Oddio, mai avrei pensato di arrivare a questo capitolo. Ovvero l'epilogo.
Ed è proprio per questo che inizio con le note d'autore ed i ringraziamenti. Non so quanto sarete ancora vive dopo aver letto il capitolo. lol Non che succeda chissà che cosa ma... se già io ho pianto mettendo l'ultimo punto, non oso pensare voi che l'avete vissuta in modo differente da me.
"Love Story" nasceva quasi cinque mesi fa. Anzi, cinque mesi ed un giorno fa. Ormai l'ho detto in tutti i modi, ma non doveva essere tutto questo. Era una sfida e doveva più o meno seguire i versi della canzone. Strada facendo, è cambiata. Merito di ciò lo devo alla prima persona che qui ringrazio, ovvero Sakura Suzuki. Ammetto di averti un po' stressato con i miei quotidiani scleri da autrice, i mille post in cui buttavo tutto ciò che mi veniva in mente e tu, in qualche modo, trovari un filo logico. Quindi, questa storia è un po' anche la tua bimba. <3
La seconda persona che ringrazio è Laphy. Davvero, non penso di meritare nemmeno la metà della lunga lista di complimenti che ad ogni capitolo mi fai. E non è falsa modestia, la mia. E lo ripeto anche qui, senza il tuo entusiasmo per qualsiasi idea che mi spuntava in testa, non so se sarei ancora qui a scrivere. <3
Altro ringraziamento va a Blackbaby, Kia85 (anche se sei ancora a metà storia lol Non fa nulla, ti ringrazio sempre! <3) e Giulia 87.  Ringrazio anche ladyrowena e jessie1122 per aver messo la mia storia fra le seguite. E ringrazio tutti coloro che leggono semplicemente. Congratulazioni per essere arrivati fino alla fine! lol
Ed ora... vi lascio all'epilogo. Non è proprio una fine. E' un "to be continued" perchè di questi Brian e Nick continuerò sempre a scrivere. Li adoro, li ho amati dal primo momento che li ho creati e sono una mamma orgogliosa nel constatare quanto sono cresciuti. Ci saranno ancora tante storie, i Missing Moments, i What If ed un seguito. O anche due. Magari non subito, magari fra qualche mese. Ma loro ci saranno.
Cinzia

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Epilogo

L’aeroporto di “La Guardia” gremiva di gente, urla e chiacchiere che si confondevano con le voci metalliche che annunciavano arrivi e partenze dei voli.
Nick sistemò meglio il borsone sulla spalla mentre aspettava Mya, impegnata negli ultimi saluti con i suoi genitori. Alla fine, Brian non lo aveva accompagnato e, forse, era meglio così. Avevano deciso insieme, dopo che già salutarsi alla caffetteria era risultato essere straziante e Nick sapeva che, a parti invertite, nemmeno lui sarebbe riuscito a rimanere fermo ed immobile mentre osservava Brian sparire in un mare di gente. Eppure, nonostante ciò, si ritrovò comunque a girarsi attorno e ad osservare attentamente le persone che lo circondavano.
“Ma io c’ero. Anche se non mi hai visto, io c’ero.”
Erano quelle parole che lo spingevano a cercare un biondo miele fra centinaia di altri biondi, la consapevolezza che lui era lì. Nascosto, ma era lì a dirgli... no, non un addio e nemmeno un arrivederci.
“Nick? Hanno annunciato il tuo volo.” Lo richiamò Howie ma Nick non gli rispose. Rimane lì, immobile, cercando ancora l’altra parte di sé che stava lasciando in America. Quando la sua ricerca risultò essere vana, Nick mormorò un semplice “Ti amo” a fior di labbra, prima di voltarsi ed incominciare ad incamminarsi verso il suo terminal. Solo quando la sua figura si mischiò con altre sconosciute, Brian si allontanò dalla colonna a cui si era appoggiato, rispondendo nello stesso modo a quella promessa che era stata indirizzata solo a lui.

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Era ormai notte fonda quando Brian riuscì a rientrare nell’appartamento. Blaine, Aj e Kurt si erano offerti di tenergli compagnia ma lui aveva rifiutato, preferendo rimanere da solo. Ne aveva bisogno, soprattutto in quella notte che sarebbe stata la più difficile fra tutte.
Non accese nessuna luce ma silenziosamente si spostò direttamente in camera, inspirando il profumo di Nick che ancora aleggiava nell’aria. Il letto era disfatto ed ancora confusione regnava in quella stanza e quasi istintivamente, incominciò a piegare i vestiti che Nick si era lasciato dietro. Poi, passò a rimettere in ordine il letto. Sollevò il piumone e qualcosa, sulle lenzuola, glielo fece cadere fra le mani.
Fu un sorriso mischiato a lacrime quello che dipinse il suo volto mentre prendeva fra le dita quell’unico foglio bianco. I tratti unici di Nick avevano dipinto loro due all’aeroporto, il cartello “Arrivi” faceva intendere che era ciò che sarebbe successo fra qualche mese. In un angolo, una semplice scritta: Amo noi. Amo la nostra vita. Amo il nostro futuro.
Il groppo si sciolse e Brian non fece niente per fermare le lacrime che avevano incominciato a scivolare via. Semplicemente, strinse al petto quel foglio mentre si spostava fino alla finestra, accucciandosi sul divanetto posto sotto. Nel cielo stellato, una luce brillò ad intermittenza, spostandosi sempre più verso l’alto. Non era di certo il volo di Nick ma Brian fece finta che lo fosse, appoggiando l’indice sul vetro come se potesse arrivare fin dove Nick fosse in quel momento.
“Torna presto.” Sussurrò.
Perché quella non era una fine.
Era solo l’inizio di un nuovo capitolo.

‘Cause this isn’t just another love story
Together we’ll make history
I know because it’s destiny
There’ll be no end to our love story