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Autore: Val__    25/07/2012    3 recensioni
[Attenzione: Una sorta di Missing Moment di "Sweet Revenge" su (per chi li conosce) MackenzieXRori. Non è necessario leggere anche la storia da cui è preso per seguire questa qui, questi saranno mini capitoli, ma spero siano comunque carini da leggere, buona lettura!]
Mackenzie non era mai stato un bambino socievole, il suo carattere era terribile, sembrava ostile nei confronti di chiunque gli si avvicinasse e ogni giorno era in lite con qualcuno. [...]
Quel giorno si era ripetuta la stessa scena di tutti i giorni, la mamma di Zie se ne era andata e lui disperato stava correndo fuori sperando di riuscire a fare in tempo e riprenderle la mano per farle vedere che era ancora lì e non voleva che se ne andasse.[...] Nessuno si era accorto del suo appartarsi in un tentativo di sfogo. Nessuno, tranne un piccoletto dalla testolina rossa che, circondato dagli amichetti, stava giocando tranquillo fino al momento in cui una minuta sagoma gli era passata affianco correndo, le lacrime che gli rigavano il volto.
Fa parte della serie Sweet Treats and Romance (ma non è necessario aver letto anche gli altri componenti della serie)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sweet Treats and Romance'
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Importante!

Angolino di Val_chan :

Ehilà Fanciulle e Fanciulli!
Oggi il mio angolino è quassù, perché nel solito posto ci saranno i ringraziamenti e tutte le menate varie, perché sì, è l’ultimo capitolo, ma penso di poter fare alcune one-shot se vi fa piacere.
Mi scuso per il ritardissimo ho davvero delle buone ragioni in ambito familiare, quindi non vogliate uccidermi, cercherò di aggiornare anche Sweet Revenge! appena mi sarà possibile.
Grazie di tutto spero di ricevere una recensioncina… per favore… grazie <3
Buona lettura, perché questo è un capitolo tanto atteso che stavate aspettando spero di non avere deluso le vostre aspettative!
Baci Val_chan <3



Sunlight

Capitolo 4 :

E' abbastanza ironico che nella vita,
la persona che tira fuori il meglio di te e l'unica che ti rende forte è in realtà la tua debolezza.

Rori era invornito, parecchio invornito.
E no, non perché fosse appena sveglio, non che quello contribuisse a fargli riprendere lucidità, ma il motivo principale era evidentemente quella maledettissima febbre che fin dalla sera prima lo stava perseguitando, non facendo altro che alzarsi sempre di più.
Per fortuna che Demien che oramai aveva compiuto sedici anni, riusciva a cavarsela e prendersi cura del fratello più grande quando Olive non c’era, tra imprecazioni e scappellotti vari, visto che Rori in versione malato era estremamente lagnoso ed abbraccioso e, limitiamoci a dire che per Demi quello non era un gran periodo, tra aranciate in testa, tradimenti e vendette varie (NdA ed è tutto raccontato in Sweet Revenge), quindi potete capire che dopo un primo momento di tenerezza, aveva cominciato a non poterne più ed in quel momento non vedeva l’ora di andare al part-time.

< Aaaaah… la teeesta… > si lagnava il più grande < Demi… voglio Zie… dov’è il mio Mackenzieee? > aveva mugugnato, cercando di alzarsi dal letto, ma subito tirato giù da Demien che sbuffando, ma sempre delicatamente lo aveva fatto stendere nuovamente < Rò l’ho chiamato cinque minuti fa! Non puoi pretendere che sia qui sub… > e come per smentire il ragazzo, Mackenzie aveva suonato (giusto per educazione) il campanello per poi entrare con poca grazia dalla porta d’ingresso, correndo tutto affannato fino a sbucare ansimante nella stanza, agitato e preoccupato per Rori, che una volta visto il tanto reclamato Zie, porto le braccia in avanti, come a voler essere preso in braccio e coccolato. Quella vista fece sorridere Zie < Carinoo! Sembra… regredito? > fece avvicinandosi a lui per poi sedersi sul bordo del letto ed accarezzarlo, mentre il viso di Rori si rilassava. < Solo regredito? È tutto ieri sera che mugola cose come che vuole una coperta, che vuole un abbraccio e poi ha freddo, subito dopo caldo! Non si sopporta! > fece esasperato Demi che aveva sopportato anche troppo per il momento ed aveva tutte le intenzioni di fuggire < Vabbè ti lascio la lagna, devo andare al bar, Ronny sostituisce Rori così non ci saranno problemi… ciao Lagnosetto > aggiunse poi dolcemente posando un tenero bacio sulla guancia del fratello < Demi aspetta! …come va? > chiese improvvisamente Zie con in viso un’espressione di pura preoccupazione, palese agli occhi del più piccolo, fermandolo prima che riuscisse ad attuare il suo piano di fuga.
Zie sapeva che il sopracitato brutto periodo, aveva agitato parecchio Demi che però cercava di non far preoccupare nessuno < Va tutto bene > rispose infatti neutro, ma Mackenzie , che aveva voglia di pugnette (NdA cioè che l’avrebbe tirata per le lunghe, pur di farlo parlare), cercò in tutti i modi di fargli tirare fuori ciò che lo preoccupava, perché in fondo Demien era come un fratello minore per lui, lo aveva persino fatto accoccolare sulle sue gambe (il che non era affatto difficile, vista la piccola statura del Rosso), come quando era più piccolo, ma nulla, aveva persino proposto di far picchiare a lui la persona che lo preoccupava tanto (e non scherzava, l’avrebbe fatto sul serio), ma in risposta aveva solo tirato fuori un faccino depresso e preoccupato, finché Mackenzie non lo aveva fatto riprendere dal suo mare di pensieri, posando un leggero bacio sulla tempia del più piccolo, facendolo anche un po’ saltare di sorpresa, per poi posare lo sguardo confuso su Zie, sbattendo più volte le palpebre e dicendo stranito < Chi? Che? Ah! Lavoro… io… vado…? > Zie gli sorrise, regalandogli una carezza e raccomandandosi di non farsi troppe paturnie per poi augurargli < Buon lavoro > prima che l’altro uscisse di casa.

Intanto Rori che era sempre stato mezzo morto sul letto della sua camera, non aveva ben capito cosa cavolo fosse successo, era rimasto lì, con la sua amica “Febbreaquaranta”, moribondo, confortato dal fianco di Zie che sfiorava il suo, e dal calore che sentiva che lo rendeva cosciente che sì, qualcuno che di lui si fregava era lì vicino!
< Ok… Rori sei ancora vivo? > chiese Mackenzie accennando ad un sorriso < Gnèh! > mugugnò in risposta l’altro < …Lo prendo come un sì! > decise tutto da solo allora < Hai bisogno di qualcosa? > chiese posando nuovamente alcune carezze sul suo viso < Fame… > aveva sussurrato piano l’altro, con la faccia un po’ spiaccicata sul cuscino che rendeva la sua voce ovattata ancora più flebile < Freddo… > aveva aggiunto < E poi mi serve un abbraccio! > aveva concluso, appolipandosi al moro, che stringendolo ed alzandolo di peso, lo stava mettendo in piedi, barcollante, afferrandolo per la vita e trascinandolo sino al frigo, cercando di non farlo sbattere da nessuna parte, per fargli scegliere quello di cui aveva voglio.


Dopo essere stato imbottito ben bene di cibo, riempito di coperte e coccolato per chissà quanto, Rori, ancora steso su Mackenzie, che fino ad un momento prima gli stava accarezzando dolcemente la testolina poggiata sul proprio petto, stava ora per lasciare il paese di Dormiveglia, per prendere il treno per il paese di Nanna Profonda, accompagnato dal battito del cuore e dai respiri fin troppo profondi e regolari del moro, il quale era già salito su quel treno da almeno dieci minuti, con le dita ancora tra i capelli ramati dell’altro.
Ormai accorto dello stato dell’amico, Rori, tutto arruffato e con gli occhi semichiusi, si era alzato un poco sui gomiti, posti ai lati del petto di Mackenzie, ed una volta sollevato, lo stava osservando, con quanta più attenzione avesse mai potuto dedicargli: il viso giovane e rilassato, contornato dai capelli, corti appena sopra le spalle, le lunghe ciglia che accompagnavano sempre ogni suo sguardo, il naso perfetto e le labbra schiuse appena, rosee e sottili, capaci di sorrisi tali da riuscire a togliere il fiato e far volare via la tristezza. Continuò a fissarle, poggiando il palmo a lato del viso, accarezzandole con il pollice, come ipnotizzato, fino a quando, forse per la febbre, il caldo, il dormiveglia o anche per un mix di tutte e tre, Rori decise di osare come non era mai stato capace di fare, ottenendo ciò che aveva desiderato da tempo, colmando la distanza tra loro, cominciando a baciare, leccare e mordere quelle labbra così invitanti, fino a far svegliare Mackenzie, stupito ed intontito da quel risveglio, cercò ad un primo impatto di girare il volto, ribellandosi appena, ma dovendo poi cedere, non riuscendo più a contenersi, concedendosi di ricevere quelle dolci attenzioni, ed assecondando Rori, facendo schiudere a quest’ultimo le labbra, andando con la lingua ad assaggiare la bocca dell’altro.
Continuarono quella dolce tortura carezzandosi ed assaggiandosi come mai avevano fatto, era un contatto nuovo e desiderato da quella che sembrava una vita intera e nessuno dei due sembrava voler interrompere quel momento, sia per via del piacere che stavano provando, sia per paura di quello che sarebbe successo dopo.
Mackenzie non aveva ancora ben capito la dinamica dei fatti, non capiva cosa fosse successo a Rori, finché in mente non gli salto un’idea, che non si schiodò dalla sua mente, spingendo i sensi di colpa a pervaderlo ed a costringersi a staccare le labbra dall’altro, con tutta l’amarezza ed il dispiacere che poteva provare. < Rori… > iniziò con voce roca < A-aspetta… non va bene… h-hai la febbre, non sai quello che stai facendo > disse turbato all’idea che quel gesto fosse dovuto alla confusione causatagli dal malanno, ma Rori non lo stava nemmeno ascoltando, mentre tornava a cercare nuovamente le sue labbra, trovandole per poco, poiché Mackenzie resistette e con poca convinzione e profondo dispiacere lo allontanò dolcemente, temendo che l’altro potesse pentirsi una volta ripreso (o ripresosi?) o arrabbiarsi con il moro per averne approfittato, arrivando così alla distruzione della loro amicizia, unico e solo pretesto con il quale Zie era riuscito a stare al fianco di Rori fino ad allora; non voleva rovinare tutto solo perché l’altro aveva abbassato la guardia e lui non era stato capace di reprimere gli istinti, ascoltando non il cuore ma i bassifondi.
< Lo so quello che faccio… > aveva detto con vocina flebile l’altro, mentre tornava ad avvicinarsi a Zie con in viso un’espressione lasciva < No, non lo sai! È la febbre che ti fa fare confusione, torna giù… riposati e vedrai che starai meglio > l‘aveva contraddetto Mackenzie alzandosi a sedere e tirando su anche Rori per avere più controllo della situazione, ma peggiorando a sua insaputa la situazione: Rori, stanco di tutta quella resistenza da parte dell’altro, dopo averlo guardato con un’espressione dispiaciuta, spinse con forza il petto di Zie contro la testata del letto, facendogli sbattere il capo violentemente, riuscendo a bloccarlo e prendendolo alla sprovvista. < R-Rori? > aveva quasi gridato per poi cercare di prenderlo per le spalle per farsi spiegare il motivo di quel gesto così insolitamente prepotente, rude e violento per il suo carattere, bloccandosi di colpo quando avvertendo le mani del Rosso raggiungere una certa zona e abbassare la cerniera dei jeans con lentezza disarmante per poi riprendere possesso delle labbra di Mackenzie che deglutì forte, pietrificato nuovamente sul posto, non riuscendo a fermarlo né a pensare a null’altro, se non a ricambiare quel bacio pieno di sentimento, appoggiando il palmo sul viso dell’altro, per dargli sicurezza ed una sul suo fianco, per non farlo allontanare.
Le mani di Rori lo stavano accarezzando dolcemente, ma con determinazione, facendogli sentire in tutto il corpo scosse e brividi di piacere, che era così intenso da non riuscire a fargli controllare i gemiti soffocati nella bocca dell’altro.
All’improvviso il Rosso si separò da lui per far riprendere aria ad entrambi, che oramai stavano boccheggiando per raccogliere avidamente quanta più aria riuscissero. Entrambi i loro visi erano di un rosso intenso e su quello di Rori si era fatto largo un dolce sorriso, per poi appoggiare il viso nell’incavo del collo di Zie sussurrando appena < Allora mi vuoi… > Mackenzie lo strinse forte a sé < Rori… > sospirò portando il viso dell’altro davanti al suo e fissandolo negli occhi, per sincerarsi della veridicità di ciò che stava dicendo e che avrebbe detto < Devi essere sicuro, perché non credo di riuscire a riprendere il controllo dopo questo… > lo avvisò Zie colmando la poca distanza tra di loro per posare un dolce bacio sulle labbra dell’altro, candido e casto in confronto a quelli precedenti < Sono sicuro lo giuro, mi fido di te Zie puoi fare quello che vuoi… > aveva detto lasciando che le sue guance si colorassero ancora più che in precedenza. Mackenzie non aspettava altro.
Dopo aver ricevuto l’assenso dell’altro ed essere stato sicuro che niente, che fosse la febbre, la stanchezza o altro, avesse influenzato le sue scelte, Zie fece stendere Rori sotto di sé e iniziò a baciarlo, come aveva sempre desiderato fare. Un bacio profondo, pieno di passione, di amore e di dolcezza insieme, stringendolo a se e facendo combaciare i loro bacini e strusciandosi l’uno in cerca dell’altro, in cerca del calore, delle attenzioni, dell’amore e del piacere che potevano donarsi e la felicità che provavano nello starsi accanto in quel modo aumentava il loro desiderio.

Mackenzie fu il primo ad interrompere il bacio, cominciando ad accarezzare il viso di Rori ed a baciare la zona del collo ed ogni centimetro di pelle riuscisse a raggiungere, nel tentativo di rilassare il Rosso che sembrava teso come una corda di violino e che con mani tremolanti aveva cominciato a sollevare la maglia di Zie che lo assecondò, aiutandolo a sfilarla, per poi iniziando a sua volta a slacciare, uno ad uno i bottoni della maglia del pigiama, per poi sfilargliela, non senza notare un fremito scuotere il corpo dell’altro e scendendo a baciare, leccare e suggere ogni nuova zona scoperta, soffermandosi su ogni punto di piacere di Rori, lasciando una scia umida e facendo sospirare sempre di più Rori, a quel punto già eccitato, il che era stato messo in evidenza dal calore intenso della sua pelle (perché no, non era la febbre) e dal rigonfiamento che i pantaloni larghi del pigiama non riuscivano a celare.
Mackenzie ed i suoi baci stavano scendendo sempre di più, accompagnati dalla voce del Rosso che si faceva sentire sempre di più < Rori… mi sto impegnando a non saltarti addosso e, considerato i versetti indecenti che stai facendo… diciamo che ti stai mettendo a rischio, non che mi dispiacciano… > fece notare Zie, giusto per il gusto di sentirlo sempre più bollente ad ogni suo tocco e saperlo sempre più bordeaux, oramai infischiandosi della febbre che sicuramente stava salendo < Zieee… Sme- > il suo lamento era stato interrotto da movimenti inaspettati nella zona… beh, insomma laggiù, poiché Mackenzie, dopo aver sfilato in un colpo i pantaloni e gli slip di entrambi, aveva cominciato a far scorrere la lingua sulla lunghezza della sua intimità < M-Macken- > farfugliò, mandando al diavolo la sua dignità e dimenticando tutta l’iniziativa che aveva preso poco prima, lasciandosi sfuggire gemiti di piacere, compiacendo sempre più il moro che aveva ora preso in bocca il sesso dell’altro iniziando a leccarlo e suggerlo facendo sempre aumentare l’intensità delle grida dell’altro.
Rori venne dopo poco tra le labbra di Mackenzie, mentre pronunciava il suo nome in preda all’estasi. Zie si sollevò su di lui guardandolo maliziosamente mentre si leccava le labbra e posava un bacio dietro l’orecchio di Rori che lo guardava in attesa e con il fiato corto. Ma non dovette aspettare poi così tanto, poiché Mackenzie aveva portato indice, medio ed anulare sulla sua bocca schiusa, e come guidato da un muto ordine, Rori intrappolò a sé le tre dita, leccandole e suggendole, inumidendole di saliva, mentre Zie lo guardava cercando un po’ di controllo: voleva prendersi cura di lui e non violarlo troppo bruscamente, voleva provasse così tanto piacere che il dolore sarebbe sembrato nulla a confronto, con questi pensieri, privò le dita dalle attenzioni di Rori, per poi portarle all’apertura del ragazzo, cominciando a spingerle dentro una alla volta per prepararlo, stringendolo sempre più a sé ad ogni grido, mentre Rori cercava di tenere le gambe il più aperte possibile per agevolarlo e si aggrappava a lui graffiando appena con le unghie corte la schiena di Mackenzie che, una volta accertatosi di aver fatto un buon lavoro sfilò piano le dita, accompagnato da un mugugno di dissenso da parte del Rosso.
< Vado? > sussurrò Zie sempre chiedendo il permesso dell’altro per continuare < Vai… > gli rispose allora, piano e con voce roca, guardandolo negli occhi e baciandolo a fior di labbra. Mackenzie entrò piano dentro di lui, sentendo i gridolini di dolore contenuti di Rori che aveva circondato la sua vita con le gambe, come per tenerselo stretto, mentre alcune lacrime gli rigavano il volto. La vista di queste spaventò Mackenzie che per timore di ferirlo di più andando lentamente, decise di dare un colpo di anche, spingendo il suo sesso del tutto all’interno di Rori che l’aveva strattonato per le spalle verso di sé, baciandolo per soffocare un grido < Stai bene? > si staccò Mackenzie preoccupato da quelle lacrime fluenti, Rori annuì mostrandogli un grande sorriso, per poi baciargli la punta del mento, facendolo appoggiare a lui ed accoccolandovisi contro, mentre Zie restava fermo per farlo abituare, finché il Rosso non alzò lo sguardo, facendogli cenno di muoversi. Lui annuì cominciando come gli era stato detto; prima lentamente, ed una volta trovato il punto di piacere di Rori, sempre più veloce, osservando estasiato il Rosso: la sua schiena si inarcava ad ogni spinta, i suoi gemiti sempre più alti e sinceri mentre chiamava il suo nome e lo pregava di continuare sempre più veloce e più forte, fino a quando non raggiunse l’orgasmo, liberandosi con un grido, seguito da Mackenzie che immerso nel piacere si era lasciato sfuggire un < Ti amo… > detto quasi con timidezza, per poi baciarlo profondamente prima di uscire da lui e stringerlo a sé, addormentandosi abbracciati, con il sorriso sulle labbra ed incredibilmente felici.


Quando Zie aprì gli occhi, incontro quelli grigi di Rori intenti ad osservarlo con una espressione tra il sognante ed il distratto, lasciando spazio ad un sorriso timido sul volto arrossato non appena si accorse che l’oggetto dei suoi pensieri aveva schiuso appena gli occhi stanchi. Zie ricambiò il sorriso, posando un bacio tra i capelli ramati dell’altro che gli accarezzo il viso e i capelli stringendosi più a lui un po’ (…un po’ tanto) dolorante < Ehi Zie… anche io ti amo! > fece allegro, provocando l’immediato rossore sulle guance dell’altro che lo baciò nuovamente, stavolta a fior di labbra.
< Che giorno è? > aveva chiesto dopo un po’ Rori, con gli occhi chiusi, rilassato e disteso a pancia in giù (NdA prono suona malissimo!) < Hai perso i giorni o vuoi segnarti sul calendario il giorno di oggi come il più bello della vita? No, perché considerando quanto sono esaltato io, ci scriverei pure mese, anno e ora > Rori rise forte, per poi fermarsi un momento a guardare Zie perplesso < Aspetta… > si girarono all’unisono a guardare l’orologio-sveglia sul comodino di Rori che segnava le due meno un quarto, cosa c’è di strano? Demi sarebbe tornato dal part-time tra circa una mezz’ora, e loro erano ancora a letto, con i vestiti chissà dove e le coperte che… ne avevano visti di giorni migliori, ecco qual era il problema!
< Oh. Mio. Dio. > andò nel panico Rori < Aspetta tranquillo! Abbiamo tempo! Alzati, facciamo una doccia veloce, sistemiamo la tua camera e buttiamo vestiti (ovunque essi siano), coperte e tutto il resto in lavatrice e nessuno si accorgerà di niente! > lo rassicurò, ma nemmeno lui era troppo sicuro e pensava fosse per quello che Rori lo guardava ancora in preda al panico, ma fu lo stesso Rosso a togliere lui il dubbio < Emm… Zie, forse tu non lo sai, anzi, certamente non ne hai idea, ma non credo di riuscire ad alzarmi ed a camminare senza sembrare un qualcosa di deforme o con dei problemi agli arti inferiori… > spiegò allora. Zie ci mise meno di un attimo a collegare nonostante fosse ancora invornito < Oh. > rispose solo, ma aveva una soluzione anche per quello: si alzò, avvolse l’altro nelle lenzuola per poi tirarlo su di peso e fiondarsi in bagno e lanciandolo, quasi, nel box doccia, si riprese le lenzuola e le imbucò nella lavatrice, facendo la stessa cosa dopo aver recuperato i vestiti, senza però azionare il lavaggio, altrimenti addio acqua calda.

Una volta fatta la doccia, lavato il lavabile e rifatto il letto, Zie raggiunse Rori sul divano, ancora in attesa che i vestiti si asciugassero, mentre indossava un paio di pantaloni della tuta del Rosso.
Erano quasi le tre, Demi doveva essersi perso da qualche parte o essersi distratto al bar, ma per loro era meglio così, mooolto meglio così!
Zie aveva preso un asciugamano, aveva fatto sedere Rori al centro delle sue gambe per scolargli un po’ meglio i capelli, mentre lui, rendendogli solo più difficoltoso la riuscita del suo compito, (ma a questo punto, a chi importava?) lo coccolava dolcemente, baciandogli la mandibola e il collo, tutto felice e decisamente con la febbre in via di guarigione. Erano ancora tutti accoccolati, nella tranquillità e nel silenzio della casa vuota, quando Demi entrò in casa con passo felpato, era rimasto immobile a guardare le loro facce che rendevano benissimo quello che stavano pensando: “’Azz! Ci ha sgamati” era quello che comunicavano, si aspettavano un’esplosione da parte del piccolo Hill, e fu quello che ricevettero; < Non so per quale divinità è avvenuto questo miracolo, ma grazie! Grazie davvero! Chiunque tu sia hai fatto un favore all’universo e a me! > aveva gridato portando le braccia al cielo e poi ancora < Ringraziate Conny ed Elliot che mi hanno fatto fare tardi, sennò chissà cosa mi si presentava se tornavo in orario! > aveva aggiunto ridendo.

E fu così che Rori e Zie scoprirono di avere una fangirl, anzi, due! Poiché quando Olive tornò a casa si era messa a tirare coriandoli, mentre Demi continuava a fare foto dicendo < i posteri saranno a conoscenza di questo miracolo! > (NdA quali posteri? XD).
Decisamente Demien si era ripreso dalla sua depressione (per motivi a loro sconosciuti) e Rori e Zie non riuscirono ad avere più un attimo di pace per quella sera per via di domande imbarazzanti e non, da parte del piccolo (ora solo per quel che riguardava la statura) Demi che non smetteva di accecarli con il flash.



- Fine –



Ringrazio tutte le personcine che mi hanno seguito, che hanno recensito e che hanno anche solo letto!
Un grazie speciale a Shin che mi ha dato un po’ di dritte per questo capitolo, spero di non aver deluso le tue aspettative e quelle di nessun altro!
Vi chiedo quindi per favore di lasciarmi un commento o una critica per migliorarmi (visto che questa era la mia prima lemon <3) o per esprimere il vostro parere, grazie di cuore!

Dedico questa storia alla mia Gio-chin, perché è sempre vicina a me durante le mie crisi, perché mi vuole bene nonostante io sia una lagna, perché pur di farmi felice sarebbe disposta a fotocopiare l’intero libro di psicologia e perché senza di lei sono come il thè senza zucchero, come il pane senza Nutella (!), insomma no Gio, no party! E perché non riuscirei mai a trovare nessuno che riesca a darmi abbracci come i suoi <3
Grazie ancora Fanciulla!

Val_chan on Facebook <3
Dove posterò foto dei miei personaggi, anticipazioni o date di aggiornamento, se avete richieste per foto di personaggi o cose del genere siete liberi di farlo!
Grazie a tutte le mie Fanciulle! <3

  
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