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Autore: Blacky46    20/07/2012    2 recensioni
UN gruppo di ragazzi delle scuole superiori cerca di scappare dai non morti che ormai hanno completamente invaso la città....e non solo
Genere: Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da quando ci eravamo divisi al palazzetto erano passate circa due ore e con nostra grande sorpresa le strade inizialmente erano semi deserte. Il nostro obiettivo era arrivare al supermercato più vicino, l’Aliper, e per raggiungerlo dal luogo in cui ci trovavamo bisognava per forza attraversare un quartiere pieno zeppo di condomini e quindi anche di non morti. Avevamo pensato di prendere una macchina per arrivare prima ma quelle creature erano attirate dal suono quindi l’auto era fuori questione. Vedendo che le strade erano libere però ci convincemmo che avremmo avuto qualche possibilità anche a piedi… “Dai ragazzi andiamo” “Stranamente la strada è quasi completamente sgombra” disse Patrick a bassa voce e Andrea “Forse c’è qualcos’altro che sta attirando gli zombie” Così partimmo, gli zombie che si avvicinavano troppo li colpivamo per allontanarli, gli altri non li badavamo neanche. Prima di partire infatti Andrea aveva consigliato di non fermarsi:”Credo sia meglio che non ci fermiamo ogni cinque minuti per ucciderli, ma che ci limitiamo solo ad allontanare quelli che si avvicinano e ad andare per la nostra strada” e così appunto facemmo.

Quando però fummo a circa a metà strada ci accorgemmo che non eravamo messi molto bene. Andra girandosi e guardando “Cazzo ragazzi ne abbiamo un casino dietro e ci stanno seguendo tutti” io voltandomi ”Oh cacchio, ce ne saranno come minimo una trentina e adesso cosa facciamo, siamo circa a metà strada, se continuiamo se ne aggiungeranno altri…probabilmente”.
A quel punto Patrick “Dobbiamo andarci a nascondere per forza in una casa e aspettare che se ne vadano, si sta anche facendo buio non possiamo più continuare”. Tutti e tre ci rendevamo conto della pericolosità di andare in una casa, poiché c’era il rischio di trovare qualche non morto e di o ancora peggio di venir circondati, senza nessuna via di fuga. Era comunque vero che continuare era altrettanto pericoloso, in quanto eravamo ormai stanche e con la notte era meglio non restare fuori in quanto essendo saltata la corrente elettrica la città era completamente al buio.
Ci fermammo un attimo, dato che avevamo distanziato abbastanza gli zombie, Patrick si guadò intorno e fece” Seguitemi, per di qua!” e ci dirigemmo verso un condominio il cui cancello era semi chiuso. Una volta entrati lo chiudemmo alle nostre spalle per bloccare, o quanto meno rallentare i non morti. Fatto ciò entrammo in fretta e furia nel condominio e appena dentro “Bene, per il momento siamo al sicuro, ora che si fa?” e Andrea  “Dobbiamo fare piazza pulita su un piano e trovare un appartamento dove poter trascorrere la notte”. Da dentro l’edificio era più grande di quanto ci fosse sembrato, al piano terra c’erano cinque porte, forse ingressi di appartamenti, mentre in un angolo vi era un ascensore ed una scala che si snodava per ben quattro piani. Sottovoce, per non attirare zombie se ce ne fossero stati dissi “E ora a che piano andiamo?” Patrick “Non lo so” e guardando il pannello dell’ascensore “Ci sono quattro piani”…. Cadde il silenzio.
Di colpo Andrea “Direi di partire dal quarto piano e di scendere, uccidendo tutti i non morti che incontriamo, se partiamo da qui, rischiamo poi di attirare quelli ai piani superiori e di restare bloccati giù”. Decidemmo quindi di partire proprio dal quarto piano, come aveva suggerito Andrea. Per nostra fortuna trovammo solo due appartamenti per piano, questo rendeva tutto più facile. “Forse le porte al piano terra non sono tutti appartamenti” pensammo. Raggiunto il quarto piano Andrea e Patrick entrarono nei due appartamenti.

Lungo le scale avevamo infatti deciso che mentre due entravano ognuno in un appartamento, uno restava sulle scale per impedire ad eventuali zombie di cogliere gli altri due alla sprovvista. Mentre me ne stavo seduto sull’ultimo scalino, per controllare che nessuno zombie salisse, sentivo molti rumori provenire da dentro gli appartamenti…..Ad un certo punto non sentii più nulla dalla parte di Andrea e dopo poco anche da Patrick. Pochi minuti dopo, quasi in simultaneo, uscirono dagli appartamenti con i vestiti e le mazze sporche di sangue: Andrea aveva solo qualche macchia sulla maglia mentre Patrick era praticamente ricoperto di sangue su tutto il lato destro. Non chiesi nulla di quello che era successo negli appartamenti e loro silenziosamente scesero le scale. Fissai qualche secondo le due porte dalle quali erano usciti e poi li seguii.
“Se volete vado io adesso” dissi guardando in specifico Patrick. “Ok vai pure resto io sulle scale” rispose Andrea; non che avessi voglia di entrare, anzi solo l’idea mi faceva venire i brividi, in fondo era pericoloso…. ma li avevo visti così abbattuti poco prima….non me la sentivo di farli andare ancora.
Ovviamente appena entrai la paura mi assalì e riuscii in pochi secondi a capire cosa avessero provato prima Andrea e Patrick. Mi trovavo solo, al buio ed ero quasi sicuro di non essere l’unico li dentro, certo gli altri erano a poca distanza da me ma non sarei riuscito a chiamarli in tempo se mi fossi trovato seriamente nei guai. Ero teso come una corda di violino, ogni rumore mi faceva sobbalzare. Stavo quasi per tranquillizzarmi quando sentii dei battiti continui provenire da una stanza, ora ne ero certo, in quell’appartamento c’era qualcun altro. Lascia la stanza dalla quale provenivano i rumori per ultima e inizia il mio controllo dalla stanza a destra a me più vicina. Entrai….la stanza era completamente in disordine, c’erano vestiti e oggetti dappertutto, ma fortunatamente nessun non morto. Passai due minuti in quella stanza, credo, a cercare oggetti utili ma nulla. Appena uscii i rumori provenienti dall’altra stanza si fermarono di colpo e rimasi completamente in silenzio, come se già non bastasse il buio a spaventarmi visto che l’unica cosa che illuminava era la luce proveniente da fuori; le luci pubbliche infatti erano ancora in funzione.
Entrai quindi in quella che probabilmente era la sala da pranzo, una stanzetta ancora accogliente malgrado il disordine. Non feci in tempo a pensarlo che sentii muoversi dietro di me. Mi girai di colpo e vidi due sagome rialzarsi a malapena da sotto un mucchio di oggetti.
Non capii più niente dalla paura e cercai subito con gli occhi la via di fuga più vicina, ma dopo pochi istanti di panico tornai in me, dovevo eliminarli no scappare. Presi un lungo respiro, mentre i due non morti si avvicinavano, e mi buttai su di loro. Il primo andò giù subito con una bella mazzata in testa ma quando feci per colpire l’altro questo mi blocco la mazzata col il braccio e così riuscii solo a farlo cadere a terra e dal contraccolpo mi cadde la mazza, che rotolò sotto il divano poco distante. Fuori Patrick era già uscito e mi stava aspettando assieme ad Andrea; quando mi cadde la mazza fece un tonfo che si sentì fino a fuori e loro sentendolo si avvicinarono alla porta dell’appartamento ed iniziarono a bussare chiamandomi. Avevamo stabilito che una volta entrato si doveva chiudere la porta alle proprie spalle e riaprirla solo quando si era finito, in questo modo se ci fossero stati problemi almeno quelli fuori sarebbero rimasti al sicuro….era sconveniente per quello all’interno dell’appartamento ma almeno quelle sulle scale erano al sicuro.
Non risposi ai ripetuti richiami di Andrea e di Patrick per paura di attirare l’attenzione di altri eventuali non morti nell’appartamento.  La situazione peggiorava , ero senza armi da usare e lo zombie si stava rialzando, l’unica cosa che potevo fare era di lanciargli contro tutto quello che avevo vicino. Inizia a colpirlo con piatti, bicchieri e tutte le altre cianfrusaglie che trovavo fintanto che finii anche gli oggetti. Come ultima speranza e con molta fatica, quasi mi stava prendendo, cercai di raggiungere la mazza. Gli passai a fianco e mi gettai a terra per raggiungere la mazza con la mano. Ormai era sopra di me, con un’ultima spinta riuscii a prendere la mazza e proprio mentre si buttava su di me per mordermi lo lancia via con un calcio, mi alzai e gli spaccai la testa con le ultime forze che mi erano rimaste.
Appena la paura e l’adrenalina se ne andarono provai felicità e soddisfazione, d’altronde mi ero appena salvato.
Ben presto però questa sensazione piacevole svanì di nuovo e mi sentii vuoto, lì al buio, tutto sporco di sangue. Feci finalmente per andarmene da quella stanza quando mi vennero in mente i rumori che avevo sentito prima, non era ancora finita. Finito di controllare l’appartamento rimaneva solo la stanza dalla quale provenivano i rumori….”Ok ce la posso fare...dai” Mentre mi ripetevo quelle cose aprii la porta ma con mia sorpresa trovai la stanza vuota, davanti a me vidi solo un letto, un comodino, e davanti al letto un armadio chiuso. Improvvisamente dall’armadio sentii provenire altri rumori, così feci un balzo all’indietro pensando che uscisse chissà cosa….aspetta, ma niente. Ad ascoltarli meglio non sembravano lamenti però erano quasi dei battiti. Fattomi coraggio mi avvicinai e provai ad aprire l’armadio con cautela, ma co mia grande sorpresa era chiuso a chiave. Avrei potuto provare a sfondare la porta di legno ma non preferii non rischiare  così anche se alla rinfusa iniziai a cercare delle chiavi con le quali aprirlo. Nelle altre stanze non trovai nulla ma mentre cercavo nella stanza dell’armadio, dal quale non proveniva più nessun rumore ormai, colpii qualcosa col piede e quando mi abbassai a guardare trovai proprio una chiave di ferro. Mi avvicinai quindi all’armadio, inserii la chiave e lo aprii.
 
  
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