Poi il pianoforte
attaccò con un motivo, ma non un semplice motivo, un
soggetto inebriante e rapido, saltellante, insomma, perfetto per
intavolare una discussione. Lo imitò e riprodusse molte
volte, accattivante, finché un altro pianoforte si accorse
di lui e attaccò anche lui con il motivetto. Insieme il
discorso aveva un senso compiuto ed era strutturato abilmente in
sezioni diverse, una per uno strumento e una per l'altro, come botta e
risposta. La discussione si faceva sempre più serrata,
più interessante, ad ogni battuta erano introdotte figure
nuove ed innovative, sorprendentemente virtuose. Ai due pianoforti,
sempre affiatati, si aggiunsero i violini, che con la loro monodia
imitavano le sezioni melodiche che li ispiravano di più,
parteggiando per una parte o per l'altra, ascoltando il dibattito
serrato e coinvolgendosi appassionatamente. Si modulava su argomenti
diversi, sempre nuovi, l'eccitazione era palpabile; ma ad un certo
punto uno dei pianoforti cambiò leggermente l'intonazione
del discorso, prese il motivo, lo stravolse, e utilizzò quei
piccoli pezzettini che ne aveva ricavato per cominciare una nuova
parte, una progressione, rapida, subito imitata dal compagno, che in un
crescendo generale concluse il discorso con gli accordi finali, un
finale rapido, ma comunque adatto alla complessità della
composizione. Per l'ennesima volta, la complessa Verità si
era manifestata in un modo decisamente più semplice -ma
ugualmente profondo ai nostri occhi- a chi non può
comprenderla integralmente.
(consigliata la visione del video in http://www.youtube.com/watch?v=Cdbf9ZGhN3I&list=FLfvU1KEzaEIS5uzkxWFUvoQ)
(consigliata la visione del video in http://www.youtube.com/watch?v=Cdbf9ZGhN3I&list=FLfvU1KEzaEIS5uzkxWFUvoQ)