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Autore: Martychan Fantasy    17/07/2012    2 recensioni
Ma sapeva che doveva andare,e che lui non si sarebbe certo fermato per aspettare lei!.
Si asciugò con una manica del vestito,e poi decise di andar a fare due passi per riprendersi da tutte le emozioni che le vorticavano nel cuore e nella mente..
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Trigun Sound Life34
Trigun Sound Life



Capitolo 37. L'antico passato perduto


Milly si sentì arrossire nel profondo per quei complimenti così inaspettati. Il piccolo ruscello si era trasformato in un corso d’acqua fluida e veloce.

“Tu sei lo spirito plant che Meryl ha fatto entrare in me,vero?”

*Si, e farò tutto quello che è in mio potere, per proteggerti ed aiutarti in  questa lotta.*

Milly sospirò profondamente. Non era il respiro che usciva dal suo naso, ma era il respiro profondo della sua anima, che defluiva dal suo interno, verso l’esterno, seguendo il veloce corso del torrente che le scorreva nel cuore.

“Se è così come dici, allora ascoltami, ti prego!. Io ti aprirò tutto il mio cuore, ma ti scongiuro di darmi una risposta…”

*Dimmi..* disse calmo e sereno lo spirito

“Ti scongiuro, aiutami a capire cosa stà succedendo a Meryl! Che cos’è questa storia che la sua anima è la stessa di un plant chiamato Lyler?! Ho bisogno di capire tutto per poter andare avanti!”

*…* lo spirito fissò intensamente Milly  negli occhi sfogliando ogni suo singolo sentimento.

All’esterno, Wolfood guardava Milly preoccupato. La ragazza era rimasta in ginocchio ad occhi chiusi ormai da più di un minuto, e sembrava diventata una statua di marmo. Non si muoveva di un millimetro, e sembrava anche non respirare più. Da Milly, il reverendo spaesato, spostò lo sguardo su Meryl, che gli fece un sorriso calmo e rassicurante.

*Non devi temere per Milly Thompson, reverendo Wolfwood!*

Sentì a sua volta una voce calma e avvolgente parlare nella sua mente. Alzò gli occhi verso il cielo dove si manifestava la figura femminile del plant luminoso che usciva dal suo corpo. Lo spirito abbassò il capo, guardandolo coi suoi grandi e luminosi occhi gialli, inarcando le labbra in un sorriso, molto simile a quello di Meryl.
-Tsè! Dunque..maggiore Strife…hai pensato bene di disporre con cura tutte le tue carte in tavola, mh?- parlò nuovamente Horwen roso dalla collera

-…- Meryl lo fissò con disprezzo

-Ma che sguardo minaccioso! AH AH AH! Pensi di avermi messo in difficoltà,solo perché disponi dei poteri plant?!-

>KABOOM!!

Horwen sparò una nuova e potentissima sfera di fiamme contro Meryl, che non si scompose nemmeno di poco davanti a quella potente manifestazione di fuoco.

-MERYL!!- gridò Wolfwood non sapendo cosa poter fare per aiutarla

°°°

>Plop!

Una goccia d’acqua purissima, cadde dal pollice del piede sinistro di Milly, cadendo in uno spazio d’acqua infinito, sotto di lei. La giovane stava fluttuando, in uno spazio neutro, dentro la sua anima, completamente collegata allo spirito plant davanti a lei, che la guardava con profonda serietà. Milly teneva gli occhi chiusi, e ascoltava i battiti lenti del suo cuore. L’acqua scorreva sotto di lei veloce e fluida, cullando la sua mente col suo piacevole suono.

*D’accordo..*

Ruppe quel silenzio armonioso lo spirito, facendo così aprire gli occhi a Milly che lo guardò con speranzosa attesa.

*La purezza della tua anima umana, che si stà manifestando qui dinnanzi a me, mi ha convinto. Ti spiegherò bene, cosa stà succedendo alla tua cara amica!*

°°°
Solo il rumore del vento, e del caldo torrido che alzava nuguli di polvere sabbiosa, circondava il piccolo paese diroccato, messo in trincea dai soldati e dai seeds, che attendevano con febbrile ansia, il momento in cui sarebbero stati attaccati, come aveva predetto loro Meryl. Le altissime barricate in acciaio e ferro, risplendevano roventi sotto al sole cocente, rendendo l’aria circostante al loro interno, ancor più pesante del solito. Donne, anziani e bambini, si nascondevano sul fondo del paese, nella grande tenda-ospedale, assieme al maestro, che cercava in tutti i modi di confortarli e tenerli calmi.
Rina e Funai, erano in prima linea davanti al portone della barricata, insieme ad altri soldati, mentre tutti i restanti erano sparpagliati per tutti i lati del paese, e altri sulle torrette di vedetta. Era tutto calmo e tranquillo, forse troppo. Il sole era alto nel cielo da diverse ore ormai, ma del nemico, ancora nessuna traccia. Tutto faceva credere che non sarebbe accaduto più nulla ormai, ma la colonna di luce dove si trovava Vash, faceva ricordare a tutti che il momento più duro di tutta quella battaglia decisiva, doveva ancora arrivare. Rina strinse forte l’impugnatura di entrambe le pistole che teneva nelle mani da ormai molto tempo. Ritta in piedi, con lo sguardo fisso nel vuoto, sembrava assai lontana con la mente. Funai, seduto sul muso di uno dei furgoni militari, con in spalla il suo cannone e il suo fucile di precisione sull’altra, la stava osservando da parecchio tempo. Le lunghe trecce castane di Rina, venivano scosse dal vento ogni tanto, mentre i suoi grandi e tondi occhiali, scintillavano ai raggi del sole. Era da tanto tempo, che non impugnavano le armi in cui entrambi sapevano destreggiarsi in maniera eccellente. Rina padroneggiava perfettamente due pistole dalla canna sottile, ma il tamburo più lungo delle pistole normali, dono ereditato dal nonno, che se le era costruito personalmente, a quanto lei gli aveva raccontato, mentre lui, padroneggiava l’uso di un cannone a sparo in ripetizione, e un fucile di precisione che in genere utilizzano i cecchini. Non avevano più avuto occasione di usare le loro armi per combattere, da quando Nina e Ihan erano stati brutalmente uccisi dal traditore Horwen, e da quando si erano resi conto, insieme a tutti i restanti membri di quella compagnia militare, che la battaglia non era più alla loro portata.

°..Ma, nonostante questo,noi siamo ancora qui,siamo ancora vivi! E anche se questa non è una battaglia come le altre, noi la combatteremo comunque, con tutte le nostre forze, e moriremo con onore per il nostro popolo, se questo sarà necessario per salvare le vite di tutti!°

Funai sorrise tra sé, ricordando  una parte del discorso deciso ed eroico, che Rina aveva fatto a tutti i soldati della compagnia, poco dopo la partenza di Meryl, Milly e il reverendo. Non l’aveva mai vista così combattiva e fiammeggiante d’animo. Quella ragazza sempre timida, delicata e studiosa, che non sembrava minimamente avvezza ad armi o guerre, tirava fuori quando c’era da fare sul serio, un cipiglio battagliero, che avrebbe fatto invidia al migliore dei condottieri. Non era la prima volta, in tutti quegli anni che si conoscevano, che Funai aveva visto quell’ardore e quel coraggio in Rina. Era successo già in altre battaglie, anche se erano stati eventi rari,ma proprio per questo, facevano apparire la ragazza ai suoi occhi, davvero incredibile. Dopo quelle sue parole, lo sconcerto, lo sconforto, e la paura che si era estesa oltre che ai seeds sopravvissuti, anche ai soldati, si era un po’ quietata, donando nuovo coraggio e spirito di sacrificio in tutti i militari della compagnia.

-Rick..-

I suoi pensieri, furono improvvisamente interrotti dalla voce calma e sottilmente divertita di Rina, che lo aveva chiamato, senza muoversi dalla sua posizione.

-Per quanto tempo ancora hai intenzione di restare lì impalato, a fissarmi come uno stoccafisso?- ridacchiò girando il capo a guardarlo

-Eh,eh,eh! Hai ragione, scusami!- il ragazzo scese dal cofano del camion, facendo alcuni passi verso di lei – Ma stavo ripensando al tuo discorso di questa mattina. Hai ridato un po’ di carica a tutti, anche se sappiamo che non sopravviveremo facilmente, questa volta!- la affiancò guardando l’orizzonte dall’unica finestra aperta nella barricata, per permettere ai soldati di scrutare la situazione anche dal basso, oltre che dalle torrette.

-Si, è vero. Questa potrebbe essere la nostra ultima missione. Ma io non ho paura,se devo morire, morirò! Quando ho deciso di entrare nell’esercito, è stato per servire la mia gente, e sapevo che potevo incorrere in questa eventualità!. Prima però, voglio riuscire a vendicare Nina e Nilson…con queste mani!. Non vedo l’ora che quell’Horwen arrivi qui, per dargli quello che si merita!.-

-…- Funai la fissò con serietà

Le mani di Rina, tremavano entrambe sull’impugnatura delle pistole, mentre il suo viso era duro e vendicativo. Il giovane soldato, tirò un calcio ad un sasso, tornando a guardare la colonna di luce, oltre la piccola finestrella davanti a loro.

-Non dovresti essere così..- disse poi a bassa voce, catturando comunque l’attenzione della ragazza, che lo guardò sorpresa, per il tono con cui aveva parlato, serio e preoccupato.

-Che dici, Rick?- lo guardò sbattendo più volte i suoi grandi occhi castani

-Qual’ è sempre stato, il tuo sogno più grande, Rina?- tornò a guardarla

-Il mio sogno?- inclinò di poco il capo lei, come se a quella domanda, non avesse una risposta. Per troppi anni, erano stati immersi in missioni e battaglie. C’erano stati anche anni di calma e tranquillità, ma tutto quel tempo, tra armi e conflitti, aveva come cancellato dalla mente della ragazza, quelli che erano i suoi sogni nel cassetto.

-Perché mi fai questa domanda, adesso?- cercò di sviare la sua difficoltà nel rispondere

Ottenne solo, che il ragazzo la fissasse con ancor più intensità negli occhi, facendola sentire incerta. Difatti, scostò lo sguardo da lui, non capendo dove volesse arrivare.

-Anch’io come te, non ricordavo più, quali erano i miei sogni, i miei obbiettivi. Perché ero entrato nell’esercito? Non era soltanto per servire il mio popolo..-

-Rick?- lo fissò di nuovo, quando lo sentì parlare, con quella voce un po’ triste:

-Mi sono ricordato di nuovo, del perché, quando Ihan e Nina.. sono morti..-

Rina chiuse gli occhi con forza, abbassando il capo verso il terreno, stringendo ancora di più  le pistole che aveva tra le mani, e sentendo una stretta al cuore.

-Io..sono entrato nell’esercito, per aiutare la mia famiglia povera, per poter permettere loro di mangiare con frequenza pasti decenti, e poter vivere dignitosamente. Anche mio padre fu un eccellente militare un tempo, ma ormai è vecchio. Tutto ciò che guadagno nell’esercito, mio padre non lo vede in un mese.. E’ per questo che l’ho fatto. Solo con la sua bottega da calzolaio..in un paesino povero a sud  di Drush Valley, un paese quasi dimenticato da Dio, non poteva dar da mangiare a sufficienza, a mia madre e ai miei cinque fratellini.. Ma, il mio sogno, era aprire..-

-…una scuola..- finì al suo posto Rina

La giovane alzò lentamente il capo, aprendo gli occhi, e tornando a guardare Funai negli occhi, gli fece un sorriso malinconico e triste :

-Quando ci siamo conosciuti, anni fa, diventando compagni di squadra, ci siamo stupiti nello scoprire, che venivamo entrambi da paesi lontani dalle grandi città, dalle più dimenticate periferie, di terre aride e polverose. Entrambi poveri, entrambi figli maggiori con fratelli più piccoli, entrambi studiosi, ma pronti a darsi da fare per i propri cari, mettendo da parte i propri sogni per il loro bene.. Entrambi con lo stesso sogno..aprire una scuola per bambini e ragazzi, nei nostri poveri paesi..-

Quando Rina smise di parlare, Funai allungò una mano, asciugandole con un dito, una lacrima, che le scivolava lenta sul viso, per poi poggiarle la mano su una spalla:

-Ecco, è questa la Rina che conosco, e che mi è sempre piaciuta molto!^^- le sorrise un po’ sornione, per cercare di smorzare un po’ la malinconia – Ammiro, tutta la forza ed il coraggio che riesci a tirar fuori, quando è il momento di prendere in mano la situazione e combattere. Ma, ti prego, non dimenticare mai il tuo sogno, ed il luogo da cui provieni, perché è questo che un giorno dovrai realizzare ,Rina, il tuo sogno!-

La mano di Funai, si era fatta più ferma e decisa, sulla spalla di Rina, per farle sentire tutto il suo appoggio. La ragazza infatti, lo capì,  ripose una delle pistole nel fodero, e appoggiò a sua volta la mano, su quella del compagno d’armi, grata per le sue parole di conforto.

-“Nostro”, Rick, non mio! Questo è il nostro sogno in comune, e un giorno lo realizzeremo insieme!-

-Eh,eh! Certo! Quindi vediamo di tornare vivi da questa battaglia, perché ho tutta l’intenzione di far sì che si realizzi!- rispose lui un po’ imbarazzato

-SERGENTE FUNAIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!-

>BOOOOOMMMMMMMMMMMMMMMMM!!!!!!!!!!!!

Il grido di un soldato di vedetta, arrivò troppo tardi ai due sotto il portone blindato. Il grido fu quasi subito soffocato, da un’improvvisa e potente fiammata di fuoco, che investì il soldato lasciando di lui solo cenere, mentre la vedetta rimaneva intatta. Parte della fiammata, passò oltre la finestrella aperta, investendo solo di striscio i due. Funai e Rina, ebbero fortunatamente il riflesso di gettarsi subito a terra, non appena avvertirono il pericolo.

-NYAH! AH AH AH AH AH! Quindi…questa non è una semplice barricata di ferro e acciaio eh? AH AH AH AH! Quella DANNATISSIMA Meryl Strife è più fastidiosa di quello che pensavamo! NYAH AH AH AH AH! Vuol dire che mi divertirò il doppio!-

All’esterno della barricata, a pochi metri dal portone principale rimasto anch’egli intatto, dopo la tremenda esplosione di fuoco che l’aveva investito, il traditore Horwen moltiplicato in centinaia di copie di se stesso,rideva sguaiato e divertito, con il suo infernale fucile gigante in spalla.

-QUEL MALEDETTO E’ ARRIVATO FINALMENTE!!- gridò Rina collerica, alzandosi in piedi, e correndo come una furia verso il portone.

-RINA,FERMATI!!- le corse dietro Funai

-Uh,uh,uh! Avanti! Dove sono tutti i piccoli vermi sopravvissuti?! NON RESTERA’ NEMMENO LA POLVERE DI UNO SOLO DI VOI!!!- urlò Horwen con la voce amplificata dall’eco di tutte le sue copie.

°°°

°*°Io voglio vivere!! Voglio continuare a stare accanto ad EDHEM!!!°*°

Una lacrima calda e luminosa, scivolò lungo la guancia destra di Milly, staccandosi poi dal suo mento, e cadendo veloce verso il basso, fino ad infrangersi in quell’immensa distesa di acqua pura sotto ai suoi piedi. L’acqua si illuminò, come se avesse luce propria, mentre Milly apriva lentamente gli occhi. Aveva preso coscienza, di ciò che stava succedendo a Meryl. Finalmente sapeva tutto. Lo spirito plant femminile, dinnanzi a lei, la osservava serio, con i suoi profondi occhi gialli e luminosi. Milly strinse più forte le mani che teneva al petto, tremando lievemente.

*Sul nostro pianeta d’origine, così lontano e remoto, per questa terra arida e polverosa..viveva una donna dalla bellezza dolce, l’animo coraggioso, e i sentimenti puri. Si chiamava Lyler, e viveva in una delle principali città reali del pianeta, avendo cura dei bambini, insegnando loro a crescere e a vivere nel migliore dei modi le loro vite. Lyler era da sempre innamorata di Edhem, una delle migliori guardie del regno dove viveva, ed Edhem, a sua volta, ricambiava i sentimenti di Lyler, sebbene fosse difficile per loro stare insieme, visti i reciproci ruoli, così distanti. Avevano sempre modo comunque, di trovare attimi solo per loro, in cui al mondo non esistevano altro che i loro occhi, le loro mani, e i loro cuori. Geloso di quel loro grande sentimento però, era Darthem, il gemello di Edhem, che desiderava a sua volta avere Lyler, non venendo però ricambiato in alcun modo da lei, dati i suoi modi di fare, ed essere sinistri ed oscuri. L’animo di Darthem era nero, diverso da tutto ciò che si insegnava nei regni del nostro pianeta ossia..*

-Pace e amore..su questa terra!- disse Milly con naturalezza e sicurezza, mentre un sorriso triste nasceva sul suo volto.

*…* anche lo spirito plant sorrise * Esatto. Le stesse parole che Vash the Stampede, ha sempre predicato, in tutti i suoi lunghi 150 anni di vita qui con voi.*

Milly annuì con un velo di tristezza sul viso.

*Darthem, sebbene giovane, era uno dei consiglieri del re bambino Ishina II, succeduto al padre Ishina I morto troppo presto in battaglia, contro i Neri di Ghiaccio, un popolo di un pianeta non molto distante, che ardeva di gelida invidia per il nostro mondo, e desiderava conquistarlo e colonizzarlo. Darthem, era avido. La sua sete di potere era sempre più grande, e con mosse sinistre e basse, riuscì con finta gentilezza, a giungere fin alle orecchie del re bambino e del suo tutore, il primo ministro, divenendo uno dei suoi primi consiglieri di fiducia. Nel mentre, Edhem, che non si fidava molto degli strani comportamenti che vedeva nel fratello, decise di tenerlo d’occhio per un po’ di tempo, fino a scoprire quali erano i suoi reali intenti : Uccidere il re bambino con l’aiuto dei Neri di Ghiaccio, per poi fingere di aver combattuto per proteggerlo, e prendere quindi il suo posto come re, dato che non vi erano altri eredi di linea diretta con Ishina I. Nello stesso tempo, Darthem, continuava ad importunare Lyler, facendole una corte pressante e piuttosto aggressiva, visti i suoi continui rifiuti. Edhem, che lo seguiva, vide come cercava di prevalere con violenza su Lyler, e fu quella la goccia che fece traboccare il vaso. I due fratelli, presero a lottare a colpi di spada e poteri spirituali. Edhem, oltre a voler proteggere Lyler, voleva convincere il fratello a desistere dai suoi piani malvagi di conquista del regno, e a fermare l’avanzata  nascosta dei Neri nel pianeta. Ma Darthem, ormai roso dalla sua oscurità, non sentiva più alcuna ragione, ormai era troppo tardi. Mentre i due fratelli lottavano, i Neri di Ghiaccio, giungevano nel regno, dando via così, ad una nuova sanguinaria guerra tra i due mondi.  Durante lo scontro con Edhem, Darthem, riuscì a catturare Lyler, per poi dileguarsi verso il castello di IshinaII per ucciderlo e prenderne il posto. Edhem lo inseguì senza sosta, e superato il pieno della battaglia, lo raggiunse nelle stanze del piccolo re, in balia di alcuni Neri di Ghiaccio che stavano per ucciderlo. Ad Edhem, ciò che fece ancor più male, del vedere quel bambino innocente in pericolo, fu lo sguardo di pura malvagità e goduria infernale, dipinto sul volto di Darthem, che osservava con Lyler prigioniera tra le sue braccia, i Neri che stavano per colpire il bambino. Lyler urlava disperata, voleva salvare il piccolo re, ma non riusciva a liberarsi. Edhem, sopraffatto dalla rabbia, si gettò con la spada su Darthem, che reagì, lasciando però la presa su Lyler che si gettò senza pensarci due volte, tra il re e il mostro che stava per trafiggerlo con la sua spada di ghiaccio..

-AHahhh….!!!!-

Il mondo, per Edhem, e a modo suo, anche per Darthem, si fermò in quel preciso istante, quando la lama di ghiaccio, invece del piccolo re, trafisse la schiena di Lyler, trapassandola e uscendo dal suo petto. Il Nero, l’aveva presa in pieno, al centro del suo cuore. Fu Darthem, incredibilmente, a reagire prima di Edhem, lanciando un urlo di dolore, e mozzando con una velocità impressionante, la testa del Nero, mandandolo in mille pezzi di ghiaccio, e facendo altrettanto con gli altri, mentre Edhem, terrorizzato, si gettava su Lyler per sorreggerla e non farla cadere a terra. Il re bambino in lacrime, rimase sconvolto, e colpito allo stesso tempo, dal sorriso dolcissimo e rasserenante, che Lyler gli regalò, prima di cadere tra le braccia del suo amato..

-Non avere paura mio piccolo re…adesso sei al sicuro, andrà tutto bene!- furono le parole della ragazza al bambino

Il primo ministro, libero dalle catene di ghiaccio, corse ad abbracciare il suo protetto, osservando a sua volta atterrito e dispiaciuto, la coraggiosa ragazza agonizzante..

Gli occhi grigio blu di Lyler, stanchi, ma ancora luminosi, cercarono e trovarono, quelli rubino di Edhem, che la stringeva forte tra le sua braccia. Darthem, ansimante e tremante, in piedi dietro Edhem, la guardava dolorante nell’animo, non credendo davvero che avrebbe mai potuto soffrire così tanto per una donna.

Lyler sorrise di nuovo :

-Edhem…mio amato Edhem…- sospirò faticosamente

-Ssst! Non parlare! Non devi sforzarti! Ora ti presto i primi soccorsi! Stai tranquilla! Ti riprenderai presto!- diceva lui agitato, più a convincere sé stesso che la ragazza, mentre poggiava sul petto squarciato e sanguinante la sua mano, facendo fluire la sua energia in lei, sotto forma di luminosa luce verde.

Un rivolo di sangue e un colpo di tosse, fecero sussultare sia Edhem che Darthem.

-Edhem..fermati, non serve..non serve a niente. Lo sai anche tu..- sussurrava lei

-No! No! Zitta! Non dire niente! Tu ti riprenderai! Ti salverai!!!- insisteva lui disperato

-Mi ha colpito al cuore…ti prego fermati, ascoltami!- una mano gentile e piccola, si posò su una guancia ferita e sudata di Edhem, che non voleva cedere alla realtà. Non poteva perderla davvero.

Il giovane allora si fermò un istante, guardandola negli occhi. La vide sorridere con amore, la vide così serena, felice, sebbene sempre più pallida, sempre più fredda, sempre più lontana da lui.

-No,Lyler, no…ti prego! Ti prego! Ti prego…non lasciarmi!- le lacrime sgorgarono prepotenti dagli occhi gonfi di Edhem, ormai arreso alla realtà.

-Io sono, felice di aver salvato il nostro piccolo ed innocente re! Ti prego, proteggilo sempre in memoria mia! Proteggi sempre tutti i bambini, e tutte le persone del nostro regno amato!.-

-Lyler…- bofonchiò Edhem distrutto

-Io…non vorrei mai lasciarti..ma sappi mio amato, che sarò sempre con te,sempre! Finchè mi ricorderai, io sarò sempre qui…- e poggiò una mano sul cuore di Edhem che la strinse di scatto forte nella sua.

L’ultimo sguardo, un po’ di rimprovero, un po’ di tristezza e un po’ d’affetto nonostante tutto, Lyler lo regalò a Darthem, che la guardò sconvolto e devastato.

-Ti amerò per sempre Edhem!- sussurrò infine, chiudendo poi gli occhi per sempre, mentre la sua mano, scivolava via dalla stretta di Edhem, che la guardò disperato, cadere con la testa all’indietro a peso morto, e la mano piombare con pesantezza al pavimento.

Lyler era morta. La piccola e dolce maestra del regno, se n’era andata per sempre, difendendo uno dei suoi amatissimi bambini, il piccolo re.

-AAAAAHHHHHHHH!!!!!!!!!!!- fu l’ululo di dolore profondo e straziato di Edhem, mentre se la stringeva, ormai fredda e senza vita al petto, cullandosi febbrilmente avanti e indietro, in una lenta ninna nanna di morte. Darthem, impietrito, stringeva forte i pugni lungo i fianchi col volto oscurato. Lasciò cadere la sua spada a terra.

Quando i soldati, tra cui la compagnia di Edhem, giunsero nelle stanza del re, videro la pietosa scena, e rimasero colpiti. Il primo ministro indicò Darthem, e subito, gli furono attorno catturandolo.

Il regno era in fiamme, fuori la battaglia continuava ad imperversare, e molti innocenti, oltre ai soldati, stavano cadendo sotto i Neri di Ghiaccio, ormai sempre più numerosi e forti. Il pianeta stava rischiando di essere conquistato dagli antichi e crudeli nemici del freddo oscuro..

Edhem, posò il corpo di Lyler sul letto di sete dorate del re, che gli era a fianco, e prese un panno bagnato, pulendole il viso e il petto con amore, dal sangue. Edhem rimase commosso dal gesto amorevole di quel piccolo fanciullo, e lo accarezzò d’istinto sul capo. Il bambino poi, prese un mazzo di rose bianche, da uno dei tanti vasi di fiori della stanza, e ne pose alcune in mano a Lyler, e altre tutt’intorno a lei, sul letto. Era bellissima. Sembrava una splendida principessa dormiente. I suoi neri e lunghissimi capelli setosi, incorniciavano quel visino dolce e pallido, tanto amato, e ormai perduto.

-Non sarà per sempre…- disse improvvisamente il re bambino, rompendo il silenzio -…la ritroverai un giorno..- concluse guardandolo dritto negli occhi.

Edhem, gli fece un sorriso triste annuendo. Tornò a guardare Lyler, chinandosi su di lei, a baciare quelle rosee labbra ancora morbide, con un dolore ed un’intensità tale, da commuovere anche i soldati presenti.

-Ti amerò anch’io per sempre- le sussurrò, per poi estrarre la sua spada, e dirigersi verso l’esterno, per gettarsi nella battaglia, e cercare di respingere ancora il nemico. Tutti i soldati lo seguirono, meno due che tenevano prigioniero Darthem.

Il re bambino gli si avvicinò, fissandolo in volto, senza più paura.

-Lasciatelo libero di andare- sentenziò poi duro

-Ma…vostra maestà!- cercò di opporsi il primo ministro

-Ho detto…di lasciarlo andare!- ripetè lapidario il piccolo re, cosicchè i soldati obbedirono lasciando la presa su Darthem, e correndo a loro volta fuori verso la battaglia.

Darthem, fissò Lyler stesa nel letto d’orato, e gli occhi lucidi, lasciarono cadere un’unica lacrima dal suo occhio sinistro. Poi, con uno dei suoi poteri, si dissolse nel nulla.

-Vostra maestà! Perché l’avete lasciato libero?!- chiese sconvolto il vecchio primo ministro, mentre il piccolo si affacciava alla grande vetrata che gli mostrava il regno in fiamme

-Perché ormai stà per finire tutto, e ognuno di noi, deve prepararsi, prima di raggiungere i suoi cari..- sentenziò serio il bambino

Darthem, si materializzò, su una delle più alte torri del palazzo. Dall’alto, la vista era ancora più orribile. I Neri stavano per sconfiggere le ultime resistenze e prendere il palazzo. C’era solo morte e distruzione sotto gli occhi di Darthem.

Edhem, stava dando tutto sé stesso contro i nemici, ma erano vani i suoi sforzi, nonostante eroici.

Il nostro pianeta, morì quel giorno.*

>PLOP!

Un’altra calda e luminosa lacrima, cadde nell’infinito mare puro, sotto ai piedi di Milly e del Plant. La luce si diffuse di nuovo calda ed avvolgente attorno alle due, finchè lentamente non si spense di nuovo. Le mani giunte e strette al petto, tremarono lievemente, mentre apriva nuovamente gli occhi per guardare lo spirito che aveva dinnanzi a sé. Ancora poco, e Milly avrebbe finalmente preso piena coscienza, di tutto ciò che era il passato antico di Vash, Knives e, per quanto ancora le risultasse incredibile il destino, anche di Meryl.


Continua





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Dunque ci siamo! E' stato svelato il mistero sull'anitco passato di Vash, Knives e Meryl, vissuti secoli addietro in un'altra vita, sul pianeta dei plant. Ora che Milly stà prendendo piena coscenza di tutte queste scocertanti rivelazioni, cosa succederà poi? E Vash che ancora è bloccato nella colonna di luce da lui stesso creata, con Don Deviler?? Meryl riuscirà a superare l'ostacolo di Horwen in tempo, e correre da Vash per aiutarlo?!. Cosa accadrà a Rina, Funai e tutti gli altri sopravvissuti? (ok, basta domande di sospensione! Sembra un film demenziale dei Simpson!! XD)

Per scoprire tutte le risposte, non vi resta che restare in attesa del prossimo capitolo!! XD (ma và? che novità!)

Un abbraccio,

Martychan
   
 
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