Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: LonelyWriter    01/08/2012    0 recensioni
Una storia per riflettere, per pensare a cosa siamo e come va il mondo, cosa puó essere giusto e cosa sbagliato, visto dagli occhi migliori che possano esistere. Scopritelo nella storia!
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Camminava tranquillo per un stradina stretta e tortuosa. era molto diverso rispetto agli USA. Laggiù tutto era costruito ordinatamente, moderno, a quadri.

Vista dall'alto la città era un enorme scacchiera. Lì invece era diverso. Le case erano in file disordinate e le stradine si contorcevano come serpenti in agonia 

per districarsi tra le costruzioni. O almeno così pareva. Era arrivato in Italia. Osservava con un pacato sorriso le semplici case, la loro libera posizione e i vecchi che passeggiavano, parlando di quando erano ragazzi ed andavano a rubare l'uva nei campi altrui. L'estate si faceva sentire ma una brezza fresca, incanalata per le tortuose vie, rendeva piacevole il cammino. Alcuni ragazzi passavano in bici a velocità inconsuete, gridando e facendo baldoria. Dalle case venivano grida che rappresentavano vere e proprie conversazioni, lunghe ed articolate, espresse continuamente in modo troppo acustico. Le case erano semplici, di mattoni, a volte con la vernice un po' sgretolata, ma la gente viveva serena e in armonia.

-"Ah! Che strano eppur bel posto è mai questo!"- Pensava il giovane tra sè e sè.

-"La gente si grida addosso tutto il tempo, ma non si stanno insultando, le loro case sono semplici e le strade storte, ma non v'è fretta nel fare le cose. La vita è cosi diversa qui. Molto più filosofica e riposante. Ecco! Dei ragazzi spensierati godono dei loro mesi di libertà. Laggiù! Alcuni uomini siedono ad un tavolo, sorseggiano birra e giocano a carte. L'aria è pura, e l'anima delle persone in egual modo. Che differenza con il paese in cui ero prima! Così è quasi come io lo avevo... Ma non mi devo distrarre. Al lavoro!"-

Con aria risoluta il giovanotto si avventurò nella sua impresa. Suonò il campanello di una casa con un grande portone verde.

-"MARIA!!! E vai a vedere chi è che sto occupata qua!"- Si udì poco dopo un grido.

-"Siiii, mamma mo' vadooo! Ehh! Sto in bagno, mandaci il nonno!"-

-"Pasqualeeee! E apri il cancello che c'è qualcuno!!"- Gridava con forza

-"Eeeh! Oh capito, Anna! Già ci sto andando."-

Il cancello fece qualche cigolio e si aprì.

Il vecchietto si ritrovò davanti un giovane prete, con una bici a lato.

-"Salve signore, mi dispiace disturbarla, ma mi si sarebbero rotti i freni della bici, e forse.."-

-"Monsignore!!"- Non gli lasciò il tempo di finire.

-"Anna! Figlia mia c'è il parroco! Il  prete! Entri pure! Venga!"- Così dicendo gli diede una pacca sulla spalla e lo fece entrare.

-"AAh! E lei Don. di dove viene? C'è stato qualche cambio? Il vecchio Don.Mario non ce la fa più ormai eh!"-

-"Salve mi chiamo Angelo, ecco veramente sono di passaggio, mi si sono rotti i freni e..."-

-Massìì!!"- lo interruppe Anna gridando -"Paolo! E vieni un po' giù a dar un mano a Don Angelo qui! Tu che di bici te ne intendi! PAOLOOO!"-

-"Arrivo!"- si udì rispondere.

Mentre il ragazzo gli riparava la bici e beveva un po' di vino con gli anziani si fece raccontare la vita del pese.

Mentre usciva dal portone, quasi un'ora dopo, si sentiva felice. Non era successo molto, ma si sentiva bene. La gente era cordiale pura di cuore e sincera.

Poi andavano a messe. Decide di visitarla. A giorni sarabbe stata Domenica e gli interessava vedere come in questo paese manifestassero il loro credo.

Sospirò mentre osservava i boschi che circondavano i limiti del piccolo paesello. 

Una cosa era certa, lì si stava bene.

Anche la messa che vide lo soddisfò. Però in realtà ben sapeva che cosa stava succedendo in molte altre parti del mondo, Si era assentato per quello che per lui era stato un tempo breve, ma ora si rese conto di quanto si fosse sbagliato. Anche a lui poteva sfuggire qualcosa, anche lui aveva emozioni, sentimenti, problemi, domande senza risposta. Eppure come lui ve n'erano tanti e molti erano riusciti meglio di lui. Forse non era stato un modello sufficentemente buono, se lo domandava ogni giorno. L'uomo sfrutta le risorse di cui dispone in modo inappriopriato ed esagerato, poi spesso le spreca e causa danno, uccide il mondo in cui vive ed è felice così. Ai loro occhi era tutto normale, ma dai suoi saggi occhi vedeva un capitano che martellava il fondo della propria nave, e sarebbe presto affondato. Poi voltava lo sguardo e vedeva l'ingiustizia, l'avarizia, il lusso, l'esagerazione del troppo e del troppo poco. Poi vedeva le blasfemie, gli errori, le immoralità. Troppo. Uscire dalle regole va bene un po', ma esagerare può essere dannoso. Alcuni predicavano contro la semplice "fornicazione" mentre altri oppostamente uccidevano a sangue freddo. Due estremi sbagliati. Guardava nel passato e vedeva dolore e morte, le guerre, l'inquisizione, le tasse sul paradiso, gli sfruttamenti degli schiavi, gli stermini generati....Aveva forse dato troppo ai suoi figli? La terra e la libertà di usarla era forse una responsabilità troppo grande per restare sotto il controllo delle sue creature?

Ma dove aveva sbagliato?

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: LonelyWriter