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Autore: Shockermoler    07/02/2007    2 recensioni
Una ragazza normale come tante con un amico speciale come Orlando Bloom. E il loro rapporto non sempre facile, pieno di incomprensioni. Ma è solo amicizia o qualcosa che lentamente si sta trasformando in qualcosa di diverso?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi pronta per un nuovo aggiornamento. Ringrazio Carlottina, Johnny Jack, Bebe, Grecobain e Legolasgirl& per le tante parole di incoraggiamento, siete davvero carinissime!


Aveva appena aperto il thriller di Deaver che stava cercando svogliatamente di leggere da mesi, facendo scivolare gli occhiali sulla punta del naso, che il suo cellulare cominciò a suonare. Lo guardò qualche secondo come una maestrina che sta per fare la predica ad un alunno disobbediente, poi si decise a rispondere.
"Si?" - disse distrattamente tornando con gli occhi sul libro.
"Ash sono Orlando" - il tono della voce del giovane uomo le fece immediatamente focalizzare l'attenzione sul suo interlocutore.
"Che succede?" - chiese con crescente agitazione. Strano che avesse chiamato proprio lei pensò. Non si erano esattamente lasciati nel migliore dei modi l'ultima volta che si erano sentiti.
"Ho bisogno di vederti" - la tristezza ed una punta di disperazione nella voce di lui non promettevano niente di buono.
"Intendi dire adesso?" - domandò allarmata inarcando un sopracciglio mentre guardava i suoi piedi muoversi sotto le coperte. Aveva avuto una giornata di merda al lavoro, era stanca morta e si era messa a letto da appena cinque minuti. E non aveva esattamente voglia di esserne trascinata fuori.
"Non te lo chiederei se non fosse importante" - ribadì lui mestamente.
Sospirò, si tolse gli occhiali e si strizzò la base del naso con le dita "Va bene, va bene...vediamoci al pub sotto casa di Sue diciamo fra 20 minuti ok? Il tempo di rendermi presentabile" - concluse uscendo a malavoglia da suo caldo giaciglio.
"Ti aspetto lì....grazie Ash sei una vera amica" - disse lui prima di riattaccare.
Si guardò smarrita in giro per la camera alla ricerca delle sue ciabatte ed inciampò nel letto diverse volte prima di raggiungere l'armadio. Impiegò un'infinità di tempo per decidere fra il suo completo beige o i suoi jeans preferiti con il maglione di mohair bianco col collo alto.... troppo tempo.
Non avendo nessuna voglia di truccarsi , raccolse semplicemente i capelli in una coda e li fermò con uno dei suoi elastici variopinti, inforcò di nuovo gli occhiali, si mise il cappotto ed imboccò il corridoio.
"Ma dove diavolo te ne vai a quest'ora? Non eri già andata a letto?" - indagò Sue sporgendo il suo lungo collo dal letto della sua camera.
"Si ma...devo uscire...devo vedere...Orlando ha bisogno di me" - disse infine per tagliar corto.
"Ahhhh certo ... - disse la sorella con lo sguardo compiaciuto di chi la sapeva lunga - "non si può dire di no al principe Orlando" - ironizzò la ragazza che sembrava divertirsi un mondo.
"Ha bisogno di me" - ribadì Ash lanciandole uno sguardo gelido prima di uscire.
Cercò di scivolare più che poteva nel suo caldo cappotto in cerca di un pò di tepore, ma il freddo era davvero pungente quella notte. Trotterellò velocemente fino ad arrivare alla grande porta blu cobalto del Neptune e vi scivolò dentro.
Il tepore all'interno del locale la rinfrancò, anche se l'odore di fumo era acre e pungente come al solito. Salutò due tizi saluti al bancone, Fynch al quale ordinò una pinta di pale ale e raggiunse Orlando che si era rintanato in un tavolo in fondo al pub.
Aveva le braccia distese sul tavolo, la schiena appoggiata allo schienale imbottito e girava nervosamente il bicchiere della sua mezza pinta fra le sue mani. Il suo sguardo era perso, distante i suoi occhi erano cerchiati, aveva un'aria trasandata che non gli aveva mai visto.
Si alzò di scatto quando lei gli fù praticamente accanto e la abbracciò forte e a lungo.
"Grazie per essere venuta" - disse con un sorriso tirato quando si separarono.
Ash rispose con un sorriso incerto e si sedette di fronte a lui, si sorrisero quasi imbarazzati in attesa che arrivasse la sua ordinazione.
Lei tornò con lo sguardo su Orlando aspettando che cominciasse a parlare. Ma lui la guardava smarrito come se non riuscisse a trovare le parole. Stava per dirgli qualcosa quando lui prese a scuotere la testa e cominciò a piangere. Così, semplicemente a piangere.
Ash sentì il cuore stringerlesi nel petto, era spiazzata mentre assisteva a quel pianto liberatorio e silenzioso. Istintivamente allungò le mani fino a toccare il dorso di quelle di Orlando ma rimase in silenzio.
Probabilmente lui aveva bisogno di questo, una spalla su cui piangere, probabilmente era lì per questo ma non le importava ormai. Quello che le importava era capire perchè lui fosse in questo stato di profonda prostazione.
Quando piano piano si calmò e le lacrime si asciugarono Ash gli si affiancò - "Cosa ti sta succedendo?" - chiese dolcemente mentre gli carezzava il braccio per incalzarlo a parlare.
Lui alzò sull'amica uno sguardo triste e confuso "Non lo so...è come se il mondo si sgretolasse sotto ai miei piedi, tutto ciò che un mese fà era una certezza, un punto fermo nella mia vita non lo è più...il mio mondo sta andando in tanti piccoli pezzi...la giostra gira vorticosamente ed io non..." - si bloccò un momento e fissò il bicchiere che stringeva forte fra le mani - "...niente sembra avere più senso ...." - aggiunse sospirando.
"E' per Kate?" - domandò lei bevendo un sorso della sua birra.
"In parte sì, mentirei se ti dicessi che non mi manca o che non penso più a lei, è difficile buttarsi alle spalle una storia di quattro anni, ma lentamente mi ci sto abituando" - spiegò lui muovendo le mani com'era solito fare.
" E Kiki? Pensavo fosse una cosa abbastanza seria..."
Orlando la interruppe con una smorfia accompagnata da un largo gesto della mano "Con lei funziona solo a letto, per il resto un autentico disastro" - spiegò lui sempre con lo stesso sguardo malinconico.
Ash annuì ripensando a quando Orlando l'aveva chiamata mentre girava Elizabethtown per confessarle che aveva passato la notte con Kiki, la prima di una lunga serie...
"La cosa buffa sai qual'è?" - continuò lui strappandola ai suoi pensieri - "Che per la prima volta in vita mia mi sento pronto per una relazione seria, sono pronto capisci? Ho voglia di innamorarmi, ma di innamorarmi follemente e quando parlo di queste cose le ragazze mi guardano come fossi un alieno!" - sbottò infastidito battendo il pugno sul tavolo.
"Forse frequenti le ragazze sbagliate" - ipotizzò Ash che cominciava a trovare la situazione paradossalmente comica.
Lui la guardò incuriosito per pochi secondi e continuò - "Non è solo questo Ash...il mio lavoro, la mia carriera...ho bisogno di una svolta, sento di dover fare un cambio di direzione, ma sono bloccato ad un crocevia senza saper bene quale strada imboccare" - spiegò tirandosi con un gesto frustrato i capelli sulla nuca.
Lei prese un altro lungo sorso di birra - "Allora non fare niente" - disse semplicemente.
"Cosa?!?" - chiese lui sorpreso.
"Si proprio così, prenditi tutto il tempo che vuoi, stacca la spina da tutti i tuoi produttori, agenti, public relations e tornatene a casa tua a pensare alle tue cose...puoi farlo?" - chiese alla fine guardandolo in modo deciso.
"Beh si certo, volendo potrei farlo..." - rispose lui perplesso.
Lei rispose con un ampio gesto della mano.
Orlando rimase a fissarla qualche minuto, stava chiaramente riflettendo sulle parole della giovane donna."Mi sa tanto che lo farò" - concluse con un sorriso beffardo alzando la sua mezza pinta per un brindisi. Lei alzò di rimando il suo bicchiere ridacchiando.
"Non sai quanto ne avevo bisogno" - bisibigliò Orlando al suo orecchio prima di darle una delle sue memorabili strizzate e di riempirla di baci schioccosi, quando si salutarono venti minuti dopo, vicino al portoncino dell'appartamento di Sue.
"E' a questo che servono gli amici no?" - rispose lei facendogli un'ultima carezza sulla guancia prima di congedarsi.
Nel buio della sua camera, con le luci della metropoli che di tanto in tanto flirtravano dalla finestra ad intervalli regolari, Ash con il respiro affannoso fissava il soffitto con gli occhi smarriti. Le mani sicure che scorrevano sul suo corpo. I capelli che le solleticavano il collo. Quell'odore così buono e agrumato. Quel corpo snello. Quella pelle levigata. Le labbra morbide che si muovevano lentamente dall'orecchio fino alla sua bocca. Gli occhi scuri, profondi e languidi che le sorridevano. "Orlando...." - sospirò ancora scossa da quell'immagine.
Il sogno era tornato a tormentarla.
  
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