Il volere della madre.
[Laila/Sandalphon]
La donna pregava in ginocchio, distrutta dall’orrore.
Un feto deforme e senza nome ascoltava l’orante.
Lo chiamavano progetto Sandalphon.
Aveva contribuito anche lei al suo sviluppo.
Lo sentiva vicino come un figlio proprio.
E ne conosceva le reali capacità.
Cancella il ricordo di Laila dalla mente di coloro che l’hanno conosciuta.
Dammi la forza di ricominciare, di dimenticare tutto.
Non voglio più vivere con un'anima tanto debole.
Non voglio più provare dolore.
“Svegliati Sandalphon.
Svegliati e annullami.”
Come può un figlio sottrarsi al più profondo desiderio di una madre agonizzante?
Quel corpo era troppo marcio per sopravvivere.
Così facendo un angelo rinasceva.
Doveva cancellarsi il ricordo dell’abominio.
Nda: in questa raccolta non poteva mancare una Laila/Sandalphon! Come mi mandano in brodo di giuggiole le Sevoftarta/Metatron, allo stesso modo amo anche questa combinazione. Perché, infondo, sono due facce della stessa medaglia. I primi rappresentano la parte “di facciata”, quella bella e accettabile, mentre i secondi sono gli scarti che hanno permesso la formazione dei primi. Sono la parte “marcia”, l’”eliminabile”…
La parte in corsivo rappresenta il pensiero di Laila, per questo è in prima persona.
Dio solo sa quanto adori la Yuki quando disegna queste personaggi fantasticamente tormentati!