e destabilizzante quanto il racconto sia perfetto,
stilisticamente e grammaticalmente.
Originalità: Punto a sfavore della storia
è sicuramente , come detto già prima, l’enorme numero di citazioni, titolo
compreso. Seppure riviste, rendono la fan fiction molto meno tua. E io so di
quanto tu sia capace di rendere molto tue le cose che ami.
Punto decisamente a favore è affiancare
al tema dolciastro dell’amore, quello meno piacevole della guerra.
Caratterizzazione: A seconda delle
interpretazioni, c’è un lato positivo o negativo che irrompe sulla flash e la
rende, sempre soggettivamente, piacevole o non. Si tratta sicuramente di loro
due… dei personaggi. Il problema ‘sta che, nel leggerla, possiamo cambiare i
loro nomi con quelli di altri personaggi. Non si sente realmente la presenta di
“loro”. Mancano elementi caratterizzanti, manca vera e propria
caratterizzazione – in quello che fanno, in piccoli gesti, in parti di azioni e
caratteri.
Gradimento personale: Non è uno dei tuoi
lavori migliori, ma resta comunque, oggettivamente, un ottimo lavoro. Non mi
sento di dirti tanto altro. Mi è piaciuta ed è quasi tutto perfetto.