Dopo aver pianto amaramente la scomparsa di un ciabattaio, la nostra eroina si avvicinò  allo strando delfino che sosteneva di sapere che fosse l’assassino, e dopo aver appreso da esso che l’omicida si trovava  ancora nei paraggi, e dopo che le ebbe detto che era un essere glabro e insolito, si avviò, con un coccio di vetro caduto dal cielo, in cerca del malfattore.

Girò per le strade deserte, e la folla continuava a spintonarla, a che, presa dalla folle rabbia, uccise tutti i presenti e continuò la strada trasformandosi in un terranova volante. In tal modo poté alzarsi in volo e sorvolare con sguardo attento tutto il quartiere.

Ma l’essere glabro e insolito si ostinava a rimanere uno e uno solo: il delfino.

Dopo aver riflettuto sul da farsi, visto che la strada dove il mammifero si trovava si era riempita di nuovo di gente (e lontre dorate) decise che, visto che tanto ormai era una killer, avrebbe ucciso tutti di nuovo, compreso il delfino. Indi, si suicidò, e una giovane donna che passava di li, pianse amaramente su di lei. Dopodiché si avvicinò a un delfino (gemello del morto) che diceva di sapere la storia, ma visto che era una mendicante affamata, se lo mangiò e poi, con un tubo estratto da un fossato materializzatosi li per puro caso (in quella materializzazione c’entravano un cammello, un albero parlante, un impiegato statale e un mause nuovo) picchiò e uccise i nuovi passanti, che camminavano tranquilli sui cadaveri, e si innalzò in volo.

THE END