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Autore: _Elizabeth_    17/07/2012    2 recensioni
Ho finalmente deciso di pubblicare questo flashback che ho scritto tempo fa.
La storia parla di una giovane dottoressa,Elizabeth,e della sua giornata. Non una giornata qualsiasi. Una giornata in cui lei prenderà parte ad una procedura che cambierà la sua vita per sempre. Recensioni e eventuali critiche sono ben accette.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER NINE

 

"Sospirai di sollievo,pensando che almeno non lo stavo infastidendo,nè lo stavo facendo arrabbiare.
Tuttavia ero ancora perplessa:per quale motivo mi aveva chiesto di lasciar perdere le garze?
Lui  riuscì a captare il mio disappunto e continuò.
-Ho bisogno che tu prenda un altro bisturi elettrico e che mi aiuti a cauterizzare i vasi che perdono. In due faremo più in fretta e forse l’emorragia si fermerà.
Cominciai a tremare dallo spavento e forse anche dall’imbarazzo. Non ero un chirurgo,non avevo idea di come si usasse un bisturi elettrico...stranamente ricordavo che,da specializzanda,non avevo mai usato quello strumento né in dermatologia,né per bloccare emorragie.
Pur essendomi laureata a pieni voti ad Harvard,stranamente ricordavo di conoscere solo in teoria come si ottenesse l’emostasi usando quel particolare strumento. Ero spaventata e terribilmente imbarazzata e...e mi vergognavo da morire.  Mark...lui aveva fiducia in me e...e io l’avrei deluso di lì a pochi minuti e...e..sarei stata incapace di muovermi e...e..l’emorragia sarebbe andata avanti e..e..poi...
Mentre pensavo a cosa sarebbe potuto accadere iniziai a tremare più forte di prima e cominciai a sudare,nonostante in sala operatoria non facesse affatto caldo. E come,se non bastasse,diventai rossa come un pomodoro e una lacrima argentea mi rigò la guancia. Ero fatta così: sfogavo con le lacrime la rabbia o la paura. Asciugai con il dorso della mano quella lacrima argentea e silenziosamente feci un paio di respiri profondi,tentando di ricompormi. Per mia fortuna,riuscii a smettere di piangere,ma continuai comunque a tremare. Dopo qualche secondo,feci un altro respiro profondo e ritrovai finalmente la voce,che,fino a quel momento,credevo di aver perso.
-Do..dottor Freedman...-balbettai con un filo di voce,spaventata e imbarazzata- io...io...non...
Mark sembrò non sentire il mio debole tentativo di scusa:evidentemente avevo parlato a voce più bassa di quanto avrei voluto. Senza smettere di occuparsi dei vasi che perdevano,invece, si rivolse ad Ava,un’infermiera di sala operatoria.
-Ava,per favore,puoi dare un elettrobisturi alla dottoressa Johnson?
L’infermiera mi diede un bisturi elettrico. Lo presi e con uno sforzo sovrumano riuscii a trovare le parole per ringraziarla e la forza necessaria per percorrere la distanza che mi separava dal tavolo operatorio.
Arrivai vicino a Mark e mi fermai alla sua sinistra.
Stavo ancora tremando di paura,imbarazzo e di sicuro anche di vergogna:appena poche ore prima Mark mi aveva detto che mi considerava un buon medico e che mi stimava molto e,di lì a pochi minuti,io l’avrei deluso.
Tremavo ed ero sicura di essere molto pallida e anche leggermente tachicardica.
Avrei tanto voluto scomparire,sotterrarmi da qualche parte,o magari fuggire lontano.
Mentre,per l’ennesima volta,stavo provando a calmarmi e a smettere di tremare,ad un certo punto,Mark mi guardò.  Mi sentii arrossire e presi tremare ancora di più rispetto a come avevo fatto in quel momento,sempre ammesso che questo fosse possibile.
Pensai di essere stata scoperta e asciugai in gran fretta un’altra lacrima che mi stava scendendo a zig zag giù per la guancia.
Vidi che Mark era preoccupato per me,o meglio riuscii a percepire preoccupazione nella sua voce,quando parlò,pochi minuti più tardi.
-Elizabeth...Lizzie..-cominciò- ...stai bene? C’è qualche problema? Vuoi uscire per prendere un po’ d’aria?
Mi vergognai ancora di più di me stessa e di quello che stavo facendo in quel momento.
Stavo facendo in modo che un mio collega,che,tra le altre cose,conoscevo solo da poche ore, trascurasse il suo paziente per preoccuparsi per me e per le mie paure e paranoie.
Tentai nuovamente di calmarmi,senza successo.
Continuai a tremare come una foglia e un’altra lacrima mi rigò la guancia."

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Grazie mille a tutti coloro che leggono e recensiscono. E un grazie grande come il mondo a lulubellula che ha recensito tutti i capitoli uno per uno. Liz

  
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