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Autore: silgree    13/02/2007    7 recensioni
Capita spesso, alla stazione del treno, di fare incontri casuali, inaspettati, sperati. Alcuni di questi procurano gioia, altri dolore, altri ancora fanno riemergere emozioni, vicende ormai dimenticate che portano con sé il dolore che li aveva accompagnati, intenso e pungente come lo era quel giorno di tanti anni fa. E se il destino ti facesse rincontrare una persona amata che ti ha fatto soffrire, come ti comporteresti? Prenderesti come modello gli errori adolescenziali per non ripetere di nuovo gli stessi sbagli o troveresti dentro di te la forza di amare… amare ancora? Questo dovete chiederlo a Sakura, la protagonista di questo racconto…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Li Shaoran, Nuovo personaggio, Sakura Kinomoto, Un pò tutti
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina Sakura si alzò inspiegabilmente prima delle altre

Questo capitolo è per metà un flash back. Sakura si ricorda della sua adolescenza alle superiori. Durante il FLASH BACK ci sono delle frasi in corsivo che non sono altro che le considerazioni che formula Sakura (ormai grande che si trova sul treno), ripensano al suo passato. E, a mio avviso sono significative.

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Quella mattina Sakura si alzò inspiegabilmente prima delle altre. Si stirò, si vestì con calma e, poiché era straordinariamente in anticipo, scelse con più cura il suo abbigliamento, esaminando con insolita attenzione cosa le stava meglio e quali colori le donassero di più. Prima di uscire dalla sua stanza, si guardò allo specchio. I capelli castani, un po’ scaruffati, le davano quell’aria sbarazzina che non guastava. Il viso era acqua e sapore, la pelle estremamente chiara. Le sue amiche le avevano più volte consigliato di truccarsi quel tanto che bastava, ma lei pareva farne a meno. Tuttavia, stese sul suo viso un leggero velo di cipria e rese i suoi occhi più belli e delineati con una linea di mascara. Questa era una scelta casuale, poiché quella mattina si sentiva inspiegabilmente bene con se stessa e voleva esteriorizzare il suo benessere e renderne partecipi quelli che aveva intorno. Il cambiamento esteriore era solo uno degli effetti di quel lento cambiamento che era in atto dentro di lei. Si guardò di nuovo allo specchio: era incredibilmente carina.

“Chiharu, come al solito, aveva ragione!” pensò sorridendo radiosa.

 

Scese la scale con calma e si preparò la colazione

“Ehi, mostriciattolo! –la schernì il fratello vedendola- come mai oggi ti sei alzata così presto? ”

 

“Non avevo sonno!” rispose evasiva la ragazza.

Il fratello le lanciò uno sguardo di sbieco e la guardò sospettoso.

 

“Ehm… cosa c’è?” chiese Sakura imbarazzata.

 

“Niente…” rispose Toy. Ora come non mai si rendeva conto che sua sorella non era più quella bambina che tante volte aveva portato in spalla, era diventata una donna. Quella mattina gli sembrava stranamente cambiata e i suoi movimenti avevano qualcosa d’insolito.

Terminata la colazione, Sakura uscì di casa e si avviò verso la stazione.

Si mise ad aspettare il treno nel solito angolo, guardandosi intorno ogni due secondi per vedere se c’era Sharoan. Ma Sharoan quella mattina non venne e Sakura cominciò a chiedersi perché.

E soprattutto si chiese come mai quella mancanza le pesasse tanto… in fondo era solo un suo amico, niente di più. E di questo Sakura cercava di convincere soprattutto stessa.

 

Salì sul treno e si mise a sedere sul primo posto libero. Quella mattina il vagone era più vuoto del solito. Guardò fuori. Il finestrino era appannato, si poteva intravedere solo il leggero alone di un “ciao”, che qualcuno prima di lei si era divertito a scrivere con la mano, sull’umido vetro. Si ritrovò da sola, a fissare davanti a lei un sedile consumato e ad ascoltare l’animata discussione che due innamorati stavano avendo, qualche posto più in là. All’inizio il battibecco era minimamente interessante e acceso, ma poi i due, che evidentemente avevano chiarito la questione, cominciarono a baciarsi con passione. Sakura si annoiò subito dello spettacolo e si chiese che cosa ci trovassero di tanto travolgente in quel contatto. Lei non aveva mai baciato nessuno e il motivo lo sapeva bene… LUI. Le sembrava impossibile aver incontrato Sharoan il giorno prima! Irreale! Cercava di pensare agli esami, agli amici, a suo padre, ma gira e rigira la questione ricadeva sempre su quello a cui si sforzava di non pensare… Su Sharoan, sul liceo che avevano frequentato, su Karen…

Tutto, intorno a lei, suggeriva il presupposto per quell’atmosfera meditativa che cercava invano di evitare. Le venne in mente il primo giorno di scuola superiore…

 

…Quella mattina era davvero elettrizzata, incontenibile. Aveva aspettato tanto quel giorno, era piena di speranze e di aspettative. Non avrebbe più rivisto i suoi ex “amici” delle medie, si era trasferita da poco a Tomoeda e una nuova vita l’aspettava! Non conosceva nessuno in quella città, ma sperava di farsi tanti nuovi amici. Quelli che aveva alle medie non li aveva mai considerati tali. Non si erano mai mostrati come veri e propri confidenti, compagni che la capissero e la aiutassero quando era in difficoltà, non era mai stata parte di un gruppo. L’amicizia vera non l’aveva mai sperimentata. E neanche l’amore…

Sebbene fosse carina, non aveva mai avuto un ragazzo, né ne cercava ossessivamente uno.

Per lei l’amore non era un gioco, un passatempo divertente e neppure qualcosa di “trendy” che dovevi per forza avere per essere considerata “qualcuno”. Quando sarebbe stato il momento giusto avrebbe trovato il vero amore, l’avrebbe capito da sé. Avrebbe capito che spesso amare equivale a soffrire…

 

Era naturale che il primo giorno di quella nuova vita, si sentisse confusa e smarrita. Già da subito si era distinta per la sua sbadataggine: era arrivata in ritardo il primo giorno di scuola, mentre la professoressa di lettere stava mostrando alla classe la struttura della scuola ed esponendone le regole. Si era guardata intorno titubante, cercando di localizzare un banco vuoto.

 

“Puoi sederti accanto a me se ti va -le aveva detto gentilmente una ragazza mora- io mi chiamo Tomoyo e loro sono Chiharu, Rika e Naoko”.

Da quel giorno Tomoyo era diventata sua compagna di banco, confidente e amica del cuore.

 

Come un flash back, Sakura rivide i volti intravisti alla sfuggita otto anni fa… Tomoyo, di sicuro, era stata una delle poche che l’aveva colpita subito al primo sguardo. Era una persona cordiale, solare e disponibile.

Ma non era l’unica persona da cui era rimasta affascinata. Inspiegabilmente guardando Karen aveva provato un forte senso di ammirazione: era davvero carina, con i capelli di un biondo spento, riccioluti, lunghi fin sopra la vita, legati in una coda, gli occhi azzurri dall’espressione felina, il corpo formoso. Sakura non poteva sapere che quella stessa ragazza sarebbe diventata per lei un’amica-rivale, un modello di perfezione da seguire, con cui misurarsi, un ostacolo da superare per ottenere il cuore del ragazzo di cui si era innamorata. E proprio accanto di banco a Karen l’aveva colpita, a prima vista, un altro ragazzo…

Sebbene fosse veramente carino, le sembrava taciturno, chiuso in stesso e dall’aria un po’ imbronciata. Insomma, a differenza delle altre due, le aveva destato un senso di antipatia…

 

Ma questo, a distanza di anni, non le sembrò poi così insolito: è strano ma succede spesso che persone importanti della nostra vita, a prima vista non piacciano per niente…

 

Il giorno stesso, al momento dell’appello, seppe che quel ragazzo si chiamava Sharoan.

Un nome che l’avrebbe accompagnata per sempre…

 

Quante volte aveva pronunciato quel nome con allegria! Quante volte l’aveva sospirato pensandolo! Quante volte l’aveva scritto nei messaggi del cellulare! E soprattutto, quante volte a casa aveva soffocato quel nome, trattenendolo a stento sul cuscino bagnato di lacrime!

Era sopraggiunto nella sua vita all’improvviso, non aveva potuto fare niente per evitarlo. O forse avrebbe potuto, decidendo di andare in un'altra scuola? Ma nessuno può sperare di liberarsi dalla fitta rete del destino, che crea e distrugge le vite a suo piacimento. Quel destino che il giorno prima l’aveva messa di nuovo alla prova. Cosa voleva da lei? Fino a quando l’immagine di quei due avrebbe iniziato a perseguitarla?

 

A metà anno aveva subito fatto amicizia con Sharoan ed erano diventati inseparabili. Aveva scoperto che era incredibilmente simpatico e disponibile. Questo non lo avrebbe mai immaginato, anche perché Karen all’inizio le aveva detto, con la sua aria da vamp: “Sai che Sharoan è di un noioso… sta sempre zitto. Proprio accanto a lui dovevo capitare?”.

Karen era diventata sua grande amica. La ammirava soprattutto per la sua spigliatezza, non aveva paura di dire apertamente ciò che pensava e si batteva ostinatamente per ciò che secondo la sua ottica era così e non poteva essere in altro modo.

Sakura la ammirava perché era tutto ciò che lei avrebbe voluto essere. Karen era completamente diversa da lei: era disinvolta, trascinante, spudoratamente sicura, non aveva mai nessun momento di esitazione o incertezza. Mentre Sakura era tutto fuorché sicura! Per questo la guardava con adorazione e la considerava un modello da seguire. Nonostante la sua ammirazione per lei, Sakura non condivideva molti suoi comportamenti e modi di fare, ma nei primi tempi era stata sempre zitta. Sapeva che la sua amica non tollerava le opinioni degli altri.

Poi, la stima che provava per lei pian piano calò in seguito a vari avvenimenti che le fecero comprendere la doppiezza del carattere dell’amica. Capì che Karen le aveva sempre mostrato il lato “dolce” di lei, la persona che voleva farle credere perché così le faceva comodo, mentre in realtà era egocentrica e falsa. Insomma anche se con lei la maggior parte delle volte era gentile, non approvava più questo modo di comportarsi. Era diventata un modello da NON seguire.

 

Poi era arrivato il periodo più felice della sua vita, a cui pensava con rancore nostalgico, cercava ossessivamente di individuare qualcosa che le permettesse di capire perché tutto ciò era finito, perché Sharoan si era allontanato da lei.

Lei e Sharoan erano diventati più che amici, anche se nessuno dei due aveva ammesso che provava qualcosa l’uno per l’altra. Ma Sakura lo sapeva, lo leggeva chiaramente in quegli occhi che la guardavano con dolcezza. Non le importava sentirselo dire, le bastava guardare quei bellissimi occhi color nocciola per stare bene tutto il giorno, per sentirsi pervasa da un’euforia che le procurava eccitazione. A scuola, le lezioni erano scandite da sguardi misteriosi, che Sakura pensava di percepire. Le sembrava di essere in perfetta sintonia con Sharoan, sentiva una forte emozione quando sapeva che lui la stava osservando. Spesso aveva chiesto conferma a Tomoyo su quegli sguardi “immaginari” che le sembrava di percepire, le aveva chiesto se realmente Sharoan la osservava durante le lezioni, ma Tomoyo in quel periodo o seguiva la lezione o, il 99% delle volte, osservava il suo amato “Eriolino”, come lo chiamava lei.

Proprio il destino aveva voluto che Sakura e Sharoan capitassero accanto di banco in seconda liceo. Sakura era davvero felicissima, mai si sarebbe aspettata che potesse accaderle qualcosa di più bello. Non c’era niente che non riuscisse a superare accanto a Sharoan. Perfino la scuola era diventata una dolce e piacevole tortura. E il pensiero dell’estate appena passata rendeva tutto più bello. Sakura condivideva con Sharoan un segreto che le dava la forza di andare avanti: quello che nessuno immaginava era che i due si erano sentiti per messaggio quasi tutta l’estate.

 

Ma, come insegna anche la stessa legge della fisica, tutte le cose che vanno in alto, poi ritornano inevitabilmente in basso, e Sakura non sapeva che quella felicità stava per svanire.

 

Forse era incominciato tutto lì? Dal non aver capito che tutte le cose più belle sono destinate a finire?Dall’aver dato per scontato le attenzioni di Sharoan?

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Volevo concentrare tutto il racconto dell’adolescenza di Sakura in un solo capitolo. Ma poi mi è sembrato molto più adatto soffermarmi di più sugli avvenimenti e soprattutto sui sentimenti di Sakura, altrimenti poi non si capisce bene il resto della fanfiction. Posterò presto la seconda parte del capitolo, che sarà la più importante e da tenere presente per tutta la ff . Dopo di chè, inizierà la storia vera e propria. Intanto provate a immaginare quello che può essere accaduto… (ke ne pensate del personaggio di Karen di mia invenzione?)

Ringrazio tutti coloro che hanno letto e commentato la mia ff(ma per adesso la ff vi piace???), anche se la storia vera e propria non è ancora iniziata xkè prima ci tengo prima a chiarire delle cose.

Non so come chiamarmi: ciao! Grazie 1000 x aver recensito e per il consiglio, cercherò di fare del mio meglio! ^-^  Se c’è qualcosa che non ti piace della ff, fammelo sapere xkè apprezzo molto la tua sincerità e cercherò di migliorare… 6 riuscita ad intuire qualcosa su quello che può essere successo? Fammi sapere! Kisses.

Sakura hime: ciaooooo! Ci rincontra anche su qst ff!!! sono contenta che ti sia piaciuta l’idea dell’incontro casuale e il fatto ke frequentino la stessa università (almeno così Sakura è costretta a vederlo tutte le mattine e io potrò attuare i miei perfidi piani XD…) baci.

Kikka94: Ciao! Grazie 1000 x i complimenti! Spero che la storia ti piaccia e che continui a seguirla con ardore! Ho cercato di aggiornare il più presto possibile, ma con gli impegni scolastici che ho, al massimo riesco ad aggiornare 1volta alla settimana. Spero ke porterai pazienza… intanto ti ringrazio… ci sentiamo!

Anto chan: Ben ritrovata anche a te!!!!!!!! Cm va? Per adesso ti piace la ff? Premetto ke nei capitoli successivi farò disperare 1po’ Sakura XD, ma a Sharoan non torcerò neanche un capello! (Qst trattamento di favore non mi piace per niente! Nd Sakura) (Sharoan resta pur sempre Sharoan… XD Nd io) spero che continuerà ad appassionarti la storia… baci.

SyriaPluto: grazie x i complimenti, spero di non deluderti… fammi sapere se il new cappy ti è piaciuto… ^-^

 

 

A presto!!!!

  
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