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Autore: Cherrie_2709    18/07/2012    3 recensioni
-Magenta, ti prego...-
-NO! Lasciatemi in pace, tutti e due! Non avete fatto altro che mentirmi! Solo perchè io combattessi! Siete tutti così in questo secolo o mi sono beccata io gli stronzi?-
Premetti il pulsante, ma l'ascensore non si chiuse.
-IDA! Chiudi questa cazzo di porta!- gridai
-Certo, signorina Cameron-
Corsi in camera e mi buttai sul letto. Pensai che avrei pianto per il resto della mia vita.
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Unexplored - la serie'
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Lo so che sono di una lentezza indiscussa e per questo mi scuso. Ma è una fortuna che io abbia trovato una rete wireless libera qua in montagna u.u dunque ecco a voi un nuovo capitolo ^^

Mi ci volle un po’ per riprendermi, ma lì non si trattava di me. Dovevamo aiutare Mordin. Incontrammo altri vorcha sul nostro cammino, ma non mi lasciai più scoraggiare. Anzi il mio odio verso di loro mi dava la carica per ucciderli con più facilità. A capitanare ogni truppa c’erano uno o più krogan: quella volta non lasciai che si avvicinassero.
Dopo diversi campi di battaglia devastati, trovammo l’entrata dell’ospedale, se così si poteva ancora chiamare.
-Ospedale krogan riadattato- disse Mordin –Solido. Fatto per resistere-
Fortunatamente non ci accolse nessuno. Avevo bisogno di respirare un secondo. La prima cosa che trovammo in quel luogo orribile e tetro, fu un corpo. Un umano.
-Quel cadavere. Umano. Devo dare occhiata-
Mordin si chinò su di esso e lo analizzò con il suo factotum. Praticamente effettuo un autopsia senza doverlo aprire in due.
-Piaghe. Infiammazioni. Segni di costrizione su polsi e caviglie. Lividi per ripetute iniezioni. Cavia di laboratorio, vittima di sperimentazione-
-Immagino che non ci sia modo di stabilire l’identità di questo poveraccio, mh?- chiese Shepard.
-Niente tatuaggi o identificazione, forse schiavo o prigioniero. Forse mercenario o pirata. Ora irrilevante. Chiaramente, parte di test krogan per curare genofagia. Umani utili come cavie di test, geneticamente diversi. Permette sperimentazione di modalità di cura-
Ero inorridita da come Mordin fosse….troppo professionale. Non traspariva alcuna emozione dall’analisi di quel corpo privo di vita.
-Ora abbiamo due ragioni per fermare queste ricerche- concluse Shepard prima di proseguire.
Scendemmo così una scala, la quale ci condusse ad un nuovo portone. Là incontrammo i primi krogan nell’ospedale. Questi apparvero da una porta dall’altra parte della stanza. Erano in tre. Fu quello al centro, vestito diversamente dagli altri due, a parlare.
-Sono il portavoce del clan Weyrloc, stranieri. Avete versato il nostro sangue, per legge dovreste essere già morti. Ma Weyrloc Guld, il capo dei capi, ha ordinato di lasciarvi fuggire per diffondere la notizia del nostro arrivo-
-Solitamente i krogan non lasciano andare nessuno. Che intenzioni ha il clan Weyrloc?-
-Se te ne vai potrai raccontare ai tuoi nipotini di aver visto il clan Weyrloc prima che il nostro branco sanguinario conquistasse le stelle. Credi che gli Urdnot siano qualcosa? Sono pietosi! Weyrloc Guld li distruggerà. Il salarian curerà la genofagia e il clan Weyrloc si diffonderà per la galassia in un mare di sangue-
-Sembra abbiamo scoperto lavoro si Maelon, peccato- sussurrò Mordin.
-Non deve per forza andare così. Capisco il voler curare la genofagia…-
-No umano, tu non capisci niente. Non hai visto le cataste di bambini che non hanno mai vissuto-
Una leggera fitta mi prese il cuore, ripensando alla mia Hope, ma riuscii a trattenere le lacrime. Dovevo mostrarmi forte o i krogan mi avrebbero fatta a pezzi.
-I krogan sono stati trattai ingiustamente, noi sistemeremo le cose. E poi avremo la nostra vendetta-
-Mezza galassia ritiene che i krogan siano delle vittime! Se darete inizio a una guerra, perderete il loro appoggio-
-Abbiamo il branco sanguinario e abbiamo il salarian. Quando il nostro clan avrà milioni di membri non avremo bisogno di appoggio. Quando cureremo la genofagia, Weyrloc Guld dominerà tutti i krogan. La rivolta dei krogan diventerà l’impero krogan! Le specie superstiti spaventeranno i loro figli raccontandogli ciò che il branco sanguinario fece ai Turian! Le Asari urleranno mentre la loro cittadella si schianterà contro il sole! Terremo i salarian in schiavitù e mangeremo le loro uova come dessert! Se non sei abbastanza saggia da fuggire, allora sarai il primo di milioni ad essere annientato dalla nostra poten…-
-Tu parli troppo-
Shepard, ormai stanca del suo parlare a vanvera, sparò un colpo al serbatoio ai loro piedi, che riportava il simbolo “infiammabile”. I krogan si spaventarono per il rumore, ma si ripresero vedendo che nessuno era ferito.
-Ah! Guardate, l’umana non sa nemmeno colpire un semplice bersaglio-
Di lì a poco si accorse dell’enorme fuoriuscita di gas ai suoi piedi, ma per lui era troppo tardi. Il comandante mi fece un cenno e io, con un leggero sorrisino di compiacimento, sparai. L’esplosione provocata, incendiò completamente il krogan, che morì poco dopo essersi rotolato a terra. Ovviamente questo gesto fece si che gli altri krogan, seguiti da alcuni vorcha, ci attaccassero. Sapevamo che non erano gli ultimi, ma la porta, che prima era alle loro spalle, portava a corridoi vuoti, quelli che una volta dovevano essere una sorta di laboratori. C’era una gran puzza di disinfettante, che Mordin chiamò più finemente “antisettico”. Secondo lui era indizio di “carne morta”. E come dargli torto vedendo un corpo coperto da un telo. Era troppo grande per essere umano e troppo piccolo per essere krogan. Lì accanto c’era un datapad, così Mordin lo lesse.
-Krogan morta, femmina. Tumori indicano sperimentazione. Niente segni di costrizione…volontaria- per un attimo rimase in silenzio, fissando il corpo –Femmina Weyrloc sterile, disposta a rischiare trattamento. Sperava in cura. Inutile, inutile spreco di vita-
-Non pensavo che la vista di una krogan morta ti avrebbe disturbato- disse Shepard sorpreso dal comportamento, come forse anche me e Luke.
-Cosa? Perché?- chiese lo scienziato incredulo –Per lavoro su genofagia? Irrilevante. No. E’ proprio causa. Mai sperimentato su krogan vivi, mai ucciso con medicina! Sua morte non opera mia, solo reazione a essa. Obbiettivo era stabilizzare popolazione, non volevamo questo. Capisco logica, ma comunque inutile. Stupido spreco di vita…detesto vederlo-
Sembrava parecchio turbato, così decidemmo di proseguire.
Non sapevamo bene dove fosse la nostra meta, dunque dovevamo aprire ogni porta. All’interno di una stanza trovammo un krogan, il primo in quell’avventura ad avere un’aria innocua. Mordin ci spiegò che non apparteneva al clan Weyrloc.
-Sono un ricognitore del clan Urdnot. I Weyrloc mi hanno catturato…e portato qui-
-Il capo dei ricognitori ci ha chiesto di cercarti- disse Shepard –Abbiamo eliminato le guardie, torna dagli Urdnot-
-Non posso. I Weyrloc mi hanno fatto delle cose…droghe…iniezioni. Hanno detto che mi stavo sacrificando per il bene di tutti i krogan. Gli sperimenti per curare la genofagia…è tutto confuso. E’ difficile pensare…devo restare-
-Mordin, puoi rimetterlo in sesto? Magari con degli stimolanti, qualcosa che rinforzi il suo sistema immunitario-
-Tu non capisci- continuò il ricognitore –Non sto troppo male per andarmene, ma devo restare. Stanno curando la genofagia, sistemeranno tutto. Devono continuare i loro test-
-Attenzione Shepard- la avvisò Mordin –Paziente instabile, suscettibile. Lavaggio di cervello-
In effetti sembrava strano da parte di un krogan smettere di lottare così. Dopotutto il clan Weyrloc avrebbe usato la cura per dominare su Tuchanka. Fu così che Shepard lo convinse a riprendersi. Capimmo che lo avevano ingannato. Quella donna sapeva davvero farsi rispettare, aveva le palle.
Finalmente, potemmo proseguire indisturbati. O quasi. Le orde restanti di branco sanguinario, ci attaccarono. Molti vorcha, ma anche parecchi krogan. Erano davvero troppi. Se le difese erano così pesanti, dovevamo essere vicini a Maelon. La fine di quella battaglia, fu decretata dalla morte di Weyrloc Guld, il capoclan. Fu in quel momento che trovammo Maelon, in uno stato del tutto inaspettato. Stava lavorando ad un computer, con tanto impegno che si accorse di noi solo quando Mordin parlò.
-Maelon. Vivo, incolume-
Sembrava non gli importasse nulla del nostro arrivo.
-Nessun segno di costrizione, nessuna tortura evidente. Non capisco-
Poi finalmente, ci degno della sua attenzione. Era acido, non sembrava affatto un prigioniero.
-Per essere un uomo così intelligente, professore, hai sempre avuto difficoltà ad accettare le prove che smentiscono i tuoi preconcetti. Quanto ci metterai ad ammettere che sono qui di mia volontà-
Non parlava come il nostro amico salarian. Certo, la parlata era comunque più veloce del normale, ma i suoi discorsi erano comunque fluenti.
-Non è stato rapito, è venuto volontariamente per curare la genofagia-
Maelon fece cenno di si con la testa. Mordin però, non voleva crederci.
-Impossibile- disse indispettito –Intera squadra concordava, progetto necessario-
-Come avrei potuto oppormi al grande dottor Solus? Ero un tuo studente…TI AMMIRAVO!-
-Esperimenti eseguiti qui, cavie vive, prigionieri, torture ed esecuzione, opera tua?-
-Abbiamo già le mani macchiate del sangue di milioni di esseri, dottore, se ne occorrerà qualcun altro per riparare le cose, lo accetterò-
-Chiaramente Maelon non ha bisogno di essere salvato, che vuoi fare?-
-Devo porvi fine-
Il giovane salarian, ci puntò contro l’arma, prima verso Mordin, poi Shepard, poi me e Luke.
-Non puoi accettare la verità, eh? Non puoi ammettere che la tua brillante mente ti ha portato a commettere un’atrocità?!-
Fece giusto in tempo a finire la frase, che Mordin lo scaraventò verso il muro, giusto dietro all’oloschermo, puntandogli la pistola alla testa.
-Esperimenti inaccettabili. Obbiettivi inaccettabili. Non cambierà, nessuna scelta. Devo ucciderti-
Fortunatamente esitò un attimo, attimo in cui Shepard prese le redini della situazione.
-Aspetta, non sei costretto a farlo, Mordin. Non sei un assassino-
Maelon fece di si con la testa, sperando di salvarsi.
-No…non un assassino- disse il professore –Grazie, Shepard-
-Finita Maelon, vattene. Non restano Weyrloc, progetto finito-
-Hai sentito il professore? Vattene di qui prima che cambi idea-
-Dove dovrei andare professore?-
-Non interessa. Prova Omega, sempre comodo altra clinica-
-I krogan non meritavano ciò che gli abbiamo fatto, professore. La genofagia deve finire-
-Non in questo modo- sussurrò Mordin –Mie scuse, comandante. Frainteso parametri di missione. Nessun rapimento, sbagliato. Grazie-
-Non preoccuparti per me, Mordin. Tu come stai?- adoravo il modo in cui Shepard sapeva essere dura, ma anche comprensiva. Un po’ come Garrus.
-Avrei dovuto ucciderlo, volevo farlo. Più facile che ascoltare. Più facile anche per lui. Esperimenti indicano quanto caduto in basso. Me lo aspettavo da krogan, non da mio simile-
-Forse la prossima volta che parlerai dell’etica della genofagia te lo ricorderai-
Ora però rimaneva un problema. Che farcene dei dati? Erano pericolosi certo, ma davvero valeva la pena cancellarli completamente? Dopo tutti gli esperimenti e le morti che erano servite per arrivarci. Decidemmo dunque di tenerlo, cancellando la copia da quel computer. In futuro magari ci sarebbero serviti.
 
Quella giornata era stata devastante. Pensavo di non poter affrontare tutte quelle emozioni in un giorno solo. Avevo bisogno di relax. E di una bella doccia. Fu forse la più lunga della mia vita. Quasi mezz’ora sotto il getto d’acqua a ripensare all’accaduto. Una volta uscita, mi avvolsi in un asciugamano e con un altro iniziai a strofinarmi i capelli. Quasi mi venne un infarto, quando tornando in camera vidi che c’era Luke.
-Oh…ciao…- dissi imbarazzata.
-Ciao. Ti andrebbe di parlare?-
Voleva parlare? Strano da parte sua.
-Intendi…riguardo a oggi?-
-Riguardo a tutto, Cam-
Cam. Solo lui mi chiamava così. Era bello sapere che qualcosa, per quando insignificante, non era cambiata. Istintivamente, poggiai lo sguardo sul mio book di disegni, su cui da poco avevo iniziato a disegnare un Vorcha. Lui seguì il mio sguardo e comprensivo mi prese per mano.
-Come stai?-
-Io…non lo so. Sto provando troppe cose assieme-
-Quei bastardi non possono più nulla contro di noi. Ormai sappiamo come fermarli-
-Combatterli non mi riporterà la mia Hope-
Lo stringermi la mano divenne un abbracciarmi dolcemente.
-Lo so, ma possiamo solo sperare che abbia vissuto una vita meravigliosa e che sia morta felice di raggiungere suo marito-
Mi scappò un sorriso. Era quello che avevo sempre sognato per me stessa. Mentre ero immersa in quel pensiero, iniziò a baciarmi sul collo. Sapeva quanto mi piacesse.
-Luke…- dissi per fermalo.
-Shh…non parlare-
L’unica cosa che ricordo con chiarezza è che mi tolse di dosso l’asciugamano e chiese a IDA di bloccare la mia porta.
  
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