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Autore: ciccia98    01/08/2012    1 recensioni
Maka è partita per un "percorso", lasciando solo Soul alla Shibusen, ritorna dopo quattro anni per aiutare a contrastare una nuova minaccia e insieme a lei arriveranno nuovi personaggi.
Tante cose sono successe, tante cose sono cambiate, tanti atteggiamenti intollerabili, tante questioni lasciate in sospeso.
Separarsi con l'amaro in bocca, per poi ritrovarsi quattro anni più tardi... Niente è più come prima, niente è come sembra. Cosa accadrà?
Estratto dal capitolo 2:
-" Tu sei solo mia. " Soffiò rauco Soul, nell'orecchio di Maka.
Lei si voltò da quella stretta appoggiando le mani sul petto di Soul, si ritrovò a guardare quei occhi rubino, che tanto la sapevano ipnotizzare. " Io non sono tua e tu non sei mio. "
Si avvicinò alle sue labbra carnose, tanto da volerle mordere.
" Non più.." Riprese depositando un leggero bacio sull'angolo della sua bocca. -
Spero di avervi incuriosito.
Buona lettura!
Ciccia.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Franken Stein, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Power Of The Soul'
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Revisione: 24/05/13

Note Autrice:
Lo so dovrei pensare a continuare la storia, ma intravendendo questo capitolo mi era sembrato troppo scandaloso per lasciarlo così com'era, quindi... Eccola qua! Una bella revisone, forse ci saranno degli errori, ma è sempre molto meglio della prima pubblicazione.
Io vi consiglierei di rileggerla aspettando il mio prossimo aggiornamento (Sto quasi finendo, veramente!)
Vi ringrazio sempre della vostra pazienza,
Un abbraccio,
Ciccia.

The Power Of The Soul

CAP. 01

Arrivo Alla Shibusen

 

 

Sbuffò, per l'ennesima volta, sonoramente.
Seduto su una sedia appoggiata al muro in equilibrio su due piedi con le mani dietro la testa, BlackStar non riusciva a darsi pace.
<< Che c'è, Star? >> Gli chiese Tsubaki, appoggiandosi sul banco di fronte a lui.
Lui sbuffò ancora.
<< Non riesci a darti pace, vero? >> Tentò Tsubaki non ottenendo la risposta voluta.
<< Chi non ci riesce? >> Intervenne Kid, pure lui scocciato, immerso, apparentemente, su una lettura di un libro.
Liz sbuffò anche lei, ma per ben altri motivi. << Semplicemente non rientrava nella nostre capacità, tutto qui. In questi anni dovevamo allenarci molto più duramente. >>
Kid alzò i suoi occhi oro dal libro. << Io sono uno Shinigami, non posso permettermi di perdere in battaglia e addirittura ridurmi in fin di vita. Non doveva succedere e basta. >>
<< Hai ragione, sei uno Shinigami, ma non sei imbattibile. >> Tentò Liz, a suo modo, di consolarlo.
Lui si limitò ad uno sbuffò senza rispondere e a riportare lo sguardo sul libro.
<< Io sono più forte di un Dio e questa è stata una vera e propria umiliazione. >> Sospirò Star, moscio.
<< Suvvia! Miglioreremo e poi Shinigami a chiesto aiuto e saremo aiutati. >> Provò a dare una speranza Tsubaki.
Lui con uno scatto fece ritornare la sedia poggiata su quattro piedi e si alzò, ormai non c'era più problemi d'altezza tra lui e Tsubaki, era sviluppato tutto insieme.
<< E' questa la vera umiliazione, Tsu. >> Le rivelò Star a pochi passi da lei.
<< In effetti. >> Gli diede ragione Kid. << Però come dice Liz, non rientra nelle nostre capacità. Dobbiamo solo accettarlo. Questi ragazzi, che ha chiamato mio padre, sono maestri
d'armi di un livello che neanche possiamo immaginare. Anche se con del buon allenamento, potremo anche noi crescere e essere come loro. >>

<< Parli del ragazzo dai tratti occidentali e della ragazza? >> Chiese Liz.
Patty saltellò da un piede all'altro. << Io li ho visti! Non mi hanno neanche salutato, sono andati direttamente nella stanza della morte! >>
<< Non avevano detto che erano tre? >> Intervenne una voce femminile, appena arrivata.
<< Sì, ma ancora ne manca uno. Chissà se arriverà. >> Rispose Soul al suo fianco, appena entrato in classe insieme a lei.
La mora lo guardò. << Secondo me, sì. >>
Lui fece spallucce non curante.
In quel momento entrò in classe il professor Stein. << Ragazzi vorrei un attimo la vostra attenzione. >>
Tutti si volsero ad ascoltarlo.
<< Come ben sapete, questa nuova minaccia non è, purtroppo, alla nostra portata. Quindi il Sommo Shinigami ha chiesto aiuto a tre dei maestri d'armi più potenti in circolazione. Sicuramente avrete notato due ragazzi arrivare stamane. Beh, loro sono due dei tre maestri d'armi chiamati. >>
Patty alzò la mano, ottenendo il permesso di parlare dal professore. << Prof, ma quei maestri non erano accompagnati dalla proprie buki. Come possono darci una mano? >>
Stein annuì alla domanda ingenua della sua allieva. << C'è un motivo perché sono diventanti i più potenti maestri d'armi. Perché sostanzialmente non si affidano ad una buki, ma alla loro forza dell'anima. >>
<< Come lei, prof! >> Rispose prontamente Patty.
Lui annuì confermando. << Certo, ma loro sono molto più forti di me, anche se molto giovani. >>
<< Ma il terzo arriva? >> Chiese Soul, quasi scocciato.
<< Sì, infatti sono qui proprio per questo. Arriverà a momenti e devo accoglierlo io. Quindi volevo solo informarvi che Shinigami non vuole calca nel cortile per il suo arrivo. Se proprio non riuscite a placare la vostra curiosità, c'è il balcone. >>
Ottenendo un cenno di comprensione da parte di tutti gli alunni della classe, Stein lasciò la classe con un cenno del capo.
BlackStars sbuffando ancora una volta, si mise le mani nelle tasche e si diresse verso il balcone. << Vediamo chi è questo maestro d'armi, che riesce a far smuovere Stein pure dalla sua lezione. >>
I ragazzi curiosi, confermarono e tutti si diressero sul balcone, per vedere chi arrivava.
Dopo un paio di minuti, videro qualcuno salire le scale. Avevo un impermeabile nero e un cappuccio del medesimo colore a coprire il volto, l'unica cosa che si riusciva a intravedere, erano dei capelli lunghi e mossi, biondi.
<< Ma come? Una ragazza? Tutta questa storia, per una ragazza? Che perdita di tempo, poteva benissimo entrare come avevano fatto gli altri due. >> Si lamentò Star.
<< Ragazzi, andiamo! Mio padre ci vuole. >> riferì Kid, per poi voltarsi e incominciare ad incamminarsi, seguito da Liz e Patty. 
BlackStars lo seguì subito dopo, insieme a Tsubaki e Soul fece la stessa cosa, ma notò che non venne seguita dalla sua compagna.
<< Jessica, che ti prende? >> Le chiese Soul, notando che continuava a guardare verso il cortile.
La mora distolse lo sguardo e lo diresse verso di lui. << Quella ragazza a qualcosa di strano. >>
Soul sbuffò. << Mi sembra pure normale. O non sarebbe una maestra d'armi di alto livello. Dai andiamo. >>
La ragazza annuì e si limitò a seguirlo ancora perplessa.


Da quant'è che non saliva quelle scale?
L'ultima volta era stato un giorno di quattro anni fa, quel giorno lei salì, ma non le scese più, dato che partì attraverso lo specchio di Shinigami.
Sorrise al ricordo che ogni mattina, appena svegliata, sbuffava al pensiero di salire quelle scale, ma poi si consolava convincendosi che fare le scale ogni mattina la manteneva in forma.
E poi con lei c'era lui, che subiva tutte le sue lamentele, che la prendeva in giro, al solo scopo di farle pensare a quella lunga scalinata. Lui c'era sempre, salendo insieme a lei le scale.
Quel giorno di quattro anni dopo, non fu così.
Le era mancato salire quelle scale, ma quel giorno le salì sola.
Arrivò in cima e vide il suo vecchio professore, vicino all'ingresso della Shibusen, pronto ad accoglierla.
<< Ben tornata a casa, allieva. >> La salutò Stein, quando le fu vicino.
Lei non strinse la mano che le era stata posta davanti a lei. << Professore è un piacere rivederla. >>
Stein cercò di ignorare quel tono gelido con un sorriso. << Secondo te, avrò l'occasione di scambiare due chiacchiere con la mia allieva modello? >>
Modello? Che parolone... e neanche era arrivata.
Lei annuì, indifferente. << Sì, sarà un piacere chiacchierare con lei. >>
Non trovando altro di cui discutere, dato che quel tono gelido, che lei usava anche inconsciamente, gli bloccava ogni sua domanda, le fece segno di seguirlo e le diede le spalle incamminandosi verso la stanza della morte.
Maka lo seguì con ancora il cappuccio alzato.
Percorrendo quei corridoi a lei familiari, notò che non era cambiato nulla, almeno nella struttura della Shibusen. Notò anche dei sguardi curiosi e anche dei scambi di battute tra compagni, non le importò più di tanto: Ormai era abituata a quelle cose.
Varcarono la porta della stanza della morte e passarono sotto le ghigliottine. Pure loro in un certo senso le erano mancate. Esse era fatte per incutere terrore a chi entrava, ma per chi, come lei, conosceva chi risiedeva dentro la stanza, sapeva benissimo che non c'era nulla da temere. Tranne se non si fossero violate le regole.
Superò l'ultima ghigliottina e intravide il suo vecchio gruppo, tutti in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri.
C'erano proprio tutti e quant'erano cambiati!
BlackStar molto più alto di come lo aveva lasciato, aveva superato anche a Tsubaki, di pochi centimetri e anche lei era cresciuta. Notò che sbatteva un piede a terra con le mani nelle tasche e sbuffava in continuazione, non avrebbe aspettato ancora.
C'era anche Kid a prima vista le sembrava più maturo e anche lui era cresciuto, anche lui in attesa, ma con molta più pazienza di Star. Poi c'era Liz, che era diventata molto più bella di come si ricordava, che cercava di trattenere, in qualche modo, la spensieratezza della piccola Patty, ormai cresciuta anche lei.
E poi... e poi c'era anche una ragazza, a lei sconosciuta. Una bella ragazza mora, probabilmente era la nuova maestra di Soul, dato che stava in silenzio accanto a lui.
Sorrise senza rimpianti, era felice che Soul aveva mantenuto la promessa. Infondo le loro strade si erano separate quattro anni fa e, in alcun modo, potevano ricongiungersi.
Osservò meglio la ragazza e... Sorrise. A quanto pare non era solo la sua maestra d'armi, probabilmente ce l'aveva per vizio. Beh, buon per lui.
Dopo qualche istante si accorsero di lei e la guardavano dubbiosi.
Oh, vero... Si era dimenticata di abbassare il capuccio.
<< Maka Albarn, è un vero piacere riaverti qui con noi! >> L'accolse il Sommo Shinigami con il suo solito calore e la sua solita allegria.
Vide il gruppo, spalancare la bocca in modo poco educato. Nessuno si aspettava di vederla ancora una volta. Anche i loro sguardi divennero di stupore e in alcuni ancora il dubbio.
Li ignorò, non aveva tempo da perdere.
<< Il piacere è tutto mio, Sommo Shinigami. Ritornare a casa è sempre un piacere. >> Ricambiò il saluto, togliendosi il cappuccio e mostrando la sua chioma dorata, sciogliendo ogni piccolo dubbio.

Nel frattempo Stein si spostò verso il gruppo, ancora scioccato nell'aver visto Maka dopo tutti quei anni.
<< Ragazzi riprendetevi! >> Li rimproverò a bassa voce.
Jessica fu la prima a riprendersi. << Professore, ha qualcosa di strano quella ragazza. Riesco a vedere la sua anima, ma non capisco com'è. Com'è possibile? >>
<< E' una tecnica molto complessa, si chiama “Il vetro dell'anima”, puoi percepire la sua anima, ma non puoi capire com'è. Di solito si usa in battaglia per non far prevedere le proprie mosse. Ci vuole una grande resistenza per mantenerlo fuori dagli scontri. >>
La ragazza annuì.
Il resto del gruppo era ancora sotto shock, tutti la guardavano ancora increduli. Anche lui, che si poteva dichiarare il più colpito, non riusciva proprio a crederci. Dopo aver passato quattro anni senza di lei, dopo aver ricostruito le proprie abitudini senza di lei, non riusciva a crederci che fosse davanti a lei e poi... E poi le sembrava un'altra persona in qualche modo.

<< Come ben sai, non sei l'unica che ho chiamato. >> Incominciò a spiegare Shinigami.
<< Devo fare squadra con altri maestri? >> Chiese Maka, intuendo il discorso di Shinigami.
Lui annuì ma non ebbe il tempo di parlare, perché venne anticipato da un'altra voce.
<< Albarn! >> La chiamò una voce allegra alle sue spalle.
Maka rabbrividì riconoscendo il proprietario di quella voce.
Si girò verso la direzione del suono della voce. << Lo sai che il mio nome uscito dalla tua bocca fa proprio ribrezzo? >>
Dall'ombra uscì un ragazzo biondo. << Sempre molto gentile nei miei confronti, eh Albarn? >>
<< Che ci fai qui, Frost? >> Tagliò corto Maka.
Sul viso del ragazzo, con tratti occidentali, si formò un ghigno. << Semplice, ho accettato la richiesta d'aiuto di Shinigami. Non sai che piacere ho rincontrarti. >>
<< Mi dispiace non poter dire la stessa cosa. >> Non riuscì a trattenere il proprio disgusto nei suoi confronti.
<< Oh, vedo che già vi conoscente! >> Intervenne Shinigami, con falsa sorpresa.
Frost sorrise. << Senza offesa Sommo Shinigami, ma non conoscere Maka Albarn è impossibile. >> Diminuì la distanza, tra lui e Maka, e le alzò il mento guardandola negli occhi. << Sapevo che saresti venuta anche tu, non potevo perdermi questo privilegio, non è vero, tesoro? >>

 

Tesoro?
Strinse i pugni.
Come si permetteva quella sotto specie di Brad Pitt di chiamare la sua Maka “tesoro”?
Quasi non si trattene dal andare a smontare quella faccia da modello da quattro soldi.
Ma cosa pensava?
Lui non poteva vantare alcun diritto della vita di Maka né delle persone che le stavano accanto.
Si calmò.
Ormai erano passati quattro anni dall'ultima volta che l'aveva vista e gli aveva fatto giurare di trovare un'altra maestra d'armi e così ha fatto.
Ora aveva la sua vita, è non doveva intromettersi nella sua.
Perché arrabbiarsi solo perché uno le aveva detto tesoro?

<< Levami queste mani sudice dal mio viso! >> Lo congelò Maka con la voce e con lo sguardo scacciando la mano dal suo viso.
Frost con un ghigno stampato in faccia arretrò con le mani in alto. << Va bene, va bene. Ma ti ricordo che queste mani sudice ti hanno fatto fremere dal piacere. Non mi dire che non ti ricordi più quella pazza notte, tesoro. >>

Cosa?!
Forse era meglio se non avesse sentito.
Strinse i denti e i pugni. Dio solo sapeva perché ancora non gli aveva spaccato la faccia. Non credeva potesse essere vero, non ci riusciva a crederlo.
Voleva spaccare tutto, ma ad un tratto sentì un leggera carezza sul suo braccio teso. Si voltò e vide Jessica che accennava ad un incerto sorriso.
Quando si erano conosciuti lui le aveva raccontato che aveva avuto una vecchia maestra di nome Maka Albarn. Non le disse nient'altro, non le raccontò nulla del loro legame, neanche di quel rapporto particolare che si era creato tra loro due, perché per prima cosa non voleva avere domande di troppo, e poi... Era una cosa sua e di Maka e per nulla al mondo l'avrebbe condiviso con terzi.
Con la sua partenza, aveva stroncato sul nascere un inizio di qualcosa di stupendo.
Ma ora dopo quattro anni, doveva darci un taglio, perché anche lui si era fatto una nuova vita, proprio come gli aveva consigliato lei, anche se in modo più radicale.
Lui non doveva pensare a Maka per nessun motivo, lei aveva la sua vita...
Anche se, dopo quattro anni... Com'è potuto succedere che fosse cambiata così tanto? Il suo corpo era completamente cambiato, cresciuto, migliorato di gran lunga. Nuove curve, pelle più matura, calore ancor più scottante... Forse solo i suoi occhi non erano cambianti, quelli erano ancora in grado di ipnotizzarlo...
Basta! Doveva darsi una regolata! Non poteva continuare così!
Lei aveva la sua vita e lui la sua. Le loro strade si erano divise già da un bel pezzo! Punto!

L'autocontrollo che aveva aumentato e gestito con maestria in quei quattro anni, le permise di non commettere torture su di lui. Accidenti! Neanche era arrivata! Non poteva combinare casini fin da subito.
Si ricordava Frost e sapeva benissimo come difendersi. << Sinceramente non ricordo quella notte. L'unica cosa che mi ricordo di te, è la tua faccia, quando appena sveglio, ti sei accorto di essere appeso completamente nudo su una facciata di un palazzo, che dava su una delle strade principali. Tu te la ricordi la tua faccia? >>
Il suo ghignò sparì, dando posto a uno disgustato.
<< Oh, io la ricordo, è come! >> Rivelò divertita una voce femminile.
Frost si voltò a guardare la ragazza a cui apparteneva la voce. << Non ti ci mettere anche tu, Alexis. >>
Ma guarda c'era anche lei? Che sorpresa... Si sarebbero divertite tanto...
Una ragazza mora, con un corpo che faceva invidia, anche a miss universo. << Dai Andrea! Devi ammettere che la vendetta di Maka è stata degna di una vera donna. >>
<< E chi se l'aspettava di vederti! >> Osservò Maka, mentre la vide avanzare verso di lei.
Le fece un sorriso strano. << Il mondo è piccolo! Ma tu sei sempre la più grande. Batti il cinque! >>
Maka sorrise e le diede il cinque.
L'attimo successivo si smosse l'aria, causando un vento che minacciò di spazzare via tutti i presenti.
Maka la guardò negli occhi, con aria di sfida, non la poteva fregare più di una volta.
<< Ragazze... >> Le riprese Shinigami con la sua strana voce, che faticava ad essere seria.
Maka allontanò la mano voltandosi verso di lui. << Ci scusi Sommo Shinigami. Ma Alexis ha un brutto vizio, ma io non mi lascio fregare più di una volta. >>
La mora portò un braccio intorno alle spalle di Maka. << E' brava la mia Maka! >>

<< Ma cos'è stato? >> Chiese Liz esterrefatta, dopo essersi ripresa da quella burrasca di vento improvvisa.
Stein sorrise, compiaciuto della capacità enorme delle due ragazze. << Tu non l'hai potuto vedere, perché non riesci a vedere l'onda dell'anima. Ma attraverso quel batti cinque le ragazze hanno fatto incontrare le loro anime. Usando un paragone, possiamo pensare a due venti contrari che si incontrano e creano un ciclone. Beh, le loro anime hanno fatto proprio questo, incontrandosi hanno creato questa corrente e pensate che non hanno usato neanche una goccia della loro anima. >>
<< Ma perché l'hanno fatto? >> Lei era riuscita a seguire passo per passo l'azione, stupendosi della loro forza.
Stein girò la sua vite in testa, osservando le due ragazze tanto diverse tra loro. << Da quanto ho capito, credo che sia una specie di gioco burlone, come quello del porgere la mano per stringerla e un attimo prima di toccare l'altra la ritrae accarezzandosi i capelli... Cose da ragazzi.. >>
Kid sbuffò contrariato. << Questo non è un gioco burlone, se una delle due non usa la forza dell'anima viene spazzata via dall'altra. >>
<< Suppongo che la prima volta che l'hanno fatto Maka ci abbia rimesso. >> Dichiarò Stein.
Tutto il gruppo annuì, faticando ad immaginarsi la scena.

<< Sono sorpreso, non credevo che già vi conosceste. >> Rivelò Shinigami.
E lei credeva ciecamente nelle sue parole, sì come no, ma chi voleva prendere per i fondelli?
Maka tolse il braccio intorno alle sue spalle. << Ci siamo conosciuti casualmente in un piccolo villaggio. >>
<< E cosa successe in questo villaggio? >> Come se lui già non lo sapesse! Non capiva perché si interessava così tanto, anche perché era sicura che lui già conoscesse tutto quello che avevano fatto in quei anni.
Se credeva di farglielo dire a lei, poteva aspettare. Ancora, a distanza di un anno, si sentiva in colpa. << Nulla di particolare. Ci hanno solo banditi dal villaggio. Non ci dobbiamo avvicinare al di sotto di un raggio di 100 Km. >>
<< E cosa avete fatto di così grave? >> Ma perché Shinigami era così insistente? Perché doveva farle parlare di una cosa che non gli andava.
<< Su Maka! Combatti le tue paure! Rivela ciò che è successo! >> Ci mancava solo l'incoraggiamento, e poi non era una sua paura, solo che non ne voleva parlare.
Sospirò, tanto l'avrebbero costretta in qualche modo, tanto vale rivelarlo subito, senza nessun'altra spinta. << Diciamo che abbiamo distrutto un po' di case... >>
Andrea si mise a ridere senza contegno. << Un po' di case? A poco non distruggevi un inter... >>
Frost non riuscì a terminare la sua frase, perché venne sbattuto a terra.
Quando imparerà a non intromettersi sarà troppo tardi... E dire che è davvero utile espandere la propria onda dell'anima, anche senza pensarci!
Ignorò i lamenti di Frost e si rivolse a Shinigami. << Mi dica Sommo Shinigami, dovrò lavorare con lui? >>
Lui si schiarì la voce, segno che da lì iniziava il discorso fondamentale, il motivo per cui loro erano stati convocati. << Sì, voi farete squadra insieme. >>
Frost si alzò un po' dolorante da terra, acquistando una serietà che fin a quel momento non aveva mostrato. << Contro chi dovremmo lottare? >>
Shinigami guardò intensamente Maka, come se volesse trasmetterle qualcosa. << Combatterete contro un Kishin, molto più potente di Asura. Domani avrete maggior dettagli a riguardo. >>
Maka annuì un po' delusa, doveva ancora aspettare un giorno per i dettagli più salienti.
Alexis e Andrea sbuffarono contemporaneamente.
<< Cosa avete ora voi due? >> Chiese scocciata.
<< Io non ho mai incontrato Asura, non so che forza abbia avuto. >> Le fece notare Alexis frustrata. << Tu ci puoi dire qualcosa? >>
Lei annuì decidendo di accontentarli. << Se è come dice Shinigami, che questo Kishin è molto più potente di Asura, vi dico che ci divertiremo. >>
<< E VAI! >> Esultarono all'unisono Andrea e Alexis, scambiandosi un batti cinque.
<< Se Albarn dice che sarà divertente, ci sarà pane per i miei denti! >> Si entusiasmò Andrea.
Alexis si sgranchì le ossa. << Finalmente qualcosa che interrompa questa monotonia! >>
<< Io non la prenderei così tanto alla leggera. >> Una voce interruppe il loro entusiasmo.
Tutti e tre si voltarono verso la voce.
<< Noi che l'abbiamo affrontato, sappiamo quanto sia veramente forte. Ci ha ridotti tutti in fin di vita. >> Kid spiegò serio quanto seria era la questione.
Alexis rispose a quello sguardo di rimprovero con una risata. << Strano, mi aspettavo peggio. >>
<< Cosa?! Ripetilo se ne hai il coraggio! >> Ringhiò. Quella derisione non l'avrebbe mai sopportata.
Alexis stava per rispondere con un'altra frecciatina, magari riuscendo ad innescare uno scontro, come era suo solito fare, ma Maka la fermò. << Finiscila Alexis! La tua maturità si può paragonare ad un chicco di Mais! >>
Lei sbuffò scocciata, si voleva solo divertire e lei l'aveva interrotta. << E la tua fredezza di può paragonare al monte Fuji! >>
Maka si limitò a congelarla con lo sguardo, non aveva intenzione di discutere in quel momento.
Improvvisamente una voce spavalda si echeggiò nell'aria. << Ora basta! Sono stato in disparte per troppo tempo! Io merito di stare al centro dell'attenzione non tu, Maka! >>
Maka si voltò tra lo sconcerto e il timore che fosse stato veramente lui a parlare.
Purtroppo era stato proprio lui. << Ora è il momento del grande BlackStars! Io ti sfido Maka Albarn! >>
Stupido pazzo che non era altro!
Maka si mise una mano sulla fronte, incredula, alla ricerca di qualche soluzione.
Nel frattempo i suoi compagni stavano trattenendo, che poi si notava comunque, le risate, che sarebbero sembrate molto derisorie e forse anche lo erano.
<< Non credo sia il caso... >> Tentò Maka di andarci con cautela.
Le arrivò una bella pacca sulla spalla, era Frost che di lì a due minuti l'avrebbe fatto secco. << Perché Maka? Sarebbe una buona occasione per far vedere il nostro livello. >>
<< Non mi va! >> Si oppose, non gli andava proprio di farlo.
<< Che c'è, Maka? Hai forse paura? >> La punzecchiò Star, cattivo come non mai.
Alexis si piegò in due dalle risate, non riuscendo più a trattenerle, a poco non riusciva più neanche a respirare. << Basta... Per favore! Non ce la faccio più... Dai Maka non puoi non reagire a questa provocazione. >>
Maka sospirò, era tutti contro di lei. Ma forse poteva contare su l'ultima spiaggia. << Lei cosa ne pensa, Sommo Shinigami? >>
<< Non mi sembra una cattiva idea. Sono curioso di come sei cresciuta in questi anni. >> Ma quale ultima spiaggia, era proprio alla deriva!
Annuì non sapendo più cosa inventarsi.
Tra le risate di Alexis e Andrea, neanche se fossero ad un show dove si esibivano tutti i comici; tra la spavalderia di Star, che si credeva chissà ché; tra Maka che pensava a come affrontare lo scontro. Si diressero tutti in cortile.
Star si posizionò insieme a Tsubaki già trasformata in lama incantata.
Prima di mettersi in posizione Maka si diresse da Andrea e gli diede il suo impermeabile nero. << Almeno fammi il favore di tenermelo! >> Ce l'aveva con lui, sapeva che in qualche modo con lui non sarebbe durata molto.
<< Non mi dire che hai paura di sporcarlo? >> La stuzzicò Frost.
Maka sbuffò dandogli la schiena. << Mi evito una lavata inutile. >>
<< Ti batti senza arma? >> Le chiese Star una volta che lei si posizionò davanti a lui.
C'era l'intera scuola a guardarli, anche i professori.
<< Non ne ho bisogno. >> Tagliò corto Maka. << Incominciamo? Ho di meglio da fare io. >>
Star ringhiò a quella sua spavalderia non adatta a lei. Si fece serio. << Ti accontento subito! >>
BlackStar partì verso di lei con Tsubaki in mano, voleva fare lui la prima mosse.
Lei lo attese con le braccia lungo i fianchi, impassibile.
Quando arrivò a pochi passi da lei l'attaccò con la sua lama.
Successe tutto in pochi attimi: Maka bloccò il colpo, immobilizzando il polso di lui, stringendolo nella sua mano.
Gli occhi di Maka divennero azzurro cielo. Lasciò scorrere la sua onda dell'anima per il tutto il suo braccio fino alla sua mano, per poi scaricarla sul polso di Star.
Che imprecando dal dolore non poté fare altro che lasciare la sua buki, nello stesso istante, con la mano libera, Maka colpì il suo petto con un'altra scarica dell'onda dell'anima, scaraventandolo a più di trenta metri di distanza.
Sbatté a terra con violenza, ebbe solo il tempo di vedere Maka che prendeva a volo Tsubaki e l'appoggiava a terra con delicatezza.

Stein osservò tutto la scena ammirato da quella velocità sconosciuta della sua allieva, lo sapeva che era diventata forte, ma non così tanto. E poi lo sorprese pure un'altra cosa.
<< Dimmi una cosa. >> Si rivolse al ragazzo che c'aveva accanto.
<< Mmh.. >> Frost si girò a guardarlo.
<< Sai per caso che mentalità usa Maka quando combatte? >> Gli chiese incuriositò.
Lui annuì guardando Maka chinata ancora a terra. << Sì, un anno fa me lo rivelò mentre ci stavamo prendendo una birra insieme. Per il suo avversario è il maestro d'armi, perché la buki sola non farebbe nulla. >>
<< E se la buki l'attaccasse? >> Chiese ancora una volta Stein.
Lui rise al ricordo di quel giorno al bar. << Lo chiesto anche io. Mi ha detto che in quel caso la buki diventava maestro di se stesso. >>
<< Interessante.. >> Commentò Stein.

<< Lascia stare Tsubaki! >> Urlò Star rialzandosi.
Rimettendosi in piedi Maka lo guardò e vide che faticava a reggersi in piedi. Che stupido!
<< Perché non la finiamo qua? Non vedi che a poco non puoi più camminare? >>
<< Sta zitta! Io posso batterti! >> Sembrava molto più che arrabbiato.
Orgoglioso com'era non avrebbe mai accettato la sconfitta, neanche con tutte le ossa rotte.
Si volse un attimo a guardare Tsubaki non più trasformata, aveva uno sguardo triste.
Maka sbuffò seccata, non voleva condizionarsi inutilmente. Avrebbe imparato la lezione e basta.
Si girò di nuovo verso Star e lo vide correrle incontro.
Ma cosa voleva fare quello stupido?
Colpirla con l'onda dell'anima.
Sorrise, questo sì che era veramente ridicolo.

<< Ma chi è quel pazzo? >> Domandò sbalordita Alexis.
<< Questo farà male... >> Commentò Andrea in estasi in attesa del momento dell'impatto.
<< Ma di cosa state parlando? >> Si intromise Kid preoccupato.
<< Guarda.. >> Dissero all'unisono.

Maka aspettò ancora una volta Star, impassibile.
Lui si lanciò contro di lei scagliandole un pugno con il tutta la sua onda dell'anima.
I suoi occhi divennero in un istante azzurri. Lo scansò all'ultimo secondo, abbassandosi. Prima che Star potesse acquisire l'equilibrio per uno nuovo attacco, lei lo colpì con la sua anima allo stomaco dal basso verso l'alto.
Per il contraccolpo lui volò in aria, molto più in alto di quanto Maka si fosse aspettata, forse aveva colpito con troppa forza.
Aiutata con l'onda dell'anima fece un salto e raggiunse Star in aria, pronta per dargli il colpo finale allo stomaco. Lo avrebbe sistemato!
Si preparò con una mano aperta ben carica, ma una voce terrorizzata, ma soprattutto preoccupata, la fermò. << BlackStar! >>
Un urlo, un richiamo, da parte della sua eterna compagnia, un urlo per avere una qualche speranza di un suo risveglio, ma che non arrivò. In compenso fece desistere lei.
Ancora a mezz'aria appoggiò la sua mano sul petto di lui, cullando la loro discesa come se fossero una foglia.
Una volta toccata terra si alzò e fece un respiro profondo, riprendendo il controllo di sé.
<< Se fossi stato io apposto di Star, avresti usato tutta la mia anima contro di me. >> Commentò seccato Frost.
Si lamentava sempre, ma quella volta aveva pienamente ragione, ne sorrise. << Ma quanto sei perspicace! Che peccato che non fossi a posto di Star! Pensandoci a quest'ora saresti a terra ansimante a chiedere pietà. Troppo bello starebbe stato. >>
Lui sbuffò. << Sempre amorevole nei miei confronti! >>
Ma rise e diresse verso di lui per riprendere il suo impermeabile.
<< Dove vai?! Non abbiamo ancora finito! >> La bloccò Star, mentre cercava di alzarsi da terra.
Maka strinse i pugni, trattenendo a stento la rabbia.
Ma accidenti! Non conosceva proprio limiti!
Certo che in quei quattro anni il suo orgoglio non era cambiato di una virgola! Sempre fino all'ultimo respiro doveva combattere! Controllarsi mai!
Doveva controllarsi lei, senza farsi trascinare da quello stupido. Prese un respiro profondo doveva farlo ragionare in qualche modo.
Si voltò verso di lui e lo vide in piedi a stento, con le gambe che gli tremavano e una sua mano a tenersi lo stomaco... Oops Forse aveva un tantino esagerato. << Quando finirebbe l'incontro? Guardati come sei ridotto! >>
<< Io sono ancora in piedi! E tu finirai a terra imprecante! >> La sfidò ancora una volta Star, come riusciva ad avere tutta quella forza, anche solo per parlare, era un mistero per lei.
<< Facciamo decidere a Sommo Shinigami. >> Colta da un'illuminazione, lo propose.
Entrambi guardarono Shinigami.
Egli non fece attendere la sua risposta. << Io ho visto abbastanza. >>
Maka fece un sospirò di sollievo, ma a quanto pare il suo avversario non era d'accordo con lei.
<< Io voglio combattere ancora! >> Protestò Star.
Lei lo ignorò dirigendosi da Frost per indossare l'impermeabile.
<< Non abbiamo ancora finito! >> Insistette.
Una volta indossato l'impermeabile si volse verso di lui e gli andò incontro. Con uno sguardo impassibile, quasi minaccioso. Lui parve bloccato.
<< Togli quella mano! >> Gli ordinò freddamente lei una volta vicina.
All'inizio parve non capire, ma poi come un'automa seguì l'ordine, non riuscendo a protestare.
Subito dopo Maka mise la mano sotto la maglia di Star e respirò profondamente.
<< Che... Fai? >> Riuscì a domandare quasi bisbigliando, ritrovando un normale movimento degli arti e notando che il dolore era quasi sparito.
<< Guarisco ciò che ho causato. >> Rispose secca Maka.
Lui si limitò ad annuire e lei tolse la mano.
<< Non sento più dolore. >> Costatò incredulo toccandosi la pancia.
<< Bene.. >> Confermò lei.
Si volse verso Tsubaki che le sorrideva felice, le fece un cenno inespressivo e si diresse verso le scale.
<< Ehi Albarn! >> La fermò Frost. << Dove vai? >>
<< Vado a bermi una birra. >> Rispose senza fermarsi.
Alexis sorrise e gli diede una pacca giocosa sulla spalla ad Andrea. << Allora veniamo pure noi! >>
Maka scosse la testa rassegnata e incominciò a scendere le scale, seguita da Alexis e Andrea. Ormai doveva incominciare ad abituarsi a fare tutto con loro fino alla fine della loro missione, in fondo è una delle prime cose che insegnano alla Shibusen: “I compagni di squadra devono condividere tutto, dalle vittorie alle sconfitte, da una penna a una bevuta. Devono stare insieme. Tutto per riuscire a rendere il loro rapporto forte, solido e pieno di fiducia”.

<< Ho l'impressione che la vecchia Maka non ci sia più. >> Liz confidò al resto del gruppo i suoi pensieri.
<< Ti sbagli! >> La smentì serio BlackStars. << E' vero in apparenza si fatica a riconoscerla sotto tutta quella freddezza, ma quando mi ha guarito da quel dolore lancinante, ho sentito la dolcezza e la serenità della vecchia Maka. Giusto Tsu? >>
Lei annuì confermandolo. << Vero, quando mi appoggiò a terra, ho sentito un calore immenso di... di- >>
<< Amicizia. >> Intervenne Stein. << Sono certo, che in questi quattro anni, Maka abbia costruito un muro di cemento armato attorno alla sua anima e quella tecnica che usa “Il vetro dell'anima” l'aiuta a nascondere i suoi sentimenti e le sue emozioni. Ma di certo non fa dimenticare del passato. Per questo, inconsapevolmente, quando vi ha toccato vi ha trasmesso ciò che provava. >>
<< Comunque sia, muro o non muro, tecnica o non tecnica. Maka è cambiata. Sembra che quei due la conoscano meglio di noi! >> Costatò Kid arrabbiato.
Stein sospirò e tentò di spiegare. << Loro l'hanno conosciuta dopo il suo cambiamento e non fanno distinzione tra passato e presente. L'accettano così com'è! >>
Il gruppo annuì concordi a ciò che aveva detto Stein. Solo Soul non fece nulla, forse neanche aveva ascoltato l'intera conversazione. Si fece più silenzioso del normale, immerso nei suoi pensieri.
<< C'è una cosa che non capisco. >> Rivelò Star rivolgendosi a Stein. << Perché gli occhi di Maka diventano azzurri? Sembrava quasi che a posto degli occhi ci fossero due zaffiri. >>
<< Non ne sono sicuro. Quando avrò l'occasione glielo chiederò. >>
<< Non te lo dirà. >> Intervenne Shinigami.
Ottenendo occhiate confuse e curiose, continuò. << Che tu sappia, mentre usa l'onda dell'anima si guarda allo specchio? >>
<< No. Ma- >>
Stein cercò di ribattere, ma Shinigami lo interruppe. << Ciao a tutti! Vi auguro un buon allenamento. Dovete impegnarvi al massimo per migliorare e riuscire a battere questa nuova minaccia. >>
Detto ciò diede le spalle e diresse verso la stanza della morte.
<< Ma che gli prende a mio padre? >> Chiese confuso Kid.
Stein sospirò, lo avrebbe voluto tanto capire anche lui. << Non ti preoccupare. Comunque domani vi aspetto qui alle 6 del mattino. Siate puntuali! >>
<< Cosa?! >> Un coro di sette voci sbalordite si echeggiò nell'aria.
<< Non voglio sentire lamentele. Chi ritarderà di un sol minuto andrà ai corsi di recupero. >> Li minacciò Stein serio.
Tutti sbuffarono scocciati, nessuno capiva l'assurdità di alzarsi così presto, ma nessuno si lamentò, nessuno voleva andare ai, tanti famigerati, corsi di recupero.
Il gruppo dopo un saluto si sciolse, ognuno per le proprie strade, tra il malumore e la rabbia che scorreva ad ognuno di loro decisero che qual giorno doveva andar a dormire molto presto, per riuscire a dormire più ore possibili.
Chissà per quale strano motivo quell'orario.
A Soul gli parve tornare indietro nel tempo, quando assisteva agli allenamenti mattutini tra Maka e il professor Stein, gli venne anche la nostalgia oltre che il malumore e la rabbia, era messo proprio bene.
Comunque sia il motivo di quell'orario lo avrebbero scoperto presto...
Il giorno dopo si preannunciava inteso e ricco di emozioni. Non restava altro che viverlo.

 



NOTE AUTRICE:
Eccoci qua! Il primo capitolo dopo il prologo!
Allora, errori di grammatica e di battitura a parte, Come vi è sembrato il capitolo?
Silenzio...
Lo so, lo so, la grammatica è importante non la devi trascurare.
Ma pensate, se io scrivessi un capitolo senza un errore di grammatica, ma che non vi farebbe emozionare o provare curiosità, sarebbe meglio? 
Quello che voglio dire che infondo è la sostanza del contenuto che conta, non se la grammatica è perfetta. Giusto?
Rispondetemi se volete.
Ma ora parliamo di cosa è successo in questo capitolo.
Maka a fatto la sua apparizione. Il suo arrivo senza pre-avviso a lasciato tutti a bocca aperta.
Black Star come sappiamo tutti, ha il bisogno di stare al centro dell'attenzione, perciò sfida Maka. Purtroppo non ha calcolato che Maka in quei quattro anni è diventata una specie di macchina da guerra. Fermala se ci riesci :P
Oh, guarda cosa vedo, due nuovi personaggi, due personaggi che sono tutto un programma :D e che a quanto pare conoscono Maka molto bene, anche se si sono visti una sola volta. Non so come hanno fatto a conoscerla in un giorno solo, ma a quanto pare ci sono riusciti :)
C'è altro? Oh, sì. C'è qualcuno qua, che è un po geloso. Ma ancora per un confronto dovrà aspettare.
Aspettate! Non ci sono due nuovi personaggi, ma ben tre. Mi stavo dimenticando della nuova maestra darmi di Soul.
Non ho approfondito nulla a riguardo, ma la conoscerete nei prossimi capitoli, anche se non credo di dargli una figura di rilievo. Quella
appartiene solo a Maka... Tiè! :D

Ringrazio chi a recensito nello scorso capitolo, a chi a messo la storia tra le seguite e a chi a già messo la storia tra le preferite.
Se volete condividere un vostro pensiero sul capitolo, recensite :) Non sapete che gioia ho nel leggere le vostre recensioni e sopratutto mi date la carica per continuare a scrivere. Perciò vi aspetto con le vostre recensioni,
Al prossimo capitolo,
Un abbraccio,
Ciccia.

  
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