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Autore: Fink    29/07/2012    2 recensioni
Un nuovo caso. Un cadavere ritrovato davanti ad una delle biblioteche di Washington.
“Se quei due lavoreranno assieme al caso ne vedremo delle belle, voleranno scintille” disse Tony rivolgendosi a Ziva e McGee.
Si tratta della mia prima fanfiction, o meglio la seconda ma la mia prima a capitoli...Tutta JIBBS! Spero vi piaccia.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Jennifer Shepard, Leroy Jethro Gibbs, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO QUINTO
 
Gibbs aprì la porta e guardò l’uomo seduto al tavolo degli interrogatori. Il volto scavato e la carnagione chiara erano incorniciati da una corta capigliatura fulva. Rivolse a Gibbs uno sguardo di sfida.
“Chi le ha commissionato l’assassinio del luogotenente Alicia McLeod?”
 
FLASH BACK
 
Erano le sette del mattino quando l’agente speciale Gibbs entrò nell’ufficio del direttore con in mano due caffè fumanti.
Jennifer Shepard si alzò dal divano sul quale si era addormentata; si ravvivò i  capelli con una mano e si sistemò gli abiti che aveva indosso. Poi si rivolse all’uomo che era appena entrato.
“Quando imparerai a bussare prima di entrare, Jethro? Avrei potuto non essere presentabile.”
“Non sarebbe stata la prima volta.” Rispose lui guardandola con un sorriso malizioso mentre le porgeva il caffè.
“Ci sono novità riguardo al caso?” chiese Jen, fingendo di non cogliere la provocazione.
“Ducky ha finito l’autopsia, ma Abby sta ancora analizzando i campioni di carta ritrovati nello stomaco” Gibbs fece un breve riassunto di ciò che i suoi agenti avevano scoperto il giorno prima. “Tony e Ziva andranno a fare qualche domanda in biblioteca”.
“Bene. Grazie Jethro” disse con tono conciliante “so quanto ti costi dover venire a fare rapporto da me”. Poi riprese “ho parlato con i capi dell’esercito. Come ben sai una delle vittime era un tenente e dato il modus operandi è probabile che l’assassino sia lo stesso. Hanno accettato che a dirigere il caso fosse l’NCIS, ma si aspettano una piena collaborazione. Come suppongo tu abbia già constatato, il colonnello Mann ti affiancherà nelle indagini.” Pronunciò l’ultima frase con un lieve disappunto.
“Con grande piacere, lavoro molto bene con lei.” Rispose Gibbs sfoderando un sorriso enigmatico; sapeva benissimo quanto Jenny fosse gelosa.
Il cellulare nella tasca di Jethro squillò.
“ Gibbs! Arrivo Abby.”
“Bene. Per il momento è tutto agente Gibbs.” Lo congedò con un gesto del capo.
“Possibile che quella donna gli piacesse così tanto? Beh certo, era una bella donna, acuta, indipendente e se era diventata colonnello doveva sapere il fatto suo.”Si guardò attorno nella stanza “Ho dovuto lottare per arrivare dove sono, ma era ciò che a quel tempo desideravo. Ho avuto la mia occasione con lui e non l’ho colta. Non mi posso certo aspettare che viva come un eremita, lontano dal gentil sesso.” Posò gli occhi sulla scrivania. Una pila di scartoffie la attendevano. “Meglio tornare al lavoro.”
 
 
“Cos’hai per me, Abby?” chiese Gibbs appena entrato nel laboratorio, porgendole un bicchiere di caf-pow.
“Ciambella o Croissant? Stamattina al bar se prendevi un caffè e un dolce te ne offrivano uno. Io ho preso due caffè e due muffin e  ora ne ho altri due nel sacchetto”.
“Abby?” Gibbs la guardò con impazienza.
“Ma non sei qui per i dolcetti.” Abby si avvicinò al computer. “Ho trovato qualcosa. Nell’interlinea tra le frasi del libro erano annotati dei numeri, sembrano delle coordinate geografiche. In più c’è un indirizzo.” Gibbs lo annotò e si volse verso l’uscita.
“Non ho ancora finito.” Disse la scienziata con un sorriso. “Ho controllato gli effetti personali della vittima. Sul suo cappotto c’era una macchia di sangue, l’ho analizzato, non appartiene al luogotenente…”
“Bene, scopri di chi è.”
“L’ho già fatto.” Sul computer comparve la foto di un uomo dalla carnagione chiara e il volto coperto da una folta barba fulva. “Roy Dalton. Killer professionista, lavora su commissione”.
“Sei la mia preferita” bisbigliò Gibbs dandole un bacio sulla nuca e sparendo verso l’ascensore.
“È un vero piacere.”
 
 
Un’auto blu scura era parcheggiata davanti alla John Adams Building. All’interno un uomo e una donna osservavano il via vai di persone che entrava e usciva dalla biblioteca. Stava ricominciando a nevicare. La loro attenzione fu attratta da un uomo sui quarant’anni che camminava a passo svelto; il bavero della giacca alzato per ripararsi dall’aria gelida.
“È lui.” Ziva diede la foto segnaletica a Tony.
“Così sembra. Si è fatto la barba e tagliato i capelli, ma è lui sicuramente.” “Gibbs ha detto di portarlo all’NCIS vivo e senza allarmarlo” Tony rivolse uno sguardo eloquente  alla sua collega.
“Signor Dalton? NCIS. Vorremo farle alcune domande” Ziva si mise davanti all’uomo bloccandogli il passaggio.
Prima che riuscisse a far qualche movimento per evitare l’agente, Tony gli puntò la pistola alla schiena e lo ammanettò invitandolo a salire nell’auto.
   
 
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